Donne di frontiera - Monastero del Bene Comune

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giovedì 5 marzo 2020

Donne di frontiera



Martedì, 03 Marzo 2020 20:05

DONNE DI FRONTIERA

Francesco sogna ancora. Nonostante la fatica di smuovere le acque della barca dei discepoli e discepole di Gesù di Nazaret, non gioca al ribasso.
Con la sua esortazione apostolica Querida Amazonia (QA) papa Francesco guarda oltre, verso l’arduo orizzonte dell’ecologia integrale e della comunità cristiana rinnovata nelle fondamenta. Con “donne forti e generose” come le chiama il papa (QA 99). Capaci di tenere in piedi intere comunità in luoghi molto difficili. Dell’Amazzonia e degli angoli più remoti delle Afriche e del mondo.
Intrepide testimoni del Vangelo, hanno commosso Francesco e i partecipanti al sinodo nell’ottobre dello scorso anno. In quell’aula, una di loro, indigena del Brasile, ha osato dire: «Cardinali! Prendete i remi per far avanzare la barca di Francesco. Quello di Assisi e quello di Roma. Non vedete che lo attaccano da tutte le parti e che è in difficoltà?».
A tanto ardore, certo, ci si aspettava una risposta più netta nel riconoscimento dei loro servizi. Ma quello stesso Spirito che le ha sempre sostenute soffia ancora. E siccome non si sa bene da dove viene e dove va (Gv 3,7) Francesco non scende nello specifico ma chiede alle chiese locali di prendere iniziativa e remi in mano per osare cammini coraggiosi e meditati “da dentro”, incarnati nella specifica realtà (QA 102-103).
Un lavarsi le mani? Un lasciare agli altri la patata bollente e la responsabilità di uno scisma nella chiesa?
No di certo. Un documento non può tracciare i confini del coraggio. Che spinge a dare la propria vita per una svolta radicale al mondo. Come ci testimoniano in modo indelebile le vite di altre donne di frontiera: Silvia Romano, cooperante italiana ancora in mano ai rapitori, Lina Ben Mhenni, blogger tunisina voce profetica della primavera del 2011 morta nel gennaio scorso di una malattia cronica, Almaas Elman, giovane somala attivista per la pace, assassinata in Somalia nel novembre 2019. Donne appassionate che ci aiutano a liberarci dal pessimismo cronico di non poter fare nulla per cambiare le strutture imperiali del nostro mondo dai piedi d’argilla.
Lo dimostra bene la vicenda di un’altra donna (cui Nigrizia dedica 10 pagine), capace invece di tenere in ostaggio il suo popolo. Per Isabel Dos Santos, la donna più ricca d’Africa, figlia dell’ex presidente Eduardo, che ha rubato per anni petrolio e diamanti dell’Angola accumulando una fortuna, è arrivata l’ora della verità: defenestrata dal vertice della società petrolifera angolana, la Sonangol, è nel mirino dell’inchiesta internazionale Luanda Leaks, condotta da un pool di 120 giornalisti.
Segni di speranza per una nuova primavera mondiale di giustizia, fondata sul sogno di una urgentissima rivoluzione spirituale. Con le donne davvero in prima fila.
Querida Amazonia
È l’esortazione apostolica di papa Francesco, pubblicata il 12 febbraio scorso a quindici anni dal martirio di suor Doroty Stang, difensora della foresta e dei popoli indigeni. Sintetizza intuizioni e orizzonti del Sinodo panamazzonico tenutosi a Roma dal 6 al 26 ottobre 2019. Francesco presenta i suoi quattro sogni: sociale, culturale, ecologico e ecclesiale. Come piste da elaborare oggi nelle comunità cristiane, sparse per il mondo, per realizzare quella che il sinodo ha chiamato una “conversione integrale”.

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