Meditazione domenica 6a di Pasqua C - Monastero del Bene Comune

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sabato 21 maggio 2022

Meditazione domenica 6a di Pasqua C

 

Ricordiamo, O Signore, davanti a te

  • Gli ultimi sette anni sono stati i più caldi di sempre, lo indica il Rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale che lancia l’allarme sui mutamenti dannosi. Guterres: ci si avvia verso la catastrofe climatica, si acceleri la transizione verso le rinnovabili.

  • Nigeria, studentessa lapidata e uccisa. Ad una sola voce, musulmani e cristiani insieme, condannano l'atto crudele. Secondo le testimonianze, pubblicate dai media locali, uno studente avrebbe accusato pubblicamente la giovane Deborah Samuel aver postato offese al profeta Maometto. Da qui lo scatenarsi della follia collettiva. 

  • Immigrazione: Questa volta è accaduto a pochi kilometri dalle coste di una piccola isola dell'arcipelago di Porto Rico, nella fascia di mare che collega quello dei Caraibi con l'oceano Atlantico. Undici i morti 31 i sopravvissuti e nessuno aveva i giubbotti di salvataggio. 

  • Egitto: Peggiora lo stato di salute del noto attivista Alaa Abdel Fattah, da 47 giorni in sciopero della fame nel carcere di Tora per denunciare le condizioni disumane della sua detenzione.

  • Sono degenerati in tumulti, protrattisi per ore la notte di lunedì scorso, i funerali di Walid al-Sharif, un giovane palestinese rimasto ferito il mese scorso nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme durante scontri fra fedeli musulmani e reparti di polizia.

  • La vita delle comunità nel nord-est del Mozambico sta peggiorando rapidamente con un processo di reinsediamento incompiuto e incerto: non tutte le persone hanno ricevuto una casa e nessuno ha ricevuto i 'machambas', i terreni agricoli promessi dalle autorità.

  • Un gruppo di giganti del petrolio con a capo la francese TotalEnergies, seguita dalle statunitensi Anadarko Petroleum e ExxonMobil, oltre all’italiana Eni, sta cercando di rilanciare l’esplorazione e lo sfruttamento del Progetto di gas naturale liquefatto (lng) del Mozambico.

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

  • Cristo si è fermato a Eboli. Nell'orto dei detenuti. Riscoperta delle tradizioni come nel libro di Carlo Levi e attenzione alla sostenibilità ambientale: tutto questo e molto di più è l’orto condiviso che curano i detenuti dell’Istituto di custodia attenuata di Eboli ispirandosi alla Laudato Si’ di Papa Francesco. Da un anno una decina dei circa 35 detenuti che la struttura ospita, si “sporcano le mani” nella terra, dando vita a una produzione che per ora è finalizzata all’autoconsumo.

  • Scuola e salvaguardia della Terra: "progetto giovani" per il risparmio energetico. Festa per l’ambiente e la solidarietà a Roma, il 13 maggio, per gli oltre 500 studenti in presenza e per tanti altri collegati in streaming dall’Italia e da altri 12 Paesi, che hanno partecipato nel corso di questo anno scolastico al progetto sul tema del risparmio energetico “Dare per Salvaguardare l’Ambiente in Rete” (DPSAR).

  • La Laudato sì in scena all’Istituto delle Maestre Pie Venerini. Oggi pomeriggio alle 15.30 il cortile di questa scuola romana si trasforma in un grande palcoscenico. Protagonisti i bambini dell’infanzia e della primaria che reciteranno in uno spettacolo ispirato all’ecologia integrale. Nella performance dei piccoli un messaggio ai grandi della Terra: rispettiamo la natura non solo a parole ma con i fatti come ci chiede il Papa.



  • L'estremo saluto a don Di Piazza, sacerdote friulano sempre dalla parte degli ultimi. Si sono celebrate questo pomeriggio a Zugliano le esequie di don Pierluigi Di Piazza, sacerdote da 47 anni, figura impegnata nel sociale nota non solo in Friuli, ma in tutta Italia e all'estero. Aveva 74 anni. Nel 1989 aveva fondato il Centro "Ernesto Balducci", luogo di accoglienza e di dialogo. “Sono un uomo sempre in cammino, con un cuore troppo piccolo per contenere tutte le sofferenze che mi sono state affidate (don Di Piazza)”.

  • Francesco: non dimentichiamo le altre guerre, l'aiuto non si basi sulla "geografia"

Nel discorso rivolto ai nuovi ambasciatori di Pakistan, Emirati Arabi Uniti, Burundi e Qatar, il Papa sottolinea come la fraternità e l'appoggio umanitario debbano essere rivolti a tutta la famiglia umana senza distinzioni di sorta, aperta alle varie situazioni di ingiustizia come povertà, fame, accesso al mondo del lavoro: la guerra è sempre una sconfitta per l'umanità


Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo



Dio Padre, mandaci il Consolatore perché sorga una Chiesa che sia figura del Regno, degna sposa del tuo Figlio, carne della sua carne e ossa delle sue ossa come la prima coppia del mondo. Aiutaci instancabilmente a diventare come vuoi tu. Amen.



