Ricordiamo, o Signore, davanti a te
È salito ad oltre 23.800 il numero delle vittime del devastante terremoto che lunedì scorso ha colpito Turchia e Siria. Continuano senza sosta le operazioni di salvataggio. Solo in Siria potrebbero essere rimaste senza casa a causa del sisma oltre 5 milioni e 300 mila le persone. “Gli aiuti di farmaci, cibo, è impossibile farli arrivare per via delle sanzioni che colpiscono il nostro paese. L’assurdità della guerra che non si ferma neanche davanti a questa tragedia. Una tragedia nella tragedia".
Nicaragua, condannato a 26 anni di carcere il vescovo Álvarez. Ha rifiutato di lasciare il Nicaragua per andare in esilio negli Stati Uniti. Per questo un tribunale nicaraguense ha condannato a 26 anni di carcere il vescovo nicaraguense di Matagalpa.
L'emergenza alimentare, frutto della devastante siccità che ha colpito il Kenya, particolarmente nel nord del paese, ricade doppiamente sulle donne: alcune ragazze vengono date in sposa per ricostituire le scorte di famiglia che sono state spazzate via dalla siccità.
Il 6 febbraio, è la
giornata internazionale di “tolleranza zero” nei confronti della
Mutilazione genitale femminile, una pratica ancora oggi davvero
troppo diffusa. Si parla di almeno 200 milioni di donne e
ragazze nel mondo che l’hanno subita.
Le temperature alte e i
venti sostenuti che si registrano in Cile rendono più difficile gli
sforzi delle brigate antincendio per contenere le fiamme che stanno
devastando quattro regioni del centrosud del Paese. Sono ormai più
di 360 mila gli ettari di bosco andati in fiamme.
Avviata l’11 febbraio a Verona della fiera Eos (European Outdoor Show). In esposizione ci saranno armi da fuoco, a disposizione anche di ragazzi con meno di 18 anni, cui è consentito l’accesso purché siano accompagnati da un adulto. Non solo: fino a 13 anni, l’ingresso è gratuito. Si dirà: il tutto deve avvenire con il consenso dei genitori. «Il problema - spiega Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio permanente sulle armi libere, l’Opal - è che questa fiera mette insieme tutto, dalle pistole e dai fucili per la difesa personale alle canne da pesca. È un’operazione spregiudicata, fatta di marketing e di ideologia ben mascherata».
Nel 2021 oltre seimila minori, alcuni anche di soli sei anni, sono stati arruolati ed utilizzati nelle guerre; lo ricorda l'Istituto di Ricerche Archivio Disarmo di Roma a ridosso di oggi, 12 febbraio, giorno che l'Onu dedica alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica contro l'uso dei minori nei conflitti. Per tanti bambini l'infanzia si è trasformata in un incubo: migliaia di piccoli nella più tenera età sono costretti a combattere.
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
Poveri, senzatetto, profughi, carcerati al Circo su invito del Papa. Circa 2000 persone sono state invitate ieri, 11 Febbraio, a nome del Papa, dall’Elemosineria Apostolica a partecipare allo spettacolo circense Rony Roller. Tra le persone invitate - informa un comunicato del Dicastero della Carità - ci sono profughi, senza tetto, carcerati, famiglie con bambini dall’Ucraina, dalla Siria, dal Congo, dal Sudan.
Mai ignorare gli indigeni - quello sarebbe un “grave errore”, oltre che “un’ingiustizia” ma, anzi, imparare da loro, dalla loro cultura e dalle loro tradizioni, soprattutto per la salvaguardia della terra. Come nei viaggi in America latina e come nel pellegrinaggio dello scorso anno in Canada, Papa Francesco lancia un grido al mondo in favore delle popolazioni autoctone, emarginate o addirittura contrastate nelle loro stesse terre, ferite da estrattivismo e deforestazione.
"È tempo di compassione, è tempo di solidarietà. Basta con l'odio, basta con le guerre e le divisioni che portano all'autodistruzione. Nel dolore uniamoci, aiutiamo chi soffre in Turchia e Siria, costruiamo la pace e la fraternità nel mondo". Nuovo appello da parte di Papa Francesco alla comunità internazionale, dopo la tragedia che ha colpito le popolazioni dei due Paesi, devastati dal violento terremoto di lunedì.
Kinshasa, le suore che salvano dalla strada i malati mentali accusati di stregoneria. Nella Giornata mondiale del Malato, la testimonianza e il servizio delle religiose della Congregazione delle Ospedaliere che, alla periferia della capitale congolese, accolgono nel centro Telema uomini e donne malati, per questo abbandonati dai loro stessi familiari. Li recuperano ogni giorno dai marciapiedi dove, soprattutto le ragazze, finiscono vittime di violenze. A loro offrono accoglienza, igiene, cure psicologiche e insegnano a cucire, cucinare e curare l'orto: “Così tornano a vivere”
Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore.
O Padre, mandaci sempre il tuo Spirito, che orna il creato, che rivela il senso delle cose e scruta gli abissi del cuore. Amen
Sir 15,16-21 1Cor 2,6-10
Mt. 5,17-37
17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18 In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
19 Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
20 Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
21 Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 22 Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarà destinato al fuoco della Geènna.
23 Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24 lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
25 Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. 26 In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!
27 Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. 28 Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
29 Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna.
