Ricordiamo davanti a te, o Signore
Senegal, l’opposizione annuncia una nuova manifestazione. Dopo gli scontri dei giorni scorsi, con morti e feriti, nel Paese africano torna la calma, in attesa della nuova protesta di sabato.
La Federazione internazionale della Croce Rossa chiede alla Comunità internazionale di migliorare la logistica del piano Covax. I vaccini arrivano nelle capitali dei Paesi poveri ma mancano risorse, strutture e personale per raggiungere le comunità più isolate.
Siria: bambini derubati del futuro, due milioni di minori senza scuola e istruzione. Sono almeno 6,2 milioni i minori, in Siria, che rischiano di soffrire la fame.
Altre due vittime tra i manifestanti si registrano in Myanmar, nella giornata di sciopero generale contro il colpo di Stato compiuto dai militari. Gli attivisti per la democrazia accusano le forze dell’ordine di aver nuovamente usato proiettili veri contro le folle di dimostranti.
Gli Stati Uniti hanno finora respinto tutte le richieste di altri paesi sulla condivisione di vaccini. Lo afferma la portavoce della Casa Bianca.
Sud del mondo al palo: respinta in seno alla Wto la proposta di concedere le licenze ai poveri. I vaccini per i Paesi poveri possono aspettare.
Ai colori della barriera corallina nelle Filippine si sta aggiungendo sempre di più una nuova tonalità di blu: quella delle migliaia di mascherine chirurgiche usate per proteggersi dal Covid e poi buttate.
Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...
Aiutaci a custodire la speranza
Trentaquattro vescovi e tre arcivescovi anglicani di tutto il mondo hanno firmato una petizione, che chiede alla compagnia canadese ReConAfrica di fermare immediatamente le perforazioni petrolifere nel bacino del Kavango, in Namibia.
Con una cerimonia che si è tenuta a Venezia, si è insediato il nuovo metropolita ortodosso d'Italia ed esarca dell'Europa Meridionale. Nel suo messaggio Francesco augura che, in tempo di pandemia, la comunione che già unisce cattolici e ortodossi diventi "una piena unità visibile".
La Chiesa in Bangladesh ha lanciato una campagna per la piantumazione di alberi come parte della sua forte risposta all’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco.
Analisi del sangue più veloci e diagnosi più ampie all’ambulatorio “Madre della Misericordia”, situato sotto il colonnato di San Pietro, grazie a un nuovo strumento di biochimica donato dall’associazione Siloe all’Elemosineria Apostolica.
68 organizzazioni italiane che operano in Africa e nei paesi in via di sviluppo hanno chiesto, con una lettera al presidente del consiglio Draghi, che l’Italia sostenga la richiesta di sospensione dei brevetti sui vaccini anti-Covid nelle sedi internazionali competenti.
Il governo del Sud Sudan e i leader dissidenti del Fronte unito sud sudanese e l’Esercito di liberazione del popolo sudanese hanno firmato una dichiarazione di intenti al termine di 4 giorni di colloqui di pace, in Kenya.
Papa Francesco ha nominato ieri Padre Christian Carlassare, missionario comboniano, nuovo vescovo di Rumbek. Padre Christian Carlassare, 43 anni e originario di Schio.
Un giudice della Corte suprema brasiliana ha annullato tutte le condanne inflitte all'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva. Lula torna quindi eleggibile per le presidenziali del 2022.
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Misericordias Domini in aeterno cantabo.
Signore Gesù, tu ci ami. Caricandoti di tutto, ci apri una via verso la pace di Dio, lui che non vuole né la sofferenza, né la morte, né la miseria umana, ma ripete instancabilmente: Il mio amore per te non se ne andrà mai. Amen
2 Cr 36, 14-16. 19-23; Ef 2, 4-10
Gv 3, 14-21
Gesù disse a Nicodemo:
14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”.
16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. 17 Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
18 Chi crede in lui non è giudicato; ma chi non crede è già stato giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 19 E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.
21 Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.
Dialogo notturno tra Nicodemo e Gesù.
Nicodemo è sinceramente in ricerca di verità e di luce per la sua vita. Sincera è pure l’ammirazione che egli prova per Gesù.
Tuttavia, appartiene ad un mondo di oscurità. La sua religiosità è fondata su una tradizione di regole e consuetudini che non conoscono il primato dell’amore per le persone. Il suo dialogo con Gesù è frutto di una ricerca che vivrà come lento passaggio dalle tenebre alla luce.
Le tenebre sono il mondo del gruppo cui appartiene Nicodemo. Un sistema teocratico che pretende di realizzare salvezza a partire da un proprio progetto, trascurando la cura, il rispetto e la benevolenza per l’umanità. Nicodemo ha l’onestà di avvertire che il progetto cui ha finora aderito scricchiola. Egli sente stima e attrazione per Gesù. Tuttavia, ha bisogno delle sue parole per capire e capirsi.
