Meditazione domenica XVIIIa C - Monastero del Bene Comune

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domenica 31 luglio 2022

Meditazione domenica XVIIIa C

 



    Ricordiamo, O Signore, davanti a te


    Myanmar. Dilagano povertà di massa e fame nell’ex Birmania, travolta da eventi politici che preoccupano la comunità internazionale. In un anno di conflitto, le famiglie hanno perso più della metà del loro reddito.

    Overshoot Day 2022. Dal 28 luglio esaurite le risorse naturali rinnovabili in un anno. Ogni anno è anticipata la data del giorno in cui si eccede lo sfruttamento sostenibile. In cinquant’anni raddoppiati i consumi del pianeta.

Filippine, terremoto di magnitudo 7.3 nell’isola di Luzon. Il bilancio, ancora provvisorio, riferisce di almeno quattro morti, tra cui un operaio di 25 anni a La Trinidad, e un centinaio di feriti in diverse località. Ingenti i danni agli edifici; paura e persone in strada nella capitale Manila

Libano, sistema idrico in bilico: milioni di persone in pericolo. Tra crisi energetica, pandemia, siccità e la passata esplosione di Beirut – mette a rischio la salute della popolazione.

La polizia giudiziaria del Guatemala ha arrestato uno dei più conosciuti giornalisti del Guatemala, José Rubén Zamora, fondatore e presidente del quotidiano El Periódico vincitore, nel 2021, di un premio internazionale di giornalismo assegnato dal re di Spagna. Zamora e il suo giornale hanno pubblicato nel recente passato numerosi articoli in cui hanno accusato di corruzione il governo del presidente Alejandro Giammattei e la Procuratrice generale, Consuelo Porras.

GOMA - In Repubblica democratica del Congo almeno cinque persone sono state uccise e decine ferite durate proteste anti-Onu nella parte orientale del Paese. Le forze di pace dell'Onu sono accusate di incapacità nei confronti dei circa 120 gruppi armati attivi nella regione, tra i quali spicca M23 che ha ripreso i suoi attacchi mortali.

In Iran mercoledì scorso sono state messe a morte tre donne per aver ucciso i rispettivi mariti, una delle quali era stata costretta a sposarsi all'età di 15 anni. Ben 32 esecuzioni avvenute nella Repubblica islamica nella sola scorsa settimana. La donna ex sposa-bambina si chiamava Soheila Abad, era sposata da 10 anni ed è stata impiccata in carcere. 

Civitanova Marche. Ambulante ucciso a bastonate- Alika, di origini nigeriane, aveva 39 anni e un figlio piccolo. Preso l'aggressore: "Importunava la mia ragazza". L'ombra del razzismo. La violenza in risposta di una parola, una reazione che sembra diventata sempre più frequente in questa estate di aggressioni e risse in tante città italiane. Ma che qui, nel cuore delle Marche, pesa molto di più dopo i tanti episodi di razzismo contati nel corso degli ultimi anni.

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Diamo lettura di alcuni passaggi del discorso del papa ai giovani Inuit, popolo che vive al limite del circolo polare artico.

Cari amici, siamo qui con la volontà di percorrere insieme un tragitto di guarigione e di riconciliazione che, con l’aiuto del Creatore, ci aiuti a fare luce sull’accaduto e a superare quel passato oscuro.

Così siete voi, testimonianza perenne della vita che non si spegne, di una luce che risplende e che nessuno è riuscito a soffocare.

"I Luoghi vasti che abitate da tempi immemorabili e che per altri sarebbero ostili", Voi avete saputo amarli, rispettarli, custodirli e valorizzarli, tramandando di generazione in generazione valori fondamentali, quali il rispetto per gli anziani, un genuino senso di fraternità e la cura per l’ambiente. C’è una bella corrispondenza tra voi e la terra che abitate.


Sei fatto per spiccare il volo, per abbracciare il coraggio della verità e promuovere la bellezza della giustizia, per “elevare la tua tempra morale, essere compassionevole, servire gli altri e costruire relazioni”, per seminare pace e cura dove ti trovi; per accendere l’entusiasmo di chi ti vive accanto; per andare oltre, non per livellare tutto quanto.

