MEDITAZIONE: Quarta Domenica d’avvento A - Monastero del Bene Comune

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sabato 20 dicembre 2025

MEDITAZIONE: Quarta Domenica d’avvento A

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore


    Povertà, crescono le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza. Secondo i dati del World Inequality Report 2026, l’1% della popolazione mondiale detiene più ricchezza del 90% più povero. Intanto cresce la popolazione in povertà estrema, passata nel 2024 dal 10,0% al 10,3%
    Sudan, emergenza sui Monti Nuba. La guerra si sposta verso sud.  "Questi droni non si vedono arrivare, non si sentono. Esplodono in una grande palla di fuoco e colpiscono chiunque si trovi nelle vicinanze. Un drone ha colpito un’area civile, provocando la morte di oltre 50 persone, in gran parte studenti e giovani in formazione sanitaria.
    All’alba e nella mattinata di oggi, mercoledì 17 dicembre, l’esercito di occupazione israeliano ha lanciato una vasta campagna di raid e incursioni in diverse zone della Cisgiordania occupata, durante la quale ha fatto irruzione nelle case, le ha perquisite, ha trattenuto gli abitanti per ore e li ha sottoposti a interrogatori sul posto, oltre ad arrestare decine di palestinesi e trasferirli agli organi di intelligence dell’occupazione per essere interrogati. Secondo una dichiarazione congiunta delle organizzazioni dei prigionieri, il numero dei prigionieri palestinesi nelle carceri dell’occupazione è di circa 9300, la maggior parte dei quali sono arrestati e detenuti amministrativamente, senza contare i detenuti nei campi dell’esercito di occupazione.
    L’occupazione avvia la realizzazione di un muro di separazione all’interno della valle del Giordano, lungo 22 chilometri, che interrompe i collegamenti tra i villaggi palestinesi e le loro terre, tra ordini di demolizione e confisca di vaste aree
    All'inizio di dicembre il gruppo armato, in lotta con l’esercito di Kinshasa e sostenuto - secondo l’Onu e vari rapporti internazionali - dal Rwanda, che nega però ogni addebito, ha lanciato una nuova offensiva nella provincia: gli ultimi attacchi hanno causato, ha denunciato l’Unicef, uno sfollamento totale di almeno 500.000 persone, di cui 100.000 bambini. «Da Bujumbura e dintorni, così come da Rumonge, le notizie che ci giungono riferiscono delle pessime condizioni in cui vivono i congolesi ammassati nei campi profughi, altri negli stadi e negli spazi aperti, esposti alle intemperie di questo periodo di piogge, senza coperte, cibo, medicine»,
    Seawatch, nave di migranti in difficoltà con tre neonati a bordo. Nel Mediterraneo centrale, tra la Tunisia e Lampedusa. Onde alte fino a 2 metri stanno per colpirla. L'imbarcazione potrebbe naufragare da un momento all'altro. La nave mercantile Estrella è nelle vicinanze e deve reagire, altrimenti le persone rischiano di morire".
    I familiari dei prigionieri politici venezuelani hanno manifestato a Caracas. per chiedere la liberazione dei detenuti in vista delle festività natalizie. I manifestanti hanno denunciato violazioni del giusto processo, il divieto di visite ai detenuti e gli arresti seguiti alle elezioni presidenziali del 28 luglio 2024.
Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...
Autaci a custodire la speranza

    La Chiesa non li ha mai abbandonati, restando sempre al loro fianco, accanto alla piccola comunità dei cattolici di Gaza che, anche per questo Natale, così come fu per il 2024, riceverà conforto e solidarietà, per la quarta volta dal 7 ottobre 2023, dal cardinale Pierbattista Pizzaballa. 
    Il Papa: la pace non è un'utopia. No al riarmo, si risveglino le coscienze. Il messaggio di Leone XIV per la 59.ma Giornata mondiale della pace sul tema “La pace sia con tutti voi. Verso una pace disarmata e disarmante”. Dal Pontefice una vigorosa denuncia contro la corsa al riarmo in atto nel mondo con le spese militari aumentate nel 2024 del 9,4% rispetto all’anno prima. Poi l'invito ai credenti a vigilare sulla strumentalizzazione della religione per benedire il nazionalismo, la guerra e le lotta armata: "Blasfemia che oscura il nome di Dio"

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Maranatha


***

Is 7,10-14 Rm 1,1-7

Mt 1,18-24


18Così fu generato Gesù Cristo:

sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe,

prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.

19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente,

pensò di ripudiarla in segreto.

20Mentre però stava considerando queste cose,

ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse:

«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa.

Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo;

21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù:

egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».



22Tutto questo è avvenuto perché si compisse

ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

23Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele,

che significa Dio con noi.



24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore

e prese con sé la sua sposa.

***

Questo racconto dell’Annuncio a Giuseppe è seguito da una semplice nota sulla nascita di Gesù (1,25) ed è preceduto dalla lunga genealogia con i nomi degli antenati da Abramo (padre della fede) fino al promesso sposo di Maria (1,1-17). Questa genealogia termina con una strana espressione, ‘Maria, dalla quale fu generato…’, che cambia in passivo la precedente forma attiva dello stesso verbo, ‘generò’, ripetuto ben 39 volte.

Il nostro brano ha quindi lo scopo primario di spiegare quella variante.



