Nessuno ha mai visto Iddio, egli,
il Figlio unigenito del Padre, ce lo ha rivelato. Tu sei
l'inimmaginabile, Signore. Sappiamo appena che tu sei, e conosciamo
la tua bontà perché è certo che ci ha creati solo per amore, e
sarà l'amore tra noi il segno che tu sei presente nella nostra vita,
e noi ti crediamo. Amen
Esodo 34, 4-6. 8-9; Salmo
Daniele 3, 52-56; 2Corinzi 13, 11-13 ; Giovanni 3, 16-19
La solennità di oggi solleva la
questione più seria che ha tormentato e consolato i cuori più acuti
e sensibili dell'umanità. Parliamo della questione Dio. Chi
l'afferma e chi lo nega con essa ha avuto a che fare. Eppure, già
nell'esprimerci in questo modo, cioè racchiudendolo in un termine,
in una parola, avvertiamo dentro di noi di compiere un'operazione
sbagliata perché lo riduciamo a uno dei tanti prodotti della mente
umana.
Parlare di Trinità, nella
percezione comune dei cristiani, evoca il cammino che la Chiesa ha
compiuto per giungere a una formulazione dottrinale. Per molti, la
Trinità è un dogma dalla cui adesione dipende l'appartenenza o meno
al popolo di Dio.
Nel racconto della prima lettura
(l'Esodo) l'incontro tra Jhwh e Mosè avviene nella nube. La
scrittura non definisce Dio, ma racconta ciò che egli fa nella
storia, nella vita del popolo e della creazione. In altre parole non
fa la dottrina su Dio ma raccoglie l'esperienza di Dio e
dell'umanità, mai totalmente dicibile.
La fede della comunità cristiana,
la Chiesa, ha certamente bisogno di riflessioni e di sintesi, di
dottrina e di teologia, ma non possiamo nasconderci che talvolta,
nella fretta di uscire dalla nube, ha perduto l'energia misteriosa
del fare esperienza, con il risultato di aver cosificato Dio.
Giovanni 3, 16-19
Gesù
disse a Nicodemo:
16
Dio
infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito,
perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. 17
Dio
non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché
il mondo si salvi per mezzo di lui. 18
Chi
crede in lui non è giudicato; ma chi non crede è già stato
giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di
Dio. 19
E
il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini
hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano
malvagie.
Contesto del dialogo
notturno tra Nicodemo e Gesù. Possiamo parlare un un incontro che
non esce dalla nube. Nicodemo è sinceramente in ricerca di verità e
di luce. Sincera è pure l’ammirazione che egli prova per Gesù.
Il
suo sarà un lento passaggio dalle tenebre alla luce.
Le tenebre, che non
vanno confuse con la notte (almeno in questo caso), sono il mondo di
chi non fa credito a Gesù Cristo e preferisce fidarsi della della
propria tradizione, delle proprie regole, del proprio sistema
dogmatico religioso. È un mondo che "Giudica" (si noti
l'insistenza su questo verbo) e perciò crea separazione ed
esclusione. In definitiva è il mondo di chi non ama l'umanità né
vuole il suo bene. Non considera la vita a partire dall'amore per
l'umanità ma da un suo proprio progetto di regno teocratico che
tende a realizzare una salvezza di propria iniziativa. È, in
sostanza, il mondo dell’apparato religioso.
Nelle parole di Gesù,
Dio non ha un progetto di teocrazia da realizzare. Egli dona il
Figlio, per offrire la possibilità una relazione per diventare figli
nel figlio.
Insomma,
non la strada del “giudizio” separatore (il regno teocratico) ma
del prendersi cura. Nelle Parole di Gesù: Perché
il mondo abbia la vita.
Sul
crinale di questi due versanti, quello rappresentato da Nicodemo e
quello rappresentato da Gesù, si gioca il crederci o il non
crederci, ossia prendere o non prendere la decisione di orientare la
vita secondo il versante di Gesù. Vale a dire scegliere la sua
strada (credere
nel nome dell'unigenito)
perché si è convinti che vada percorsa fino in fondo.
Allora il centro del
testo da cui dipende tutto il resto è
“
Dio
infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito,
perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”.
Ha offerto una
relazione basata sulla benevolenza, sulla cura, su un incontro di
vita, su una esistenza, non su un codice, non su una dottrina. È una
relazione con il figlio perché tutti entrino nella figliolanza.
QUESTO FIGLIO AMA, NON
DOMINA (non toglie nulla ad alcuno – non chiede sacrificio della
vita – non sottrae umanità). Dà la vita per dare vita. In
concreto, è un amore che tende alla promozione dell'altro. Nel
Vangelo di Giovanni, questo amore che sostiene la piena promozione di
umanità nelle persone è chiamato vita eterna perché è ciò che
rimane veramente.
Qui sta il giudizio,
vale a dire il criterio di orientamento che, per chi lo accoglie è
luce. Una comprensione delle cose totalmente altra rispetto a chi
non l'accoglie, il quale, da solo si autoesclude dalla
partecipazione a questa bella opportunità.
Gli illuminati da
questa luce-visione, a loro volta ameranno (promuoveranno) gli altri,
le cose, la terra. A tutto danno vita, non sottraggono vita.
Questo amore è vita
perché è fondato sulla relazione (col figlio e da figlio), non su
un dogma o su un vago sentimentalismo. Le relazioni sono sempre
generative: generano novità, generano speranza, riconciliazione,
contesti nuovi...
L'annuncio della
Trinità non è un annuncio di un enigma che serve solo a tappare la
bocca a possibili domande considerate impertinenti o imbarazzanti. È
invece fare l'esperienza del Dio di Gesù come Dio Vivente, come
grazia, amore che si prende cura, come comunione con Dio e con gli
altri come di chi è di famiglia. Come dice Gesù, abbandonare un
sistema religioso che si fa forte di dogmi e di doveri, alla fin fine
opprimente e antiumano, per accogliere il dono di Dio che fa vivere,
è una vera nascita.
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Ricordiamo
davanti a te, o Signore
Nel crollo di un
serbatoio in una centrale elettrica in Siberia, lo sversamento di 20
mila tonnellate di gasolio contamina due fiumi.
Sono oltre 10 mila
le persone arrestate negli USA da quando sono iniziate le proteste
per l'uccisione dell'afroamericano George Floyd e, in questi ultimi
giorni spunta un nuovo video di un altro afroamericano morto dopo
essere stato fermato dalla polizia.
In Brasile il
contagio del coronavirus è incontrollato: ogni minuto un decesso,
in Congo, negli ultimo 8 mesi sono stati uccisi 1300 civili.
Giovedì migliaia
di candele hanno illuminato Hong Kong per ricordare la repressione
di Piazza Tienanmen del 4 giugno 1989.
Signore, abbi
cura di noi: Kyrie eleison...
Aiutaci a
custodire la speranza
Si sta preparando
in America, per il 28 agosto prossimo, la marcia a ricordo nel 57°
anniversario della marcia di Martin Luther King e del suo sogno.
Venerdì 5 giugno,
l'ONU ha richiamato tutta l'umanità ai valori della natura nella
Giornata Mondiale dell'Ambiente.
Dopo due mesi e
mezzo, apre il dispensario pediatrico di Santa Marta.
Per
la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a
disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria
in excelsis Deo