Ricordiamo davanti a te, o Signore
Continua senza sosta l’offensiva israeliana, con bombardamenti che hanno preso di mira due edifici scolastici a Gaza e a Nuseirat, decine le vittime.
Almeno 40 migranti sono dispersi in mare, diversi altri sono feriti gravi e circa 37 sono stati salvati, secondo il bilancio ancora provvisorio dell'incendio di un'imbarcazione carica di migranti nella notte tra martedì e mercoledì al largo della costa di Haiti.
Kenya: continuano le proteste antigovernative. 50 persone sono state uccise dal 18 giugno, giorno di inizio delle proteste antigovernative, 413 sono rimaste ferite, 682 sono state detenute arbitrariamente e 59 sono state sequestrate o risultano disperse. I manifestanti accusano Ruto di essere il burattino del Fondo monetario internazionale che ha imposto le radicali misure di austerity, privatizzazione e pressione fiscale in cambio di un prestito complessivo di circa 3,9 miliardi di dollari.
Amazzonia. Tra gennaio e giugno di quest'anno, i minatori hanno distrutto quasi 170 ettari di vegetazione nella riserva dell'etnia indigena Yanomami, un numero che si avvicina al totale devastato nel 2023.
Salito a 105 il bilancio delle vittime delle proteste studentesche in corso in Bangladesh. Alla base delle proteste ci sarebbero pure le difficili condizioni economiche, tra cui l’elevata inflazione, l’aumento della disoccupazione - quasi un quinto dei 170 milioni di abitanti del Paese è senza lavoro o senza istruzione.
L'Antitrust, l'autorità di vigilanza della concorrenza, ha avviato un'istruttoria nei confronti di confronti di alcune società del Gruppo Armani e del Gruppo Dior. Secondo l'Autorità in alcuni casi le società avrebbero utilizzato forniture provenienti da laboratori che impiegano lavoratori che riceverebbero salari inadeguati. Inoltre opererebbero in orari di lavoro oltre i limiti di legge e in condizioni sanitarie e di sicurezza insufficienti.
Venerdì, 19 luglio, è stato il giorno dell’anniversario, 32 anni, dell’eccidio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Sono tornati a crescere gli atti intimidatori nei confronti degli amministratori, delle amministratrici locali e del personale della Pubblica Amministrazione in Italia: nel primo semestre del 2024 sono stati 193 i casi censiti.
Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...
Aiutaci a custodire la speranza
La multinazionale americana Johnson & Johnson ha deciso di non far valere il suo brevetto su un farmaco contro la tubercolosi e di ridurre di circa il 40% il prezzo. Il farmaco può ora essere prodotto a prezzi più bassi. Una vittoria soprattutto per il Sudafrica, dove la malattia continua a essere tra le principali cause di morte.
A Terni l'oratorio multietnico vince su risse e bullismo. «Il progetto riguarda l’intero quartiere ma l’oratorio multietnico è il punto di partenza, per ricreare aggregazione. «La partecipazione cresce, è più che raddoppiata e le famiglie italiane e straniere apprezzano». Ma soprattutto, è riuscito l’obiettivo principale: «Far diventare l’oratorio e la parrocchia il punto di riferimento per la zona... Un posto dove trovano sempre un sorriso e una mano tesa, un luogo di sostegno per le famiglie, che in quel quartiere soffrono di un grande isolamento anche rispetto al resto della città»
Carcere di Secondigliano, studenti e detenuti in gol: «Un calcio all'indifferenza». «Ero il Cristiano Ronaldo delle rapine in banca, ora studio Giurisprudenza». Detenuti e studenti dell'Università Parthenope si sono sfidati sul campo da calcio del carcere di Secondigliano per combattere l'indifferenza. A vincere è stata la legalità e la cultura.
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…
Il tuo Spirito illumini la nostra mente, la renda attenta alla tua Parola e docile alla tua presenza silenziosa. La Compassione sia la guida sicura per condurci al segreto delle cose. Amen
Gr. 23, 1-6 Ef. 2, 13-18
Mc. 6, 30-34
In quel tempo, gli apostoli si
riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano
fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in
disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’».
Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano
neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso
un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e
capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li
precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe
compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore,
e si mise a insegnare loro molte cose.
***
La parola che oggi il Signore ci consegna ci aiuta a comprendere come egli si comporta con noi e, di conseguenza, con quali atteggiamenti possiamo metterci in relazione con lui e con gli altri.
