Meditazione XII a domenica – anno A - Monastero del Bene Comune

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sabato 20 giugno 2020

Meditazione XII a domenica – anno A




Noi sappiamo, Signore, che se tu sei con noi, di nulla dobbiamo temere: solo la fede non sopporta commistione con la paura. Noi crediamo o Signore, ma tu aiuta la nostra incredulità: Amen

Mt. 10, 26-33
26 Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto (velato) che non sarà svelato (rivelato) né di segreto che non sarà conosciuto. 27 Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.

28 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima (la vita) ; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo. 29 Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. 30 Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati.

31 Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!

32 Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33 chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.

Verso la conclusione del cap. X le parole di Gesù sono proiettate oltre il contesto immediato dei discepoli che lo attorniano. In esse si può già intravedere l’esperienza della Chiesa delle origini la quale, a causa della testimonianza del Vangelo, conosce la persecuzione talvolta fino alla morte.
La vicenda di chi, ponendosi al seguito di Gesù, rende vivo e rende efficace il Vangelo, riflette la situazione di Geremia di cui si parla nella prima lettura. Egli, perseguitato a causa di ciò che deve annunciare, è rimasto solo, anche gli amici lo hanno abbandonato. Ora nel vuoto assoluto sente che Dio gli è accanto. Geremia ritorna con rinnovato sentimento al momento iniziale della sua vocazione in cui Dio gli aveva detto: non avere paura io sono con te per salvarti.
Poco prima, Gesù aveva dichiarato: “vi mando come pecore in mezzo ai lupi… sarete trascinati davanti ai tribunali…”.
È per questo che il testo è scandito da tre inviti a non aver paura della testimonianza da rendere davanti agli uomini, vale a dire nel vivere il mondo.
    Ogni parte del testo è strutturata a sua volta in un gioco di parallelismi:
    • velato/rivelato – tenebre/luce – ascoltare nell'orecchio/annunciare sui tetti.
    • corpo/vita – passeri/capelli
    • voi/molti passeri
    • riconoscere/rinnegare – davanti agli uomini/davanti al Padre.
26 Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto (velato) che non sarà svelato (rivelato) né di segreto che non sarà conosciuto. 27 Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze”.
Esistono delle forze, delle prerogative che in qualche modo esercitano un’azione di compressione del messaggio. Secondo questi poteri, il Vangelo dovrebbe venire criptato, contenuto, controllato… tenuto nascosto e all’oscuro.
Possiamo chiederci se ai nostri giorni, e magari in alcuni pezzi di chiesa esistono pressioni per contenere, tenere all'oscuro, controllare e nascondere la forza dirompente del Vangelo?
Eppure questa Parola di Gesù ci conferma che il potere non può nulla contro il Vangelo, contro il Regno. Il Regno di Dio vince perfino la morte.

28 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima (la vita) ; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo. 29 Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza (il volere del) il Padre vostro. 30 Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati ”.
Queste parole di Gesù fanno pensare che la paura emerge sostanzialmente di fronte alla possibilità che i beni e la vita stessa ci vengano sottratti. Questo tipo di paura gestisce una quantità enorme di situazioni e ci rende disponibili a molti compromessi con le meschinità. Per difendere la nostra vita ci lasciamo dominare da chi ci priva della bellezza della vita. Vivere per accaparrarsi brandelli di vita significa consegnarsi all'insignificanza della Geenna (l'immondezzaio di Gerusalemme ).
Una chiesa che, pur di ottenere qualche vantaggio e qualche sicurezza in più, è disponibile a oscurare la parola di Gesù e ad annacquare la novità delle beatitudini, è una comunità insignificante e perciò morta.
Va decisamente rettificata la seconda parte del v. 29. Non è infatti esatto il testo proposto dalla versione ufficiale CEI: “Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro”. In base a una simile traduzione occorrerebbe concludere che la vita di ogni essere dipende dal “Capriccio” di un dio che può colpire arbitrariamente da un momento all'altro. Immagine terribile di cui non si potrebbe non avere paura. Altro che “non abbiate paura”!
Il testo originale invece afferma: “Nemmeno uno di essi cade a terra senza il Padre vostro” . I passeri erano talmente privi di valore da venire esclusi perfino dagli elenchi delle Berackot (benedizioni) con cui si lodava Dio per gli esseri della creazione. Il senso allora di queste parole è diametralmente opposto: in tutto ciò che ci può accadere non siamo soli perché il Padre è nella nostra vicenda, anche nella più insignificante alla considerazione della storia. Dio, il Padre, è comunque totalmente coinvolto con noi.

31 Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!”.

L'antidoto a questa paura è la fiducia. Per i discepoli e le discepole del Signore Gesù dovrebbe essere ben chiaro che il Padre ha un'ampiezza più grande, più profonda, più alta di coloro che gestiscono le potenze di questo mondo.
L'immagine dei passeri richiama quanto già detto da Gesù nel contesto del discorso della montagna: “Guardate gli uccelli del cielo,: non seminano e non mietono né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro?”. Per la comunità dei discepoli si tratta di maturare uno sguardo alternativo al modo di guardare la vita da parte dei potenti, uno sguardo altro e più alto.

32 Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33 chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”.

Questo verbo riconoscere ha valore di confessare pubblicamente, di promettere pubblicamente. Nel vangelo di Matteo lo si incontra anche al cap. 14, 6 dove Erode promette alla figlia di Erodiade di darle quello che avesse chiesto. Due atti pubblici uno, fatto da persone deboli, l'altro, da un potente. Eppure, la debolezza di chi riconosce Gesù (potremmo dire chi si compromette con il Vangelo) diventa forza. Per contro, il potente, ostentando la sua forza, è caduto nella trappola di una volontà capricciosa che lo ha dominato.
I poteri forti di coloro che vorrebbero occultare o contenere il Vangelo non sono così forti come vorrebbero far credere, in realtà sono forti solo se le nostre paure glielo permettono.


Dal salmo 68
Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.
Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brulica in essi.




Ricordiamo davanti a te, o Signore

  • 20 giugno – giornata mondiale del rifugiato: conflitti, insicurezza, cambiamenti climatici sono le cause delle migrazioni forzate.
  • In Libia sono state scoperte 11 fosse comuni.
  • Il Coronavirus ha superato un milione di casi in Brasile.
  • Le guardie di frontiera turche sparano sui migranti che tentano la fuga dalla Siria. Un bambino è stato ucciso.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

  • La visita del Card. Turkson al campo nomadi di Castel Romano a sostegno di coloro che vivono in situazioni di sofferenza e che spesso vengono dimenticati.
  • Una signora di 90 anni, nonna Luciana, ha adottato Abdel, fuggito dal Gambia.
  • La corte suprema Usa ha annullato la decisione di Trump di cancellare il programma a favore degli immigrati entrati da bambini.
  • Malala ha conseguito la laurea all'università di Oxford, ottoanni dopo essere stata vittima di un'aggressione da parte di untalebano.
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo

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