PREGHIERA E RIFLESSIONI DI FINE ANNO ( Dietrich Bonhoeffer ) - Monastero del Bene Comune

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domenica 1 gennaio 2023

PREGHIERA E RIFLESSIONI DI FINE ANNO ( Dietrich Bonhoeffer )

Tutto, Signore, proviene da te:

pericolo e difesa, luce ed ombra.

Grazie perché me l’hai rivelato


Nulla avviene da sé.

Ti ringrazio per il giorno

e per la notte

che pone fine alla giornata.

Nulla è ovvio di quanto avviene nel giorno e nella notte.


Milioni di anni sono trascorsi

prima ch’io nascessi

e milioni di anni, forse,

verranno dopo di me.

Fra questi ci sono alcune estati

in cui il sole sorge per me su questa terra.

Non è nei miei diritti

godere questo lasso di tempo.

Per questo ti ringrazio.


Tutto quel che accade è un regalo per me:

la verità che comprendo, è un dono,

l’amore che ricevo e ricambio,

la forza di vita che mi colma.


Tutto ciò che posso scoprire è tuo pensiero.

Chi me lo farebbe scoprire,

se non tu?


Tutto ciò che posso sperimentare è tuo dono.

Chi me lo farebbe sperimentare,

se non tu?


Il carico che devo portare è tua volontà,

per la quale ringrazio.

Chi me l’avrebbe messo sulle spalle,

se non tu?


Ciò che sono e ho, è tuo miracolo.

In ogni cosa vedo te all’opera.

Signore ti ringrazio perché vedo la tua volontà,

ti ringrazio con tutto il cuore.


Signore, Tu tieni tra le mani il mondo intero

Siamo turbati per quanto succede nel mondo

e non sempre comprendiamo in qual modo dirigi il corso della storia.

Tu permetti le guerre, le divisioni, le follie degli uomini e delle nazioni.

Tu non spazzi via con un colpo di spugna la fame che regna nel mondo e neppure le sofferenze.


Signore, tienici aggrappati alla Tua parola.

Radica le tue promesse nei nostri cuori e fa

che possiamo trasmettere ad altri

la speranza che ci viene da Te.

Non permettere che il lamento

prevalga sullo stupore,

che le delusioni schiaccino l’entusiasmo.

Aiutaci a scommettere con più audacia sui giovani e fa che le nostre famiglie, attraverso il dialogo, siano un luogo privilegiato di crescita cristiana e civile.

Ravviva in ciascuno di noi la volontà di rinnovare le nostre relazioni, educaci nel costruire, con pazienza e fiducia, giorno dopo giorno, ponti di comunicazione fraterna.

Liberaci da ogni paura: aiutaci a camminare con fiducia e con gioia per le strade di questo mondo, a piantare intorno a noi alberi di solidarietà e di speranza, perché la giustizia e la pace diventino traguardo dei nostri impegni quotidiani.

Il Signore regna sulla storia e sconvolge il «sistema» del Maligno

Oggi è l’ultimo giorno dell’anno:

ci troviamo per prendere congedo dall’anno che sta per finire.

Ognuno deve farlo da solo nelle profondità del proprio cuore. Perché ogni uomo è diverso dall’altro: l’anno vissuto da uno si distingue da quello vissuto da un altro. Dio ci conduce ciascuno per la propria strada.

Ci lasciamo un anno dietro di noi con il suo lavoro, le sue preoccupazioni, delusioni, amarezze, fallimenti, con i progetti che abbiamo formulato e non sono stati realizzati.

Però prendiamo anche congedo con un senso di gratitudine per le cose positive che abbiamo vissuto, perché Dio ha fatto anche del bene agli altri per mezzo nostro.

La riconoscenza comincia nelle piccole cose e all’inizio non è rivolta a Dio, ma alle persone, e consiste nell’attenzione che si dà a qualcuno, standogli accanto, pensando a quanto si è ricevuto.

La sapienza giudaica dice: “Non gettare una pietra nel pozzo da cui hai bevuto”.

Nella vita normale non ci rendiamo affatto conto che l’uomo riceve molto più di quanto dia e che la vita è arricchita proprio dalla riconoscenza. Facilmente si dà esagerata importanza alle proprie azioni, dimenticando che abbiamo ricevuto da altri quello che siamo diventati.

( Dietrich Bonhoeffer )

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