Breves รจ una cittadina in pieno delta del rio delle Amazzoni, sull’isola di Marajรณ, grande due volte la Lombardia. ร lontana undici ore di battello o sei ore di catamarano da Belรฉm, la capitale del Parรก, uno dei grandi stati dell’Amazzonia brasiliana. Ha una chiesa cattolica ben visibile sul lungofiume, una piazza alberata per il passeggio serale. Ha anche un hotel con palmette, piscina e cocktail bar in stile Miami Beach, dove i (pochi) benestanti della cittร vanno a rinfrescarsi. L’hotel porta lo stesso nome della maggiore compagnia di navigazione del delta, la Bom Jesus, che possiede anche una catena di distributori di benzina, supermercati e farmacie: appartiene a una delle due famiglie di proprietari terrieri e imprenditori che dominano la regione. Anche la famiglia concorrente possiede una compagnia di navigazione, piantagioni e supermercati. Terra e commercio, il connubio che domina l’Amazzonia.
Per raggiungere la favela di Breves bisogna seguire il lungofiume, oltre l’imbarcadero della Bom Jesus e la fila di negozietti che espongono utensili, amache, attrezzi da pesca, generi alimentari, telefoni di seconda mano. Dopo poche decine di metri l’asfalto scompare e la strada diventa una pista di terra tra case di legno costruite su piattaforme sopraelevate. “Nella stagione delle piogge tutto strabocca, siamo in un acquitrino fangoso”, spiega Sandra Araรบjo, giovane missionaria e assistente sociale che ha scelto di vivere in questa favela.
Piรน ci addentriamo, piรน le case diventano catapecchie. A volte la strada scavalca un fiumiciattolo laterale, dove si vede una canoa legata a una palafitta. Un po’ villaggio fluviale e un po’ favela urbana, segno di una trasformazione ormai inesorabile pure in Amazzonia. Anche se l’immaginario di questa regione รจ legato alla foresta e ai fiumi che la solcano, ai popoli indigeni e alle comunitร tradizionali, ormai il 70 per cento della popolazione amazzonica vive in aree urbane come questa. Metropoli storiche come Manaus e Belรฉm, con piรน di due milioni di abitanti, hanno almeno un paio di secoli di storia. Ma negli ultimi trent’anni si sono moltiplicati anche i centri urbani piรน piccoli, cresciuti per lo piรน attorno al commercio di prodotti agricoli o di minerali. Qui nel delta ce ne sono una cinquantina, tra i diecimila e il milione di abitanti: con i suoi centomila residenti e una sede dell’Universitร federale del Parรก, Breves รจ una cittร dalle dimensioni medie. Quando si dice cittร perรฒ bisogna intendersi: le strade asfaltate sono poche e le infrastrutture sono minime. Basta uscire dal centro per rendersene conto.
“Come si vive in una favela amazzonica? La prima cosa da dire รจ che manca l’acqua potabile”, risponde Luciane Ribeiro, i capelli raccolti da una fascia multicolore come un turbante. “Sรฌ, รจ paradossale: siamo circondati dall’acqua, ma quella filtrata arriva solo ai quartieri centrali di Breves, qui non ci sono fognature nรฉ acqua corrente. Il fiume รจ lercio, ma gli abitanti usano la sua acqua per lavarsi, bere, cucinare. Molti si ammalano di diarrea, e per i bambini spesso รจ letale”.
Sandra Araรบjo e Luciane Ribeiro, chiamata Lou, sono due suore cattoliche dell’ordine di Nostra Signora di Namur. E sono anche due attiviste. Vivono insieme a una consorella nella casa fatta costruire nel 2005 da una donna di grande carisma, la missionaria Dorothy Stang, uccisa quello stesso anno ad Anapu. “Il nostro progetto รจ stare con i poveri nei luoghi piรน abbandonati”, spiega Araรบjo, capelli ricci e maglietta color pastello. E che questo ammasso di casupole sia povero e abbandonato non c’รจ dubbio.
Lavori informali e precari La casa delle missionarie non รจ diversa dalle altre, salvo per il legno piรน solido. ร costruita su palafitta come le altre: “Nell’acquitrino qui sotto c’รจ un pesce cobra. Ma finchรฉ non metti le mani in acqua non รจ pericoloso”, ride Lou. Non ci sono grate nรฉ lucchetti, tanto comuni nelle cittร brasiliane perfino nei quartieri piรน poveri. Loro perรฒ si sentono al sicuro, dicono, grazie al rispetto suscitato dalla prima missionaria che si era stabilita in questa casa, “una donna dai capelli bianchi che parlava con tutti e ha visto crescere i figli dei vicini. Lo stesso rispetto ora si estende a noi”.
Le due suore tengono un doposcuola nella grande veranda sul retro: “ร molto frequentato e siamo contente, anche se sappiamo che i bambini vengono soprattutto per la merenda: molti qui faticano a mettere insieme pranzo e cena”. La mancanza di cibo nutriente รจ anche il motivo del ritardo scolastico, osserva Araรบjo: “Molti faticano a leggere. Stentano a memorizzare le lettere dell’alfabeto, non riescono a concentrarsi. Inoltre, non hanno accesso a libri, salvo che a scuola. Cosรฌ facciamo gruppi da tre a cinque bambini per seguirli meglio”.
