Meditazione domenica Ascensione C - Monastero del Bene Comune

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sabato 28 maggio 2022

Meditazione domenica Ascensione C



        Ricordiamo, O Signore, davanti a te

       Messico. Sono oltre 100.000 le persone scomparse nel Paese del Continente americano. Maria Herrera, fondatrice dell’organizzazione “Familiares en búsqueda”, ha incontrato lo scorso 25 maggio Papa Francesco: "Ho chiesto al Santo Padre qualche parola di incoraggiamento, una benedizione per tutte le madri che cercano i loro figli”.


      Guerra e pandemia hanno reso i miliardari ancora più ricchi, e lasciato al palo i poveri. A fotografarlo è il rapporto, presentato in apertura di World Economic Forum in Svizzera dall’organizzazione Oxfam. “I miliardari che controllano le grandi imprese nei settori alimentare e energetico hanno visto aumentare le proprie fortune al ritmo di 1 miliardo ogni 2 giorni, mentre 1 milione di persone ogni 33 ore rischia di sprofondare in povertà estrema nel 2022”.


Un altro tragico attentato in Afghanistan ha causato la morte di 14 persone, appartenenti alla minoranza sciita degli Hazara.


Sono diventati oltre 100 milioni gli sfollati nel mondo. La cifra, riferita dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, è “impressionante” e fa “riflettere e allarma in egual misura. È un record che non avrebbe mai dovuto essere raggiunto.”


Siria. “Si continua a morire nell’indifferenza del mondo". La denuncia dell’arcivescovo di Aleppo dei Maroniti, monsignor Joseph Tobji, accende i riflettori su una nazione in cui il 90% della popolazione vive sotto la soglia di povertà: “Prima ad uccidere erano le bombe, ora sono le sanzioni”.


Il rapporto annuale di Amnesty International: sale, in tutto il mondo, il numero dei condannati a morte. E anche di quelli la cui condanna è già stata eseguita.


Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza


Il cardinale di Bologna Matteo Zuppi, o don Matteo come ama farsi chiamare è il nuovo presidente della Conferenza Episcopale Italiana: grazie al Papa e ai vescovi. Le prime parole del nuovo presidente Cei, dopo la nomina di Francesco: "Sinodalità, collegialità e carità mi accompagneranno. Importante camminare insieme nelle 'pandemie' e nelle sfide di oggi". 

"Un cammino sinodale, non un Sinodo strutturato o organizzato, ma molto più coinvolgente” che ora “continua con l’ascolto”. Per Zuppi “è importantissimo” questo atteggiamento, perché “l’ascolto ferisce. Quando qualcuno ascolta si fa ferire da quello che vive, fa sua la sofferenza”. E “quello che stiamo vivendo – aggiunge - ci aiuta a comprendere le tante domande e sofferenze, a capire come essere una madre vicina e come incontrare i tanti compagni di strada”.


Nelle profondità della Tanzania e dell'Uganda, i piani per l'EACOP causano le lacrime del Creato L'East Africa Crude Oil Pipeline sarebbe il più lungo oleodotto riscaldato del mondo. Ma l'Agenzia internazionale per l'energia ha già chiesto di non realizzare nuovi progetti per i combustibili fossili. Gli attivisti, tra cui Vanessa Nakate, sono stati recentemente ricevuti da Papa Francesco, che ha offerto loro pieno sostegno.


Il Dispensario Santa Marta, un secolo di solidarietà. La struttura pediatrica vaticana, che oggi assiste gratuitamente oltre 400 minori con le loro mamme, è un servizio sempre più completo e attento alle reali esigenze di ciascuno, con una particolare attenzione alle famiglie straniere che non hanno assistenza sanitaria in Italia.


Torino. Tre volte a settimana arrivano nel quartiere torinese Aurora, parcheggiano un’apecar bianco e verde, indossano pettorine bianche e con scope e palette iniziano a pulire il marciapiede. Sono i giovani del progetto 'ApeCAre' che la Pastorale migranti della diocesi di Torino e l’associazione di volontariato “Camminare Insieme” hanno elaborato e che da gennaio hanno iniziato la propria attività. Lo scopo non è togliere mozziconi o cartacce, ma incontrare sul territorio le persone fragili, avviare contatti e poi cercare soluzioni alle diverse situazioni. 


Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Signore Dio, diffondi nel cuore di ogni persona un sussulto di dignità, perché tutti trovino la forza per di lasciare lo spirito di rassegnazione e sappiano elevarsi e dare valore all'esistenza. Sii benedetto nei secoli. Amen


At 1,1-11    Eb 9,24-28;10,19-23   

Lc 24,46-53

Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

***


Questo testo conclude, quindi chiude una narrazione del Vangelo di Luca. L’evangelista giunge alla fine del suo racconto completandolo come una grande inclusione: gli elementi dell’inizio vengono richiamati alla fine. Ma, come vedremo, non si tratta solo di una tecnica narrativa. Nel suo ritornare all’ouverture, Lc. fa sintesi della prospettiva teologica e tematica della sua opera.