Ti chiederai: perché devo darmi da fare per quello in cui gli altri non credono? E ancora: come posso decollare all’interno di un mondo che sembra scendere sempre più in basso tra scandali, guerre, imbrogli, mancanza di giustizia, distruzione dell’ambiente, indifferenza nei riguardi dei più deboli, delusioni da parte di chi dovrebbe dare l’esempio?
"Tu sei la risposta", dice il Papa, con quel piglio così diretto a cui ormai ci ha abituati da tempo.
Il mondo che abiti è la ricchezza che hai ereditato: amalo, come ti ha amato chi ti ha dato la vita e le gioie più grandi, come ti ama Dio, che per te ha creato ciò che di bello esiste e non smette di fidarsi di te nemmeno per un brevissimo istante. Egli crede nei talenti che ti ha dato. Ogni volta che lo cerchi comprenderai come la via che ti chiama a percorrere tende sempre verso l’alto. Lo avvertirai quando guarderai il cielo pregando e soprattutto quando alzerai lo sguardo al Crocifisso. Capirai che Gesù dalla croce non ti punta mai il dito contro, ma ti abbraccia e ti incoraggia, perché crede in te anche quando tu hai smesso di credere in te stesso.


Libertà che non è fare tutto quello che mi pare e mi piace; non è quello che posso fare nonostante gli altri, ma per gli altri; non è totale arbitrio, ma responsabilità. La libertà è il dono più grande che il nostro Padre nei cieli ci ha dato insieme alla vita.
E aggiunge:
Ecco la felicità di Dio: non quando siamo sottomessi a Lui, ma quando viviamo da figli che scelgono di amarlo, mettendo in gioco la propria libertà. Se volete fare felice Dio, questa è la via, scegliere il bene! Coraggio fratello, coraggio sorella, prendi in mano la tua libertà, non avere paura di compiere scelte forti, vieni alla luce ogni giorno!

Anche voi, chiamati alle altezze del cielo e a splendere in terra, siete fatti per brillare insieme. Bisogna permettere ai giovani di fare gruppo, di stare in movimento: non possono passare le giornate isolati, tenuti in ostaggio da un telefono! I grandi ghiacci di queste terre mi fanno venire in mente lo sport nazionale del Canada, l’hockey su ghiaccio.

È uno sport di squadra e per questo elogiato dal Papa, che si congeda pronunciando un grazie nella lingua locale ('qujannamiik') e benedicendo questi popoli con l'augurio di continuare ad attingere alla ricchezza delle tradizioni e "della vostra libertà", di "abbracciare il Vangelo custodito e tramandato dai vostri antenati e di incontrare il volto Inuk di Gesù Cristo".

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo



Signore, Dio della vita, noi gemiamo e ci affanniamo perché non vogliamo accettare il nostro limite e l'insicurezza del nostro esistere. La sofferenza ci spaventa. Aiutaci a vincere le nostre paure fino a varcare serenamente la soglia che ci porta all'incontro con te. Amen



Qo 1,2;2,21-23    Col 3,1-5.9-11  

 Lc 12,13-21


13 Uno della folla gli disse: “Maestro, dì a mio fratello che divida con me l’eredità”. 14 Ma egli rispose: “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi? ”.


15 E disse loro: “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni”.


16 Disse poi una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. 17 Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? 18 E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19 Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. 20 Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?


21 Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”.




Sullo sfondo, al termine del percorso, si profila sempre più chiaramente una prospettiva di morte violenta di Gesù. È il prezzo della fedeltà alla sua identità. Di riflesso, anche coloro che lo seguono intuiscono dalle parole del Maestro che avranno anch’essi dei costi elevati da pagare. Con quali motivazioni si possono affrontare rischi che comportano prezzi elevati; forse anche il prezzo della stessa vita?

Quando vi porteranno nelle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire” (12,11), aveva precedentemente dichiarato Gesù.

