Meditazione IIIa Domenica di Pasqua B - Monastero del Bene Comune

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sabato 13 aprile 2024

Meditazione IIIa Domenica di Pasqua B

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Ricordiamo il grave incidente avvenuto nella struttura idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, Il disastro si è consumato in pochi minuti alle 14.30, martedì 9 aprile, quando l’esplosione di una turbina ha innescato un vasto incendio a cui è seguito un allagamento e poi il crollo di un solaio nella centrale idroelettrica di Bargi. Gli operai che lavoravano alla messa in opera di adeguamenti della centrale, non hanno avuto scampo.

Sono decisioni disperate quelle a cui è chiamato il personale sanitario in servizio a Rafah. Dopo sei mesi di conflitto fra Israele e Hamas, la devastazione delle strutture ospedaliere mette quotidianamente a rischio la sopravvivenza dei neonati e delle loro mamme.

Dalla fine di febbraio la situazione della sicurezza nell'area di Port-Au-Prince, capitale di Haiti, è notevolmente peggiorata a causa dell'azione di molteplici bande. Quasi 95.000 persone sono fuggite negli ultimi 30 giorni verso le province haitiane.

Sono già 4,4 milioni i contagi da febbre dengue registrati nei Paesi dell'America latina e dei Caraibi nelle prime 15 settimane dell'anno. 

Brasile. La ong Earthside denuncia il 'cotone sporco' dei colossi della moda. Due marchi europei sarebbero "vincolati" ad attività illegali di deforestazione su larga scala in Brasile, quali esproprio di terre, corruzione e violenza nelle piantagioni di loro proprietà.  il cotone certificato come etico dal più grande sistema di certificazione al mondo, Better Cotton, risulterebbe invece "contaminato" da numerosi reati ambientali. Questo cotone viene poi esportato a diversi produttori asiatici che insieme producono annualmente circa 250 milioni di capi di abbigliamento e articoli per la casa.

Almeno 38 migranti, tra i quali dei bambini, sono morti quando la loro imbarcazione è affondata al largo delle coste del Gibuti. Le 38 vittime erano cittadini etiopi la cui imbarcazione, diretta in Yemen.

Il caporalato entra a scuola: in Sicilia docenti costretti a pagare il pizzo. Sarebbero stati costretti a restituire parte dello stipendio, dopo averlo incassato, e a lavorare più ore del previsto. I carabinieri della Compagnia di Cefalù hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare su richiesta della Procura nei confronti di cinque indagati, accusati, a vario titolo, di estorsione e sfruttamento del lavoro.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

Aiutaci a custodire la speranza

Ucraina, aperto da Unicef a Odessa uno spazio sicuro per bambini e famiglie. Presso la stazione ferroviaria della città meridionale ucraina inaugurato uno Spilno Child Spot. Diffusi in 22 regioni del Paese, si tratta di luoghi per aiutare i genitori con i figli minori e offrono supporto essenziale come consulti medici o assistenza abitativa, servizi di sostegno psicosociale.

Il genocidio del 1994 nel Rwanda, che viene ricordato in questi giorni, è stato una tragedia che ha dimostrato quanto male possa arrecare l’odio. Trent’anni dopo, grazie agli sforzi per la riconciliazione e l’unità, il Paese, che era diviso, sta adesso lavorando per il suo sviluppo e la ricostruzione.

La presidente dell'Associazione delle "Abuelas de Plaza de Mayo" (le nonne di Piazza di Maggio), Estela de Carlotto, riceverà il 17 aprile dall'Università degli Studi Roma Tre una Laurea Honoris Causa "per il suo impegno civile, umano e culturale unanimemente riconosciuto". Un'iniziativa, si legge in una nota, che "consente di fare memoria della tragedia dei desaparecidos consumata in Argentina con il colpo di stato militare del 1976".

