Meditazione domenica X B (Corpus Domini) - Monastero del Bene Comune

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domenica 6 giugno 2021

Meditazione domenica X B (Corpus Domini)

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

  • La nave – cargo MV X-Press Pearl per 13 giorni ha bruciato al largo di Colombo in Sri Lanka e ora è in parte affondata. A bordo ci sono tonnellate di carburante e oli ma anche microplastiche. 

  • Danimarca. La legge, approvata dal Parlamento con 70 voti a favore e 24 contrari, consente di allestire i centri per le richieste di asilo in Paesi fuori dall'Europa in altri Stati, dove dovranno attendere l'esito della loro domanda.

  • Allarme Onu: il Covid ha ridotto in povertà 100 milioni di lavoratori

  • A causa dell'embargo, è sempre più difficile far giungere aiuti anche economici alla popolazione in Siria. Le leggi estere che penalizzano gli Stati e le persone che osano inviare aiuti si aggiungono alle ingiuste sanzioni e moltiplicano la carenza di beni.

  • Italia: la campagna Ero straniero denuncia gravi ritardi nell’esame delle domande di regolarizzazione dei migranti. Circa 20mila sono in attesa di rilascio. 

  • Le comunità costiere di Mauritania, Senegal e Gambia vedono minacciata la loro sicurezza alimentare perché quantità crescenti di farina e olio di pesce – in gran parte sardine pescate nell’Atlantico – sono esportate in Europa e il Cina.

  • Le autorità della Colombia hanno riferito che nove persone sono state uccise in un nuovo massacro avvenuto nel sud del Paese. Le cause e gli autori di questo delitto non sono stati identificati.

  • Nella Repubblica democratica del Congo, gli attacchi della milizia “Forze alleate democratiche” contro campi profughi nella parte orientale del Paese hanno ucciso 57 civili. Lo ha detto oggi l'Onu.

  • 274 persone sono state riportate a Tripoli in 2 diverse operazioni della Guardia costiera libica". Tra loro vi sono anche 19 donne e 3 bambini.

  • Lavoro. Sei morti in un giorno solo. Due operai hanno perso la vita in una cisterna, un terzo è stato schiacciato da un carico, un camionista è rimasto vittima di un incidente e un agricoltore è stato travolto dal trattore.

  • Sebbene il Tar avesse dato ragione al Comitato di cittadini, la proprietà dell’ex Bam (Ponte Crencano -Verona), con il benestare dell’amministrazione comunale, ha deciso di riprendere i lavori sull’area senza neanche attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato, atteso per ottobre, al quale loro stessi si erano appellati.


Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza.

  • Ieri abbiamo celebrato la giornata mondiale dell’ambiente. Il papa invita tutti a “Ripristinare la natura che abbiamo danneggiato”, infatti, significa in primo luogo, recuperare “noi stessi”.

  • Sono stati 1.800 gli "invisibili" che dallo scorso gennaio hanno ricevuto il siero anti-Covid grazie all'iniziativa voluta dal Papa. I fondi finora raccolti saranno consegnati alle nunziature di Africa e Asia. Già donati 350 mila euro alla Siria.

  • Per la Manifestazione di ieri   piazza Bra, organizzata dalla gente di Borgo Roma per affermare il diritto al verde e a un ambiente sano, non inquinato. La gente si sta mobilitando e i comitati si incontrano per solidarizzare reciprocamente.

  • Cura degli anziani. Nascono a Milano gli sportelli multifunzionali. Si tratta di 4 sportelli dedicati al benessere degli anziani, che offrono informazioni a 360 gradi su servizi e opportunità presenti nel territorio. Progetto nato grazie alla collaborazione di quattro organizzazioni specializzate nelle presa in carico delle persone fragili.

  • Si inaugura oggi nella terraferma veneziana un Centro di solidarietà cristiana di 3500 metri quadrati, che offre ai bisognosi della città e dell’interland generi alimentari freschi e non deperibili, vestiti, mobili, articoli per la casa e supporti per l’infermità


Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis



Il segno della nuova ed eterna alleanza è il calice del tuo sangue, Dio: e il tuo popolo è il segno che il tuo sacramento continua ad avverarsi. Parlaci ancora del tuo dono, o Dio, e fa che noi stessi, come te, ci facciamo pane per i fratelli. Amen


Es 24, 3-8 Eb 9, 11-15


Mc. 14, 12-16. 22-26


Il primo giorno degli azzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».


Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».


I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.


Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».


Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.


***

Se qualcuno si aspetta di elevarsi spiritualmente in percorsi mistici di fenomeni che sconfinano tra la terra e il cielo, di fronte alla Parola di oggi, rimane senz'altro deluso. C'è molta invece molta materia, molta fisicità: sangue, corpo, pane vino, mangiare, bere. Tutti elementi che parlano di vita. Eppure, almeno nel caso di Gesù, anticipano il racconto del suo patire e morire. Come è possibile perdere la vita per dare vita?

Il brano dell'esodo, la prima lettura, ci riporta in un momento in cui la comunità del popolo della bibbia si sta “consacrando” alla causa della liberazione, della dignità. Intuiscono che anche Dio è appassionato a questo scopo. Si mettono d'accordo, fanno amicizia, alleanza. Il segno del sangue, quale espressione della vita, di vita viva, di vitalità, viene asperso sulla gente, come a significare che ormai i due, Dio e il popolo, sono segnati dalla stessa sorte, si sono legati alla stessa causa vitalmente. Si, perché il sangue significa vita! Chi sparge sangue muore, perde la vita.

Di per sé, secondo la ritualità d'Israele, il sangue del sacrificio veniva asperso su coloro che dovevano entrare nel servizio sacerdotale, sugli uomini deputati al culto. Ora, esodo ci parla di un'aspersione su tutti. Tutti sono appassionati alla causa. Tutti in questo sono sacerdoti. Dio esprime legame con tutti.

Per molti aspetti, il momento che sta attraversando Gesù con i suoi si ricollega a quella tradizione del suo popolo. Il sacrificio, la cena. Gli azzimi. Solo che lui, in quel momento, quelle parole e quei gesti li trasferisce dal rito alla vita.

Prima di questo testo evangelico, troviamo l'accenno all'accordo di Giuda con i capi per organizzare la consegna di Gesù.

Il testo si presenta in due parti: i preparativi e la cena.

Subito dopo si passa ad un'ampia sezione che racconta l'arresto, il processo, la condanna la morte e la sepoltura di Gesù.

Due sequenze dunque:

  1. preparativi e cena

  2. passione morte sepoltura

La prima spiega la seconda. Nel racconto della cena Gesù è attivo, è lui che si dona e si consegna. Nella seconda è passivo: viene consegnato.

La nostra attenzione si ferma sulla prima sequenza, laddove troviamo il senso degli avvenimenti che accadono dopo.

Il racconto della cena, intende rimarcare, attraverso l'efficacia della gestualità, il significato dell’intera vicenda di Gesù e del suo prossimo patire e morire.

Ma prima di lasciar parlare i gesti, quelli relativi al pane e al vino, l'evangelista Marco apre un momento preparatorio.

Secondo l'evangelista, sono i discepoli a prendere l'iniziativa della cena pasquale. Questo significa che nel loro pensiero la cena doveva essere conforme al rituale di cui già disponevano, era la pasqua di sempre, la cena di sempre, secondo la visione del messianismo di sempre: pregano per ottenere la liberazione da chi ora sta dominando. In che modo? attraverso un leader forte e vincente; non è pensabile che soccomba quale vittima dell’ingiustizia e della violenza. Se di messia si tratta, sarà lui a far soccombere gli altri grazie alla sua forza e potenza.

Gli elementi del racconto sono molto simbolici. Il cuore di questa simbologia è impersonato dall'uomo con la brocca d'acqua”. È abbastanza inusuale che un uomo porti una brocca d'acqua e l'elemento, da un punto di vista narrativo, sembra alquanto irrilevante. È evidente che l'evangelista intende evocare discretamente la figura di quell'uomo che con l'acqua aveva avuto a che fare: “Io vi battezzo con acqua ma lui vi battezzerà in Spirito Santo...” - Aveva dichiarato Giovanni il Battista.

Seguite il Battista” – sembra indicare Gesù. Dal momento che il Battista annunciava la conversione, il cambiamento di mentalità, per capire la qualità della pasqua di Gesù, occorre operare una conversione rispetto ai criteri che i discepoli hanno dentro di loro fino a questo momento.

La grande sala è l'altro elemento simbolico che sta ad indicare il luogo di arrivo dopo un lungo cammino; il luogo che sta al di sopra, il luogo alto che sostituisce gli altri luoghi. Il luogo alternativo. Appunto, la croce!

Quando Gesù entra in Gerusalemme, non conclude il suo cammino nel tempio ma sulla croce. E dalla croce avviene qualcosa di nuovo: il velo del tempio si squarcia per rivelare il Dio di Gesù che non è l'onnipotente, amico dei potenti, ma l'amico dell'umanità fragile e bisognosa.


Nella seconda parte l'attenzione è centrata sulla CENA, IL PANE, IL VINO.

Da questo momento Gesù non menziona nulla della ritualità della cena ebraica. È una cena pasquale si, ma alternativa, altra, diversa.

Lui occupa il posto del Padre di famiglia – prende un pane (il termine usato non fa pensare ad un pane non lievitato – il discorso poi sul corpo non trova parallelo con la cena ebraica).

Questo è il mio Corpo. Il corpo nel mondo culturale di Gesù significa la totalità della persona cosi come si manifesta nel suo modo di essere e di agire. Gesù interpreta la sua esistenza come nutrimento per gli altri e fa capire ai suoi che seguirlo significa nutrire gli altri, non proteggere se stessi.

I discepoli vengono invitati a mangiare (invito assente nel rituale ebraico), ovvero a nutrirsi di questa visione delle cose.

Poi c'è la coppa (tutti bevono dalla stessa coppa, altro elemento che contrasta col rituale della cena ebraica nella quale invece ognuno aveva davanti a sé la sua) che ha il significato di sorte, di destino. Il sangue è la vita di una persona. Il suo destino è quindi quello di donare sé stesso fino all'estremo.

Dal destino di quest'amore inesauribile tutti si abbeverano. E quando il cammino di Gesù raggiunge il suo compimento, ecco il vino nuovo del regno. La gioia piena che scaturisce dal “dono – consegna” che Gesù fa di se stesso e dal “dono – consegna” che i suoi discepoli imparano a fare di loro stessi.


Salmo 115


Che cosa renderò al Signore,

per tutti i benefici che mi ha fatto?

Alzerò il calice della salvezza

e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa

la morte dei suoi fedeli.

Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:

tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento

e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore

davanti a tutto il suo popolo


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