Complessivamente, stiamo parlando di ciò che vale nella vita di fronte alla più o meno remota possibilità che questa ci venga richiesta nel dare testimonianza. Sappiamo poi che, nella chiesa delle origini, ciò non era affatto estraneo alla sua esperienza.

Le parti che compongono questo breve brano sono le seguenti:

  • La richiesta di un intervento di Gesù sull’eredità.

Non si tratta di una richiesta strana. I rabbini venivano spesso interpellati non solo per questioni di carattere teologico ma anche per dirimere questioni di tipo giuridico come in questo caso.

  • Un’affermazione di tipo sapienziale

    1. La vita non dipende dai beni

  • Il corpo della parabola

  • Un’altra dichiarazione di tipo sapienziale

Evidentemente ciò che attira maggiore interesse è la parabola. Pertanto, per quanto non disgiunta dalle affermazioni di contorno, essendo essa una drammatizzazione, lascia sprigionare una forza che va ben oltre le affermazioni di carattere sapienziale.

        1. I SINGOLI ELEMENTI

“…dì a mio fratello che divida con me l’eredità…chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi”

la circostanza della lite per l’eredità dei due fratelli offre a Gesù l’occasione per sviluppare il problema che gli sta a cuore e che è vitale per la comunità cristiana chiamata a pagare costi notevoli per la testimonianza.

È meglio che io non intervenga su questo problema – sembra dire Gesù – altrimenti tu perderesti anche quella parte a cui ci tieni così tanto”.

Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipenda dai suoi beni”

È un’affermazione di tipo sapienziale che mette in guardia dal pericolo del possesso perché esso può fornire la misura falsa nella valutazione delle cose importanti per la vita. Esso produce accecamento e distorsione della realtà; avvia processi di auto inganno. Inserisce nell’essere umano il delirio di onnipotenza; provoca una sovra valutazione illimitata delle proprie potenzialità. La parabola

In sintesi, si tratta di una drammatizzazione sulla situazione di uno che, entrato nel delirio di onnipotenza, non ha saputo dare valore alla vita perché l’ha soppesata prescindendo dal suo limite, dalla sua fine, dalla morte.

Nel linguaggio dei vangeli, quello della fine è per aiutare i credenti a concentrarsi e a discernere l’essenziale che rende la vita autenticamente umana.

Gesù vuole scuotere i discepoli e la comunità cristiana affinché sia sempre capace di discernimento senza cedimenti al fascino dei poteri, dei successi e delle ricchezze.

È interessante che il protagonista della parabola esprima il suo mondo interiore attraverso un monologo: “Egli ragionava tra sé…”. Si guardava addosso. Viveva di autoreferenza. Faceva di sé il centro dell’universo. Il senso della fine invece – “Stolto! Questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita” - rompe gli orizzonti ristretti di chi guarda solo a se stesso. È pure interessante notare che al capitolo 18,9ss, nella parabola del fariseo ed il pubblicano, il fariseo si comporta più o meno allo stesso modo: “pregava così tra sé”. Anch’egli è chiuso, ripiegato su sé stesso, al centro del mondo, ricco della sua osservanza religiosa. Tutto in regola! C’è un’opulenza di tipo “religioso” fatta di osservanza e di “sentirsi apposto” che, in pratica, anch’essa esclude Dio dalla propria vita tanto quanto la ricchezza e la sufficienza dei beni materiali.


Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”

La conclusione è ancora di tipo sapienziale. L’evangelista trae una prima conseguenza concreta: coloro che hanno capito il senso delle cose, le sanno usare per assecondare il piano di Dio.



Salmo 89

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,

quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».

Mille anni, ai tuoi occhi,

sono come il giorno di ieri che è passato,

come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:

sono come un sogno al mattino,

come l’erba che germoglia;

al mattino fiorisce e germoglia,

alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni

e acquisteremo un cuore saggio.

Ritorna, Signore: fino a quando?

Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:

esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.

Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:

rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,

l’opera delle nostre mani rendi salda.


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