Nel Paese caraibico di Haiti i minori sono vittime dirette delle gang, con abusi, reclutamento e omicidi in aumento. È allarmante l’aumento quasi del 700 per cento dei casi di reclutamento e sfruttamento di bambini».
Sudan. La città sudanese di El Fasher è sotto assedio da oltre 500 giorni, con civili intrappolati senza aiuti. I bambini subiscono uccisioni, fame e mancanza di cure, mentre ospedali e scuole vengono bombardati. La crisi è aggravata da una grave epidemia di colera. In questo contesto un nuovo raid dei paramilitari ha causato almeno 24 morti e 55 feriti
Gaza, altri 5 giornalisti uccisi in un raid sull'ospedale Nasser. Almeno 20 i civili vittime dell'attacco alla struttura sanitaria nell'area di Khan Yunis. Fa discutere la campagna di Israele che ha inviato 10 influencer a Gaza per smentire con video postati sui social lo stato di carestia della popolazione, come invece ha denunciato l'Onu.
Sempre più critica la condizione delle donne nel Sahel (Africa subsahariana): Dai rapimenti ai matrimoni precoci, alle mutilazioni genitali, fino all'esclusione dalle scuole e dalla vita pubblica, le loro opportunità vengono costantemente ridotte.
Naufragio in Mauritania, i morti accertati salgono a 69. A bordo 160 persone, 17 sopravvissuti tratti in salvo.
Pakistan, 150mila evacuati per le inondazioni. Gli ultimi due mesi, le piogge monsoniche hanno ucciso 799 persone e ne hanno ferite altre 1080 in diverse parti del Paese.
Almeno 841 persone sono state giustiziate in Iran dall'inizio dell'anno fino al 28 agosto. "L'elevato numero di esecuzioni indica un modello sistematico di utilizzo della pena di morte come strumento di intimidazione da parte dello Stato.
Coprifuoco per i minori di 14 anni a Casal di Principe. Lo stabilisce un’ordinanza che invita «i genitori, tutori legali o altri adulti responsabili ad evitare che i minori di anni 14 circolino, sostino o frequentino spazi pubblici e luoghi aperti al pubblico all’interno del territorio comunale senza essere accompagnati dalle ore 24 alle 6». Per i ragazzi nel paese di don Diana è una sconfitta. Fa dunque molto male leggere del “coprifuoco” destinato proprio a loro.
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
A fine agosto decine di imbarcazioni civili si stanno preparando a salpare da diversi porti del Mediterraneo per raggiungere la Striscia. Si tratta della “Global Sumud Flotilla”, la più vasta flottiglia civile e non violenta mai organizzata, un’azione di solidarietà che vuole essere anche una dichiarazione forte e chiara della società civile: l’assedio di Gaza è un crimine e il massacro in corso è un genocidio e le donne e gli uomini del mondo non intendono esserne complici.
Cristiani, musulmani ed ebrei per la pace: "Bisogna arginare l'odio". Da Roma un appello che risuona soprattutto per il Medio Oriente, teatro di conflitti e tensioni, con la proposta di un incontro tra vescovi, rabbini e imam in Italia che sia “diretto, non convenzionale né confessionale, per testimoniare insieme una responsabilità comune”. Con queste parole che prende avvio l’appello interreligioso diffuso a Roma e promosso dai rappresentanti delle comunità ebraiche, cristiane e musulmane di tutta Italia.
Sant'Egidio, al via il Global Friendship dei giovani per la pace. Fino al 30 agosto, a Roma, oltre 1200 ragazzi e ragazze da tutta Europa e dalle zone più estreme di conflitto vivranno momenti di incontro, dibattito e riflessione incentrati sulla riconciliazione e la speranza. Domenica sera previsto uno spettacolare flashmob al Pantheon e sabato il pellegrinaggio alla Basilica di San Pietro.
Gaza, padre Romanelli: restiamo accanto a chi soffre come ci chiede il Signore. Il parroco e gli altri religiosi della Sacra Famiglia nella Striscia scelgono di continuare a “servire chi è nel bisogno, gli anziani, i malati”. La guerra prosegue e i bombardamenti non cessano, le persone hanno bisogno di tutto, ma, dice ai media vaticani il religioso, “siamo nelle mani del Signore e abbiamo fiducia che, con l’aiuto di tante persone buone nel mondo, questo si fermerà”
Per
la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa
del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo
Tu che, nella notte dell'ultima cena, hai detto: “Non siate come i capi di queste nazioni che signoreggiano e dominano e poi si fanno chiamare perfino benefattori”, almeno chi siede al banchetto della tua mensa nella Chiesa sia immune da questa epidemia di titoli, onorificenze e carriere, ma sia come un fanciullo gioioso di seguirti. Amen
Sir. 3,17-18.20.28-29; Eb. 12,19-20.22-24;
Lc.14,1.7-14
Avvenne
che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per
pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una
parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei
invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché
non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha
invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora
dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei
invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene
colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”.
Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque
si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse
poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una
cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi
parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino
anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri
un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato
perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa
alla risurrezione dei giusti».