30 E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
31 Fu pure detto: "Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto del ripudio". 32 Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all'adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
33 Avete anche inteso che fu detto agli antichi: "Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti". 34 Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, 35 né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. 36 Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37 Sia invece il vostro parlare: "Sì, sì", "No, no"; il di più viene dal Maligno.
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Questa parte del discorso della montagna, che segue la proclamazione delle beatitudini (Mt 5, 1-12) e più immediatamente le dichiarazioni sul sale e sulla luce, è una raccolta di detti e sentenze espresse da Gesù che l'evangelista colloca in questo contesto.
Anche il modo di esprimersi, ossia il genere letterario, risente di uno stile tipicamente rabbinico: molti parallelismi, antitesi, esemplificazioni di parti del corpo che indicano la totalità della persona.
A mio modo di vedere, il centro del messaggio lo troviamo al versetto 20:
“Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”. Queste parole rappresentano un inno al primato della coscienza. Senza la coscienza non si entra nel Regno dei cieli, vale a dire che si rimane estranei alla mentalità del Vangelo; si diventa come sale insipido o come una lampada che non fa luce.
Come abbiamo visto nel testo di domenica scorsa (Mt 5, 13-16), il messaggio delle Beatitudini dà gusto (voi siete sale) e consapevolezza (voi siete luce) alla vita, in sintesi, si tratta di un messaggio destinato a umanizzare l’esistenza.
Tutto il contesto del discorso si muove tra due rischi: il sale senza sapore può essere calpesto e il fuoco della Geena consuma. La Geena infatti, non rappresenta le fiamme di un misterioso quanto improbabile castigo eterno, si tratta di un sito a sud di Gerusalemme, una piccola valle in cui venivano versati ti rifiuti della città, una specie di inceneritore dei nostri giorni. Più precisamente, il secondo rischio di cui le parole di Gesù mettono in guardia è un’esistenza insignificante, come un rifiuto, appunto, simile al sale che ha perso le sue proprietà, è destinato al calpestio.
L’inefficacia e l’insignificanza, secondo Gesù, equivalgono a un modo di vivere che non ha raggiunto veramente la sua qualità umana. Tanto a dire “non è entrata nel regno”.
“Non sono venuto ad abolire la legge (la Torah) ma a riempire”. Gesù assume in se stesso con queste parole tutto il cammino che l’umanità ha compiuto per raggiungere il meglio di sé.
La Torah, la Legge cui i padri si riferiscono quotidianamente, altro non è che un cammino teso a una vita pienamente umana, eticamente buona e significativa. È un discorso che onora la bellezza dell’atteggiamento etico inteso come pienezza e totalità. Non uno jod (lettera dell’alfabeto ebraico) cadrà in dimenticanza.
Ecco allora che il movimento delle parole va da una realtà incompleta verso un compimento-completamento: “Non sono venuto ad abolire ma a riempire”. Si tratta di una tensione che si sviluppa e si concentra nel versetto 20 di questo 5° capitolo: “Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”. Di che si tratta? Potremmo riesprimerle così: “Se il vostro modo di cercare di diventare umani non supera quello che predicano i custodi della religione (scribi e farisei), non entrerete veramente nella mentalità del Vangelo”. Non è una condanna del modo di agire degli scribi e dei farisei, è piuttosto un segnalare che il punto d’arrivo della loro ricerca non è sufficiente; il loro modo di agire è ancora lontano dal realizzare piena umanità. Per quale motivo? Perché loro si fermano al comportamento e non all’atteggiamento interiore, laddove appunto risiedono le motivazioni e le intenzioni.
Pertanto Gesù accompagna i suoi uditori a compiere un passaggio da fuori (comportamento) a dentro (atteggiamento) di sé. Per questa ragione ho detto prima che questo testo è un inno al primato della coscienza. Se la legge esterna, che pure è buona, dice di non uccidere, la giustizia superiore, ovvero la voce della coscienza, ricorda che si può uccidere anche offendendo e giudicando l’altro. Se la giustizia della Torah dice no all’adulterio, la coscienza dice che sono tanti i modi per tradire una relazione. Non è sufficiente una correttezza formale, occorre sincerità e trasparenza; si quando è si e no quando è no. Allo stesso modo non serve una ritualità ufficiale per relazionarsi con Dio, la coscienza mi dice che la verità di un rapporto religioso passa attraverso l’onestà di un rapporto con il prossimo.
Per Gesù, è la totalità dell’essere che si sente coinvolto in questo processo di umanizzazione. Totalità che egli esprime alla maniera rabbinica attraverso le funzioni delle varie parti del corpo. Così, l’occhio rimanda al modo di vedere le cose, la mano al modo di agire, il piede al movimento di dove ci si sente attratti. Entrare nella mentalità del Vangelo è talmente prioritario da richiedere scelte e cambiamenti profondi e radicali (vedi l’immagine dell’amputare) nel modo di vedere, di agire e di stare al mondo.
È una parola assai impegnativa quella del Vangelo di questa domenica. Essa risveglia in noi la facoltà più importante e irrinunciabile: la coscienza. Ma ciò che è più affascinante è il fatto che, benché esposti alla superficialità e al formalismo moralista, Gesù ci ritiene degni e capaci di profondità.
Salmo 118
Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
Tu hai promulgato i tuoi precetti
perché siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti.
Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
osserverò la tua parola.
Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore.