> SEZANO 14 DICEMBRE 2013 - 1° INCONTRO SCUOLA ITINERANTE "L'ECONOMIA DEI BENI COMUNI" - Monastero del Bene Comune

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mercoledì 11 dicembre 2013

> SEZANO 14 DICEMBRE 2013 - 1° INCONTRO SCUOLA ITINERANTE "L'ECONOMIA DEI BENI COMUNI"

SCUOLA  ITINERANTE
L’ECONOMIA DEI BENI COMUNI
E’ possibile costruire una “eco-nomia” fondata sui beni comuni? 
Tempo di conoscere per agire
Sezano, 14 dicembre 2013
ore 10-13 | 14.30 - 17.30
Il ciclo di sei lezioni  inizia con una  giornata di "chiarificazione" su cosa si intende, si può e si debba intendere per "beni comuni", "beni comuni pubblici" e per "economia dei beni comuni", partendo non solo da elementi teorici ma soprattutto dall'esperienza collettiva sociale storica. Questo compito è affidato alla prima lezione che si terrà a Sezano il sabato 14 dicembre 2013 .
L'incontro si articolerà in due momenti interrelati:
- il mattino (ore 10-13),  "L'economia dei beni comuni" a cura di Riccardo Petrella
- il pomeriggio (ore 14.30 - 17.30), Attività di laboratorio.

E' richiesta l'iscrizione scrivendo a: monasterodelbenecomune@gmail.com 
Gli iscritti possono partecipare alla lezione via skype inviando la richiesta di contatto all'indirizzo skype ass.monastero.del.bene.comune
La registrazione video delle lezioni sarà pubblicata su you tube.

"E' nostra opinione che non tutto è o può diventare un bene comune pubblico. I beni comuni pubblici sono indissociabili dai diritti umani e dallo Stato dei diritti. Per questo sono della responsabilità esclusiva dei "poteri pubblici" specie eletti democraticamente, una responsabilità non trasferibile  a soggetti privati aventi scopi di lucro. Far credere che i beni comuni pubblici "non sono né Stato né Mercato" è una mistificazione perché essi sono per definizione "res publica", "Stato" e certamente non "Mercato". L'idea che la gestione dei beni comuni pubblici possa essere delegata a soggetti privati non aventi scopi di lucro, considerati pertanto come dei "soggetti pubblici non statali", fa parte dei fenomeni che le nostre società hanno promosso e promuovono allorché lo Stato non è capace di esercitare le sue funzioni e preferisce od è obbligato a trasferire ad altri soggetti, privati, i propri compiti. Si tratta di una opzione per default e non perché essa sia considerata la formula che consente  meglio ottimizzare la gestione dei beni comuni pubblici. Come si vede, le "dispute" teoriche e "politiche" relative alle scelte concrete sono importanti e numerose." (Riccardo Petrella)

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