Meditazione XXVIIIa Domenica B - Monastero del Bene Comune

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mercoledì 13 ottobre 2021

Meditazione XXVIIIa Domenica B

 

Ricordiamo davanti a te, o Signore

  • Dodici Paesi Ue chiedono fondi per costruire muri contro le persone migranti.

  • In Missouri è stata compiuta l'esecuzione dell'uomo che Francesco, attraverso il nunzio negli Usa, aveva chiesto di non uccidere. Ernest Johnson era stato per circa 30 anni nel braccio della morte.

  • L’Organizzazione mondiale della meteorologia avverte: aumenterà vertiginosamente il numero di persone in sofferenza per lo stress idrico, ma gli sforzi per il clima sono insufficienti. nel 2050 cinque miliardi di persone non avranno accesso all'acqua.

  • La popolazione afghana è fortemente provata dalla guerra e dipende dall’assistenza umanitaria. È quanto ha sottolineato, nei giorni scorsi, la Commissione europea annunciando un volo aereo umanitario dell'Ue a Kabul con oltre 25 tonnellate di carico medico vitale per affrontare la terribile situazione nel Paese asiatico, con oltre 18 milioni di persone che vivono sull’orlo della sopravvivenza.

  • Probabili crimini di guerra e crimini contro l'umanità sono stati commessi in Libia: è quanto emerge dal primo documento pubblicato a Ginevra dalla Commissione di inchiesta indipendente voluta a giugno 2020 dal Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite (Unhcr).

  • C’è anche l’Africa in quel vaso di Pandora scoperchiato dai Pandora Papers. Anzi africani. I cui beni finanziari si sono persi nel corso degli anni in quegli enormi buchi neri che sono i paradisi fiscali.

  • Italia: oltre uno studente su dieci è senza cittadinanza. Il 10,3% di chi siede nei banchi delle nostre aule scolastiche è uno studente o studentessa senza cittadinanza. Sono oltre 876mila, su un totale di 8 milioni e 484mila, coloro che frequentano le scuole italiane senza essere cittadini del nostro paese.

  • Migranti: più di 2.200 rimpatri forzati dall’Italia da inizio anno.

  • Un attentato suicida ha ucciso decine di fedeli in una moschea sciita di Kunduz, nel nordest dell'Afghanistan, risultando il più sanguinoso dal ritiro della presenza militare internazionale dal Paese. In serata è giunta la rivendicazione dell'Isis.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire la speranza

  • Svolta epocale nella lotta alla malaria, Oms approva il vaccino. Sì dell’Organizzazione mondiale della Sanità, dopo decenni di ricerca, al vaccino per la malaria, di cui si raccomanda ora l’impiego di massa in particolare in Africa subsahariana e nelle zone a rischio.

  • Haiti. Con il supporto dell’Agenzia Onu per la protezione dei minori, 300mila bambini potranno tornare sui banchi dopo il terremoto che ha messo in ginocchio il Paese, ma non basta. Ogni giorno fuori dalle classi spingerà i minori verso violenze, abusi, migrazione forzata e reclutamento.

  • Premio Nobel per la Pace a due giornalisti: Maria Ressa (filippina) e Dmitry Muratov (russo), entrambi impegnati nella tutela della libertà di espressione. La libertà di espressione contribuisce alla costruzione di società di pace: è il messaggio che emerge dalla scelta di assegnare a due reporter il Premio Nobel per la Pace 2021. Il buon giornalismo può aiutare a comprendere le ragioni dell'altro e ad essere meno ostili.

  • Il romanziere tanzaniano Abdulrazak Gurnah ha vinto il premio Nobel per la letteratura 2021 “per la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato”. 

  • Solidarietà, accoglienza, ascolto dei bisogni. Sono questi i temi che accomunano scuole, istituzioni, imprese, organizzazioni no profit italiane nella sesta edizione del “Giorno del dono”, istituito per legge nel 2015 e celebrato in occasione della giornata di San Francesco, patrono d’Italia. 

  • Dal cotone biologico un’opportunità per 300 ragazze indiane. Nello spirito della Laudato si’ di Papa Francesco e nel solco degli insegnamenti del Poverello d’Assisi, le suore francescane presenti nel Tamil Nadu portano avanti un’attività per aiutare le giovani indiane senza lavoro, con una particolare attenzione a quelle colpite da disabilità. “Assisi Garments” è un’azienda tessile che unisce tradizione, innovazione e tutela dell’ambiente, puntando sulla filiera del cotone biologico al 100%.

