Meditazione domenica XXXIVa B - Cristo Re - Monastero del Bene Comune

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sabato 23 novembre 2024

Meditazione domenica XXXIVa B - Cristo Re

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Crimini di guerra, la Corte de L’Aia chiede l’arresto di Netanyahu e leader di Hamas. Per il conflitto a Gaza la Camera preliminare della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Ricercati anche alcuni funzionari del gruppo terroristico palestinese, tra cui il leader Al-Masri. Intanto le vittime nella Striscia sono salite ad oltre 44 mila.

Dopo l'utilizzo da parte di Kyiv di missili di Gran Bretagna e Usa il presidente russo evoca un’ulteriore escalation della guerra. Tensione altissima anche per il primo utilizzo di un missile ipersonico russo potenzialmente intercontinentale. Zelensky chiede al mondo di spingere il Cremlino verso una pace reale.

Alla Cop29 restano lontane le posizioni sulle cifre da stanziare. Nella conferenza sul clima che si chiude domani a Baku, in Azerbaigian, è stato riconosciuto che i Paesi in via di sviluppo subiscono impatti sproporzionati dal cambiamento climatico. Si cerca un compromesso tra le posizioni dei Paesi del Nord e Sud del mondo, sugli aspetti decisivi del negoziato.

Abusi, Telefono Azzurro: il dramma rivelato dai numeri. In occasione della Giornata internazionale per la protezione dei minori, presentato a Roma il Dossier abuso 2024 della Fondazione che difende i diritti dell'infanzia. In tutto il mondo, oltre 90 milioni di ragazzi e ragazze hanno subito violenza sessuale.

Perù, i minatori informali protestano davanti al Parlamento. Chiedono di essere legalizzati. I minatori davanti al Parlamento hanno striscioni con sopra scritto, "Sì al Reinfo, estensione sì o sì", "Romulo Mucho (il ministro dell'Energia e delle Miniere) dimettiti" e "la nostra attività genera occupazione e benefici".

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

L’informazione è la prima forma di solidarietà, disarmare le parole. Al convegno "Giornalismo e speranza" che si è tenuto all'università Lumsa, una riflessione su alcune sfide alla professione: dall’impatto dell’intelligenza artificiale alle necessità di illuminare le periferie, dal problema del lavoro povero ai linguaggi di odio alimentati dai social. 

Caritas: la Chiesa chiede di sospendere gli sfratti nell'anno del Giubileo. La richiesta arriva dal vicario per la diocesi di Roma, in occasione della presentazione del rapporto sulle povertà nella capitale italiana nel 2023. Chieste anche misure per favorire gli affitti lunghi rispetto a quelli brevi.

In vista della Giornata mondiale dei bambini, il 20 novembre, i giovani di Botswana, Malawi, Mozambico, Namibia, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe hanno voluto, attraverso un appello congiunto, far presente all’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unte per l’infanzia) la propria aspirazione a vedere promosso il loro diritto a un’istruzione di qualità, a crescere in un ambiente sicuro e protetto, e a essere al riparo dai pericoli.

Afghanistan, apre il primo orfanatrofio pubblico per bambine. "Durante le nostre missioni nella provincia di Kapisa abbiamo incontrato donne disperate che, inginocchiate davanti all'orfanotrofio maschile sostenuto da Nove e Otb Foundation, imploravano di accogliere le loro figlie". Le 50 ragazze che risiedono nella nuova struttura di Kapisa ricevono alloggio e cibo e hanno accesso a istruzione, assistenza sanitaria e sostegno emotivo. Una assistenza globale che consente loro di liberarsi dal ciclo di povertà e sfruttamento che spesso accompagna il matrimonio precoce.

Premio per la pace dei bambini ad attivista afghana Ibrahimi. Adolescente si batte per far sentire la voce delle donne. Ibrahimi ha ricevuto l'onorificenza per il suo "coraggioso lavoro di lotta per i diritti delle ragazze in Afghanistan, dove le donne vengono messe a tacere dalle regole oppressive stabilite dai talebani".

Monastero del bene comune e Parrocchia di Sezano. In occasione della giornata contro la violenza sulle donne l'Associazione Trezzolano Insieme ha organizzato una manifestazione "Donne incartate". Alla serata ha partecipato il Coro Suricantus e nella Loggia del Monastero di Sezano si sono potute ammirare le immagini del i duo fotografico Light Lens di Alessandro Magagna e Laura Marinelli. L'esposizione intitolata "Donne incartate. Quando la donna dono", un percorso pensato per raccontare le stagioni della donna "Ogni donna custodisce le energie necessarie come la forza, la determinazione e il coraggio per rinnovarsi sempre e comunque".

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…


Padre, ti preghiamo, siamo nel mondo, ma preserva le nostre coscienze dalla mentalità mondana. Il tuo Spirito ci mantenga vigilanti affinché noi che siamo del sistema non consegniamo il nostro cuore al sistema. Amen

Dn. 7, 13-14 Ap. 1, 5-8

Gv. 18, 33-37


Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».

Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».

Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».