“Spesso i bambini sono lasciati a se stessi”, spiega Ribeiro. Per andare a lavorare, le madri li devono affidare ai vicini. Pochi crescono con i genitori, piรน spesso sono affidati a nonni o zii, o altri adulti. Di cosa vive la favela? “Di lavoretti. Alcuni fanno i venditori ambulanti con i carretti in giro per la cittร , vendono bibite o cibi cucinati. Altri trovano lavori al porto. Le donne magari fanno le domestiche per le famiglie del centro”. Un’economia informale e precaria. Il mercoledรฌ e il sabato in cittร c’รจ il mercato, e chi ha ancora un po’ di terra da coltivare va a vendere ortaggi e frutta.
ร l’imbrunire di un giovedรฌ di metร settembre, alcuni bambini giocano per strada, mentre qua e lร nelle verande si vendono bibite e birra, e intorno si formano capannelli di uomini. Nei fine settimana l’atmosfera si scalda, raccontano Ribeiro e Araรบjo: “Spesso gli uomini si sbronzano e scoppiano continue risse”, poi magari si rifanno picchiando le donne di casa. “Essere una donna nel Marajรณ รจ pericoloso”, dice Lou Ribeiro.
Contro i padroni della terra Cos’ha portato queste giovani donne a vivere nella favela fluviale? Luciane Ribeiro, la piรน giovane, รจ di Belรฉm, capitale del Parรก. Era una studente impegnata in attivitร sociali e nel 2005 si era unita al gruppo di Dorothy Stang. Le toccรฒ assistere all’autopsia della missionaria, eseguita a Belรฉm, e ricorda ancora con sconcerto “la folla di giornalisti che si accanivano a fotografare quel corpo nudo crivellato di proiettili, senza ritegno”. Non era un mistero che a uccidere la suora fossero stati uomini armati agli ordini di un gruppo di fazendeiros, proprietari terrieri, per intimidire chi si batteva per la riforma agraria. Ribeiro dice che per lei รจ stata una sfida.
Sandra Araรบjo invece ha studiato ad Anapu. La sua famiglia era originaria del Maranhรฃo, poverissimo stato del nordest brasiliano affacciato sulla costa atlantica. Negli anni ottanta i suoi genitori erano emigrati, come tanti, inseguendo il sogno di un pezzo di terra. “Eravamo migranti della Transamazzonica”, spiega. Era l’epoca della dittatura militare, la strada che tagliava la regione amazzonica era in costruzione e il governo incoraggiava i contadini poveri a “colonizzare” la foresta per sfruttarne le immense risorse, tagliare la legna, aprire miniere, costruire dighe, coltivare la terra. I militari parlavano di “sviluppo moderno” e di “integrare l’Amazzonia alla nazione”, le stesse parole che usa oggi il presidente di estrema destra Jair Bolsonaro.
Sta di fatto che tra gli anni sessanta e ottanta un grande flusso di persone si รจ riversato lungo la nuova strada. La terra perรฒ restava un sogno, perchรฉ i nuovi migranti si ritrovarono a lavorare per grandi latifondisti, supersfruttati. “Ma era nato un movimento perchรฉ la terra fosse assegnata a chi la lavorava”, ricorda Araรบjo. Muovevano i loro primi passi i sindacati rurali per difendere la piccola agricoltura a conduzione familiare. “Nel 1985 la mia famiglia ha vinto”, cioรจ le erano state assegnate delle terre da coltivare.
Piรน tardi Araรบjo si รจ trasferita ad Anapu per continuare gli studi ed รจ allora che ha conosciuto Stang, la suora nordamericana che parlava di riforma agraria. “Era una grande educatrice. ร stata descritta come ambientalista perchรฉ sosteneva la piccola agricoltura a conduzione familiare che usa in modo sostenibile la foresta, ma era molto di piรน: lavorava per il diritto alla terra e perchรฉ le donne si costruissero vite libere, oltre che per il diritto all’istruzione e alle cure”. Stang aveva raccolto intorno a sรฉ gruppi di giovani e studenti. “Quando avevo 17 anni mi propose di lavorare nella sua pastorale. Ero felice. I miei genitori no, dicevano che era pericoloso. Risposi che non c’era alcun pericolo finchรฉ non ti mettevi contro i padroni della terra, e partii”. Ride: “Beh, combattere i padroni della terra รจ proprio quello che faccio ora”.
Oggi Sandra Araรบjo รจ avvocata e dirigente della Commissione pastorale della terra, l’organizzazione creata dalla chiesa cattolica nel 1975, in piena dittatura, per sostenere le lotte dei senza terra. Per anni ha seguito Stang da un villaggio all’altro, “a volte camminavamo quindici chilometri, zaino in spalla, per visitare le comunitร piรน sperdute”. Dice che non sarebbe diventata una suora se non fosse stato per quella signora dai capelli bianchi: “Non mi attirava l’idea di chiudermi nelle regole di un ordine. Ma mi piaceva quello che faceva lei”. Ha lavorato nei quilombo, le comunitร create dai discendenti degli schiavi africani fuggiti dalle piantagioni della costa per rifugiarsi nella foresta profonda: nel Brasile moderno sono rimasti ai margini, non piรน schiavi ma neanche cittadini a pieno titolo. Solo dopo il 1985, finita la dittatura militare, quando il paese si รจ dato una nuova costituzione, solo allora queste comunitร si sono viste riconoscere dei veri diritti, come anche i popoli indigeni e le altre comunitร tradizionali della foresta.
Conflitti piรน violenti Le comunitร rurali degli anni ottanta erano povere e sfruttate, ma davano battaglia, osserva Sandra Araujo: “Oggi qui invece vedo grande passivitร ”. Parla della favela urbana, ma anche del conflitto agrario. Per la Commissione pastorale della terra Araujo รจ responsabile di una zona immensa, posti lontani diversi giorni di battello e canoa. “Noi interveniamo dove ci chiamano. Quando scoppia un conflitto cerchiamo di dargli visibilitร , far circolare le notizie, e se รจ possibile proviamo a organizzare azioni legali”.
In questo momento sta seguendo tre casi. Uno riguarda delle imprese di disboscamento che hanno invaso una zona protetta. Poi ci sono due comunitร che lavorano terre in concessione dallo stato, ma sono state usurpate da imprese agroindustriali. “ร una zona lontana almeno due giorni di battello da Breves, dove stanno nascendo grandi piantagioni: per decine di chilometri vedi solo palma di aรงaรญ”, un frutto divenuto molto popolare (usato per fare succhi, gelati e una pasta che ha vari usi alimentari). “La monocoltura mette in pericolo la sopravvivenza di migliaia di famiglie”.
“L’intero territorio del Marajรณ รจ demanio dello stato”, spiega l’avvocata. “Ma arrivano imprenditori con pochi scrupoli, esibiscono documenti di proprietร pretestuosi e cacciano via le piccole comunitร fluviali: contano sul fatto che la povera gente non sa che quei titoli sono usurpati”. Si chiama grilagem, parola che indica l’appropriazione indebita di terra. Gli imprenditori ricevono una concessione ma disboscano e coltivano aree molto piรน ampie, oppure titoli di proprietร falsificati. Come le famiglie di Breves che si sono attribuite grandi piantagioni. “Ci troviamo davanti a persone sicure della propria impunitร ”, dice Araujo, “quando abbiamo cercato di negoziare hanno risposto in modo chiaro che non hanno nulla da trattare”. ร chiaro che contano su protezioni politiche, osserva Araujo. Del resto, a Breves le due famiglie si alternano anche nella carica di sindaco.
Il conflitto per la terra non รจ certo una novitร , ma nell’era del presidente Jair Bolsonaro รจ diventato piรน violento. “Tutte le istituzioni di controllo sono state depotenziate”, riassume Fabiane Nascimento, insegnante e attivista della Commissione giustizia e pace, incontrata alla casa parrocchiale di Breves. Spiega che all’Istituto per l’ambiente e le risorse naturali (Ibama), alla fondazione per la protezione dei popoli indigeni (Funai) e a tutte le istituzioni di ricerca sono stati tagliati i fondi e sono stati tolti incarichi. Un esempio si รจ avuto in agosto: quando l’Istituto nazionale di ricerca spaziale (Inpe), che monitora la deforestazione grazie ai suoi satelliti, ha diffuso i primi allarmi sull’aumento di incendi in Amazzonia, il presidente Bolsonaro ha licenziato il direttore accusandolo di creare allarme. “Quando delegittimi le istituzioni di controllo il messaggio รจ chiaro”, insiste Nascimento. I disboscatori contano sull’impunitร . I conflitti per la terra aumentano, e anche la violenza. La Pastorale della terra, che tiene un registro dei conflitti agrari in Brasile, ha contato 71 persone uccise nel 2018 in tutto il paese, leader di comunitร rurali o sindacati della terra o comunitร indigene: una morte violenta ogni cinque giorni. Il record รจ proprio nello stato del Parรก.
Ogni conflitto per la terra, ogni villaggio sfrattato per far posto a nuove piantagioni, finisce per ingrossare favelas come quella di Breves. “Molti arrivano dalle comunitร fluviali sperando di trovare migliori occasioni in cittร . Ma non riusciranno a studiare nรฉ a trovare un lavoro stabile”, osserva Michรฉle Araรบjo, giovane attivista di Breves, che nonostante il cognome non ha alcuna relazione con l’avvocata della Pastorale della terra. Per chi cresce nelle periferie urbane amazzoniche non ci sono grandi opportunitร , spiega. Descrive una vita precaria: “L’alternativa piรน attraente per un giovane รจ il piccolo spaccio di droga: se sopravvive magari entrerร in una gang”. A Breves ce ne sono due, piccole, ma affiliate a quelle piรน grandi e potenti a livello nazionale. “Poi c’รจ la polizia che non fa processi ma esecuzioni sommarie, con la scusa di combattere il narcotraffico”, dice Michรฉle Araรบjo.
"Anche la prostituzione รจ molto diffusa”, osserva Lou Ribeiro. Il delta amazzonico รจ un crocevia, le chiatte del legname e le navi oceaniche viaggiano verso il terminal appena a monte di Belรฉm, dove si caricano la soia e i minerali, mentre i traghetti commerciali e quelli del narcotraffico discendono il rio delle Amazzoni fino all’Atlantico. “A volte sono i padri stessi che offrono le ragazze agli equipaggi delle navi di passaggio”.
