Ricordiamo, o Signore, davanti a te
Domenica Israele è tornato a bombardare la Striscia di Gaza, dopo avere accusato Hamas di avere violato il cessate il fuoco, causando almeno 45 morti.
In Sudan almeno 60 civili sono morti, secondo un bilancio provvisorio, per un attacco di droni contro un centro per gli sfollati nel Darfur, lanciati dai paramilitari.
La violenza in Myanmar non si ferma e il caos politico non aiuta certo ad arrestare la guerra tra l’esercito governativo e le milizie etniche che si oppongono alla giunta militare in un Paese messo in ginocchio da una perenne crisi umanitaria. Una situazione drammatica aggravatasi a causa delle recenti alluvioni e del devastante sisma di magnitudo.
Naufragio al largo della Turchia. Quattordici migranti hanno perso la vita dopo che l'imbarcazione sulla quale stavano viaggiando si è rovesciata a largo della costa Turca sul mare Egeo.
Al largo della Tunisia quaranta migranti subsahariani, inclusi alcuni neonati, sono morti dopo che la loro imbarcazione si è capovolta.
Brasile, Ong chiedono lo stop alle trivellazioni in Amazzonia. Secondo le Ong, la licenza ignora il potenziale impatto climatico e ambientale dell'attività estrattiva, tra cui l'aumento delle emissioni di gas serra e il rischio di sversamenti in un ecosistema considerato altamente sensibile.
Ammanettate, legate ai sedili durante il trasporto, tenute in isolamento, private di vitamine e cure prenatali, malnutrite e costrette a interventi medici senza consenso. Non dovrebbero esserci donne incinte nei centri di detenzione dell’Ice (l’agenzia frontaliera americana). Ma da quando il Presidente è tornato alla Casa Bianca a gennaio con l’intento a realizzare la più grande espulsione di immigrati della storia americana, gli agenti non hanno avuto scrupoli ad arrestare donne gravide, ignorando le linee guida in vigore dal 2021.
Avanza il consumo di suolo. Secondo il nuovo rapporto Ispra, nel 2024 in Italia sono stati coperti da nuove superfici artificiali quasi 84 chilometri. Si tratta del valore più alto dell’ultimo decennio
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
L’Onu e il diritto internazionale come linguaggio di speranza. 80 anni fa entrava in vigore la Carta delle Nazioni Unite.
Disarmo nucleare, l’appello di due premi Nobel: è una scelta di umanità. In un convegno presso l'università La Sapienza di Roma, Masashi Ieshima, sopravvissuto a Hiroshima, e Florian Eblenkamp dell’Ican, hanno incontrato gli studenti e i rappresentanti della società civile nell'ambito della campagna "Italia ripensaci".
In Messico il Centro Social Católico Santiago Apóstol celebra i due anni dall’apertura. Siamo nell’area nord del Paese, terra arida e caldissima. Qui i migranti incrociano le strade che percorrono giorno e notte per raggiungere la frontiera USA. È in questo crocevia di autostrade e rotaie la comunità parrocchiale ha visto nascere il Centro Social Católico Santiago Apóstol.
Leone XIV riceve i Movimenti popolari venuti a Roma per il V Incontro internazionale e il pellegrinaggio giubilare. Ricordando il suo predecessore Francesco, ribadisce che "terra, casa e lavoro" sono "diritti sacri". Punta il dito, poi, contro l'aumento delle ingiustizie sociali.
Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la Gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo
Insegnaci a pregare, o Signore, che non siano parole, soltanto parole,
aprici al colloquio dolce dei figli. Amen
Sir 35,15-17.20-22 2Tm 4,6-8.16-18
Lc 18,9-14
9Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
***
Il racconto evangelico viene subito introdotto dalla motivazione della parabola: “Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri”.
Questo incipit richiama quello delle parabole della misericordia secondo Lc. 15, 1-2: “Si avvicinarono a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loro”. Parla perciò per quelli che si sentono al sicuro nella giustizia
Occorre innanzitutto comprendere cosa intende la Scrittura con i termini “giustizia” e “giusto”. Nella Bibbia con il termine giustizia si intende una vita che realizza il volere di Dio, la strada giusta, quindi. Il giusto è appunto colui che non vacilla perché ha trovato il modo giusto di stare al mondo.
