Ricordiamo davanti a te, o Signore
Nella Striscia di Gaza situazione umanitaria è al collasso, rischio epidemie. È entrato appena il 30% degli aiuti che era pattuito. Ad oggi, il 90% della popolazione a Gaza è sfollata.
Afghanistan, arrestato l'attivista che insegna ai bambini. Wazir Khan è stato prelevato da alcuni agenti e trasferito in un luogo sconosciuto. Il giovane, fondatore dell'associazione Today Child, è impegnato nell'istruzione itinerante dei bambini e delle bambine con una scuola itinerante all’aperto che finora ha toccato i villaggi e le province più remote ed isolate.
Oltre 300 civili alawiti sono stati uccisi da giovedì in Siria dalle forze di sicurezza e dai gruppi affiliati. Con queste vittime, il numero totale dei morti negli scontri avvenuti da giovedì sale a 524.
Kinshasa – “Non passa notte a Bukavu che non si ritrovino tre-quattro cadaveri in strada. Dei corpi affiorano dal lago”. Bukavu è il capoluogo del Sud Kivu (nell’est della Repubblica Democratica del Congo) caduta nelle mani dei guerriglieri dell’M23 a metà febbraio. L’insicurezza ha di fatto bloccato la vita sociale.
L'ondata di calore non dà tregua a Buenos Aires e oggi si è intensificata con una temperatura percepita che nel pomeriggio ha raggiunto i 47 gradi nella capitale del paese sudamericano. La città ha attivato operazioni di assistenza nelle zone più torride.
Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison
Aiutaci a custodire la speranza
Quel “no” alle armi lungo un intero pontificato. Dalla Evangelii Gaudium al discorso al G7, passando per la bolla giubilare “Spes non confundit” e i discorsi nei viaggi internazionali, Francesco ha sempre stigmatizzato la corsa al riarmo e il commercio delle armi che fiorisce mentre distrugge i popoli. Dal Pontefice la proposta di un Fondo per debellare la fame coi fondi militari e la denuncia della “grande ipocrisia” dei Paesi che organizzano convegni di pace e poi investono in armi. Un magistero attuale alla luce del "Rearm Europe"
Il 6 marzo, è stata la Giornata europea dei Giusti dell’umanità per commemorare coloro che nel XX° secolo hanno rischiato la vita per opporsi ai regimi totalitari. «Esattamente 2345 suore di varie congregazioni sono state coinvolte durante la seconda guerra mondiale nell’aiuto alla popolazione ebraica in Polonia». "Hanno salvato i bambini cambiando i loro nomi, facendo nuovi documenti e persino vestendoli con abiti religiosi". “Non abbiamo fatto nulla di così straordinario. Non potevamo fare a meno di salvare questi bambini, vedendo la crudeltà della Seconda Guerra mondiale”»
Nelle piazze di tutta Italia ieri 8 marzo c’è stata anche la voce delle attiviste palestinesi, parte del progetto di aiuto mutualistico Women with Gaza, nato per tutelare la salute femminile nella Striscia. Dopo l’acquisto in loco, i kit sanitari sono stati distribuiti in tende ubicate in diverse parti della Striscia di Gaza, con la presenza di professioniste dedicate all’ascolto psicologico. Si tratta di veri e propri punti di aiuto itineranti.
Unicef e i suoi partner nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc) stanno fornendo acqua potabile salvavita a 700.000 persone al giorno - di cui circa 364.000 bambini - nella principale città orientale di Goma, dopo le interruzioni della fornitura idrica durante i combattimenti.
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Misericordias Domini in aeternum cantabo
E noi, Signore, come faremo a resistere: a scegliere tra libertà e pane, a salvarci dalla vertigine della nostra grandezza, a rinunciare alla seduzione del potere?
Dio che stai nel cuore della vita, fa che abbia a fiorire il germe della fiducia racchiuso nell'intimo di ogni donna e di ogni uomo, e ogni nostra parola sia una eco della tua. Amen
Dt 26,4-10 Rm 10,8-13
Lc 4,1-13
1 Pieno
di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo
Spirito nel deserto, 2per
quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei
giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3Allora
il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa
pietra che diventi pane». 4Gesù
gli rispose: «Sta scritto: Non
di solo pane vivrà l’uomo».
5Il
diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni
della terra 6e
gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a
me è stata data e io la do a chi voglio. 7Perciò,
se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8Gesù
gli rispose: «Sta scritto: Il
Dio, Dio tuo, adorerai: a
lui solo renderai culto».
9Lo
condusse a Dio, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse:
«Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui; 10sta
scritto infatti:
Ai
suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
affinché essi ti
custodiscano;
11e
anche:
Essi
ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in
una pietra».
12Gesù
gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Dio
tuo».
13Dopo
aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino
al momento fissato.
***
“Il sacerdote prenderà il cesto dalla tua mano e lo deporrà davanti all’altare del Signore tuo Dio; allora tu pronuncerai queste parole…”. Si tratta di un normale rito di ringraziamento. Il contadino offre e ringrazia il Signore per i frutti della terra. È un modo per esprimere la consapevolezza che se oggi possiamo godere della vita con tutto ciò che significa, la causa di tutto ciò è da attribuirsi al Signore.