La luce è l’iniziativa che Dio manifesta in Gesù, l’uomo che ha fatto dell’amorevolezza per l’umanità una priorità. Entrare nel dono di questa visione delle cose è nascere; sentirsi generati in un intreccio di relazioni che fanno vivere. Insomma, Dio fa vivere, non mortifica nulla dell’umano. Il suo dono è amorevolmente costante, fedele e permanente. È vita eterna.
Tra le due prospettive, tenebre e luce, è aperto addirittura un dibattimento processuale: si parla di giudizio. Alla fine le tenebre emetteranno una dichiarazione di condanna: innalzeranno l’Unigenito. In realtà, quell’innalzamento è il massimo dell’abbassamento. Ma in quella sentenza di condanna c’è il compimento di un disegno d’amore. “Attirerò tutto a me”. La dichiarazione di Gesù è chiara: l’amore esercita sempre attrazione. E forse è a questa attrazione che lo stesso Nicodemo sta obbedendo L’amore è condannato dalle tenebre ma in realtà vince. Dio vince con l’amore non con la forza del dominio. Per Gesù questo è molto chiaro, non altrettanto per Nicodemo il quale, a quel dialogo notturno s’era recato con la segreta speranza di attirare Gesù nel suo partito.
“Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo”. Abbiamo davanti a noi una riflessione dell'evangelista su Gesù. L'innalzamento di cui si parla ha come riferimento il momento della croce. Gv. quindi scrive alla luce di un evento già accaduto le cui conseguenze però sussistono anche in seguito.
Il gioco luce – tenebre suggerisce immediatamente che il contenuto del dialogo è un confronto tra due prospettive di realizzazione di vita (due offerte di salvezza).
Quella rappresentata da Nicodemo, ha una certa valenza istituzionale, etico-religiosa, normativa, teocratica, politica. Insomma, si tratta di una salvezza che passa attraverso una qualche forma di potere. Per Gesù, ogni dominio giudica, separa ed esclude.
Quella di Gesù che non si muove nel senso del dominio, anzi, si qualifica come la via dell'innalzamento del Figlio dell'Uomo, dove per innalzamento, come s'è detto, Giovanni intende il massimo dell'abbassamento: la morte in croce di Gesù. È chiaro che qualsiasi prospettiva di potere sugli altri non appartiene alla visione di Gesù.
Sul crinale di questi due versanti, quello rappresentato da Nicodemo e quello rappresentato da Gesù, si gioca il crederci o il non crederci che, nel Vangelo, non corrisponde a aderire o meno ad una verità attraverso la convinzione della mente, significa invece prendere o non prendere la decisione di orientare la vita secondo il versante di Gesù. In pratica, credere è scegliere la sua strada perché si è convinti che va percorsa fino in fondo; perché si è convinti che quella è la verità della vita, perché la sua parte è quella vera, quella giusta ecc. evidentemente si tratta di un problema aperto per le chiese di tutti i tempi, non per chi è ateo e non ha alcun riferimento religioso riferimento religioso.
Allora il centro del testo da cui dipende tutto il resto è
“Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”.
Ha offerto una relazione basata sull'amore, su un incontro di vita, su una esistenza, non su un codice o su un sistema organizzativo. È una relazione con il figlio perché tutti entrino nella figliolanza.
QUESTO FIGLIO AMA, NON DOMINA (non toglie nulla ad alcuno – non chiede sacrificio della vita – sottrae umanità). Spende la sua vita per dare vita. In concreto, è un amore che tende alla promozione dell'altro. Nel Vangelo di Giovanni, questo amore che sostiene la piena promozione di umanità nelle persone è chiamato vita eterna perché è ciò che rimane veramente.
Qui sta il giudizio, vale a dire il criterio di orientamento che è luce per chi lo accoglie. Una comprensione delle cose totalmente altra rispetto a chi non l'accoglie, il quale, da solo si autoesclude dalla partecipazione a questa bella opportunità.
Gli illuminati da questa luce-visione, a loro volta ameranno (promuoveranno) gli altri, le cose, la terra. A tutto danno vita, non sono predatori che sottraggono vita.
Questo amore è vita perché è fondato sulla relazione (col figlio e da figlio), non un vago sentimentalismo. Le relazioni sono sempre generative: generano novità, generano speranza, riconciliazione e condizioni umane sempre nuove.
Salmo 136
Lungo
i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di
Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre.
Perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci
avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri
oppressori:
«Cantateci canti di Sion!».
Come cantare i
canti del Signore
in terra straniera?
Se mi dimentico di te,
Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra.
Mi si
attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se
non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.