Meditazione domenica XXXa C - Monastero del Bene Comune

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sabato 22 ottobre 2022

Meditazione domenica XXXa C

 


Ricordiamo, o Signore, davanti a te

Somalia: siccità, insicurezza e carestia colpiscono gran parte della popolazione, soprattutto i più vulnerabili e tra questi i minori. Ogni singolo minuto di ogni singolo giorno, un bambino viene ricoverato in una struttura sanitaria per il trattamento della malnutrizione acuta grave.

Nigeria: una serie di devastanti rovesci atmosferici sta causando centinaia di morti e più di un milione di sfollati in tutto il Paese. Le notizie ufficiali che si hanno parlano di circa 600 morti, tantissimi feriti e quasi più di un milione di persone che hanno perso tutto.

Nuovo rapimento ai danni di un sacerdote in Nigeria. Si tratta di padre Joseph Igweagu, nel sud-est del Paese, sequestrato mentre tornava a casa dopo aver celebrato un funerale.

È di otto detenuti morti il bilancio definitivo dell’incendio divampato nella prigione di Evin, dove sono detenute centinaia di persone arrestate per le proteste contro l’obbligo del velo islamico e la morte di Mahsa Amini. E mentre governo e Ong danno versioni opposte sugli incidenti nel penitenziario preoccupa la scomparsa della campionessa iraniana di arrampicata, che aveva gareggiato nei giorni scorsi senza velo.

In Italia sempre più poveri. Secondo i dati ufficiali, le famiglie in povertà sono 1 milione 960 mila, pari a 5.571.000 persone (il 9,4% della popolazione residente), confermando i massimi storici toccati dal 2020.

CARACAS. Almeno tre persone sono morte a causa dello straripamento di un fiume per le piogge registrate nelle ultime ore nel capoluogo dello stato centrale di Aragua. La nuova emergenza giunge dopo che la scorsa settimana una frana dovuta alle forti piogge colpito duramente la città di Las Tejerías, provocando almeno 54 morti, secondo l'ultimo bilancio sulla tragedia.

 Cinque morti e 170 casi di infezione in meno di due settimane è il bilancio preoccupante stilato a Beirut dal ministero della sanità libanese rispetto all'epidemia di colera giunta nel nord del Libano dal collasso economico dalla vicina Siria, paese in guerra da più di 11 anni.

Hanno uno e due anni, sono un bimbo e una bimba, le vittime della nuova tragedia accaduta al largo di Lampedusa. I piccoli, che erano su un barcone carico di migranti diretto verso le coste siciliane, sono deceduti a causa di gravissime ustioni dopo una forte esplosione.

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Migranti: Emergency inaugura la sua prima nave per il soccorso nel Mediterraneo. Si chiama "Life Support" ed è stata riadattata a Genova da una nave supporto alle petroliere per poter aiutare al meglio chi rischia di morire nella traversata. Potrà accogliere fino 175 persone più 27 membri del personale a bordo. La prima missione a novembre a largo della Libia.

Casal di Principe sono stati assegnati 17 milioni del Pnrr per la rigenerazione urbana e ne arriveranno altri 8-10 per il recupero dei beni confiscati alla camorra. Un ulteriore segnale concreto della rinascita della cittadina casertana da simbolo del potere del clan dei “casalesi” a esempio del riscatto dei veri casalesi.

Carcere. I detenuti al lavoro nei cantieri del sisma del 2016. Firmato il protocollo d’intesa tra la Conferenza episcopale italiana, il Ministero della Giustizia, il Commissario Straordinario alla Ricostruzione, l’Anci e l’Ance, alla presenza del capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. I detenuti di 35 istituti del Centro Italia saranno, dunque, impegnati in cinquemila cantieri di opere di ricostruzione pubblica e in 2.500 cantieri di chiese danneggiate nel sisma del Centro Italia del 2016. 

Sono circa 600 le associazioni e organizzazioni che parteciperanno, il 5 novembre a Roma, alla manifestazione per la pace. L’evento contro la guerra in Ucraina, il cui slogan è “Cessate il fuoco subito. Negoziato per la pace", è stato presentato in Campidoglio. “In tanti abbiamo sentito forte l'urgenza di tornare nelle strade, di farci vedere e sentire". Per la Comunità di Sant'Egidio: “Dobbiamo sconfiggere questa logica della ineluttabilità della guerra - sostiene -. C’è un destino diverso per i russi, per gli ucraini, ed è la pace, non la guerra.”