Qualcuno ce la fa a sfuggire a questo destino di miseria e violenza? Sandra Araรบjo cita ragazze di questa favela che sono riuscite a studiare, tra mille difficoltร ; una si sta laureando. E la parrocchia locale, vi sostiene? Ridono: “Non ci ostacola”. Parlano di una chiesa che “si limita alla caritร ”, senza aggredire i problemi strutturali della povertร . Riemerge la tensione, anche questa antica, tra una chiesa che si batte per la giustizia sociale e una piรน conservatrice. L’avvocata osserva che la chiesa รจ tra le poche organizzazioni sociali che hanno una presenza capillare in Amazzonia. Insieme al sindacato dei lavoratori rurali, ai movimenti per la terra, le reti di popoli indigeni, queste attiviste delle favelas restano un presidio di resistenza democratica nel Brasile di Jair Bolsonaro.
Forse รจ per questo che il presidente brasiliano ha duramente attaccato i vescovi che parteciperanno al sinodo sull’Amazzonia, convocato da papa Francesco, che si aprirร il 6 ottobre in Vaticano. Il governo Bolsonaro li accusa di voler “promuovere un programma di sinistra” e di favorire “l’interferenza straniera”. Come durante la crisi degli incendi, riecheggia lo slogan che fu della dittatura militare: “L’Amazzonia รจ nostra”. Le attiviste della favela di Breves si chiedono: “Nostra di chi?”.
Giovedรฌ
4 ore 20.30
Presentazione del libro "Venire
alla luce. Riflessioni per un tempo di crisi”. L'autore Paolo Scquizzato (biblista e formatore) in dialogo con Maciej Bielawski (teologo e filosofo)
Martedรฌ
9 ore 20.45 Preghiera
sullo stile di Taizรฉ
Sabato 13 ore 15.30 "Gesรน non era uno scemo. La non violenza, una scelta inderogabile” Voci e Volti in un mondo che cambia – 8° incontro Incontro con Giuseppe Morotti e Francesco Comina
Domenica
14 ore 10-13 Mercatino
delle autoproduzioni a
seguire Pranzo
contadino
Sabato
20 ore 16-18 Il
discorso della montagna (Mt
5-7) Lectio
divina con p. Stefano Senaldi
Sabato
20 ore 20.30 “Il
sale della Terra” a
cura di Valli Ferite per l'iniziativa “L'Ipogeo
e le sue vie 2024” Film
documentario (2014) di Juliano Ribeiro Salgado e Win Wenders
Lunedรฌ 29 ore 20.45 “GIUSTIZIA e PACE per la PALESTINA” incontro con la Cooperante Volontaria* Giuditta Brattini iniziativa promossa in collaborazione con Rete Radiรจ Resch
Ogni
settimana
venerdรฌ
ore 18 – 19| Lectio
divina sul Vangelo della domenica successiva domenica
ore 9.15-10.30 | La via del
silenzio
Come tutti gli anni,
anche nei primi giorni del 2024 (2-3-4 gennaio), dedicheremo una "TRE
GIORNIT" alla riflessione su argomenti di attualitร che ci
stanno particolarmente a cuore.
Il 22 luglio scorso,
un amico, testimone e maestro di vita, d. Luigi Adami, ci ha
lasciati. Gli amici e i parrocchiani di S. Zeno di Colognola, il 6-7
ottobre, hanno ricordato la sua figura di pastore e compagno di
cammino. Nella TRE GIORNI di inizio anno, al Monastero del Bene
Comune di Sezano, piรน che ricordare la sua figura di uomo, di
pastore e di amico-compagno, vorremmo raccogliere alcune peculiaritร
del suo pensiero per imparare a guardare la realtร con "onestร
e amore", come lui amava dire. Da
lui abbiamo appreso che le esperienze vanno sempre vissute in
compagnia della riflessione. Insomma, la superficialitร , la mancanza
di senso critico, il dare tutto per scontato, l'assenza di creativitร
ecc. costituiscono la base della disumanitร .
Da
dove partire per muoverci nell' esperienza con ONESTร e AMORE?
D. Luigi non ha
pubblicato nulla. Non ha scritto libri. Condivideva pensieri e
considerazioni attraverso appunti occasionali, articoli e/o pagine di
testi da lui letti e meditati. Mi passรฒ un giorno una paginetta di
appunti che egli stesso scrisse riflettendo sulla situazione
pastorale della chiesa in quel momento (siamo negli anni 80 - 90).
Si trattava di 5 scompensi che egli registrava, tra il serio e il
faceto, a imitazione delle " 5 piaghe " del Rosmini. A mio
avviso, sono osservazioni che valgono non solamente per la vita della
Chiesa, ma che possono abbracciare tutti gli aspetti del vivere
umano. Per vivere con onestร e amore occorre attraversare questi
cinque scompensi, sempre in agguato:
1)Tra il fare e il pensare.
Lo scompenso verso il fare, specialmente nel non ripensare a quello
che si รจ fatto, scade facilmente a mero pragmatismo, a un
affaccendarsi autogiustificantesi.
2)Tra l'etico e l'ideologico.