Atti 15, 1-2. 22-29; Ap. 21, 10-14. 22-23;

Gv. 14, 22-29


In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:

«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».



Stiamo leggendo in questo tempo di pasqua quel libro del Nuovo testamento che per noi è un po’ come aprire l’album di famiglia. Cosa accadeva alle origini della predicazione del vangelo, quando le Comunità dei discepoli e delle discepole s’andavano costituendo in comunità?


Alcuni, discesi dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: “Se non vi fate circoncidere secondo la legge di Mosè, non potete essere salvi”.


  • In poche parole il rapporto con Dio sarebbe stato regolato da norme precise. Che queste norme, nell’attuazione concreta incontrassero delle difficoltà da parte di alcuni, pochi o tanti che siano stati, poco importava.


  • L’altra posizione è quella espressa dai responsabili e apostoli della Comunità. Essa è sintetizzata nella conclusione del messaggio inviato a quelli di Antiochia:


State bene!”


I primi impongono regole perché, secondo loro, l’esperienza di Dio in questo modo è sicura e garantita

I secondi vogliono che le persone stiano bene perché il vangelo è una buona notizia .

___________


Il testo dell’apocalisse dice le stesse cose con il linguaggio della poesia. La città bella è la possibilità di vivere le relazioni nell’armonia e nella bellezza della comunione e del volersi bene. È una vocazione che è iscritta nel nostro essere.

Come esprimere questo sogno?

Ecco la visione della città bella Gerusalemme.

Ebbene, una volta descritti i tratti affascinanti di una simile convivenza (la città bella), il profeta dell’apocalisse dice:

Ma tempio non vidi in essa: il Signore Dio, l’onnipotente, insieme all’Agnello, è il suo tempio. E la città non ha bisogno della luce del sole o della luna: la gloria di Dio , infatti, la illumina e l’Agnello ne è la lampada”.


In essa dunque non c’è tempio…non c’è un apparato religioso, non c’è istituzione sacrale, non una gerarchia perché a quel punto basta Dio che riempie della sua presenza ogni essere. Egli è tutto preso nell’asciugare le lacrime e nel consolare (Anche lui, come la sua Comunità vuole che l’umanità stia bene!)

_____________


Il testo di Giovanni che è preceduto da un interrogativo di un discepolo:


perché devi manifestarti a noi e non al mondo?


Come dire: “Perché non realizzi uno stato teocratico; un domino sociale e politico; una cultura ecc. secondo il progetto che hai in testa? Dal nostro punto di vista – sembra dire l’interlocutore – questo è ciò che noi intendiamo per messia.



La risposta di Gesù sposta l’attenzione da un ordine sociologico (la possibilità di realizzare un apparato) ad uno stile relazionale.


C’è un grappolo di parole che esprime molto efficacemente la posizione di Gesù: amare – osservare (nel senso di custodire con cura il dono di un vissuto) – dimorare…


Non un apparato politico o templare religioso, ma la condivisione diventa manifestazione, epifania di Dio. La manifestazione di Dio si realizza nel suo diventare un’unica cosa con noi; il fare famiglia insieme. Essere di Cristo non è un entrare in un’appartenenza culturale o religiosa ma in una comunione.

Il presente brano appartiene ai discorsi di addio di Gesù.

È quindi pensabile che il clima psicologico dei discepoli sia attraversato dalla tristezza.


  • ai tempi di Giovanni e della Chiesa cui l’evangelista sapeva di rivolgersi, la medesima tristezza poteva consistere nella consapevolezza di essere inadeguati al vangelo. Anche in noi può esserci tristezza per questo scarto.

  • Ma se abbiamo imboccato la via dell’amore non dobbiamo temere perché, pur sbagliando, l’amore non ci lascerà.

Lui percorre questa strada fino in fondo (Va al Padre) e proprio per questo ad essa può consegnarci.

Ed è questa condivisione, quest’insieme di relazioni, questo essere uno con lui a diventare storia (eventi e stile di vita); ossia una forza che Gesù chiama Spirito (consolatore – paraclito – avvocato). Ma anche Santo (separato) ovvero che separa dalla mentalità oscura e mondana dei poteri.


Dalla partecipazione alla qualità del suo amore per l’umanità nasce il cambiamento (vi do la pace [cambiamento] non come la dà il mondo).



Salmo 66

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,

su di noi faccia splendere il suo volto;

perché si conosca sulla terra la tua via,

la tua salvezza fra tutte le genti. 


Gioiscano le nazioni e si rallegrino,

perché tu giudichi i popoli con rettitudine,

governi le nazioni sulla terra. 


Ti lodino i popoli, o Dio,

ti lodino i popoli tutti.

Ci benedica Dio e lo temano

tutti i confini della terra.

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