Ricordiamo davanti a te, o Signore
Tre vittime e 11 feriti, è il bilancio del raid israeliano di ieri sulla chiesa cattolica della Sacra Famiglia di Gaza. Il Patriarca latino di Gerusalemme Pizzaballa e Teofilo III Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, insieme, come uomini disarmati, hanno portato il dolore e l'indignazione di tutti i cristiani per le bombe sulla chiesa. "È giunto il momento - è l'appello del Patriarcato - che i leader alzino la voce e facciano tutto ciò che è necessario per fermare questa tragedia che è umanamente e moralmente ingiustificata".
Meno di tre settimane dopo la chiusura finale di Usaid, centinaia di tonnellate di razioni alimentari di emergenza saranno distrutte a causa dell’annullamento dei programmi che le dovevano distribuire. A gennaio, l’Amministrazione USA il primo luglio, cessato del tutto l'erogazione di aiuti esteri.
Il bilancio complessivo degli scontri intercomunitari nel sud della Siria è salito a 940 morti da domenica scorsa.
Almeno 33 persone sono morte questa settimana nell’India nord-orientale, dopo essere state colpite dai fulmini caduti durante le tempeste monsoniche. Le vittime sono principalmente agricoltori e braccianti.
Uomini armati hanno ucciso in Nigeria almeno 27 persone nella parte centrale della Nigeria, teatro da tempo di violenze, aumentate di recente per l'accesso a terre e risorse.
Goma, epicentro di una crisi umanitaria che non trova soluzione. Milioni di persone vivono in condizioni estreme nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Servizi essenziali al limite, intere famiglie senza sostegno. La popolazione resiste tra fame, sfollamenti e violenze.
Una nuova ondata di violenza ha sconvolto all'inizio della settimana la regione somala del Puntland, dove almeno otto persone sono rimaste uccise e altre 24 ferite nei combattimenti tra milizie filogovernative e separatiste.
Vandalizzato spazio che ricorda Moussa Diarra. L'area davanti alla stazione di Verona Porta Nuova è stata rovinata più volte nelle ultime settimane. E ogni volta è stata sistemata dai membri del comitato nato attorno alla morte del giovane maliano.
"Contro di me sanzioni perché ho svelato l'economia del genocidio a Gaza" La relatrice Onu Francesca Albanese ha presentato, all’inizio di luglio, un Rapporto sul ruolo cruciale delle multinazionali nel sostenere le azioni di occupazione dello Stato israeliano. In questo rapporto ha denunciato tutte le aziende che collaborano fattivamente con il genocidio del popolo palestinese a Gaza.
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha annunciato che Washington sanzionerà la relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite per i territori palestinesi "per i suoi sforzi illegittimi e vergognosi di sollecitare un'azione della Corte penale internazionale contro funzionari, aziende e dirigenti statunitensi e israeliani"
Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison
Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza
Sono stati tratti tutti in salvo i 18 minatori rimasti intrappolati da mercoledì pomeriggio nella miniera El Miñón, nel nord-est della Colombia. I lavoratori sono riemersi in piccoli gruppi, tra gli applausi di familiari e colleghi radunati intorno all'area dell'intervento.
Proseguire sul cammino tracciato dall’evento “Arena di pace 2024” con la partecipazione di Papa Francesco: con questo obiettivo la Chiesa veronese, attraverso l’impegno diretto del vescovo Domenico Pompili, ha voluto fondare la Scuola di pace e nonviolenza. Il corso intende formare giovani e adulti alla pace con competenze in mediazione politica, gestione dei conflitti e metodo nonviolento.
Il Cestim (Centro Studi Immigrazione) di Verona ha organizzato corsi estivi gratuiti per alunni provenienti da contesti migratori, sia a Verona che nella sua Provincia. I corsi sono rivolti a studenti di scuola primaria e secondaria, con l'obiettivo di supportare l'acquisizione e il rafforzamento delle loro competenze linguistiche e scolastiche.
Da
parte loro, i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme hanno
espresso profonda solidarietà al Patriarcato Latino di Gerusalemme e
alle persone che si rifugiano nella Chiesa cattolica della Sacra
Famiglia a Gaza per il “brutale attacco dell'esercito israeliano al
complesso della chiesa”.
Borsellino: un minuto di silenzio in
via d'Amelio ricorda la strage. Il 19 luglio 1992 un'autobomba uccise
il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della polizia di
Stato. Sul sito di Avviso Pubblico si legge "Non ci basta la
memoria come rito. La memoria deve servire a leggere il presente".
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo
Il tuo Spirito, Signore, ci doni un cuore da discepoli e discepole per distinguere ciò che vale da ciò che non vale, e non prendiamo per importantissime cose di nessuna importanza. Ci doni un cuore calmo e sereno, che sia ancora capace di ascoltarti.
Gen 18,1-10 Col 1,24-28
Lc 10,38-42
Mentre erano in cammino, Gesù
entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella
aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del
Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i
molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non
t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire?
Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta,
Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola
c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà
tolta».
***
Il primo pensiero che suscita l’ascolto di questi testi è che l’agire di Dio emerge attraverso i frammenti di vita quotidiana, quasi nascosta.
Noi diciamo: “Una persona la si conosce da come mangia”. Vale a dire che non sono i suoi discorsi rivelare ciò che ha nel cuore, ma il suo esprimersi in concreto nelle azioni quotidiane.
Ebbene, ci sono presentati due quadretti di vita quotidiana: Abramo alle querce di Mamre e Gesù nella casa di Marta e Maria.
L’autore sacro incornicia la narrazione della prima lettura dentro la coordinata temporale dell’ora più calda del giorno. Abramo è assopito, stordito dalla calura. Del resto il caldo ti impedisce di agire, di far preparativi o districarti in qualsiasi faccenda. La presenza del Signore risulta così essere una realtà che ti viene incontro in modo assolutamente sorprendente, al di là dei preparativi umani.