Lo scompenso verso l'ideologico ha come conseguenza un agire guidato
dai vantaggi che si portano a casa (consensi, potere, gratificazione)
e non dal bene in quanto tale, gratuitamente quindi.
3) Tra
prudenza e profezia. ร uno scompenso che sbilancia verso
la sicurezza hic et nunc. rivela una visione senza lungimiranza e
senza fede.
4) Tra
il passato e il futuro. Lo
scompenso verso il passato privilegia un concetto di coerenza che si
identifica con il continuismo e il tradizionalismo, si sente a suo
agio nella ripetizione e non nella sperimentazione.
5) Tra
il simbolico (qualitร ) e il descrittivo (quantitร ).
Sono due linguaggi della comunicazione verbale e reale, fatta con le
parole e con le cose. Lo squilibrio verso il descrittivo (quantitร )
dร piรน importanza alla quantitร delle opere che non alla qualitร ,
privilegia piรน la ricerca di spazi che di messaggi credibili ed
efficaci.
CALENDARIO
DEGLI INCONTRI
Martedรฌ
2 gennaio
ore
9.30
PAOLO
BERTEZZOLO | Tra
il fare e il pensare
ore
15.30
ROBERTO
VINCO | Tra
l'etica e l'ideologico. Dalla religione alla spiritualitร .
Mercoledรฌ
3 gennaio
ore
9.30
CRISTINA
FRESCURA | Tra
prudenza e profezia
ore
15.30
ELIANO
ZIGIOTTO e RITA FALEZZA | Tra
simbolico e descrittivo
Giovedรฌ
4 gennaio
ore
9.30
FRANCESCO
COMINA | Tra
passato e futuro
Per
chi desidera risiedere o fermarsi al pranzo รจ richiesta la
prenotazione entro il 30 dicembre 2023
Alla fine di ogni anno migliaia di giovani provenienti da vari Paesi e denominazioni si riuniscono per cinque giorni in una grande cittร europea per pregare e condividere la vita della popolazione e delle comunitร ecclesiali locali.
Dopo Madrid, Breslavia, Torino e Rostock, il 46° Meeting europeo si svolgerร da giovedรฌ 28 dicembre 2023 a lunedรฌ 1° gennaio 2024 a Lubiana.
La Comunitร di Taizรฉ ha un nuovo priore! Sabato 2 dicembre, frรจre Alois ha ceduto il suo incarico a frรจre Matthew, alla presenza di rappresentanti di varie Chiese e di molti amici della Comunitร , oltre che dei giovani attualmente a Taizรฉ.
Tra i rappresentanti delle Chiese, a cinque di loro รจ stato chiesto di recitare una preghiera per l’insediamento di frรจre Matthew come "servitore della comunione": il vescovo Benoรฎt Riviรจre di Autun, Chalon e Mรขcon, il metropolita Maximos del Patriarcato ecumenico di Ginevra, i vescovi anglicani Olivia Graham di Reading e Smitha Prasadam di Huddersfield e il pastore Laurent Schlumberger, ex presidente della Chiesa protestante unita di Francia. Tra gli altri partecipanti, il pastore Christian Krieger, presidente della Federazione protestante francese, e il vescovo luterano di Riga, Rinalds Grants.
domenica 19 giugno 2022 ore 16-19.30 al Monastero del Bene Comune di Sezano (Verona) si terrร l'incontro "Dov'รจ la vittoria?" Testimonianze per la pace e contro la guerra globale. L'incontro รจ promosso da Agorร degli Abitanti della Terra, Transform!Italia e Ass. Monastero del Bene Comune di Sezano (Verona).
L'incontro sarร trasmesso via streaming sulla pagina FB del Monastero del Bene Comune.
Cento giorni di guerra per dire "no" a tutte le guerre - Sergio Centofanti (Vatican News)
Sono passati giร 100 giorni dall'inizio di questa folle guerra: e non se ne vede la fine. Anzi, salgono le preoccupazioni per un allargamento del conflitto e non si puรฒ escludere una guerra mondiale nucleare. Se ne parla sempre di piรน. In tv si afferma che basterebbero pochi secondi per distruggere grandi cittร . E ci stiamo abituando a questo linguaggio. Sarebbe il suicidio dell'umanitร .
La storia insegna che quando si inizia una guerra piccola non si immagina quanto grande possa diventare. Lo si vede dopo. Quando un leader decide di cominciare una guerra contempla le sue possibili vittorie: ma la storia ci mostra la fine ingloriosa di tanti di questi leader. La storia ci insegna che spesso non si impara dalla storia. E gli errori si ripetono, errori che sono letali per chi li compie e purtroppo drammatici per i milioni di persone che li subiscono.
Intanto, l'invasione russa voluta da Putin sta provocando morte e distruzione in Ucraina: l'Occidente ha le sue responsabilitร nell'escalation della tensione nell'area, ma l'attacco russo non ha giustificazioni. Muoiono bambini, muoiono i civili, vengono distrutti edifici residenziali, ospedali, case, scuole, chiese. Le famiglie vengono divise, i profughi e gli sfollati sono milioni. Tante vite sconvolte e distrutte in Ucraina. Un Paese distrutto รจ un crimine contro l'umanitร . Anche in Russia si piangono tanti ragazzi mandati a morire non si sa perchรฉ. E nel mondo รจ colpita un'economia che si stava appena cominciando a riprendere dai colpi della pandemia. Ora ci sono anche la guerra del gas, la guerra del petrolio, la guerra del grano: e per i poveri c'รจ piรน povertร e piรน fame. Senza contare l'odio che cresce, i sentimenti di rabbia, di violenza e di vendetta che aumentano e preparano altra violenza, altri rancori, altri lutti.
