Meditazione XXXa Domenica B - Monastero del Bene Comune

NEWS

Home Top Ad

Post Top Ad

venerdì 29 ottobre 2021

Meditazione XXXa Domenica B

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

  • Yemen, dal 2015 ogni giorno 4 bambini sono vittime del conflitto. Almeno 10mila minori sono stati uccisi o feriti in Yemen dallo scoppio dei combattimenti nel marzo 2015.

  • Camerun: in sette anni abbattuti oltre 1,5 milioni di ettari di foresta pluviale.

  • Sudan: imponenti manifestazioni contro il potere ai militari, represse con uso della forza dalla polizia.

  • Si fanno sentire con forza crescente gli effetti dei cambiamenti climatici in Africa orientale. Settimane di pioggia incessante e forti inondazioni hanno spazzato via intere comunità e i mezzi di sussistenza di oltre 700mila persone almeno in quattro stati del Sud Sudan.

  • Il presidente ecuadoriano Guillermo Lasso ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese alle prese con un'ondata di violenza legata alla droga, e ha disposto la mobilitazione della polizia e dell'esercito in strada.

  • E' salito a 14 il bilancio dei morti dell'attacco terroristico avvenuto a Damasco contro un autobus dell'esercito siriano.

  • Afghanistan. «Donna e atleta: assassinata». Scuote la vicenda di Mahjubin. È stata decapitata. Questo è oggi l’Afghanistan. Giocatrice della nazionale giovanile di volley in Afghanistan. Il mondo intero è stato attraversato dalla più orrenda delle notizie: la piccola Mahjubin era stata punita proprio perché al posto del velo islamico indossava il sorriso e quello sguardo, decapitata secondo il feroce rituale con cui il regime taleban dispensa la morte ai 'colpevoli'.

  • I talebani hanno cacciato con la forza da diverse province afghane i residenti appartenenti a diverse minoranze, distribuendo parte delle terre sottratte ai propri affiliati. Molte di queste operazioni hanno colpito la minoranza sciita degli hazara e sostenitori del deposto governo di Ashraf Ghani come forma di "punizione collettiva".

  • Salgono a 150 le persone morte dopo che le forti piogge hanno provocato inondazioni improvvise in due stati indiani - Uttarakahand e Kerala - e in parti del Nepal.

   Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire la speranza

  • È stata inaugurata a Roma, nel carcere di Rebibbia, la “Casa per l’affettività e la maternità”, struttura dedicata alle detenute e alle loro famiglie, dove le mamme potranno abbracciare i loro bambini in visita.

  • La giunta militare al potere in Myanmar dopo il colpo di Stato dello scorso febbraio ha annunciato l’amnistia per oltre 5600 persone, tra quelle che si trovano in carcere a vario titolo per aver partecipato alle proteste seguite al golpe.

  • La scrittrice mozambicana Paulina Chiziane è la vincitrice del Premio letterario Camões 2021, il più importante riconoscimento per gli scrittori dei paesi di lingua portoghese.

  • Saranno 16mila i migranti arrivati in Spagna da minori non accompagnati che il governo regolarizzerà con un permesso di soggiorno. Il consiglio dei ministri spagnolo ha approvato la modifica al Regolamento sull’immigrazione, per facilitare l’inserimento di questi giovani stranieri che si trovano già nel paese. Il decreto sarà la possibilità concreta di inserire questi ragazzi e ragazze nel mercato del lavoro e semplificare loro gli oneri amministrativi che hanno a che fare con la regolarizzazione.

  • "Le donne afghane parlano chiaro e reclamano il loro diritto all'istruzione. Dobbiamo stare al loro fianco". Lo scrive su Twitter Malala Yousafzai, premio Nobel per la Pace, invitando a firmare la lettera aperta da lei pubblicata insieme all'attivista per i diritti delle donne Zarqa Yaftali e alla presidente della Commissione indipendente per i diritti umani in Afghanistan, Shaharzad Akbar, in cui sollecita i talebani a garantire il diritto all'educazione delle ragazze, attualmente negato dalla scuola secondaria e all'università, e chiede "al G20 e ai leader musulmani di agire" per questa causa.

  • Imprenditoria femminile. Sono tante le storie di successo delle giovani imprenditrici che hanno partecipato al corso Yes I Start Up e beneficiato dei finanziamenti del fondo Selfiemployement l’anno scorso. Il progetto dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro e dell’Ente nazionale per il Microcredito fa parte del programma europeo «Garanzia giovani» lanciato dalla Commissione per i Paesi con tassi di disoccupazione giovanile superiori al 25%.


Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis


Da secoli, da sempre, la nostra mano è tesa: siamo tutti mendicanti di luce. Ti attendiamo, o Cristo. Anche se c'è sempre qualcuno che tenta di impedire l'incontro. Ti preghiamo per i fratelli e le sorelle di tutte le chiese e per tutta la famiglia umana: di farci vedere. Amen


Gr. 31, 7-9; Eb. 5,1-6;


Mc. 10, 46-52


In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

***


Le parole di Geremia il profeta della prima lettura, rivelano una visione delle cose che sa andare al di là delle evidenze immediate.

Attraverso la realtà di un “piccolo resto” di popolo, per lo più formato da persone che sono in difficoltà di fronte alla vita (il cieco, lo storpio, la donna incinta e la partoriente…) , né di esercitare azioni di forza per difendersi o farsi valere, piccolo resto di popolo provato dalla guerra, dalla distruzione e dalla deportazione, attraverso questa realtà, il profeta vede , come da una feritoia, ciò che secondo le evidenze immediate non si può cogliere: i momenti di durezza si trasformano in tenerezza, la poca gente in una grande folla, la depressione in esultanza (esultate…gioiosamente giubilate… giubilate ed esultate).


Quando è la Parola a risuonare nelle comunità, e non le parole vuote della propaganda, allora le persone possono può vedere nella propria storia ciò che la visione comune non registra: il senso ultimo, ovvero, al di là delle cose.


Il vangelo non è un mercato dove possiamo acquistare a prezzo scontato facili soluzioni di fronte alle sfide del vivere: preghiamo e superiamo le difficoltà, facciamo un pellegrinaggio e guariamo dalle malattie, una novena di preghiere e troviamo il posto di lavoro, cantiamo inni e gratifichiamo il senso religioso … Il regno di Dio e la testimonianza di Gesù non sono un mercato del sacro né un baraccone da circo; il Signore non gioca su illusioni per presentarci una realtà sfigurata. La Parola entra nelle profondità dell’esistenza perché la realtà sia invece trasfigurata. Dunque: sguardo profondo e penetrante come quello del profeta quando vediamo

  • nel dolore, un’occasione di amore condiviso

  • nelle asprezze dei conflitti, una sfida per la riconciliazione e la pace

  • nelle ingiustizie, delle chiamate per un supplemento di impegno

  • nei brandelli di umanità ferita, un’occasione per prenderci cura gli uni degli altri

  • nelle aridità dello spirito, nuovi gemiti di preghiera


Il quadretto evangelico è collocato dall’evangelista a questo punto della narrazione, cioè dopo le reiterate resistenze dei discepoli agli annunci di passione che indicavano, nel destino del Cristo, un messianismo di servizio e non di trionfo. Pietro si oppone, poi esige a nome di tutti di sapere cosa ne ricaverà ed infine, Giacomo e Giovanni che esigono un posto eminente nel prossimo regno.

Tutti non vedenti i discepoli di allora come quelli di oggi. Tutti mendicanti di briciole di gratificazione. Tutti seduti, quasi immobilizzati, ai bordi della strada in attesa di nuove prospettive.

Noi che cerchiamo di garantirci la vita attraverso la logica dell’accumulo e per interesse siamo disposti a non riconoscerci più come figli dell’umanità fino al punto di riconoscere come legittima la violenza della guerra, siamo cechi. Le chiese che cedono alla fornicazione con i poteri pur di recuperare frammenti di rilevanza sociale, sono cieche. Tutti abbiamo bisogno di aprire gli occhi per vedere.


Senza la luce della Parola, siamo tutti rannicchiati ai bordi delle strade ad elemosinare come Bartimeo, ma il Signore, pur circondato dalla folla, vede e ci vede, si prende il tempo per Bartimeo, per me per te e per tutti.

Ci fa chiamare, ci chiama. La sua parola ha il potere di risvegliare in noi il sussulto della dignità. Allora, come il cieco, possiamo sbarazzarci del mantello del nostro passato o delle pesantezze del presente e cominciare a considerare la realtà della vita sotto una visione nuova, la visione dei seguaci del Signore.

Spero che ascoltando e accogliendo la Parola del Signore che da più generazioni ci convoca ogni domenica per la preghiera, ad ognuno sia dato uno sguardo lungo per compenetrare la realtà della vita secondo la stessa visione del Cristo. Ma spero anche che dopo aver ascoltato, e accolto, e visto secondo la parola, come Bartimeo, il luogo preferenziale della sequela non sia che la strada.

Nelle nostre assemblee di preghiera possiamo gridare con il clamore dell’umanità: Signore, abbi pietà. Gridare e lodare. Ma il luogo dove possiamo seguire Gesù è la strada. Essa dice cammino, novità, gente, laicità, incontri, missione, vittorie e sconfitte.


Salmo 125


Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.


Post Bottom Ad

Pages