Ma l’uomo biblico non si limita a questo. Per lui il Signore, non gli ha dato solo il pane per riempire lo stomaco. Dio è stato anche suo liberatore. Egli è mantenuto in vita dal pane della dignità, della libertà, della saggezza e dell’amore. Ecco allora che nel momento particolare di un rito legato alla vita agricola, egli fa memoria di una storia di una storia di liberazione e di alleanza: “Mio padre era un arameo errante …scese in Egitto…il Signore ascoltò il grido…scese ecc…”.
Ecco quindi che il suo rendimento di grazie per il dono della terra e dei suoi frutti comporta la responsabilità di un’esistenza che dia frutti di libertà, amore, saggezza e dignità per gli altri. Insomma, i frutti della terra sono fatti per essere condivisi non per crepare d’ingordigia. La terra della libertà è veramente tale se produce frutti di libertà.
Esistono persone, dominate dalla paura di perdere, pongono se stesse al centro del mondo. Queste persone sono abitate dalla parola “Voglio”. Sono caratterizzate da un atteggiamento di possesso e di dominio verso le cose e verso gli altri.
Ci sono invece persone, davvero abitate dalla libertà, che ricevendo tutto come dono, sanno dire “grazie”; rendono grazie; celebrano. La loro vita è improntata all’apertura e alla condivisione. Per loro conta usare i doni per far crescere il bene e la comunione. Occorre davvero l’intelligenza dello Spirito per vedere la vita in questo modo, vita abitata dalla pasqua di Gesù.
Dominare sugli altri, magari a fin di bene o servire dal di dentro il loro cammino è l’alternativa che si pone anche a Gesù attraverso il dramma delle tentazioni.
Già al Giordano era stato rivelato che il suo cammino doveva essere quello del messia, di colui, cioè, che porta aventi le cose secondo il modo ed il volere di Dio. Ma in che modo, appunto, dominando o servendo? Questa è la questione che lega le tre tentazioni.
È una sfida che tenta di dividere in profondità la coscienza stessa di Cristo. Il termine “diavolo” significa appunto “il divisore”.
Il diavolo lo vorrebbe dividere dal volere e dallo stile di Dio così come si è manifestato nel corso della storia di salvezza. Gli propone allora di dedicarsi si al bene delle persone, ma sfruttando il loro bisogno, il bisogno del pane. La necessità degli altri può diventare un ottimo serbatoio di successo…di voti. Io posso dominare su di te se ti mantengo nella dipendenza che al momento giusto può tornare utile.
La tentazione dei regni è più esplicita. “Lascia perdere il primato di Dio e comincia a onorare le potenze che danno ricchezza, prestigio, successo. Se ti vendi, se smetti di agire con coscienza, subito, all’istante otterrai dei risultati. Devi semplicemente prostrati, calpestare quella stupida cosa che alcuni si ostinano a considerare irrinunciabile: la dignità”.
Infine, perché non utilizzi come si deve anche l’elemento religioso? Perché non produci una teologia, una religione, su misura e a garanzia per dare stabilità a questo sistema? Davvero la cosa risulterebbe interessante, un dio così ti toglierebbe ogni ostacolo. È anche scritto: “…i suoi angeli ti sosterranno perché il tuo piede non urti nel sasso”. Formidabile!
Ecco la tentazione delle tentazioni: Dominare o servire?
Gesù, che con la sua vita diventa vero ed unico interprete della Parola, sa da che parte stare. I discepoli e le discepole lo sanno. Anche oggi lo sappiamo nonostante i potenti abbiano la sfrontatezza di legittimare la loro arroganza cinica come “missione ricevuta da Dio”.
Per Gesù è una tentazione che lo accompagnerà in ogni momento ed in ogni momento dovrà rinnovare la sua adesione al Padre. Non meravigliamoci dunque se la stessa cosa accade anche per noi.
“Esaurita ogni tentazione, il diavolo si allontanò per ritornare al momento fissato”. Quel momento è esattamente il momento della croce, quando gli uomini del tempio, guarda caso, gli rivolgono l’ultima sfida: “Salva te stesso e ti crederemo”.
“Salva te stesso, pensa ai fatti tuoi, ama e perdona ma fino ad un certo punto, altrimenti passi per stupido idealista…” ripetiamo ai nostri figli, affermiamo nel lavoro, in politica ecc…
Gesù invece ha sempre affermato: Perdi te stesso, metti in gioco te stesso, offri te stesso…
Scegliere non è semplice. Ma se ci barcameniamo per debolezza, il Signore, che ci conosce bene, comprende anche la nostra fatica a mantenere un giudizio lucido su noi stessi e sulla realtà. La peggiore tentazione però non è nemmeno cedere alla nostra debolezza, ma scegliere la cosiddetta “via di mezzo”. È una strada di inganno perché si presenta come via di sapienza ed equilibrio, in realtà è il percorso di chi, a parole fa credito al cammino di Gesù, ma nella vita sceglie ben altro.
Salmo 90
Chi
abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra
dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia
fortezza,
mio Dio in cui confido».
Non ti potrà colpire la
sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà
ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.
Sulle mani essi ti
porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella
pietra.
Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e
draghi.
«Lo libererò, perché a me si è
legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi
invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con
lui,
lo libererò e lo renderò glorioso».