Geremia, il profeta della prima lettura, vedeva ciò che in ogni tempo ognuno può constatare, cioè che chi sta al di sopra degli altri, invece di esercitare la responsabilità per l’interesse comune, molto speso sfrutta la situazione per i vantaggi personali. E così, i poveri, gli indifesi, il popolo vanno allo sbando: “Voi avete disperso le mie pecore, le avete schiacciate, non ve ne siete preoccupati…”
È tuttavia interessante che la parola di Dio non si limiti ad una denuncia di ciò che non va. Essa propone qualcosa di nuovo: “Una guida che chiameranno: Signore-nostra-giustizia”. Più che una persona, nel pensiero del profeta, si tratta di un modo di fare (quello di Dio) opposto a quanto si osserva nella realtà del presente. Insomma, la parola di Dio, di fronte alle contraddizioni ci sollecita a pensare forme di superamento, non solo di lamento o peggio, di rassegnazione. Con le parole del salmo, sappiamo di poter fare l’esperienza del Dio pastore, ovvero, compagno della traversata:” Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me.”
Il superamento consiste soprattutto in un lavoro di raccolta: “radunerò…raccoglierò farò tornare…”. La via della giustizia, con il Signore-Nostra-Giustizia, ossia la via della Parola, è un cammino che va dalla dispersione all’unità, dalla solitudine all’insieme, fino al guardarsi attorno per prendersi cura.
Un’eco di questo stile lo avvertiamo anche nel testo della seconda lettura, la lettera agli Efesini: “Ha fatto dei due un solo popolo, ha abbattuto il muro dell’inimicizia… per creare in se stesso un solo uomo nuovo… un solo corpo…”
Il racconto evangelico conferma questo preciso modo di raccogliere in unità: “Si riunirono intorno a Gesù… vide la folla, si commosse”. Gesù partecipa a ciò che la gente prova, fa da pastore li nutre e con la parola.
Si riunirono intorno a Gesù. Venite in disparte.
Sono parole che evocano il momento iniziale delle nostre stesse convocazioni della Santa Cena. Del resto la Chiesa è una CON-VOCAZIONE il convergere di ognuno, di ogni vocazione appunto (venite), verso un centro che è il Cristo. E insieme ci si aiuta a vivere Cristo tanto da divenirne SUO CORPO.
C’è poi quell’intorno a Gesù. Fa da contrasto con un’altra situazione …quella di quando s’erano messi in proprio fino ad essere loro ad INSEGNARE. Quando li aveva inviati la consegna che era stata loro data non prevedeva alcun insegnamento da parte loro, ma solamente un servizio di cura nei confronti della gente: “Allora chiamò i Dodici e cominciò a mandarli a due a due e diede loro il potere sugli spiriti immondi…”6,7. Chi aveva dato loro il compito di insegnare? “Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato”. 6,30
e poi “loro” non avevano più tempo nemmeno di mangiare. Quando la chiesa non si riferisce diventa autoreferente e non si mette nell’ordine di idee di ascoltare l’unico Maestro, allora non è più in grado di nutrirsi, né di nutrire. C’è bisogno di RICENTRARSI attorno al Cristo.
I discepoli e le discepole, da lui devono ancora imparare molto, altro che insegnare! Attorno a lui apprendono modi di Dio per aprirsi agli altri e prendersene cura.
In tre passaggi, il brano ci insegna davvero lo stile di Dio manifestato da Gesù:
Vide molta folla. Quella gente non era considerata da nessuno, nemmeno per ottenere consenso politico. Carne da macello, forza lavoro, buona soltanto finché le forze lo permettono o per succhiare tasse. Gesù invece vede la folla, tanto a dire che vede ciò a cui nessuno interessa perché è mosso dall’amore per l’umanità. Il suo è amore di Dio che abita in lui
Si Commosse. Ciò che sente dentro, lo porta a muoversi con loro e per loro
Si mise ad insegnare loro molte cose. Ritiene quelle persone, che nella società valgono niente, degne e capaci di ricevere la parola. Con la gente che non conta si può e si deve parlare e ascoltare.
Sono queste cose semplici e profondamente umane che i discepoli devono apprendere dal Maestro prima di arrogarsi la presunzione di insegnare agli altri. Perciò è necessario per tutti e in ogni tempo ricentrarsi attorno a lui per imparare ad essere umani, così umani da sentire Dio come il pastore, compagno della traversata.
Salmo 22
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.