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domenica 10 febbraio 2013

> Quale Verona ci sta preparando l’assessore Giacino?


Pubblichiamo l'articolo dell'Ass. Italia nostra - sezione di Verona
LA GESTIONE DEL TERRITORIO E  DELL’AMBIENTE  A  VERONA
La sezione veronese di Italia Nostra, intende partecipare al dibattito sulla nuova Verona che l’assessore alla pianificazione Vito Giacino sta progettando. Riteniamo che le scelte urbanistiche fatte dall’assessore possano essere considerate come le piattaforme tecniche che giustificano e notificano l’espansione e lo sviluppo edilizio. 
IL CONSUMO DEL SUOLO.
Sviluppo edilizio, prodotto dal rapporto tra il potere politico/amministrativo e quello economico. Rapporto che ha confermato e rafforzato la cosiddetta città diffusa, saturando i pochi vuoti urbani rimasti, originando l’allargamento del confine urbano edificato e favorendo la proliferazione di centri commerciali e direzionali. Il risultato di questo metodo  dissennato di pianificare il territorio  è che la superficie coltivata è passata in 40 anni da 18 a 13 milioni di ettari (fonte Eurima).  Attualmente in Italia si consumano circa 100 ha al giorno di suolo agricolo. 
I MECCANISMI DI GESTIONE DEL TERRITORIO A VERONA

Dal 1975, anno della Variante Generale al P.R.G. che prevedeva un grosso aumento della popolazione veronese, sono state urbanizzate aree verdi e costruiti edifici residenziali per una popolazione prevista di oltre 400.000 abitanti. 
Le proiezioni sono risultate clamorosamente errate, provocando così lo spreco di migliaia di mq di territorio agricolo e l’accumulo di oltre 10.000 abitazioni sfitte.
Secondo l’Istat, circa il 20% del nostro patrimonio edilizio abitativo non è occupato. 
Una quota quattro volte maggiore di quella tedesca. 
Nonostante tutto ciò, l’assessore Giacino, nella stesura dei recenti P.A.T.  e P.I., ha ritenuto opportuno destinare nuove aree all’espansione edilizia, per un ipotetico, quanto improbabile, aumento di popolazione. 
GLI STRUMENTI URBANISTICI.  IL P.A.T. e il P.I.
Gli estensori dei recenti P.A.T. e P.I. non hanno considerato le condizioni di un territorio sovra-urbanizzato e i conseguenti danni che una nuova espansione avrebbe causato. 
Nel P.A.T. sono pianificati: 10.900 nuovi alloggi.  
                                           750.000 mq di edifici ad uso commerciale, terziario e produttivo 
Le aree agricole collinari,  paesaggisticamente più preziose e ambientalmente più fragili, non sono state salvaguardate e sono previsti 25.000 mq di residenziale ad Avesa e Quinzano.  
E’ stata ipotizzata una crescita della popolazione veronese a 300.000 abitanti entro il 2021; quando dai risultati dell’ultimo censimento si evince che Verona, dal 2001 al 2011, ha perso circa 3000 abitanti. 
Il P.I. ha mancato uno dei principali obiettivi indicati dalla legge regionale: quello di mantenere e/o recuperare le funzioni agricole del territorio comunale e di valorizzare le trasformazioni, se compatibili con l’assetto ambientale e paesaggistico, a favore della collettività. 
Alcuni particolari del P.I.
Spianà. Il principale intervento sarà quello previsto su 180mila mq con la realizzazione di diversi impianti, tra cui piscine coperte, campi da tennis, una palestra, un centro per il golf e un circuito per Bmx. 
Quinzano. Un intervento di 13mila mq di residenziale
Parona. E’ stata resa edificabile l’area ancora libera della rinascimentale villa Monastero (oltre 4mila mq).

Il piano di Verona sud. 
La  Pubblica Amministrazione intende realizzare circa quattro milioni di mc di costruito, di cui un milione di edifici residenziali e tre milioni tra direzionale, commerciale e alberghiero, quantità certamente sovradimensionate per la realtà veronese
La zona sarà rivoltata come un calzino. Già i primi progetti approvati sono all’ insegna del gigantismo. 
Ex Officine Adige. Sull’ area di 100.500 mq delle ex Officine Adige (si chiamerà Adige City) verranno costruiti appartamenti, uffici, spazi commerciali e un albergo. 
Ex Manifattura Tabacchi.  Uffici, negozi e un albergo per un totale di 79.500 metri quadri.
Ex Autogerma. 79.500 mq principalmente residenziali.  
Scalo merci della ferrovia.  Si sta vanificando l’opportunità di realizzare un grande parco urbano per migliorarne la qualità ambientale.  Nel recente piano sono previsti  il passaggio di una superstrada in trincea e la costruzione di centri direzionali pubblici. 
Ex Cartiere Verona. In un’area di circa 150.000 mq, è stata recentemente approvata la mega lottizzazione di una city con 300.000 metri cubi di nuova cementificazione, che ospiterà 70 negozi per 15.000 mq, 12 bar e ristoranti, palestre, centri per il fitness, multisale cinematografiche per 4600 mq e  uffici per trentamila mq. 
Il progetto per le ex Cartiere Verona prevede la realizzazione di due enormi torri direzionali alte oltre 110 metri, (rispettivamente 112,77 e 120,90 metri, che con l'antenna sul tetto arriva a 140,50!), distanti poco più di 200 metri dalle mura magistrali. 

OLTRE AL P.I. SONO STATI PROPOSTI I PROGETTI PER:
Ikea. L’intervento accolto dalla giunta sull’area Biasi prevede 241 mila mq, a cui vanno aggiunti altri 90 mila metri quadri tra ricettivo, direzionale e ludico ricreativo, altri 75 mila mq di nuove residenze per 1.700 nuovi abitanti. Accanto sorgerà un “Parco commerciale” altrettanto grande: 267 mila metri quadri, con capacità edificatoria di 190 mila metri quadrati, 50 mila più dell’Ikea.
Ex Arsenale. La Pubblica Amministrazione intende dare in concessione ai privati, per 99 anni rinnovabili, due terzi della superficie utile con la libertà di trasformarla in uffici e negozi modificandola a loro piacimento, il permesso di rivendere questi uffici e negozi, la possibilità di aprire un nuovo centro commerciale nella corte centrale. 
Ex caserma Passalacqua. Purtroppo la giunta Tosi – Giacino ha preferito concedere ai privati la possibilità di costruire 140 appartamenti, oltre ai 103 di edilizia convenzionata e sovvenzionata ed ai negozi, sul luogo dove sorgevano circa 200 alberi d’alto fusto. In quell’area avrebbe dovuto nascere il campus universitario di Verona.

Per concludere, ci rivolgiamo all’assessore Giacino, per chiedergli se è davvero convinto che i migliaia di mq di edifici per il commercio, il terziario, l’alberghiero ed il residenziale siano realmente necessari alla nostra città. 
Se crede che il traffico prodotto dalle attività contenute in una tale mole di cemento, metallo e vetro, possa essere sopportato e tollerato dal nostro sistema della mobilità. E infine, se ritiene che  questa pianificazione ad abito d’arlecchino, giovi realmente alla città o soprattutto agli interessi dei vari operatori privati. 


Giorgio Massignan (pres. prov. Italia Nostra)                                            Verona 06/02/2013          

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