E, d’altra parte, Abramo esprime l’ospitalità-accoglienza passando da uno stato di immobilismo, di assopimento ad un movimento coinvolgente prima la moglie e poi lui stesso, tutto preso nell’ordinare alla moglie di preparare 23 chili di farina scelta (3 sea!) e nel recuperare un vitello per la preparazione di un pasto che va ben oltre un semplice “boccone di pane”. Terminato questo movimento, eccolo ancora in piedi ed immobile per onorare il momento del pasto dei tre. In altre parole la scena, a momenti movimentata e in altri a rallentatore, esprime la condizione spirituale dell’uomo che ospita, ovvero che lascia spazio all’altro e a Dio. La conclusione chiara del brano è che questa offerta di disponibilità alla sorpresa dell’Altro è sempre portatrice di un dono, un dono eccedente di vita: “Sara, tua moglie, avrà un figlio”.
Veniamo così aiutati ad introdurci in nella comprensione del brano evangelico. Credo che sarebbe fuorviante esaurire il senso di questi pochi versetti intorno al tema, un po’ stantio, della ricerca di equilibrio tra azione e contemplazione. Gesù non avrebbe sprecato parole per dire delle ovvietà.
Anche qui ci troviamo di fronte ad una scena di carattere familiare quotidiano in cui vengono espresse modalità d’essere.
Gesù sta camminando verso Gerusalemme. Ovvero sta percorrendo con i suoi una strada di formazione. Durante il cammino avvengono diversi fatti e si parla di parecchie cose.
Il nostro brano, 10,38-42, appartiene alla “sezione del viaggio” ed infatti inizia proprio col rilevare la dimensione itinerante “Mentre erano in cammino”. Più precisamente, è collocato tra l’istruzione del farsi prossimo (parabola del samaritano) e quella sulla preghiera (il Padre Nostro). Abbiamo così la trilogia secondo le caratteristiche della comunità:
L’amore di Dio nell’amore per il prossimo (ecco la parabola del Samaritano)
Primato dell’ascolto della Parola (ecco il racconto di Marta e Maria)
La preghiera (ecco l’istruzione sul come pregare: il Padre Nostro e l’insistenza nella preghiera).
In un primo momento, verrebbe da individuare nel racconto di Marta e Maria la tematica superflua del confronto tra vita contemplativa e vita attiva, oppure se si debba dare precedenza all’amore di Dio piuttosto che all’amore per il prossimo. Se questa fosse l’intenzione del racconto, esso risulterebbe una clamorosa smentita di quanto detto nel brano precedente attraverso la parabola del Samaritano o, quanto meno, sembrerebbe insinuare che in essa non siano stati dati sufficienti chiarimenti circa questo problema.
In realtà non si parla del come farsi prossimo, né della preghiera, ma di ASCOLTO DELLA PAROLA.
Ora, è necessario sganciarsi dall’idea di un fatto di cronaca per comprendere l’istruzione che Gesù vuole indirizzare ai discepoli e alle discepole, cioè alle comunità cristiane di tutti i tempi.
Nel dialogo che intercorre tra Gesù e Marta, Gesù è chiamato col titolo di Signore. Ora, con questo titolo la chiesa delle origini professava la sua fede in Gesù risuscitato. In dissolvenza, attraverso le figure di Marta e Maria, questo racconto lascia intravvedere la situazione della chiesa. In altre parole, Marta e Maria sono icone di due stili di vita comunitaria ecclesiale. Marta esprime un modo di essere comunità cristiana e Maria un altro.
Marta rappresenta la chiesa che agisce e si pre-occupa senza partire dal primato della Parola, l’ascolto. Maria è icona della Chiesa che comprende se stessa e le cose a partire dall’ascolto.
A ben riflettere, se l’ascolto non sta alla base delle relazioni e del comprendere, c’è spazio solo per la sopraffazione e la violenza distruttiva. Anche una chiesa che prescinde dall’ascoltare può diventare una chiesa violenta e oppressiva. L’ascolto è un’arte assai difficile. Talvolta il non ascolto può trovare un alibi dietro le molte cose da fare, i molti impegni, i molti ruoli ecc…
Maria “Sedette ai piedi del Signore e ascoltava la sua parola” (il testo originale fa pensare che Maria, anche con la sua postura, faceva eco dentro di sè a ciò che ascoltava).
La Mishna dice di sedersi ai piedi del maestro per assorbire anche la polvere della sua sapienza. Ma tutto ciò è ovviamente destinato agli uomini, non a donne. Qui Maria è discepola donna!
Di Marta, invece, si dice: “…stando davanti disse: Signore non ti curi…”.
I cristiani possono ascoltare e con la vita fare eco alle parole del Signore, quindi essere discepoli/e, oppure possono “stargli davanti”, quasi per insegnare a lui come deve agire.
Perciò Marta è chiunque si agita e si pre-occupa e si affaccenda ed infine gira a vuoto
Maria è il discepolo/a che accoglie le parole del Signore, ne riconosce il primato e a partire da esse compie scelte di vita conseguenti.
Marta quindi è tutta presa e in lei non c’è posto per altro.
Maria, avendosi scelta una parte prioritaria, in lei ci sarà spazio per accogliere anche il resto
A Maria non verrà sottratta la parte che si è scelta. Alla comunità che sceglie la Parola e secondo la Parola, possono toglierle tutto ma nessuno potrà mai privarla della sua vera ricchezza: Gesù Cristo, Parola vivente di Dio.
Salmo 14
Colui che cammina senza
colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel
cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e
non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il
malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e
non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo
modo
resterà saldo per sempre.