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode

e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Insegnaci a pregare, o Signore, che non siano parole, soltanto parole,

aprici al colloquio dolce dei figli. Amen


Sir 35,15-17.20-22    2Tm 4,6-8.16-18   


Lc 18,9-14

9Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

***

Il racconto evangelico viene subito introdotto dalla motivazione della parabola: “Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri”. Parla perciò per quelli che si sentono al sicuro nella giustizia.

Questo incipit richiama quello delle parabole della misericordia secondo Lc. 15, 1-2: “Si avvicinarono a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loro”.

Occorre innanzitutto comprendere cosa intende la Scrittura con i termini “giustizia” e “giusto”. Nella Bibbia con il termine giustizia si intende una vita che realizza il volere di Dio, la strada giusta, quindi. Il giusto è appunto colui che non vacilla perché ha trovato la giusta relazione con cui stare nella vita con Dio e nel mondo.

Se, in un primo momento, questo testo può indurci a considerarlo come un invito ad assumere atteggiamenti di umilismo, a ben guardare, intende soprattutto educare al giusto rapporto con Dio, ossia a stare davanti a Dio con verità.

Può esserci, insomma, un paganesimo, una sorta di ateismo religioso che si manifesta proprio in ciò che sembra essere preghiera, ma preghiera non è.

La parabola è molto lineare. I due soggetti hanno una cosa in comune: la preghiera. Salirono al tempio a pregare.

Man mano che il fariseo si esprime, suscita in noi una certa antipatia. Intuiamo fin dall'inizio quindi dove vanno a parare le parole di Gesù e cosa sia per lui la giustizia.

Il Fariseo, avanzando titoli di merito e di giudizio nei confronti di quello che sta in fondo, sposta la bilancia (dei pagamenti) verso se stesso.

Il pubblicano, confessando tutto se stesso come peccatore e affidandosi alla bontà del Signore, sa che la bilancia può essere portata a pareggio solo dal Signore. In altre parole, è solo lui che può fare giustizia, collocarci al giusto posto di fronte a lui, nel giusto rapporto.

La conclusione è che “il secondo viene giustificato a differenza del primo”.


Osserviamo gli atteggiamenti interiori ed esteriori dei due protagonisti.

Il primo, in piedi, sta davanti e quasi fa da maestro a Dio (anche Marta, a differenza di Maria è una che “sta davanti”, esclude dalla sua vita l’atteggiamento esistenziale del discepolo che invece, “stando seduto ai piedi” si apre ed ascolta). Ma anche Pietro quando vuole impedire a Gesù di proseguire la sua strada verso Gerusalemme, gli si para davanti.

Il secondo, è piegato, non osa alzare il capo, sente insomma di non avere altro che la sua piccolezza per rimanere col Signore.

Il primo, crede di pregare, ma, in realtà sta parlando tra sé e di sé. Lui diventa idolo di se stesso e così, è dominato dall’invadenza del suo io. Un caso analogo lo si riscontra anche nel ricco che “dice a sé stesso: anima mia hai a disposizione tanti beni; mangia bevi dormi goditi ecc.”. Anche qui abbiamo la solitudine dell’uomo superbo che si parla addosso.

Il secondo, invece non è affatto in contemplazione di se stesso ma si espone a colui che lo può guarire.

Le parole di Gesù concludono il discorso parabolico con una dichiarazione:

chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. Si tratta con ogni evidenza di un'affermazione paradossale. Del resto, quando non ci si sbilancia per il paradosso, il vangelo ne esce ridotto a moralismo, appiattito a banale “buon senso”.

La versione letterale è più fisica che psicologica: “Perché ognuno innalzante se stesso sarà abbassato, ma l'abbassante se stesso sarà innalzato”. Il testo dunque ci parla di movimenti verticali. Sono, a ben guardare i movimenti del fariseo e del pubblicano. Osservandoli superficialmente, colui che si pone in piedi sembrerebbe uno in posizione di apertura verso gli altri, mentre il pubblicano che si china fa pensare a uno che si ripiega si se stesso. Invece la realtà è paradossale. Il primo, a dispetto delle apparenze si chiude in se stesso, il secondo si apre all'altro, a Dio, fino ad abbandonarsi totalmente.

Sono gli stessi movimenti di Gesù: egli è piegato fino ad essere sceso al livello dell'umanità che sta più in basso. Questa è ritenuta la via giusta che anche il Padre fa sua. L'assume fino ad elevarla a riferimento per tutti.

Dal punto di vista evangelico Il mettersi al di sopra degli altri, distinguendosi, emergendo, divenendo modello di virtù è una via fallimentare. Non appartiene alla strada di Gesù. È la via dell’ingiustizia.

Salmo 33

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.

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