Meditazione Va Domenica dopo Pasqua B - Monastero del Bene Comune

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sabato 27 aprile 2024

Meditazione Va Domenica dopo Pasqua B

 

Ricordiamo davanti a te, o Signore

Persiste il clima di tensione in Etiopia, dove a inizio febbraio sono ripresi violenti combattimenti in una delle aree contese tra le regioni del Tigray e dell’Amhara, nel nord del Paese. Secondo le Nazioni Unite, sarebbero oltre 50 mila le persone sfollate a causa degli scontri armati nelle città di Alamata, Raya Alamata, Zata e Ofla, avvenuti tra il 13 e il 14 aprile.


Per la giornata della terra 2024 del 22 aprile, earthday.org ha lanciato la campagna mondiale “Planet vs Plastic” per eliminare la plastica per il bene della salute umana e planetaria, chiedendo una riduzione del 60% della produzione globale di plastica entro il 2040.


Patto Rwanda-Regno Unito: via libera alle deportazioni; il patto prevede il trasferimento nel paese africano dei richiedenti asilo che arrivano nel Regno Unito senza documenti. Nell’attesa di una presa in carico della loro richiesta d’asilo, le persone che arrivano attraversando la Manica in barchini di fortuna verranno deportate.


Dal 2018 almeno 253 giornalisti hanno lasciato il Nicaragua a causa della repressione del governo. E' quanto emerge da un rapporto pubblicato dalla Ong di difesa dei Diritti umani "Nicaragua mai più" secondo cui in diverse occasioni i giornalisti sono stati definiti dalle autorità "terroristi" e "mercenari dell'informazione".


L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha oggi espresso allarme per la "violenta repressione" in Iran di donne e ragazze in relazione all'obbligo di indossare l'hijab e per un progetto di legge che rischia di imporre sanzioni ancora più severe le per chi viola il codice di abbigliamento.


Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

Aiutaci a custodire la speranza


La nascita di Sabreen, speranza nell’orrore della guerra. La bimba è venuta al mondo nel sud della Striscia di Gaza mentre la mamma, così come il papà e la sorellina, moriva colpita dalle bombe israeliane. I medici sono riusciti a salvarla con il cesareo.


Papa Francesco continua a lanciare appelli per la pace, con una attenzione particolare per Ucraina e Striscia di Gaza: "Una pace negoziata è meglio di una guerra senza fine", ha detto Bergoglio in una intervista a Cbs News. "Per favore. I paesi in guerra, tutti quanti, fermino la guerra. Cerchino di negoziare. Cerchino la pace".


Dopo 170 giorni quattro panifici nel nord di Gaza hanno riaperto. Lo rende noto Wfp (World Food Program) sottolineando, in un post su X, che sono stati distribuiti carburante e farina di frumento.


Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito 29 attestati di “Alfiere della Repubblica” ad altrettanti piccoli eroi che si sono distinti per coraggio e solidarietà. «Azioni non rare, ma rappresentative di comportamenti diffusi, azioni e sentimenti da incoraggiare e diffondere tra i giovani» per farne «adulti consapevoli dell'importanza della solidarietà in un mondo attraversato da conflitti, cambiamenti climatici, crisi ambientali»

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a

disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo


Atti 9, 26-31 1Gv 3, 18-34

Gv 15, 1-8

Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

***

Ci troviamo in nella seconda parte del Vangelo di Gv. dove, in un certo senso, i segni sono finiti. Qui ci stiamo avvicinando all'ORA di Gesù, al momento della realizzazione di quanto preannunciato dai segni. In questo momento sono le parole, ossia i suoi discorsi, ad indicare il compimento.

Il contesto nel quale cade questo racconto è iniziato con un altro elemento del mondo rurale: il “chicco di grano” (12, 24) che per portare frutto deve morire. Là Gesù parlava di sé, della sua vita.

Nel testo presente ci parla del portare frutto da parte dei discepoli e delle condizioni necessarie a questo scopo.

Io sono la vite quella vera.