***
È una parola che invita alla sapienza quella di Ben Sira, l’autore della prima lettura. Sapienza di chi sa conoscere la realtà delle cose, delle persone e di sé stessi per ciò che è. In fondo, questo atteggiamento di “verità” viene anche chiamato “umiltà”. L’umiltà non è una visione minimale e cupa di noi stessi e della realtà, ma autentica; deriva da “humus” terreno. È un sapere la vita terra terra.
È invece più facile di quanto pensiamo entrare nei processi di autoinganno; sia perché ci abbandoniamo ad immaginazioni non vere di noi, sia perché altri, attraverso ruoli o titoli che ci attribuiscono, ci fanno indossare un vestito che non corrisponde alla nostra taglia. In realtà non siamo né nani, né giganti. In noi esseri umani c’è il bene e c’è il male, l’armonia e la disarmonia, aspetti riusciti e aspetti feriti, la pienezza della maturità e l’immaturità radicale.
Quando questa nostra verità la viviamo davanti al Signore, nel senso che lui e noi sappiamo come stanno realmente le cose, l’umiltà diventa un atteggiamento religioso perché si apre a colui ti salva. È la base della relazione con Dio. Se infatti dal medico esponi la tua situazione con chiarezza, è probabile individuare la terapia adeguata; se invece vuoi sentirti confermato nella tua immaginazione di essere un atleta quando non lo sei affatto, le conseguenze sono facilmente immaginabili.
“Sii modesto…così troverai grazia davanti al Signore”.
Infine è questa sapienza del cuore che rende l’uomo attento – “Una mente saggia medita le parabole, un orecchio attento è quanto desidera il saggio” – e sensibile agli altri: “L’elemosina espia i peccati”. Sono espressioni semplici e forse semplicistiche, se vogliamo, ma nella loro semplicità, stanno ad indicare chela persona umile, cioè vera, è più umana.
Ecco tracciato così il solco per un’adeguata comprensione della parola evangelica.
Ancora una volta, Gesù parte da una circostanza concreta per manifestare l’azione di Dio nella vita dell’uomo, cioè il Regno e la sua logica. Non si tratta di una lezione di galateo per chi è invitato a cena. A partire da ciò che vede, Gesù fa un paragone tra la mentalità mondana e lo stile di Dio. La prima, sceglie di primeggiare; sceglie il “primo posto”; Dio, compie un capovolgimento radicale e sceglie l’ultimo posto.
Dietro queste espressioni e soprattutto in “chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”, Noi intravediamo il cammino stesso di Gesù, l’umiliato, e perciò esaltato dal Padre.
Occupare l’ultimo posto diventa anche il cammino di colui che vuole essere di Cristo. Il posto della comunità cristiana è “in fondo la fila, in compagnia degli uomini e delle donne che camminano”. Non nelle sale dei bottoni, non nelle lobby dei politici, delle finanze, non ai grandi tavoli dell’intelligencija…ma in compagnia di chi non ha voce in capitolo perché tanto non viene ascoltato. Il Vangelo è estremamente chiaro: Dio compie una scelta preferenziale per chi è in difficoltà di fronte alla vita.
La seconda parabola, quella di chi si trova ad essere non più invitato ma invitante, rivela l’altra faccia della medaglia dell’amore di Dio per l’umanità: non solo la sua scelta cade sull’ultimo posto, ma è sostenuta da criteri assolutamente gratuiti. Il criterio del merito è assolutamente bandito nel Regno. È falso. Infatti, anche quelle cose che noi chiamiamo meriti, a pensarci bene, non sono che doni ricevuti. La gratuità appartiene alla logica del Regno, non la meritocrazia.
Sentiamo che questa parola ci consola, perché annunciandoci un Dio che sceglie come area preferenziale le zone dell’umanità ferita, abbiamo un posto di onore nel cuore di Dio. Tuttavia, è anche una parola che ci giudica, che ci chiama a conversione perché mette in crisi quella mentalità mondana che si alimenta di competizione, di apparenze, di ricerca di successo e di volontà di potenza. Questo avviene sia nei rapporti sociali, sia a livello di relazioni interpersonali.
Verso quali di questi due versanti ci sentiamo maggiormente attratti? Forse a parole approviamo le scelte evangeliche ma, col cuore, seguiamo ben altre strade.
Chiediamo al Signore di liberarci e di liberare la sua Chiesa dalle ingannevoli strade mondane.
Ritorna anche questa domenica l’immagine della mensa. È la mensa dell’eucaristia che celebriamo. In essa ci nutriamo, oltre che della parola della vita, anche del corpo e sangue di Gesù. Enfaticamente la seconda lettura direbbe: “Vi siete avvicinati al monte Sion, alla città del Dio vivente, all’assemblea dei primogeniti…” Di fatto ci nutriamo di Gesù, cioè comprendiamo la vita di Gesù e i suoi criteri di vita. Preghiamo allora perché lo Spirito santo ci dia di assimilare in noi i pensieri, i sentimenti e gli atteggiamenti del Signore.
Salmo 67
I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome.
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.