Ricordiamo, O Signore, davanti a te
Le autorità del Guatemala hanno evacuato più di 1.000 persone a causa dell'eruzione del vulcano Fuego, il più attivo dell'America Centrale. Il vulcano sta emettendo "flussi piroclastici" - una miscela ad alta temperatura di gas, cenere e frammenti di roccia - "che scendono con grande velocità lungo i fianchi del complesso vulcanico".
Non si arresta la violenza contro i popoli nativi dell'Amazzonia brasiliana, dove un indigeno di 34 anni è stato ucciso. Varie associazioni Yanomami in una nota congiunta hanno denunciato che i proiettili sono stati esplosi da minatori e cercatori d'oro illegali.
Sette persone sono state uccise e 22 sono state rapite in due attacchi avvenuti in Borno, nella Nigeria nord-orientale. Giovedì scorso erano stati uccisi tre contadini e rapite altre 11 persone dal gruppo terroristico "Stato Islamico della provincia dell'Africa occidentale". "Otto uomini armati si sono avvicinati in motocicletta e hanno circondato 14 contadini per poi portarli via". Lunedì sono invece scomparsi 15 taglialegna dove agiscono i membri di Boko Haram. Di questi, 4 sono poi stati ritrovati morti, mentre gli altri non sono ancora stati trovati.
Negli ultimi giorni gravi inondazioni e frane hanno colpito il Ruanda settentrionale e occidentale a seguito di piogge torrenziali, causando gravi danni e molte vittime. Il bilancio aggiornato è di almeno 127 morti. Fiumi di fango hanno inghiottito case e campi e diverse frane hanno interrotto le strade.
Sudan,
combattimenti nonostante la tregua. Colpiti gli ospedali a
Khartoum
Non si attenuano le violenze: scontri tra esercito e
ribelli scuotono la capitale, dove anche gli ospedali sono colpiti
dai bombardamenti. Oltre 800mila rifugiati che presto potrebbero
lasciare il Paese. Gli scontri finora hanno provocato oltre 500
morti e 4600 feriti.
Il cittadino iraniano-svedese Habib Chaab è stato giustiziato con l'accusa di "corruzione" per aver fondato e guidato il gruppo Harakat-al-Nezal o "Movimento di lotta araba per la liberazione di Ahwaz". Era stato rapito da agenti dell'intelligence iraniana durante la sua visita in Turchia nell'ottobre 2020 e introdotto clandestinamente in Iran.
Conflitti, shock economici e crisi climatica all’origine di una situazione drammatica denunciata da Fao, Pam e Unione europea. Una “pungente” accusa contro l’incapacità dell’umanità di porre fine alla fame e raggiungere la sicurezza alimentare e una migliore nutrizione “per tutti”. Non usa mezzi termini il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, di fronte ai dati dell’ultimo Rapporto globale sulle crisi alimentari che mette, nero su bianco, una sconcertante realtà: quasi 260 milioni di persone nel mondo soffrono la fame. i casi più drammatici in Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Afghanistan, Nigeria, Yemen, Myanmar, Siria, Sudan, Ucraina e Pakistan
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
A Brescia una pizza al "gusto" di rinascita. Il profumo è quello del lavoro sano, fatto di puntualità, dedizione e, perché no, anche un pizzico di fatica; il gusto è quello della soddisfazione di riprendere in mano la propria vita e poter dire, un giorno, di avercela fatta. È questa la pizza – rigorosamente napoletana – che Ciro Di Maio serve ogni settimana a sette allievi pizzaioli un po’ speciali, cioè i detenuti di casa Canton Mombello: “Lo faccio perché anche loro hanno diritto a una possibilità – racconta a Vatican News – io pure vengo dal nulla, da un contesto di case popolari in cui avevamo poco o niente, ma pian piano ce l’ho fatta”.
Medio Oriente, Israele e Gaza concordano un cessate il fuoco. Un accordo tra le parti ha interrotto l’escalation di attacchi tra Israele e i gruppi armai della Striscia di Gaza. Le violenze erano iniziate martedì mattina, 2 maggio, dopo la morte nelle carceri israeliane dello sceicco palestinese Khader Adnan, a causa di 86 giorni di giorni di sciopero della fame.
La “racchetta solidale” da padel, firmata e benedetta da Papa Francesco, è all’asta da venerdì 5 maggio per sostenere il servizio in favore del Dispensario pediatrico vaticano Santa Marta in favore di 500 famiglie povere con bambini piccoli. L’iniziativa promossa da International Padel Federation e Athletica Vaticana.
