COP25: DA MADRID OCCHIO ALL'AMAZZONIA
E una piccola consolazione spetta all’Unione Europea: al terzo posto nel mondo, dopo Cina e Usa, per emissioni prodotte, è riuscita a ridurne di più l’aumento e ha la ferma intenzione di azzerarle.
Come già anticipato nel 2015 dalle associazioni ambientaliste al termine di Cop21, è poco probabile che essi abbiano il coraggio di operare scelte onerose e, talvolta, anche molto impopolari, senza l’appoggio della cittadinanza.
Per questo mobilitazioni di piazza e scelte individuali di acquisto e “consumo” possono davvero fare la differenza per arrivare a invertire la tendenza ed evitare che il riscaldamento climatico superi 1,5°C entro fine secolo.