La guerra รจ una pazzia, ha detto piรน volte Papa Francesco. ร un'avventura senza ritorno, aveva detto Giovanni Paolo II. Serve una parola di pace, una profezia che sappia dire con forza “basta” a questa guerra e a tutte le guerre dimenticate nel mondo: Siria, Yemen, Etiopia, Somalia, Myanmar ... Abbiamo bisogno di coraggio per trovare una via d'uscita a tanta devastazione. Abbiamo bisogno di trovare il coraggio di ribellarci alle guerre comandate da qualche potente che manda a morire gli altri. Quante altre morti serviranno per poter dire "basta"? Quando si sveglieranno i popoli per dire che vogliono vivere in pace?
Papa Francesco invita tutte e tutti, credenti e non credenti, ad una "supplica corale per la pace".
Anche la "Verona per la pace che dice no alla guerra" aderisce a questa proposta.
Il Comitato veronese per le iniziative di pace, con Cgil Cisl e Uil, promuove una Fiaccolata per la pace che si terrร mercoledรฌ 2 marzo, dalle ore 19,30 in piazza Bra, contro la guerra in Ucraina e in ogni parte del mondo.
Dopo la fiaccolata, dalle ore 20,30 - momento di digiuno rinunciando alla cena - si terrร una veglia, a carattere laico e interreligioso, per condividere messaggi di pace da espressioni di fedi diverse.
L'invito รจ aperto a tutti coloro che credono nella pace e vogliono che le armi tacciano. Ai partecipanti viene richiesto di portare una candela da casa, che sarร il simbolo della luce di speranza.
Appello di Papa Francesco a credenti e non credenti
2 marzo
Giornata di digiuno e preghiera per la pace
appuntamento ore 16 a Sezano - Monastero del Bene Comune
L'Associazione Monastero del Bene Comune
รจ nata nel luglio 2009 presso l'antico monastero di Sezano, da un gruppo di persone che hanno a cuore la promozione della convivenza umana nella “cittร del vivere insieme”.. Learn More →
Ciรฒ che possiamo fare รจ, in paragone a quanto ci viene dato, sempre poco.
Ma quel poco dobbiamo farlo. (Edith Stein)
Chi sei tu, dolce luce, che mi riempie e rischiara l'oscuritร del mio cuore? (Edith Stein)
Edith Stein, conosciuta anche col suo nome religioso di Teresa Benedetta della Croce (Breslavia, 1891 - Auschwitz, 1942), monaca cristiana, filosofa e mistica tedesca dell'Ordine delle Carmelitane Scalze, vittima della Shoah. Di origine ebraica, Edith Stein si convertรฌ al cattolicesimo dopo un periodo di ateismo. Venne arrestata nei Paesi Bassi dai nazisti e rinchiusa nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau dove, insieme alla sorella Rosa, venne trucidata il 9 agosto 1942. Nel 1998, Edith Stein รจ stata proclamata santa da papa Giovanni Paolo II, il quale, l'anno successivo, l'ha dichiarata anche patrona d'Europa.
venerdรฌ 2 giugno 2023 ore 20.30 | Kammerchor Staufen
Partecipare all’incontro a Torino รจ.. ... pregare con la bellezza dei canti e la profonditร del silenzio. ... unirsi a migliaia di giovani per approfondire la fede e condividere in semplicitร . ... sperimentare l’ospitalitร delle famiglie e delle comunitร cristiane di Torino. ... incontrare le persone che vivono il Vangelo in mezzo alle sfide di oggi. ... trovare un nuovo impulso per la solidarietร in Europa.
Lectio divina 2021-22
Venerdรฌ 6 maggio 2022 ore 20.45 - Monastero di Sezano
Sabato 1 gennaio
2022 alle ore 19
Benedizione delle
icone e apertura esposizione
L'esposizione
rimarrร aperta ai visitatori dal 1° al 9 gennaio 2022
Domenica 2 gennaio
2022 e domenica 9, dalle ore 16-18
Luisa Cielo guiderร
la visita all'esposizione delle icone.
Il giorno
dell'Epifaniala visita sarร guidata da Donatella Oliosi.
รจ consigliata la prenotazione scrivendo a
monasterodelbenecomune@gmail.com
Triduo
Pasquale
(*)
giovedรฌ
santo 14 aprile
ore
20 Eucarestia nella Cena del Signore
venerdรฌ
santo 15 aprile
ore
9.30 Meditazione con Lucia
Vantini (**)
ore
15.30 Preghiera universale
ore
20.00 Preghiera della Croce sullo stile di Taizรฉ
sabato
santo 16 aprile
ore
9.30 Meditazione con Lucia
Vantini
ore
17.00 Preparando insieme la Veglia
ore
21.00 Veglia di Pasqua
domenica
di Pasqua 17 aprile
ore
11.00 Eucarestia
ore
13.00 Semplice pranzo insieme
Chi desidera risiedere e pernottare a Sezano durante i giorni del Triduo Pasquale scriva a nicolettosilvano@gmail.com – 3402481368
Rimangono da rispettare le misure di sicurezza cioรจ l'obbligo delle mascherine FFP2 per gli incontri in ambienti chiusi e i pasti, le misure igieniche.