Una
raccolta di latte in polvere per le mamme del Dispensario Santa
Marta
Per tutto il mese di maggio, il mese della Vergine Maria, è
possibile portare delle confezioni di latte artificiale presso i
locali del Dispensario, attigui alla porta del Perugino in Vaticano.
Un dono per sostenere le madri in difficoltà in vista della Festa
della mamma, il 14 maggio.
"Women's cry", il grido e la speranza delle donne in una mostra in Piazza San Pietro. Inaugurata il 2 maggio, nel colonnato del Bernini, un'esposizione di 26 scatti realizzati da otto fotografi di richiamo internazionale che ritraggono la condizione di resilienza femminile negli angoli più remoti del pianeta. Un percorso ideato dalla regista Lia Beltrami per l'Osservatorio mondiale delle donne, in collaborazione con il Dicastero per la Comunicazione. Queste foto ci scuotono dall'apatia e muovono verso un cammino di fraternità
Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo
Signore Gesù, noi diciamo di credere in Dio, ma il nostro dio non combacia con il tuo Dio,
e nel tuo è sempre più difficile credere: un Dio così umile e debole!
Sei la verità, la via e la vita: senza di te non sa nulla nessuno, nulla di Dio e neppure dell'uomo. Signore Gesù, fa che tutti vedendoti credano nel tuo Dio. Amen
Atti 6,1-7; 1Pt 2,4-9
Gv. 14, 1-12
1 “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
2 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; 3 quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. 4 E del luogo dove io vado, voi conoscete la via”.
5 Gli disse Tommaso: “Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?”.
6 Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
7 Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto”.
8 Gli disse Filippo: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”.
9 Gli rispose Gesù: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? 10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. 11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
12 In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.
***
Il testo è attraversato dal verbo andare ed è racchiuso tra il turbamento dei discepoli e la promessa che, a causa di quell'andare di Gesù, compiranno opere più grandi di quelle fatte da Gesù.
Nel corpo del racconto troviamo due interrogazioni, rispettivamente di Tommaso e di Filippo, a cui corrispondono due autoproclamazioni da parte di Gesù.
Il sentimento di turbamento che troviamo in apertura del brano è motivato dall’andare di Gesù. È il sentimento che proviamo tutti quando ci viene a mancare una persona su cui possiamo contare, su cui ci possiamo appoggiare. In effetti, il termine fede in lui e nel Padre cui invita Gesù, ha proprio il significato di appoggiarsi... “continuate a contare su di me e sul Padre... continuate ad appoggiarvi su me e sul Padre anche se le vicende che mi coinvolgono sembrano rendere irragionevole questa fiducia”. Questo è il primo focus su cui la Comunità deve puntare: mantenersi fiduciosa nel vangelo anche quando le evidenze storiche lo sconsiglierebbero.
Il suo è un andare verso il compimento del destino di croce. Gesù sente la necessità di percorrere fino in fondo la propria strada anche se la croce non lascia spazio ad altre prospettive. Il turbamento della Chiesa è questo! Tutti d'accordo sul messaggio, ma quando ciò domanda il prezzo dell'insuccesso, dell'abbassamento e perfino della vita... allora inizia il balletto dei distinguo, delle trattative, della ricerca di vie d'uscita ecc.
Di fatto il suo andare è un percorso causato dall'amore radicale e profondo per l'umanità e per ogni essere, fino a lavare i piedi. Per il Signore Gesù, quell’andare è il risultato di un amore inimmaginabile, che porta ad una condivisone assoluta, per essere dalla parte dell’uomo e mai contro l’uomo, ma contro l’ingiustizia fino a subire la condanna. Se avesse cercato accordi con i potenti, con i rappresentanti dell'apparato templare, con i “pastori lupi” che utilizzano la religione per affermare se stessi e affamare la gente, i discepoli sarebbero stati col cuore in pace quella sera, ma lui avrebbe interrotto il suo percorso di amore. Non sarebbe andato avanti nella sua strada. Il suo amore per l'essere umano, per la sua dignità, non avrebbe raggiunto la realtà concreta delle persone.
L'evangelista vuole porre la comunità credente di fronte ad un paradosso: l'andare di Gesù verso la morte, in realtà, è un venire più forte verso i suoi per riempirli di vita. Non bisogna quindi essere turbati ma rallegrarsi perché quanto gli sta accadendo è per amore della vita del mondo. È vita perché nasce dall’amore per l’uomo e noi ne siamo avvolti, siamo al di dentro, nella dimora, nel posto giusto di quest'amorevolezza.