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a

disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…


Vienici incontro, o Signore, quando, delusi perché non succede nulla, siamo tentati di tornare indietro, di riprendere le abitudini di sempre. Dopo la notte di ogni allontanamento, donaci di ritrovarti all'alba per riconoscerti nostro unico Signore. Amen

Atti 3, 13-15. 17-19; 1Gv. 2, 1-5a;

Lc. 24, 35-48

35 Ed essi (i due di Emmaus) raccontarono ciò che era accaduto lungo il cammino e come l’avevano riconosciuto allo spezzare del pane.

36 Mentre parlavano di queste cose, Cristo stette in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. 37 Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse loro: Perché siete turbati? E perché sorgono dubbi nei vostri cuori? 39 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi ed osservate: un fantasma non ha carne ed ossa come vedete che io ho”. 40 E mentre diceva queste cose, mostrava loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché per la gioia non riuscivano a crederci ed erano pieni di stupore, egli disse loro: “Avete qualcosa da mangiare?”. 42 gli diedero un po’ di pesce arrostito. 43 Egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

44 Poi disse: “Era proprio questo che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisognava che si adempia tutto ciò che di me era scritto nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi”. 45 Allora aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture. 46 Ed aggiunse: “Così sta scritto: il Cristo doveva patire e il terzo giorno risuscitare dai morti; 47 nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione ed il perdono dei peccati. 48 Voi sarete testimoni di tutto questo.

***

Quanto viene raccontato in questa parte conclusiva del Vangelo di Luca è collocato nella stessa giornata. Viene così sottolineata l’unicità del mistero di Cristo unificatore di tutto: del passato e del futuro, dell’antica alleanza e della nuova. È il compimento.


Inizia con l’esposizione del racconto dei due di Emmaus e termina con la consegna ai discepoli dell’incarico: “Voi sarete testimoni di tutto questo”. Al cuore del racconto troviamo l’esperienza dell’apparizione, le differenti reazioni della comunità dei discepoli e l’istruzione da parte di Gesù a comprendere la sua vicenda all’interno della comprensione delle Scritture: “aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture”.

Questo brano poi ha delle somiglianze con il testo di domenica scorsa: Gesù si presenta in mezzo alla Comunità che è ancora attraversata dal dubbio, consegna il dono della pace, invita a constatare la realtà della risurrezione nella sua vera corporeità. È un racconto che sottolinea altri aspetti rispetto a quelli che rimarcava il Vangelo di Giovanni, ma è evidente che il primo, quello di Luca, ispira il secondo (quello di Giovanni).

Constatando che tutto viene concentrato nell’arco temporale di una giornata e che in un unico momento ci vengono riferite l’evocazione dei due di Emmaus, le reazioni dei discepoli all’apparizione di Gesù, le sue parole circa la sua corporeità e la rivisitazione delle Scritture, il mandato della testimonianza ecc., credo fondato ritenere che il presente brano non corrisponde ad un unico episodio ma ad una sintetica narrazione per illustrare il cammino di fede che una comunità di discepoli è chiamata a compiere per essere in grado di testimoniare la risurrezione con la propria vita.

Assimilare la realtà della presenza di Cristo nella propria vita non è come apprendere una notizia qualsiasi; occorre fare i conti con molte cose, occorre soprattutto assimilare dal Risorto una vita da risorti con Cristo. In altri termini, il discepolo che ha metabolizzato la pasqua del Signore e ora vede le cose come le vede lui, ossia, nonostante tutto, alla luce della speranza del “terzo giorno”. È per questo che, abitato dallo shalom fino al punto di rimettere in piedi le situazioni sbagliate (rimettere i peccati), di tutto questo ne è testimone. È un processo non facile che richiede tempo perché non si compie in un solo momento.

