Meditazione Va domenica di Pasqua B - Monastero del Bene Comune

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domenica 2 maggio 2021

Meditazione Va domenica di Pasqua B

 

Ricordiamo davanti a te, o Signore

  • Scontri tra Kirghizistan e Tagikistan per il controllo di una stazione idrica. Almeno dieci i morti, mentre sono 20 mila gli sfollati che hanno abbandonato i villaggi di frontiera.

  • Burkina Faso, tre vittime in un agguato terroristico tra cui due giornalisti. L’azione riporta in primo piano la pericolosità del Paese dove ampie aree sono in mano a gruppi jhadisti.

  • Sud Sudan. Il motivo che ha spinto alcuni sconosciuti a sparare nella notte tra domenica scorsa e lunedì al futuro vescovo di Rumbek, il comboniano padre Christian Carlassare, resta ancora ignoto. Ma l’episodio riflette comunque l’instabilità di un Paese che fatica a trovare un assetto democratico, dove le armi sono ancora una voce cruda contro gli sforzi della democrazia.

  • Migliaia di persone si sono riversate nelle ultime ore in strada a Baghdad e nelle altre città dell'Iraq centro meridionale dopo la morte di 90 persone in un incendio divampato per cause apparentemente accidentali domenica mattina nell’ospedale Ibn Khatib della capitale.

  • Somalia, scontri a Mogadiscio. La spaccatura all'interno del Paese è profonda e trasversale. C’è il rischio che si torni a uno scenario di guerra civile.
    Una missionaria laica italiana, Nadia De Munari, 50 anni, originaria di Schio (Vicenza), è stata uccisa in Perù a colpi di machete forse durante un tentativo di rapina. La donna sarebbe stata assassinata mentre dormiva.

  • È di almeno 44 morti e oltre 60 feriti - di cui una ventina in gravi condizioni - il bilancio dell'incidente avvenuto dopo mezzanotte nella calca di una celebrazione religiosa sul monte Meron, in Galilea.

  • Thailandia: Uno dei principali attivisti thailandesi pro-democrazia è stato ricoverato in un ospedale di Bangkok per il peggioramento delle sue condizioni di salute dopo 46 giorni di sciopero della fame in carcere.

  • India. Almeno 12 pazienti affetti da Covid-19 sono morti nell'incendio dell'ospedale dove erano stati ricoverati.

  • Stremati, sono morti uno dopo l’altro. In mare per 22 giorni, senza più acqua né cibo, alla deriva sotto al sole e nelle burrasche dell’Oceano Atlantico, il barcone fantasma è stato avvistato da un elicottero spagnolo a circa 500 chilometri dalle isole Canarie.


Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

  • Contro le armi nucleari, l’appello delle associazioni cattoliche
    Il 22 gennaio scorso, è entrato in vigore Il Trattato per la proibizione delle armi nucleari, sottoscritto da 86 Paesi e ratificato da 51. A lanciare un appello affinché lo faccia presto anche l’Italia, sono alcune tra le principali associazioni cattoliche.

  • Per il vescovo eletto di Rumbek ferito in Sud Sudan e l’ambasciatore italiano ucciso in Congo c’è un filo rosso che unisce le vicende umane di due uomini vissute sullo sfondo di un continente africano attraversato da evidenti contraddizioni politiche e sociali. È il filo della carità e dell’amore per gli. Dall’ospedale di Nairobi, in Kenia, dove ha subito una nuova operazione, il vescovo eletto di Rumbek ferito alle gambe nella sua abitazione in Sud Sudan, parla di riconciliazione ed amore: “Non posso condannare i miei assalitori: sono giovani che non avevano nulla contro di me”.

  • Primo Maggio. A Milano è stata aperta la pizzeria gestita dai ragazzi autistici. «Festeggeranno il Primo maggio da lavoratori e firmeranno proprio in questa giornata significativa il loro contratto di lavoro - spiega Nino Acampora, fondatore della Onlus che ha per slogan "Nutriamo l’inclusione".