  • Dal mondo un omaggio all’arcivescovo e anglicano eroe della lotta all’apartheid in Sudafrica per i 90 anni di Desmond Tutu. Il premio Nobel per la pace è stato celebrato da attivisti e compagni di lotta con una funzione nella cattedrale di Città del Capo ricordando l’importanza del suo ruolo nel denunciare il regime segregazionista bianco che con Nelson Mandela riuscì a far abolire nel 1994


Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis


Signore Dio, che conosci i sentimenti e i pensieri del cuore,
donaci di amare Gesù di Nazareth, il Cristo tuo Figlio, perché, valutando con sapienza ogni cosa,
diventiamo liberi e poveri per il tuo regno. Amen


Sap. 7, 7-11; Eb. 4, 12-13;


Mc. 10, 17-30


Mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

***

Gesù, cercando di educare i suoi a lasciarsi alle spalle ogni illusione di potenza, mostra progressivamente il suo volto di Messia destinato all'onnidebolezza della croce.

Il presente brano fa parte di una triade collocata tra il secondo ed il terzo annuncio di passione: le dichiarazioni sul tema del ripudio della donna e dell’uomo, l’affermazione di Gesù sulla necessità di accogliere il regno come i bambini per entrare nel regno, infine, l’incontro col ricco. Poi, il terzo annuncio di passione chiude l’inclusione del quadretto della triade.

La chiave di lettura dell’insieme sta sempre nella dichiarazione sulla necessità di accogliere il regno come i bambini per “entrarvi” (10, 13-16). Come il bambino, il discepolo, per accogliere il regno deve essere uno che non cerca alcuna forma di potere. Il regno di Dio infatti è l’esatto opposto del regno dei potenti.

Entrare nel regno significa entrare o rimanerne fuori dalla condivisione di quell’opera che Gesù è venuto a realizzare per la storia e per tutta l’umanità (= entrare o meno nella mentalità del vangelo). in altre parole, entrare nel regno significa avere o non avere parte alla sua logica, alle sue vedute, ai suoi sogni e al suo cammino. Più precisamente, essere o non essere suoi discepoli e sue discepole.


Le due cose, regno e vita eterna, nel testo sono chiaramente distinte: l’uomo ricco pone la domanda sul come raggiungere la vita eterna; Gesù risponde su come far parte del regno. Si potrebbe dire che, per avere la cita eterna, basta una serie di osservanze che potrebbero essere riassunte nel tentativo di condurre una vita onesta verso gli altri (tra i comandamenti ricordati infatti vengono omessi quelli che riguardano il rapporto con Dio mentre sono presentati quelli dei doveri verso il prossimo, e tutti -tranne quello dell’onorare i genitori- sono alla forma negativa: non fare).

Entrare nel regno, ossia nella logica del sogno di Gesù, comporta orientare la vita e le sue risorse da una prospettiva di correttezza verso gli altri a una prospettiva di amore: quello che hai donalo. Questo passare dalla mera esecuzione del dovere all’attitudine dell’amore di rendere partecipi gli altri dei propri doni equivale a “entrare nel regno”.

Forse, tra le ricchezze che quest'uomo possiede, ci sono proprio quelle buone osservanze della legge che lo fa sentire tra le persone per bene. Anche il vivere i doveri in funzione del proprio benessere è una ricchezza da abbandonare o da trasformare nel dono per il bene di tutti. Probabilmente la sequela di Gesù, ossia l'entrare nel Regno, comporta un passaggio dal moralismo all’etica: dalla vita “buona” per se stessi (moralismo) alla vita buona per e con gli altri (etica).

L’incontro di Gesù con l’uomo ricco offre lo spunto di un chiarimento importante tra Gesù ed i suoi di cui Pietro, come già altre volte, si fa portavoce. Nelle parole di Gesù troviamo l’approfondimento di cosa significhi coinvolgersi nel regno. La sua proposta non è affatto disancorata dalla realtà, valida solo per anime eccelse e distaccate da tutto come una certa filmologia ci presentò S. Francesco. Semplicemente il brano mette in scacco la mentalità idolatrica dell’avere e del vivere in modo autocentrato: tutto per sé, in funzione di sé, a garanzia di sé. In fondo, anche i discepoli sono ancorati a questo modo di pensare. “Se non provvediamo ad accumulare per garantirci – sembrano chiedere con quel “allora chi si potrà salvare” – come potremo guardare in avanti con sicurezza? Come potremo sopravvivere e sfuggire all’indigenza?”.

L’interrogativo di Pietro è funzionale alla risposta di Gesù: chi ha lasciato l’idolatria del possesso di beni e di persone, ritroverà tutto centuplicato dentro una prospettiva di gratuità e di fraternità. Se smettiamo di possedere per noi, avremo molto nel condividere con gli altri. Chi perde il possesso delle cose trova la gioia della fraternità con le persone.

Si tratta di vivere concretamente il passaggio dalla tristezza alla gioia, assieme a sfide e a persecuzioni perché la mentalità mondana mal digerisce questo modo di vedere e di agire tipico del regno.



Salmo 89

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti,
per gli anni in cui abbiamo visto il male.

Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.

Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.

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