Se, in un primo momento, questo testo può indurci a considerarlo come un invito ad assumere atteggiamenti di umilismo, a ben guardare, intende soprattutto educare al giusto rapporto con Dio, con il prossimo, con la vita e ogni alterità.
Può esserci un paganesimo, o meglio, una sorta di ateismo religioso che si manifesta proprio in ciò che sembra essere preghiera, ma preghiera non è.
La parabola è molto lineare. I due soggetti hanno una cosa in comune: la preghiera. Salirono al tempio a pregare.
Man mano che il fariseo si esprime, suscita in noi una certa antipatia. Intuiamo fin dall'inizio dove vanno a parare le parole di Gesù e cosa sia per lui la giustizia.
Il Fariseo, avanzando titoli di merito davanti a Dio e di giudizio nei confronti di quello che sta in fondo, sposta la bilancia (dei pagamenti) verso se stesso.
Il pubblicano, confessando tutto se stesso come peccatore e affidandosi alla bontà del Signore, sa che la bilancia può essere portata a pareggio solo dal Signore. In altre parole, è solo lui che può fare giustizia, collocarci al giusto posto di fronte a lui e nel giusto rapporto con la vita.
La conclusione è che “il secondo viene giustificato a differenza del primo”. On altre parole potremmo dire: il secondo viene riconosciuto nella verità, il primo è entrato in un processo di autoinganno.
Osserviamo gli atteggiamenti interiori attraverso la postura dei due protagonisti.
Il primo, in piedi, sta davanti e quasi fa da maestro a Dio (Anche Marta, a differenza di Maria è una che “sta davanti”, esclude dalla sua vita l’atteggiamento esistenziale del discepolo che invece, “stando seduto ai piedi” si apre all’ascolto). Anche Pietro, quando vuole impedire a Gesù di proseguire la sua strada verso Gerusalemme, gli si para davanti.
Il secondo, è piegato, non osa alzare il capo, sente insomma di non avere altro che la sua piccolezza per rimanere col Signore.
Il primo, crede di pregare, ma, in realtà sta parlando tra sé e di sé. Lui diventa idolo di se stesso e così, è dominato dall’invadenza del suo io.
Il secondo, invece non è affatto in contemplazione di se stesso ma si espone a colui che lo può guarire.
Le parole di Gesù concludono il discorso parabolico con una dichiarazione:
“Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. Si tratta con ogni evidenza di un'affermazione paradossale.
La versione letterale è più fisica che psicologica: “Perché ognuno innalzante se stesso sarà abbassato, ma l'abbassante se stesso sarà innalzato”. Il testo dunque ci parla di movimenti verticali. Sono, a ben guardare i movimenti del fariseo e del pubblicano. Osservandoli superficialmente, colui che si pone in piedi sembrerebbe uno in posizione di apertura verso gli altri, mentre il pubblicano che si china fa pensare a uno che si ripiega si se stesso. Invece la realtà è paradossale. Il primo, a dispetto delle apparenze si chiude in se stesso, il secondo si apre all'altro, a Dio, fino ad abbandonarsi totalmente.
Sono gli stessi movimenti di Gesù: egli è piegato fino ad essere sceso al livello dell'umanità che sta più in basso. Questa è ritenuta la via giusta che anche il Padre fa sua fino ad assumerla per elevarla a riferimento per tutti.
Dal punto di vista evangelico, il mettersi al di sopra degli altri, distinguendosi, emergendo, per proporsi come modello di virtù è una via fallimentare. Non appartiene alla strada di Gesù. È via di ingiustizia. Il Vangelo di Giovanni chiama questa via di ingiustizia “il peccato del mondo”.
Salmo 33
Benedirò
il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io
mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Il volto del Signore contro i
malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il
Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il
cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore
riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui
si rifugia.









































.jpg)






.jpg)





.jpg)

_page-0001.jpg)














.jpg)














_page-0001.jpg)


_page-0001.jpg)











.jpg)









.jpg)










































_page-0001.jpg)