Il cuore, cioè la coscienza intima dove riceviamo e condividiamo amorevolezza, è il posto, la dimora che Gesù prepara per noi. E pensare che è anche il posto e la dimora di Dio, il vero tempio (vedi seconda lettura).
Fin dall'inizio del suo vangelo Giovanni ci fa capire in tutti i modi che Dio non è più nel santuario ma è nei discepoli/e che accolgono la sua vicenda di Gesù come parola di Dio. Ecco perché si parla di molte dimore, tante quante sono le situazioni umane che accolgono Gesù.
Che strano! Nel vangelo di domenica scorsa Gesù, il bel pastore, ci spingeva fuori dal recinto, fuori cioè dalle strettoie di una religiosità oppressiva di controllo e senza amore; oggi, quei prati di erba verdeggianti su cui pascolare e trovare vita in abbondanza diventano, come in dissolvenza, un posto, una dimora.
La dimora non è il luogo dove ti trovi imprigionato, ma è il posto in cui la cura, il perdono, l'accoglienza, la tenerezza, la giustizia e la verità ti ricompongono, ti custodiscono. I posti che Gesù prepara non si trovano nelle regioni celesti, ma sono dentro la stessa relazione di amore che lui ha con il Padre; non sono luoghi fisici ma spazi esistenziali come il trovarsi in situazioni spiacevoli o felici ecc.
Quello di Gesù è un cammino senza ritorno sui suoi passi. Ci sono situazioni concrete che esigono impegno, ci sono delle strade, delle scelte, che vanno portate avanti fino in fondo anche a prezzo di grandi perdite o sacrifici, altrimenti la situazione non cambierebbe.
Grazie alla domanda di Tommaso - “Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?” - le comunità del vangelo (di tutti i tempi) si concentrano su Gesù; assimilano il suo andare.
La direzione di marcia non è più quella determinata dalla mediazione dell'apparato sacro del tempio, ma dall'essere partecipi del suo vissuto: “Io sono Via” - Tanto a dire: “Io sono alternativo al modo di andare” di una religiosità del dovere senza amore. L'evangelico segue i parametri dell'amore e non quelli del dominio.
“Sono verità” e la verità non coincide con una dottrina monolitica ma con l'amore capace di sostenere l'uomo nelle sue fatiche e nelle sue ferite.
La Vita non mortifica nessuna delle deboli speranze del cuore umano. Questo intendeva Gesù con “io sono la vita”.
Fissando lo sguardo su Gesù, la Chiesa delle origini e la Chiesa di sempre sa quindi come muoversi in questo mondo.
Se l'interrogativo di Tommaso aiuta le chiese di tutti i tempi a non perdere di vista lo stile cristologico dell'esperienza cristiana, la domanda di Filippo conferisce un'impronta, per così dire, teologica: “Mostraci il Padre e ci basta”. Sta per “come possiamo fare esperienza di Dio (conoscere) seguendo le tue orme?”. Nella risposta di Gesù, Giovanni ci fa comprendere che non Gesù è come Dio, ma Dio è come Gesù.
È difficile parlare di Dio senza cadere nell'insipienza di parole stolte. Meglio tacere! Eppure la domanda di Filippo lascia sorpreso Gesù: “Da tanto tempo sono con voi e tu mi chiedi di vedere il Padre?”
L'hai visto quando ho offerto il vino della gioia a Cana
l'hai visto quando l'accoglienza e l'amore hanno spento la sete al pozzo di Samaria
l'hai visto quando uomini severi hanno lascito cadere le pietre destinate alla lapidazione dell'adultera
l'hai visto nel casino che ho fatto al tempio perché il tempio è l'uomo nella concretezza della sua corporeità.
l 'hai visto quando ho provocato la supponenza dei dottori aprendo gli occhi a un mendicante per comprendere come stanno veramente le cose
l'hai visto quando mi sono chinato ai vostri piedi....
Appoggiarsi al percorso esistenziale di Gesù, al suo andare, è la condizione per fare le opere di Gesù e magari farne di più grandi, non nel senso di realizzare prodigi più strepitosi, ma nel senso di realizzare ciò che lui non ha ancora realizzato, perché lo ha affidato a noi affinché l’uomo abbia la vita. Ecco perché dobbiamo gioire e non rimanere turbati.
Questo è il posto che lui prepara, il nostro posto nella vita. Preghiamo perché tutti e tutte le chiese trovino il posto che Gesù ha preparato per loro. Preghiamo soprattutto perché nessuno e nessuna Chiesa occupi il primo posto, sarebbe fuori posto.
Salmo 32
Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.
Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.