Meditazione Domenica XV B - Monastero del Bene Comune

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domenica 11 luglio 2021

Meditazione Domenica XV B

 


Meditazione XVa domenica B


Ricordiamo davanti a te, o Signore

  • Ancora attacchi e ancora un rapimento di studenti in Nigeria. 140 tra ragazzi e ragazze sono stati sequestrati nel collegio cristiano protestante in cui si trovavano.

  • Migranti: annegate almeno 43 persone al largo della Tunisia, 84 i salvati.

  • Canada in fiamme. Continua l’ondata di caldo senza precedenti nel Paese. Già centinaia le vittime. Intanto decine di incendi divampano nella zona occidentale del Paese, come in California.

  • Sud Sudan. Mentre il Paese si prepara a celebrare, il 9 luglio, i 10 anni di indipendenza dal Sudan, 8,3 milioni di persone hanno bisogno di sostegno umanitario, un numero persino più alto che durante la guerra civile del 2013-2018. Più della metà di questi, 4,5 milioni, sono bambini.

  • Almeno 53 persone sono rimaste uccise, decine ferite e molti ancora risultano dispersi per un violento incendio scoppiato in una fabbrica del Bangladesh.

  • Nel mondo ogni minuto 11 persone rischiano di morire di fame, quasi il doppio delle vittime provocate dal Covid 19 che uccide 7 persone al minuto.

  • Doccia fredda a Campi Bisenzio in provincia di Firenze. Sindacati e istituzioni locali chiedono la convocazione di un tavolo al Mise «Comportamento intollerabile, nessuno era stato informato». Gkn licenzia con una e-mail 422 dipendenti.


Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

  • Un richiamo al mondo perché si contrasti la pandemia con la solidarietà, con la distribuzione equa dei vaccini e si tutelino migranti e rifugiati. Sono i tanti temi che la Santa Sede ha messo in luce in alcuni interventi alle Nazioni Unite.

  • Sotto le finestre del decimo piano del Policlinico Gemelli, dove da domenica è ricoverato Francesco, una ventina di senzatetto ospiti di Palazzo Migliori, donato dal Pontefice per dare un letto a chi non ha nulla, hanno pregato per lui.

  • SANTIAGO DEL CILE, 04 LUG - Una donna mapuche, Elisa Loncón, è stata eletta presidente dell'Assemblea costituente, riunita per avviare i lavori di redazione della nuova Carta costituzionale che dovrà sostituire quella approvata nel 1980 durante la dittatura di Augusto Pinochet.

  • Si chiama Zaila Avant-garde, ha 14 anni, e negli Stati Uniti è passata alla storia come prima adolescente afro-americana a vincere il blasonato concorso nazionale di spelling, l'US Scripps National Spelling Bee.

  • Senegal. La tenacia di Sawadogo, l’uomo che ha salvato i frutti della sua terra. Vincitore di diversi premi conferitogli dal Programma dell’Onu per l’ambiente, ha impedito la desertificazione del territorio. La sua lotta per un futuro migliore del pianeta dura ormai da oltre 40 anni.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis


Dio nostro Padre, amore senza alba e senza tramonto liberaci da ogni intolleranza e durezza, da ogni incomprensione e chiusura. Che nessuno dei tuoi discepoli e delle tue discepole osi emarginare qualcuno nel tuo nome, disonorando così la parola del Vangelo. Amen


Am. 7,12-15 Ef. 1, 3-14


Mc. 6, 7-13

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

***

Il brano del Vangelo è preceduto da una nota. Si dice: Gesù andava attorno, girava tra i villaggi.

Ora chiama i Dodici. Possiamo immaginare che intenda convocarli per una consultazione, per elaborare progetti, per condividere qualcosa ecc. In ogni caso, viene spontaneo pensare che essi, assieme a Gesù, si siano raccolti in un luogo, in una casa.

Lui però è sulla strada e, immediatamente, li rimanda sulla strada: Andate…Sulla strada dunque!

Uno può camminare nella vita per farsi strada o per fare strada. Per ricercare il suo tornaconto e interesse o per relazionarsi e prendersi cura degli altri. Qual è il criterio che ci dice se siamo sulla strada giusta, quella del Vangelo?

Nella prima lettura troviamo due uomini che hanno a che fare con la religione. Amasia, sacerdote di Betel, una specie di cappellano di corte, evidentemente questo ruolo gli procurava qualche guadagno, gli dava da vivere e Amos, un imprenditore agricolo. A differenza del primo, la sua patria del secondo era il Regno del Sud, quello di Giuda. Amos si sposta dal sud al nord per dire agli abitanti del Regno del Nord e al loro re, che le loro ingiustizie e prevaricazioni nei riguardi dei poveri si sarebbero rivoltate contro. Evidentemente il suo messaggio disturbava il re e il suo cappellano. Amasia, dunque, in tono sprezzante, dice ad Amos: Vattene, veggente. Ed insinua il sospetto che egli, dietro il suo messaggio, nasconda un interesse. Amos gli risponde chiaramente: Io stavo meglio prima con il mio lavoro. Se sono qui a dire certe cose è perché il Signore me lo ha chiesto!

Dall’insieme della vicenda comprendiamo che quando la religiosità serve a chiudersi in se stessi per proteggere e garantire i propri interessi e non si apre agli altri, è falsa. Se ne ricaviamo consenso, prestigio o anche solo la sensazione di essere un gradino al di sopra degli altri per cui ci permettiamo di emarginarli non siamo più sulla via della parola di Dio.

Ecco perché Gesù ha chiamati a sé i discepoli e subito li ha inviati.

L’abbigliamento poi è tipico del camminatore, di chi va verso gli altri: un bastone, i sandali e una tunica. Non tante cose perché occorre essere leggeri.

Quello che il Signore ci vuole comunicare con queste immagini è una fondamentale essenzialità del Vangelo. È possibile vivere il Vangelo con poche cose. Sollecitati dalle parole di Gesù, possiamo chiederci se molte strutture, ritenute importanti, siano davvero necessarie all’evangelo.

Alcuni secoli più tardi, quando la Chiesa si era contaminata col potere imperiale e in alcuni settori aveva accumulato una certa ricchezza accompagnata da una complessa struttura organizzativa, alcuni uomini e donne, appunti i padri e le madri del deserto, si ritirarono dalle città, non tanto per vivere separati in solitudine, ma piuttosto per rivendicare il diritto a vivere il Vangelo con poche cose. Non servono apparati complessi al Vangelo. È invece necessaria la fraternità. A due a due. Mai da soli. L’amore deve avere un volto davanti a sé per manifestarsi. Mai senza l’altro. A due a due è la condizione essenziale e necessaria perché la testimonianza risulti valida e credibile.

Al nostro maestro non piacciono gli ambienti chiusi, i mondi chiusi. Egli ama la strada. Non si trova a suo agio nel palazzo e nemmeno nel tempio. Egli vuole che i suoi si incontrino e incontrino altra gente. Sulla strada si può incontrare di tutto. Troviamo esseri umani senza etichette di appartenenza. Persone giovani e meno giovani, credenti e non credenti, di questa o di quella cultura e religione, di un ceto o di un altro ecc. Gesù manifesta un Dio che incontra l’umanità. Punto e basta! Il brano si apre perciò con una convocazione da parte di Gesù in vista di un invio e, al termine, dei dodici viene detto che sono “partiti”.

La capacità che Gesù conferisce ai suoi è di operare sugli “spiriti impuri”. Gli spiriti impuri sono quasi la personificazione di quei condizionamenti che agiscono su alcune persone per escluderle dalla comunità cultuale e della vita: gli emarginati non degni di stare davanti a Dio nella preghiera e nel culto in genere. Ebbene il potere, la capacità, che i dodici hanno ricevuto dal Signore Gesù è esattamente l'opposto: annunciare che nessuno è messo fuori da Dio. In questo sta la cacciata degli spiriti impuri!

Ora, questo messaggio può incontrare accoglienza e quindi donare pace ai cuori o può incontrare resistenza magari proprio in coloro che si sono irrigiditi nell'osservanza religiosa e che in forza di tale osservanza escludono gli altri giudicandoli indegni (impuri). Ebbene, Gesù invita a compiere verso queste persone “troppo religiose” quel gesto che normalmente era destinato ai pagani impuri: ogni buon Israelita, infatti, che rientra nel territorio della terra d’Israele, dopo aver attraversato i territori dei go’im, dei pagani, si scuote la polvere dai piedi per non contaminare la terra ritenuta santa.

Ora, la terra santa da non contaminare con la pratica dell’esclusione sono le donne gli uomini. Chi li disprezza sfruttandoli ed emarginandoli, forse in nome di Dio, compie davvero l’atto sacrilego di chi calpesta la terra santa della dignità umana.


Salmo 84

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:

egli annuncia la pace

per il suo popolo, per i suoi fedeli.

Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,

perché la sua gloria abiti la nostra terra.


Amore e verità s’incontreranno,

giustizia e pace si baceranno.

Verità germoglierà dalla terra

e giustizia si affaccerà dal cielo.


Certo, il Signore donerà il suo bene

e la nostra terra darà il suo frutto;

giustizia camminerà davanti a lui:

i suoi passi tracceranno il cammino

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