Meditazione domenica XXXIIa B - Monastero del Bene Comune

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sabato 9 novembre 2024

Meditazione domenica XXXIIa B

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

In Africa occidentale, siccità, alluvioni e insicurezza alimentare senza precedenti. Negli ultimi mesi le gravi inondazioni che hanno colpito 16 Paesi hanno peggiorato la già critica situazione alimentare delle popolazioni stremate da una lunga siccità. Sono sette milioni in totale le persone coinvolte. A ciò si aggiungono i conflitti armati che dilagano nella regione. 

Libano, decine di morti nei raid israeliani sulla valle della Bekaa. È salito a 60 vittime il bilancio degli attacchi di Israele sulla regione libanese di Baalbek. Le forze israeliane fanno sapere che intensificheranno le operazioni anche su Gaza La Knesset approva una nuova legge che prevede la deportazione nella Striscia. 

Tanzania: i Maasai di Loliondo hanno perso la causa per la loro terra. Secondo la Corte suprema non potranno tornare nel loro territorio di origine, destinato alla riserva di caccia di Pooleti ad uso esclusivo della famiglia reale degli Emirati arabi uniti.

Oltre 66mila cubani evacuati per il rischio di inondazioni. Dopo l'uragano Oscar, in arrivo nuove tempeste su Guantanamo che ha causato la morte di otto persone e il danneggiamento di 12.000 abitazioni e 600 edifici pubblici.

Violenze. Il dramma e il dolore di Napoli: tre ragazzini uccisi in 17 giorni. "C’è il tema di questi scontri tra bande di giovani che avvengono anche nell’ambito di un ambiente camorristico.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

Viene da Brindisi, ha 29 anni e dà voce all’Italia nel Consiglio dei giovani del Mediterraneo. «Aprite le vostre case». Nicholle Salerno cita l’appello che sua madre le ha raccontato. «L’accoglienza non può essere delegata: spetta a ciascuno di noi». Una proposta concreta di “speranza”, come chiede il Giubileo alle porte, che ha per trampolino Brancaccio, il quartiere di Palermo che lega il suo nome al martirio di padre Pino Puglisi.

Associazionismo sociale, “Italia in trasformazione, capace di reinventare partecipazione e impegno civico”. Presentato il decimo rapporto Iref delle Acli. Sebbene la partecipazione civica tradizionale sia in calo, esistono numerose piccole associazioni tematiche, spesso animate da giovani. “Questi nuovi gruppi rispondono ai bisogni specifici delle comunità locali, diventando punti di riferimento per la coesione sociale”.

Finalmente anche le persone senza fissa dimora potranno avere un medico di famiglia. Si colma così un vuoto di tutela, che contrastava con gli articoli 3 e 32 della Costituzione e con i principi ispiratori del Servizio Sanitario Nazionale, in base ai quali l'assistenza sanitaria va garantita in maniera uguale a tutti coloro che risiedono o dimorano nel territorio della Repubblica, senza distinzione di condizioni individuali o sociali". Così il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, accoglie la notizia dell'approvazione, in via definitiva, da parte del Senato avvenuta all'unanimità.

Quattro arresti per l'omicidio del sindaco Angelo Vassallo. Delitto a Pollica nel 2010, in manette anche due carabinieri coinvolti nel traffico di sostanze stupefacenti sulla rotta Acciaroli-Napoli.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…


Signore Dio, ti chiediamo di liberare noi e le Chiese dall’ossessione narcisista di considerare tutto e tutti in funzione di sé. Aiutaci ad imparare da chi sa mettere la vita a disposizione per un’umanità più umana, più fraterna, capace di crescere nella giustizia della condivisione.


1Re 17,10-16    Eb 9,24-28


Mc 12,38-44


38 Diceva loro mentre insegnava: "Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze,

39 avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti.


40 Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave".


41 E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro.

E tanti ricchi ne gettavano molte.

42 Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino.

43 Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: "In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri

. 44 Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere".

***

Due vedove assumono un ruolo magisteriale nei testi della Parola di Dio di questa domenica. La prima, quella con cui ha a che fare Elia, è di Sarepta di Sidone, una pagana dunque. L’altra, quella del racconto evangelico, no. Appartiene alla tradizione giudaica, come Gesù. Ma le appartenenze a specifiche tradizioni, per la Parola di Dio non contano. L’importanza è quello che queste due donne rappresentano, ossia la parte più debole e indifesa dell’umanità.