Il racconto di apparizione del risorto si concentra sulla spiegazione delle scritture da parte di Gesù circa ciò che lo riguarda - Così sta scritto -. È un passaggio che corrisponde specularmente al momento iniziale in cui il Cristo dodicenne, a Gerusalemme, nel tempio, tra gli esperti delle scritture, lascia stupiti i suoi interlocutori per l’intelligenza che rivela nelle sue domande e risposte.

In quella circostanza, mentre i suoi genitori presero la via del ritorno con tutti gli altri egli “rimase a Gerusalemme”. Ora, ai suoi discepoli egli dice: “restate in Gerusalemme”.

Sempre all’inizio, per ritrovare il figlio, i suoi “fecero ritorno a Gerusalemme”, dopo la passione, anche i suoi discepoli “tornarono a Gerusalemme”.


L’inclusione sottende l’idea che tutto quanto c’era da fare e da dire è stato fatto e detto, tutto è stato compiuto! Ora si tratta solo di assimilare, di interiorizzare la novità e il significato degli avvenimenti, il suo messaggio di Gesù e il cambio radicale di paradigmi che la sua vicenda ha introdotto nella vita. Ma interiorizzare il Vangelo, ossia la vita, le parole, le azioni e le relazioni di Gesù e specialmente il loro significato di fede e di speranza, non è una parola, è un processo. Perciò occorre attraversare alcune fasi specifiche, insomma, occorre darsi tempo affinché il tutto diventi esperienza. Credo che i verbi ‘ritornare’ e ‘restare’ siano fondamentali in questo processo. Quante volte nella vita abbiamo la necessità di ‘ritornare’ a considerare le cose vissute e quante volte per assimilare interiormente un valore, un significato, un messaggio importante abbiamo la necessità di rimanerci sopra, di ‘restare’!

L’aspetto di distacco fisico, insomma tutto ciò che sinteticamente e simbolicamente è detto con il verbo “ascendere”, è come un farsi da parte, un permettere all’altro di crescere e fare la sua strada. Ed è proprio questo sottrarre la propria incombenza all’altro che, di fatto, è condizione di una nuova e più profonda vicinanza. L’ascensione altro non è che l’inaugurazione del tempo in cui viene affidato alla Comunità dei discepoli e delle discepole il compito di dare continuità all’evangelo di Gesù. Nelle parole del testo infatti troviamo indicata anche una precisa modalità circa questa continuità:

  1. Così sta scritto. Gesù parla di sé attraverso le scritture. La presenza di Gesù ci viene donata nella Parola custodita nelle Scritture. Al di fuori della frequentazione della Parola non troviamo che un Gesù fantasma: il fantasma dei devozionismi, delle ideologie dottrinali o religiose, delle aspettative di vario genere ma, comunque, non corrispondenti alla Parola biblica.

  2. Nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione ed il perdono. La sua presenza continua ad essere efficace (il suo nome) se i suoi si mantengono nel processo di cambiamento continuo (conversione metanoia) e di cura delle situazioni disumanizzate, perché a ognuno sia restituita dignità umana (ecco il perdono dei peccati!).

  3. Di questo voi siete testimoni. Non dice: “voi siete incaricati di divulgare”, ma testimoni! Si tratta di offrire agli altri una parola che sia prima passata attraverso la propria esperienza, esperienza di cambiamento e di guarigione.

  4. Mando su di voi…restate in città. Non siete voi gli artefici di questo processo ma è un dono che vi viene incontro come una forza. Perciò la fretta non serve. Restate. Attendete …assimilate. Ogni interiorizzazione esige il suo tempo.

La conclusione è estremamente interessante, soprattutto se teniamo presente l’inizio della grande inclusione, ovvero Gesù dodicenne nel tempio.

Egli compie gesti e dice parole tra il monte degli ulivi e Betania, ossia di fronte al tempio, come a rimarcare che il tempio, cioè l’incontro con Dio, d’ora in avanti avviene ogni volta che uno/a si coinvolge e dona se stesso/a. Infine, compie un gesto sacerdotale di cui si parla nel libro del Levitico 9: la benedizione di Aronne

,22Aronne, alzate le mani verso il popolo, lo benedisse; poi discese, dopo aver compiuto il sacrificio per il peccato, l'olocausto e i sacrifici di comunione. 23Mosè e Aronne entrarono nella tenda del convegno; poi uscirono e benedissero il popolo e la gloria del Signore si manifestò a tutto il popolo. … tutto il popolo vide, mandarono grida di esultanza e si prostrarono con la faccia a terra.

Eppure Gesù non è della classe sacerdotale, è semplicemente umano, talmente umano da essere divino. È tutta l’umanità, semplicemente perché umana, destinataria e portatrice di benedizione. Grazie a Gesù, la storia, il cosmo e ognuno è e sarà per sempre una Parola Detta Bene.

I suoi ritornano al tempio, ma per poco. Ormai, il vero tempio, ossia lo spazio in cui fare l’esperienza dell’incontro con Dio, come abbiamo visto, è un altro


Salmo 46

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

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