***

Il testo di Gv 13, 33-37 è preceduto da un insieme di fatti che ruotano intorno alla comparizione di Gesù di fronte all'istituzione religiosa giudaica. Giovanni fa notare che prima di comparire davanti a Caifa, che era il sommo sacerdote, Gesù compare prima davanti ad Anna, suocero di Caifa. Anna di fatto era il vero stratega della politica e soprattutto dell'economia del tempio. Era lui che aveva il controllo e il monopolio della macellazione degli animali per i sacrifici che si celebravano nel tempio. Chiunque voleva compiere questi riti doveva acquistare gli animali per il sacrificio presso le sue macellerie. Naturalmente uno come Gesù, che aveva attaccato frontalmente il tempio per dichiarare la fine di questi riti perché l'unico vero atto di culto gradito a Dio è il dono si sé per amore dell’umanità, non poteva che risultare inviso al sistema religioso templare. Quindi la decisione di farlo fuori rappresentava la soluzione finale.

Quando poi Gesù è di fronte a Caifa, rappresentante del potere istituzionale religioso, assume un atteggiamento di maestosa dignità. Dalle sue risposte emerge una dignità tale da evidenziare l'insignificanza della persona di Caifa. Quest'ultimo non può che difendersi volgarmente attraverso lo schiaffo della guardia a Gesù. E, ancora una volta, nella risposta di Gesù emerge una dignità tale far svergognare la controparte.

Ora il dialogo tra Gesù e Pilato è inserito nel dibattimento processuale che vede Gesù come imputato. Processo questo che realizza quanto Gv. aveva scritto nel prologo del suo vangelo: “Venne tra i suoi, ma i suoi non l’hanno accolto”. Infatti, sono stati loro a consegnarlo a Pilato.


Iniziando il discorso, Pilato parte subito dalla questione della regalità di Gesù: “Tu sei il re dei Giudei?”. È evidente che questo è il vero capo d'accusa contro Gesù. L'indagine sul comportamento è successiva e abbastanza formale: “Che hai fatto?”.


Anche in questo caso, come già davanti al sommo sacerdote, Gesù esprime una dignità tale da mettere in imbarazzo il politico Pilato. È lui, Gesù, che imposta il dibattimento. Da inquisito diventa interlocutore. In questo modo, ancora prima di fornire una risposta diretta all'interrogazione di Pilato, col suo atteggiamento ci fa comprendere che, per Gesù, essere re vuol dire innanzitutto un modo di essere della persona. La regalità per lui non è possedere prerogative di dominio su qualcuno o su un territorio, la regalità è un atteggiamento dell'uomo Gesù e di ogni uomo capace di “reggere” la situazione secondo paradigmi diversi da quelli della potenza e del dominio sugli altri.

È in forza di quest'atteggiamento che può affermare con molta chiarezza che l'efficacia del suo essere non appartiene alle categorie del potere mondano le quali, non reggono al confronto. Anzi, rasentano quasi il ridicolo.

Spesso nel racconto di Giovanni, gli eventi di cui si parla sono come attraversati da una sottile ironia: Caifa si crede importante, in realtà non è capace di sostenere con argomentazioni valide la sua posizione; Pilato è addirittura lì a nome dell'impero, ma non sa come salvare la faccia per essere di fatto come una marionetta nelle mani dei suoi sudditi. Gesù è un processato che pone domande e un condannato che, con la forza della sua dignità, interroga e smaschera le situazioni.

La regalità di cui egli parla non è quindi sostanziata da un ordinamento che si può servire di strumenti di dominio militare, economico, culturale o politico. Realizzare la regalità del Cristo non significa arrivare a presidiare il potere legislativo, giudiziario, esecutivo, militare, economico, culturale...in nome di Cristo e del Vangelo! La chiesa delle origini non ha mai pensato di conquistare i vertici dell'impero per sostituirlo con la sua politica, magari ispirata al Vangelo.

Il raggio della sua azione, di Gesù, è la verità e quest'ultima, lungi dall'identificarsi con un sistema di pensiero, altro non è che l'amore liberante l'umanità. Chi ascolta la verità è entrato in quest'ordine di cose. La si poteva intuire al pozzo di Sichem con la donna samaritana, alla festa di Cana di Galilea, vicino al cieco nato, e via via fino alla lavanda dei piedi. Questo è il regno di verità con cui Gesù ha a che fare.

Nella narrazione di Giovanni, questa è l'ora di Gesù, l'ora della sua verità. È questo il motivo per cui si trova ad affrontare un processo. Ora, nel processo, occorre appurare se Gesù porta avanti le cose davvero secondo Dio oppure no; se davvero ha ragione oppure no…Ora si avvicina il momento della sentenza finale.

Sappiamo che la stessa sentenza, secondo il mondo (l’ordinamento dei poteri), va nella direzione della condanna, secondo Dio invece, è il compiersi della “Gloria” ossia di un preciso piano di Dio, il compimento di un disegno d’amore.

Il brano termina con un interrogativo da parte di Pilato: “Cos’è la verità?”. Non si tratta di una battuta sprezzante. In realtà è una questione seria che non bisogna mai lasciar cadere: Che cos’è la verità? Vale a dire: Gesù ha ragione si o no? Vale la pena o no seguirlo?

Riconoscerne la sua regalità, la sua signoria, significa assumere, far nostri i criteri di riferimento che appartengono alla sua verità.


Salmo 92


Il Signore regna, si riveste di maestà:

si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.

Stabile è il tuo trono da sempre,

dall’eternità tu sei.

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!

La santità si addice alla tua casa

per la durata dei giorni, Signore.


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