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lunedì 5 novembre 2012

>Firenze 10+10. Unire le forze per un'altra Europa





Dall’8 all’11 novembre a Firenze si tiene l’incontro europeo “Firenze 10+10. Unire le forze per un’altra Europa” con migliaia di partecipanti. 
Movimenti, sindacati e associazioni di tutta Europa si scambieranno esperienze e proporranno le alternative alle politiche che hanno portato l’Europa alla crisi.Un appuntamento da non perdere. 


Mai lasciarsi sfuggire l’occasione offerta da uno shock sistemico per portare a compimento la rivoluzione neoliberista, secondo il suggerimento di Milton Friedman. Mentre “mercati” e “tecnici” insistono fantasiosamente nel propagandare crisi e debiti pubblici come l’effetto di un’eccessiva spesa sociale e di un insostenibile costo del lavoro, assistiamo alla “strana morte mancata del neoliberismo” (Crouch), vera causa del disastro economico, sociale ed ambientale in cui siamo immersi. Nel frattempo i poteri economico-finanziari utilizzano la crisi per annientare i diritti sociali e del lavoro e per privatizzare beni comuni e servizi pubblici. La crisi finanziaria e bancaria, trasformata in crisi del debito pubblico, si è ulteriormente tradotta in crisi, anzi in agonia, della tradizionale democrazia rappresentativa, in un quadro nel quale persino i referendum popolari possono essere impediti senza scandalo (Grecia) o tollerati a patto di lasciarne in buona parte disatteso il risultato (Italia). Attraverso il fiscal compact e il six pack le classi dirigenti europee stanno a loro volta utilizzando la crisi per concentrare i poteri decisionali sulle politiche pubbliche, a partire da quelle fiscali, nelle mani di un’oligarchia priva di legittimazione democratica diretta, solerte portavoce dei mercati finanziari: Commissione, Bce, tecnocrazia. Una rivoluzione silenziosa dall’alto, nella quale, dietro lo sbriciolamento delle vecchie istituzioni rappresentative nazionali, non si intravede nessuna forma di nascente democrazia sovranazionale.
Una simile situazione richiede una forte e urgente risposta sociale su scala continentale. Iniziative e lotte non mancano, in varie parti d’Europa, ma rischiano di rimanere inefficaci perchè incapaci di incidere sulla dimensione che decide delle nostre vite: la dimensione europea del fiscal compact e delle politiche di austerità; più in generale, la dimensione sovranazionale in cui si muove il finanzcapitalismo e dove si è inesorabilmente spostato il conflitto fra capitale e lavoro, ambiente, beni comuni. Se ogni movimento resta confinato nello spazio nazionale e nella difesa del suo singolo pezzetto, se ciascuno resta chiuso nella propria crisi, difficilmente ne verremo a capo mentre populismo, estrema destra e xenofobia si rafforzeranno sempre più, con esiti prevedibili. In direzione opposta possiamo tentare di unire le forze per un’Europa dei diritti e dei beni comuni, mostrando che esiste un demos europeo più forte dell’Europa dei “mercati” e della Bce. Firenze 10+10 vuol contribuire all’elaborazione di una strategia comune dei movimenti in tutto il continente, capace di guardare al prossimo decennio (+10) e non solo all’immediato domani. Firenze vuol contribuire a ricostruire le precondizioni di una mobilitazione paneuropea coordinata ed efficace, in grado di opporre un processo costituente dal basso alla rivoluzione oligarchica dall’alto e un nuovo patto di cittadinanza al fiscal compact.
Sono cinque le aree individuate per la costruzione di alleanze, nei quattro giorni di incontri (8-11 novembre 2012): democrazia; austerità, finanza e debito; lavoro e diritti sociali; beni comuni e servizi pubblici; Europa nel mondo. Pur nelle differenze, reti e movimenti sociali condividono oggi più di ieri alcuni elementi fondamentali dell’alternativa, come dimostrano i numerosi documenti simili elaborati negli ultimi anni. A queste proposte e rivendicazioni occorre però dar più solide gambe sociali, uscendo dalla frammentazione attuale, coinvolgendo nuove forze ed individuando consensualmente alcune azioni o iniziative da poter fare tutti assieme.
A Firenze confluiranno i “vecchi” movimenti altermondialisti e attivisti dei nuovi movimenti sociali – acqua e beni comuni, occupy e indignados – ci saranno gli operai e le reti di “economisti critici”, gli ecologisti e le femministe, i No Tav e i loro “gemelli” europei che si battono contro le grandi opere inutili e imposte, sindacati di base e confederali, studenti e migranti, le reti per una nuova finanza pubblica e contro il dogma del debito, il mondo dell’associazionismo e del volontariato. Vi confluiranno processi come la Joint Social Conference e Un’altra strada per l’Europa. L’elenco delle adesioni è lunghissimo: centinaia di movimenti ed organizzazioni che vanno dall’Islanda alla Grecia, dalla Russia al Portogallo, con delegazioni dall’Est Europa, dal sud del Mediterraneo e dai paesi delle primavere arabe (Tunisia, Marocco, Egitto e Siria).
Novembre è alle porte e Firenze 10+10 è stato organizzato in tempi molto brevi, con grande sforzo collettivo, data l’urgenza del momento. I nostri nemici – i grandi poteri economico-finanziari e le tecnocrazie – sono molto veloci, mentre noi rischiamo di essere troppo lenti e frammentati per poter affrontare efficacemente questo stato d’emergenza: ripartiamo insieme da Firenze, unendo le forze per un’altra Europa.

Per il Comitato organizzatore Firenze 10+10, www.firenze1010.eu

Articolo per sbilanciamoci.info, 27 ottobre 2012 - Pubblicato lunedì 29 Ottobre 2012

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