Come tutti gli anni,
anche nei primi giorni del 2024 (2-3-4 gennaio), dedicheremo una "TRE
GIORNIT" alla riflessione su argomenti di attualitร che ci
stanno particolarmente a cuore.
Il 22 luglio scorso,
un amico, testimone e maestro di vita, d. Luigi Adami, ci ha
lasciati. Gli amici e i parrocchiani di S. Zeno di Colognola, il 6-7
ottobre, hanno ricordato la sua figura di pastore e compagno di
cammino. Nella TRE GIORNI di inizio anno, al Monastero del Bene
Comune di Sezano, piรน che ricordare la sua figura di uomo, di
pastore e di amico-compagno, vorremmo raccogliere alcune peculiaritร
del suo pensiero per imparare a guardare la realtร con "onestร
e amore", come lui amava dire. Da
lui abbiamo appreso che le esperienze vanno sempre vissute in
compagnia della riflessione. Insomma, la superficialitร , la mancanza
di senso critico, il dare tutto per scontato, l'assenza di creativitร
ecc. costituiscono la base della disumanitร .
Da
dove partire per muoverci nell' esperienza con ONESTร e AMORE?
D. Luigi non ha
pubblicato nulla. Non ha scritto libri. Condivideva pensieri e
considerazioni attraverso appunti occasionali, articoli e/o pagine di
testi da lui letti e meditati. Mi passรฒ un giorno una paginetta di
appunti che egli stesso scrisse riflettendo sulla situazione
pastorale della chiesa in quel momento (siamo negli anni 80 - 90).
Si trattava di 5 scompensi che egli registrava, tra il serio e il
faceto, a imitazione delle " 5 piaghe " del Rosmini. A mio
avviso, sono osservazioni che valgono non solamente per la vita della
Chiesa, ma che possono abbracciare tutti gli aspetti del vivere
umano. Per vivere con onestร e amore occorre attraversare questi
cinque scompensi, sempre in agguato:
1)Tra il fare e il pensare.
Lo scompenso verso il fare, specialmente nel non ripensare a quello
che si รจ fatto, scade facilmente a mero pragmatismo, a un
affaccendarsi autogiustificantesi.
2)Tra l'etico e l'ideologico.
Lo scompenso verso l'ideologico ha come conseguenza un agire guidato
dai vantaggi che si portano a casa (consensi, potere, gratificazione)
e non dal bene in quanto tale, gratuitamente quindi.
3) Tra
prudenza e profezia. ร uno scompenso che sbilancia verso
la sicurezza hic et nunc. rivela una visione senza lungimiranza e
senza fede.
4) Tra
il passato e il futuro. Lo
scompenso verso il passato privilegia un concetto di coerenza che si
identifica con il continuismo e il tradizionalismo, si sente a suo
agio nella ripetizione e non nella sperimentazione.
5) Tra
il simbolico (qualitร ) e il descrittivo (quantitร ).
Sono due linguaggi della comunicazione verbale e reale, fatta con le
parole e con le cose. Lo squilibrio verso il descrittivo (quantitร )
dร piรน importanza alla quantitร delle opere che non alla qualitร ,
privilegia piรน la ricerca di spazi che di messaggi credibili ed
efficaci.
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Quotazione in Borsa dell'Acqua: NO GRAZIE!
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Appello di Papa Francesco per la pace in Ucraina
"Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione in Ucraina". Papa Francesco esordisce cosรฌ al termine della catechesi all'udienza generale di oggi. Poco prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana, il suo ampio appello alla pace che non nasconde forte preoccupazione e rammarico per l'esito, per ora negativo, registrato dai negoziati internazionali. "Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane - osserva - si stanno aprendo scenari sempre piรน allarmanti. Come me tanta gente nel mondo sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti รจ minacciata da interessi di parte". Francesco prosegue:
Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilitร politiche perchรฉ facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che รจ il Dio della pace e non della guerra, il Padre di tutti non solo di qualcuno che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perchรฉ si astengano da ogni azione che provochi ancora piรน sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale.
L'appello a credenti e non credenti
Francesco sa che la politica non basta a cambiare i cuori, solo Dio puรฒ farlo, si rivolge quindi a tutti invitando credenti e non credenti ad unirsi in una supplica corale per la pace:
Gesรน ci ha insegnato che alla insensatezza diabolica della violenza, si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare il prossimo 2 marzo, Mercoledรฌ delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perchรฉ in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della Pace preservi il mondo dalla follia della guerra.