Così fu generato Gesù Cristo.’. Il racconto comincia descrivendo una situazione imbarazzante: Maria, la promessa sposa di Giuseppe, è incinta. La sua verginità è un dato che l’evangelista accetta ed esplicita (vv. 16.18.20), senza farsene problema, perché faceva parte della tradizione cristiana da lui ricevuta (Luca afferma lo stesso con altre espressioni – vedi anche Galati 4,4-5). Se fosse stata sua invenzione, si sarebbe dilungato spiegando il mistero. Egli semplicemente autentica l’esperienza con la citazione scritturistica presa dal profeta Isaia (v. 23) e la presenta come un dono divino.

I matrimoni a quel tempo in Palestina si svolgevano normalmente in due fasi: prima il fidanzamento (cioè l’accordo tra le due famiglie) che aveva valore giuridico di matrimonio stipulato (erano già marito e moglie); poi la coabitazione che finalizzava la nascita della nuova famiglia nucleare, all’interno del clan del marito. È da notare come questo ‘figlio di Dio’ che sta per nascere, non è presentato come un superman, eroe dalle capacità superiori come nella mitologia greca, ma come un normale bambino indifeso (cap. 2).



Giuseppe era uomo giusto’. Per essere giusto secondo la Legge di Mosè, avrebbe dovuto seguire il dettato di Deuteronomio 22,13-24, ossia istruire un processo pubblico per stabilire la verità dei fatti e condannare la colpevole esponendola al pubblico ludibrio e anche alla morte. Preferì invece ricorrere al semplice annullamento privato tra le due famiglie, che scioglieva il vincolo con risarcimento concordato. Per l’evangelista questa è vera giustizia secondo la Buona Novella di Gesù (vedi 5,20). Ci poniamo alcune domande: Giuseppe da chi ha saputo del concepimento? Dalla gente o da Maria? Se da Maria, le ha creduto o no? Matteo non ce lo dice – a noi dare la risposta! Egli semplicemente definisce questo comportamento come giustizia e non come misericordia.



Gli apparve in sogno’. L’annuncio avviene di notte, tempo di oscurità, di dubbi e di paure. L’angelo interviene come fonte di luce e gli affida due compiti: accettare Maria come sposa e dare il nome al bambino, ossia assumersi la responsabilità giuridica ed esistenziale del piccolo, dandogli lo statuto di ‘figlio (= discendente) di Davide’ (vedi 1,1 e anche 21,40-45). Entrambi i compiti vengono spiegati con un oracolo che chiarifica l’identità del bambino: dono di Dio attraverso lo Spirito con un compito salvifico che va ben oltre quello del liberatore guerriero (come Davide). Gesù sarà colui che vince il male morale e sociale del suo popolo (vedi 9,6; 20,28; 26,28).



Tutto avvenne…’. È il commento dell’evangelista che non riguarda solo il concepimento di Gesù, ma l’intero evento della nascita, il quale è compreso come la realizzazione delle promesse di libertà sognate dal profeta Isaia alla nascita del primogenito del re Acaz (cioè Ezechia - Isaia 7: prima lettura della liturgia di questa domenica). Il popolo poi vide in lui la presenza e l’azione di Dio (Emmanuele – vedi 18,20; 28,20). C’è da notare che a quel tempo il re, al contrario di Giuseppe, non credette all’oracolo del messaggero di Dio.



Giuseppe fece…’. Ammiriamo la sua grande disponibilità al cambiamento. È la seconda volta che Giuseppe modifica i suoi progetti: voleva diventare marito di Maria, poi ha deciso di ripudiarla e infine la sposa. ‘Si destò dal sonno’: questa espressione potrebbe anche avere un valore simbolico. Il verbo qui utilizzato è quello che descrive anche la risurrezione e dunque potrebbe significare un inizio di vita nuova, autentica e alla luce di Dio, il quale non ci esime dalle difficoltà e dai problemi, ma ci dà la forza e le capacità di affrontarle secondo il suo disegno, oltre i nostri desideri e aspettative.



Gesù – ci insegna Matteo – è dunque la presenza di Dio nel mondo, il segno reale del suo intervento nella storia umana. E Giuseppe è il modello del giusto evangelico, capace di essere educatore responsabile del Messia. Da notare come nei vangeli (al contrario della tradizione seguente) Maria e Giuseppe sono descritti come giovani: nell’antichità la gioventù non era sempre connessa con la saggezza.

Giovani sconosciuti alla grande storia divengono il terreno fertile in cui si inserisce l’iniziativa divina.



«San Giuseppe dia a tutti noi la capacità di sognare perché, quando sogniamo le cose grandi, le cose belle,

ci avviciniamo al sogno di Dio, le cose che Dio sogna su di noi.

Che ai giovani dia – perché lui era giovane – la capacità di sognare, di rischiare

e prendere i compiti difficili che hanno visto nei sogni.

E ci dia a tutti noi la fedeltà che generalmente cresce in un atteggiamento giusto – lui era giusto –,

cresce nel silenzio – poche parole – e cresce nella tenerezza,

che è capace di custodire le proprie debolezze e quelle degli altri».



Papa Francesco, 20 marzo 2017, Cappella di S. Marta – Città del Vaticano




Dal Sal 23 (24)


Del Signore è la terra e quanto contiene:

il mondo, con i suoi abitanti.

È lui che l’ha fondato sui mari

e sui fiumi l’ha stabilito.


Chi potrà salire il monte del Signore?

Chi potrà stare nel suo luogo santo?

Chi ha mani innocenti e cuore puro,

chi non si rivolge agli idoli.


Egli otterrà benedizione dal Signore,

giustizia da Dio sua salvezza.

Ecco la generazione che lo cerca,

che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

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