***

Nel primo testamento la vite di cui parlarono i salmi e i profeti è sempre stata il popolo d'Israele. Gesù è il frutto più bello e pieno di questo cammino di popolo.

Israele era vite “scelta”, scelta tra gli altri popoli. Gesù è vite “vera” perché si unisce a tutti gli altri, la linfa che scorre nel suo essere è l'amore per l'umanità (vedi lavanda dei piedi!). Questo amore, Gesù lo ha imparato dal Padre.

Pertanto, essere uniti a lui, aver a che fare con lui, comporta delle conseguenze. L'accento di questo rapporto che intercorre tra Gesù e i suoi, portato avanti sul filo del rapporto tralcio – vite sta forse ad indicare un tema di carattere ecclesiologico. L'evangelista ci fa comprendere che l'essere comunità di Gesù ci impegna a non prescindere da lui, o meglio, non riferirsi a lui formalmente o soltanto a parole, ma nelle scelte, nel suo amore per gli altri, nel suo lavare i piedi dell'umanità. Da qui la grande insistenza sul verbo rimanere.

La “parabola-immagine della vigna” ci parla poeticamente di un'unione profonda e vitale, cioè generativa, tale da suscitare frutti buoni.

Si tratta di uno stile di vita. Rimanere in una relazione, rimanere dentro una condivisione, rimanere nell'amicizia, rimanere in una parola con un ascolto intenso, perseverante, coinvolgente, rimanere dentro un orizzonte con i suoi specifici riferimenti ecc. In altre parole, si tratta di esprimere nella concretezza della vita la relazione che ci alimenta. Se per me è importante mantenermi (rimanere) in relazione con chi è potente, le mie manifestazioni saranno espressione di potenza o prepotenza. Se la mia relazione è con chi ama gli altri, esprimerò amore verso le persone. Se per me è importante mantenermi in relazione con il mondo degli affari, penserò che il frutto principale della mia vita è produrre denaro e così via

Evidentemente, questa insistenza fa pensare anche alla possibilità contraria: il non rimanere! Come possibilità di perdere il riferimento, la tipicità, la ragione fondativa di ciò che si è.

Può essere che le chiese a cui si rivolgeva Giovanni, fossero tentate di adottare ben altri riferimenti in teologie speculative di tipo gnostico o di rimanere con chi garantisce vantaggi, oppure, rimanere dentro una religiosità spiritualista, deviazionista, tutta protesa a gratificare il proprio bisogno religioso ma, in buona sostanza, senza amore, magari con molta dottrina... invece di rimanere dentro un processo che è già iniziato: Voi siete già purificati per la parola.

Il verbo purificare qui va inteso nel suo significato rituale di separare. Separati da cosa? In forza della parola, voi siete “separati” dalla mentalità mondana che è contraria all'amore che si china sull’umanità. Quando Gesù dice che siamo purificati intende dire che ci ha posto in una condizione di spirito, di mentalità e di stile di vita che in fondo è alternativo: voi siete alternativi, non appiattiti sul perbenismo del cosiddetto buonsenso comune.

Senza questo essere alternativi la vita della chiesa, dei cristiani è come legna secca.

Mt. direbbe: come sale insipido degno solamente di essere calpestato dagli uomini.

Gesù vuole invece i suoi amici delle persone significative.

In tutto questo il Padre è glorificato, ossia compiaciuto perché, in queste persone che “rimangono” con Gesù permanentemente come discepoli e discepole, si realizza la sua volontà, il suo desiderio per l’umanità.


Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.

I poveri mangeranno e saranno saziati,

loderanno il Signore quanti lo cercano;

il vostro cuore viva per sempre!


Ricorderanno e torneranno al Signore

tutti i confini della terra;

davanti a te si prostreranno

tutte le famiglie dei popoli.


A lui solo si prostreranno

quanti dormono sotto terra,

davanti a lui si curveranno

quanti discendono nella polvere.


Ma io vivrò per lui,

lo servirà la mia discendenza.

Si parlerà del Signore alla generazione che viene;

annunceranno la sua giustizia;

al popolo che nascerà diranno:

«Ecco l'opera del Signore!».

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