Gli atteggiamenti che contrastano tra loro come lo smarrimento, la gioia, la comprensione, il dubbio, il fraintendimento – è un fantasma (?) – esprimono molto efficacemente quanto tempo e quanto lavorio esige per la comunità assimilare la vita del Signore nel proprio modo di vivere per permettere alla risurrezione di manifestarsi come promessa e possibilità di cambiamento. I sentimenti contrastanti, di cui parla il testo, ci consentono di capire che il cammino (il processo) non è affatto lineare. La nostra stessa fede è talvolta un avanzare a tentoni. In ogni caso, il racconto evangelico non smette di ricordarci che il Signore non ci abbandona a noi stessi mentre lui se ne sta lontano ad attenderci che finalmente giunga a compimento il nostro cammino. Un lapidario “Gesù stette in mezzo” sta a dimostrare che egli rimane presente come Signore Vivente nonostante i ritardi e la durezza di cuore. Rimane cioè sempre in contatto con i nostri dubbi e le nostre paure, con gli slanci e le meschinità per accompagnarci. In qualche modo, i racconti pasquali che troviamo nei vangeli ci fanno capire che queste nostre strettoie sono passaggi necessari (?) per assimilare veramente la potenza della pasqua del Signore. Questa, in fondo, è la ragione principale per la quale Gesù ci consegna, senza esitare, il dono della pace come promessa sicura: “Shalom a voi”. Davvero la nostra esistenza in Cristo può essere paragonata al mare in tempesta, dieci quindici metri sotto l’agitazione delle onde, l’acqua è perfettamente tranquilla.

Per fugare ogni dubbio e paura e trasformare lo smarrimento in gioia, Gesù esibisce le mani e i piedi. In essi sono impressi i segni della sofferenza subita. Segni dell'abominio; segni di un’ingiustizia che s’è accanita contro un uomo innocente straziandolo. Sono le tracce di una condanna. Il mondo dell’ingiustizia lo ha buttato fuori, lo ha espulso come un rifiuto. Eppure ora, quei segni vengono presentati come prove di un cammino che conduce alla pace: “Pace a voi”. Anche Gesù, dunque, ha attraversato le nostre stesse oscurità e ora è con noi Signore Vivente.

Penso che questo necessaria correlazione tra la paura, lo smarrimento con la gioia e la pace sia l’intenzione profonda dell’evangelista nell’accentuare la corporeità di Gesù vivente:

40 E mentre diceva queste cose, mostrava loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché per la gioia non riuscivano a crederci ed erano pieni di stupore, egli disse loro: “Avete qualcosa da mangiare?”. 42 gli diedero un po’ di pesce arrostito. 43 Egli lo prese e lo mangiò davanti a loro”.

Per l’evangelista è decisivo che tra il Signore Vivente e quel Gesù che è stato crocifisso vi sia piena corrispondenza. Se così non fosse, se ci si dimenticasse dell’oscurità della croce, davvero il Signore sarebbe un fantasma. Un fantasma creato dai mille spiritualismi alienanti di ogni epoca. Come si potrebbe annunciare ai crocifissi della storia, donne e uomini oppressi dal male, schiacciati dalla colpa, derubati dalla speranza, umiliati nella dignità che li attende un giorno nuovo?

Del resto, basta comprendere il filo rosso delle Scritture – l’intelligenza delle scritture – per capire che questo è il modo di agire del Dio di Abramo, di Mosè, di Israele, dei profeti, di Maria e di Gesù. Dio è Dio della vita e salva in situazione di morte.

Grazie a quel indizio delle mani e dei piedi, i discepoli sono introdotti alla rivisitazione di tutto il percorso del Signore e “all’intelligenza delle Scritture”.

Cosa dicono le Scritture? Se ci sarà liberazione, sarà perché qualcuno entrerà dentro ferite provocate dal male con amore, non con odio né con rassegnazione, e se ne farà carico portandone le conseguenze.

Quei segni del male subito diventano indizi di nuove possibilità per credere che il cambiamento è possibile, che le nostre stesse ferite, disarmonie, complicazioni e conflitti possono guarire e che ha significato consegnare cuore, anima e forze a quel progetto annunciato e testimoniato da Gesù di Nazareth che si chiama Regno di Dio.


Salmo 4

Quando t’invoco, rispondimi,

Dio della mia giustizia!

Nell’angoscia mi hai dato sollievo;

pietà di me, ascolta la mia preghiera.

Sappiatelo: il Signore

fa prodigi per il suo fedele;

il Signore mi ascolta quando lo invoco.

Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene,

se da noi, Signore,

è fuggita la luce del tuo volto?».

In pace mi corico e subito mi addormento,

perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare.


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