  • Diritti umani. Malawi, la Corte suprema abolisce la pena di morte.
    Aiutaci a custodire la speranza. Ti rendiamo grazie, Signore.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis

O padre, ti preghiamo: tutti i tralci della vigna incurvino per l’abbondanza di grappoli, fa che rimaniamo sempre in lui come lui rimane in te. Amen

Atti 9, 26-31 1Gv 3, 18-34

Gv 15, 1-8

Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

***

Ci troviamo in nella seconda parte del Vangelo di Gv. dove, in un certo senso, i segni sono finiti. Qui ci stiamo avvicinando all'ORA di Gesù, al momento della realizzazione di quanto preannunciato dai segni. In questo momento sono le parole, ossia i suoi discorsi, ad indicare il compimento.

Il contesto nel quale cade questo racconto è iniziato con un altro elemento del mondo rurale: il “chicco di grano” (12, 24) che per portare frutto deve morire. Là Gesù parlava di sé, della sua vita.

Nel testo presente ci parla del portare frutto da parte dei discepoli e delle condizioni necessarie a questo scopo.

Io sono la vite quella vera.

Nel primo testamento la vite di cui parlarono i salmi e i profeti è sempre stata il popolo d'Israele. Gesù è il frutto più bello e pieno di questo cammino di popolo.

Israele era vite “scelta”, scelta tra gli altri popoli. Gesù è vite “vera” perché si unisce a tutti gli altri, la linfa che scorre nel suo essere è l'amore per l'umanità (vedi lavanda dei piedi!). Questo amore, Gesù lo ha imparato dal Padre.

Pertanto, essere uniti a lui, aver a che fare con lui, comporta delle conseguenze. L'accento di questo rapporto che intercorre tra Gesù e i suoi, portato avanti sul filo del rapporto tralcio – vite sta forse ad indicare un tema di carattere ecclesiologico. L'evangelista ci fa comprendere che l'essere comunità di Gesù ci impegna a non prescindere da lui, o meglio, non riferirsi a lui formalmente o soltanto a parole, ma nelle scelte, nel suo amore per gli altri, nel suo lavare i piedi dell'umanità. Da qui la grande insistenza sul verbo rimanere.

La “parabola-immagine della vigna” ci parla poeticamente di un'unione profonda e vitale, cioè generativa, tale da suscitare frutti buoni.

Si tratta di uno stile di vita. Rimanere in una relazione, rimanere dentro una condivisione, rimanere nell'amicizia, rimanere in una parola con un ascolto intenso, perseverante, coinvolgente, rimanere dentro un orizzonte con i suoi specifici riferimenti ecc. In altre parole, si tratta di esprimere nella concretezza della vita la relazione che ci alimenta. Se per me è importante mantenermi (rimanere) in relazione con chi è potente, le mie manifestazioni saranno espressione di potenza o prepotenza. Se la mia relazione è con chi ama gli altri, esprimerò amore verso le persone. Se per me è importante mantenermi in relazione con il mondo degli affari, penserò che il frutto principale della mia vita è produrre denaro e così via

Evidentemente, questa insistenza fa pensare anche alla possibilità contraria: il non rimanere! Come possibilità di perdere il riferimento, la tipicità, la ragione fondativa di ciò che si è.

Può essere che le chiese a cui si rivolgeva Giovanni, fossero tentate di adottare ben altri riferimenti in teologie speculative di tipo gnostico o di rimanere con chi garantisce vantaggi, oppure, rimanere dentro una religiosità spiritualista, deviazionista, tutta protesa a gratificare il proprio bisogno religioso ma, in buona sostanza, senza amore, magari con molta dottrina... invece di rimanere dentro un processo che è già iniziato: Voi siete già purificati per la parola.

Il verbo purificare qui va inteso nel suo significato rituale di separare. Separati da cosa? In forza della parola, voi siete “separati” dalla mentalità mondana che è contraria all'amore che si china sull’umanità. Quando Gesù dice che siamo purificati intende dire che ci ha posto in una condizione di spirito, di mentalità e di stile di vita che in fondo è alternativo: voi siete alternativi, non appiattiti sul perbenismo del cosiddetto buonsenso comune.

Senza questo essere alternativi la vita della chiesa, dei cristiani è come legna secca.

Mt. direbbe: come sale insipido degno solamente di essere calpestato dagli uomini.

Gesù vuole invece i suoi amici delle persone significative.

In tutto questo il Padre è glorificato, ossia compiaciuto perché, in queste persone che “rimangono” con Gesù permanentemente come discepoli e discepole, si realizza la sua volontà, il suo desiderio per l’umanità.


Salmo 21

Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!
Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.
A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.
Ma io vivrò per lui,
lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l’opera del Signore!».

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