Sabato 9 dic 2023 ore 16 | Voci e Volti | Cittadini o sudditi. Reinventare la democrazia
sabato 25 novembre 2023 ore 15 | Valli ferite
giovedรฌ 2 novembre 2023 ore 17 | Valli ferite | Sulle spalle di papร si vede piรน lontano
sabato 28 ottobre 2023 ore 16 | Voci e volti
RiCOrDando | 11 ottobre 1962 Apertura Concilio Vaticano II
11 ottobre 2023 "La Madre Chiesa si rallegra": 61 anni fa, papa Giovanni XXIII apriva il Concilio Ecumenico Vaticano II. Parole e immagini in un video(Comunitร di Sant'Egidio)
sabato 14 ottobre 2023 ore 16-18 | Vuoto etico ed educativo: quale paideia per il nostro tempo?
Preghiera ecumenica | sabato 30 settembre 2023 ore 20.30
Sabato 23 settembre 2023 ore 16 | Voci e Volti |
RiCorDando | 23 agosto 1923: esecuzione di Don Minzoni
Don Minzoni fu oppositore del fascismo «lo fu – disse l’arcivescovo di Ravenna Ersilio Tonini - perchรฉ prete, perchรฉ pastore d’anime, in virtรน della sua fede». Se fu giustiziato da alcuni ras locali รจ perchรฉ aveva osato contrapporre il modello cristiano di educazione dei giovani a quello del regime appena nato e non aveva avuto alcun timore a criticare i metodi violenti del fascio locale.
RiCorDando | Don Pino Puglisi 15 settembre 1993
Gaspare Spatuzza strappa il borsello dalle mani di don Pino Puglisi. E gli grida: «Padre, questa รจ una rapina!» Il sacerdote lo guarda, sorride e gli risponde: «Me lo aspettavo». Alle sue spalle Salvatore Grigoli gli punta una pistola 7,65 e spara alla nuca. Un colpo solo. Mortale. Cosรฌ la sera del 15 settembre 1993 viene ucciso il parroco di Brancaccio. Trenta anni fa. Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto li sottraeva alla malavita e cosรฌ questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. ‘Se ognuno di noi fa qualcosa, allora possiamo fare molto’”, si legge nel primo post del Papa. “Sia questo l’invito per ciascuno a saper superare le tante paure e resistenze personali e a collaborare insieme per edificare una societร giusta e fraterna"
RiCorDando | Martin Luther King | 26 agosto 1963 - 26 agosto 2023
Martin Luther King 60 anni fa, parlรฒ del suo sogno di un mondo piรน giusto ed equo. Nel 1963 la manifestazione vide oltre 250mila persone sfilare e fece da apripista al Civil Rights Act del 1964.
13 agosto 2023 | Autobus per Taizรฉ. Treviso, Verona, Milano
Il 13 agosto partirร un bus per Taizรฉ da Treviso!!! Un occasione imperdibile per immergersi nel clima di rinnovamento, pace e preghiera di Taizรฉ con migliaia di giovani provenienti da tutta Europa
DM per maggiori info!
RiCorDando | Frรจre Roger Schutz | Taizรฉ 16 agosto 2005
Vivere l'insperato
C'รจ una Vita nascosta nell'essere umano che sostee la sua speranza. Essa rende possibile dinanzi a lui un divenire personale e collettivo. Vi saprai porre attenzione?
Senza tale speranza, radicata al centro del tuo cuore, senza quel divenire al di lร della tua persona, tu perdi il gusto di avanzare. ... Anche se non sei capito, non immobilizzarti. Spetta a te correre il rischio della vita. Prenderti per mano, trascinarti sul cammino? Nessuno puรฒ farlo per un altro... Solo Colui che giร ti ha riconosciuto...
(da "Vivere l'insperato", 1972)
DIRITTO UMANO ALL'ACQUA | Venerdรฌ 28 luglio ore 20.45 Monastero del Bene Comune di Sezano
Martedรฌ 20 giugno 2023 ore 20.30 Monastero degli Stimmatini di Sezano
sabato 17 giugno 2023 ore 15 Monastero di Sezano
domenica 11 giugno 2023 Festa della Comunitร stimmatina di Sezano
Testimoni di un altro mondo possibile | 1° incontro
2 serate con Elisabetta Ugolini: mercoledรฌ 7 e venerdรฌ 9 giugno
Le celebrazioni domenicali al Monastero di Sezano
Cari amici e amiche
vi comunichiamo che da domenica 1 maggio 2022 รจ ripresa la celebrazione domenicale delle ore 11.00 in Cappella.
Rimangono da rispettare le misure di sicurezza cioรจ l'obbligo delle mascherine FFP2 e le misure igieniche.
DOPO CAPODANNO 2023 AL MONASTERO DI SEZANO
sabato 1 ottobre 2022 ore 15.30 si terrร al Monastero di Sezano in presenza oppure via zoom l'incontro dedicato alla progettazione del percorso formativo di Valli Ferite 2022-23
Corale di Berlino | Domenica 18 settembre ore 17
Diversamente da quanto pubblicato sul calendario del mese di Settembre
il Concerto della Corale di Berlino si terrร domenica 18 settembre alle ore 17
Comitato Italiano della Campagna Europea Diritto alla Cura, che ha promosso l'iniziativa Facebook: “Firmate la nostra petizione per la raccolta di un milione di firme cliccando qui www.noprofitonpandemic.eu/it , non c'รจ piรน tempo da perdere”!
Venerdรฌ 17 ore 20.30 |12° Incontro di approfondimento Valli Ferite
“... sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa,...” (San Francesco d'Assisi)