Prima della vedova di Sarepta, Elia ha dovuto fare i conti con un’altra donna, anche lei proveniente dalle parti di Sidone, la potente Gezabele, moglie del re Acab, ricca, spregiudicata e crudele. Da lei Elia deve fuggire perché lo vuole morto.

Elia è il portaparola per eccellenza, eppure dalla Parola stessa, di cui è portatore, è istruito a comprendere che sono i poveri come la vedova di Sarepta a sostenere e a dare vita. I potenti, invece, la tolgono. È una costante nella storia biblica e…nella storia umana! La parola di Dio insegnò ad Elia questa verità.

D’altra parte, la vedova e tutta l’umanità da lei rappresentata, attraverso il segno della farina che non si consuma, comprende che la parola di Dio è un nutrimento sempre nuovo, non si ripete e non si consuma. Un codice o un regolamento invecchiano; diventano obsoleti, monotoni. La parola di vita apre sempre a nuovi orizzonti, a nuove esperienze.

Il brano evangelico, dal canto suo, si trova all’interno del confronto serrato tra Gesù e le componenti più rappresentative della società e della religione ufficiale.

Sarebbe riduttivo limitare la questione a Gesù con gli uomini del suo tempo.

Nel momento in cui Gesù esprime alcune considerazioni sul comportamento dei soggetti che sta osservando, cioè gli scribi, i ricchi e la povera vedova, il testo annota:

E avendo chiamato a sé i discepoli…”.

Quando Gesù chiama interpella una risposta in termini di scelte di vita, di modi d’essere ecc.

Si tratta quasi di parole tecniche per indicare che Gesù sta insegnando ai suoi a come intende il discepolato. Quindi sono parole rivolte alle comunità cristiane di tutti i tempi. Infatti egli comunica il suo pensiero dopo un’altra annotazione dell’evangelista assai importante perché è anch’essa un’espressione tecnica: “E sedutosi…”. Questo modo di esprimere la postura di Gesù viene normalmente usato per presentare solennemente il Maestro che, posto al centro della comunità credente, consegna ad essa la Parola eterna.

Dunque, cosa vuole affermare Gesù di tanto decisivo per chi lo vuole seguire come discepolo, come discepola?

Quello che esce dalla sua bocca, mentre sta ad osservare il comportamento delle persone intorno al tesoro del Tempio, è un’esemplificazione di come non deve deve essere il rapporto del discepolo con Dio, come deve essere la religione dal punto di vista di Gesù.

Sinteticamente la narrazione fotografa due atteggiamenti opposti:

La religione vissuta dagli scribi è basata su un rapporto con Dio funzionale all’affermazione di sé. Il loro ego, si manifesta nella vita pubblica (le piazze) – nella forma religiosa (le sinagoghe) e nella vita sociale (i banchetti), sta al centro di tutto. Il mondo è in funzione dell’ego. Si tratta della forma più bieca di idolatria: IO AL CENTRO DELL’UNIVERSO.

Il loro atteggiamento è l’esatto opposto di quello di Dio che è un atteggiamento salvifico. Quando infatti nell’A.T. si parla di Dio salvatore, viene sempre identificato come il protettore degli orfani e delle vedove. Questi personaggi invece “divorano le case delle vedove”. Quando insomma persino la religione viene asservita all’egoismo personale e/o di gruppo, si nutre di violenza e produce violenza.

C’è poi un’altra forma di religiosità, quella dei ricchi. Ancora una volta, non si tratta di una questione di censo, uno può essere ricco anche di conoscenze, di potere, di titoli di merito e quant’altro. Viene esibito il superfluo. Eppure, a proposito del centro di tutto era stato detto da Gesù che l’esperienza dell’amore esige tutto il cuore, tutta la mente, tutte le forze e tutta l’anima. Insomma, senza coinvolgimento affettivo, mentale, etico e concreto la religiosità è una commedia o un mercato…

In altre parole, il discepolo è posto davanti alla scelta: Garantirsi o coinvolgersi?


Della vedova viene rimarcato il “tutto quanto aveva per vivere”. È l’atteggiamento religioso di chi mette in gioco se stesso

In mezzo ai due momenti del racconto, esattamente tra i ricchi e la vedova, sta lo sguardo di Gesù. Gesù osservava. Il termine usato fa pensare ad un modo di vedere che è secondo il cuore ed il pensiero di Dio. Che il nostro modo di essere discepoli e discepole di Gesù corrisponda al modo di vedere le cose secondo Dio.


Salmo 145

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.


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