Meditazione IIa domenica di avvento B - Monastero del Bene Comune

NEWS

Home Top Ad

Post Top Ad

sabato 5 dicembre 2020

Meditazione IIa domenica di avvento B

 



Ricordiamo davanti a te, o Signore

Bangladesh: il governo ha predisposto un piano di trasferimento per migliaia di Rohingya sull’isola-ghetto di Bhasan Char.

L’Honduras devastato dalle tempeste tropicali. Due tempeste tropicali Iota ed Eta che hanno colpito più di tre milioni di persone. Oltre 90 le vittime, diversi i dispersi.


Le intense piogge, che la scorsa settimana hanno colpito la Sardegna, hanno provocato un’alluvione a Bitti, in provincia di Nuoro. I morti sono tre.


Etiopia: una nuova chiusura del confine con il Sudan blocca il transito di rifugiati


Egitto: almeno 57 condanne a morte eseguite negli ultimi due mesi.

Mentre sta per salpare una delle due navi militari italiane Fremm acquistate per 1,2 miliardi di euro dal Cairo, ieri è arrivata la notizia che la Procura egiziana non considera soddisfacenti le prove dei magistrati italiani sulle responsabilità degli 007 egiziani nella morte di Giulio Regeni. La famiglia chiede il ritiro del nostro ambasciatore dalla capitale


I servizi di sicurezza della Tanzania nel 2020 hanno arrestato, torturato o fatto sparire con la forza e in modo arbitrario almeno 18 rifugiati burundesi provenienti dai campi profughi del paese


Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

Il 3 dicembre sin dal 1981 l’Assemblea generale dell’ONU ha istituito questa Giornata per promuovere l’inclusione delle persone disabili e combattere ogni forma di discriminazione.


Per la 23.ma Giornata di pastorale sociale organizzata dall’arcidiocesi di Buenos Aires.


Nel Sud Sudan, è stato istituito a Juba il primo tribunale speciale per le violenze di genere.

La Corte suprema nigeriana ha confermato la condanna della Shell, multinazionale petrolifera anglo-olandese, per sversamenti di petrolio in mare.


E' un maestro indiano, Ranjitsinh Disale, l'insegnante migliore del mondo. Vince il 'Global Teacher Prize'. Quando Disale, oggi 32enne, arrivò nel 2009 nella scuola che gli era stata assegnata trovò solo un piccolo edificio "fatiscente, una via di mezzo tra una stalla e un deposito". Disale sistemò l'aula, riuscì a garantire che tutti gli scolari avessero libri di testo nella loro lingua locale e inventò un sistema educativo che permette agli studenti di accedere a poesie, racconti, video letture e compiti.


Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Maranatha, Maranatha, Vieni, Vieni, Signore Gesù

***

O Dio grande nell’amore, raddrizza nei nostri cuori i tuoi sentieri, spiana le alture della superbia, e preparaci a incontrare con fede ardente Gesù Cristo, nostro unico Signore. Amen


Is 40, 1-5. 9-11 2Pt 3, 8-14

Mc 1, 1-8

1 Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.

2 Come è scritto nel profeta Isaia:

Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada. 3 Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri,

4 Si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5 Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6 Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico

7 e predicava: “Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non sono degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. 8 Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo”.

***

Il Vangelo di Marco comincia con la parola “Inizio” che incontriamo similmente in Genesi “In principio” e anche il IV Vangelo: “In principio era il Verbo”.

Marco vuole farci comprendere che quanto andrà narrando nel suo scritto corrisponde ad un cammino che avrà necessariamente un crescendo: se c’è un inizio ci sarà anche un seguito. La vita cristiana dunque per l’evangelista è un cammino, non un blocco monolitico di verità concettuali o di doveri stabiliti in un codice etico astratto.

… “Inizio del VANGELO”. Marco è il primo degli evangelisti ad usare questo termine “vangelo” per raccontare la vicenda di Gesù. È una parola che nasce in ambiente militare. Quando l’esercito vinceva la battaglia, e quindi sconfiggeva il pericolo nemico, ecco che dalle fila militari partiva un “evangelista” a portare l’evangelo, cioè con l’incarico di raggiungere la città per recarvi la “buona notizia” che la vittoria era stata raggiunta e che la minaccia di distruzione o di assedio era ormai scongiurata. Quindi la gente riprendeva la vita di sempre, poteva sperare nel domani, avere fiducia, prosperità, pace e quant’altro di positivo poteva sorgere da un cambiamento che s’è risolto in termini positivi.

Per Marco, questa “buona notizia” che contiene pace, speranza, positività ecc. è Gesù.

Per cui INIZIO DELLA BUONA NOTIZIA CHE è Gesù, IL Cristo, IL FIGLIO DI Dio.

ANCHE IN QUESTA SERIE DI TITOLI applicati a Gesù è sotteso un cammino. Sono termini infatti ben calibrati e distinti l’uno dall’altro:

  • Gesù. Nome di una storia di vita vissuta nella concretezza di particolare periodo e di una precisa geografia.

  • Cristo è nome di missione, collegato per altro con azioni di “cura” verso l’umanità ferita, sofferente, peccatrice e collegato anche al suo cammino di croce. Come a dire che il modo di portare avanti le cose, secondo il compiacimento di Dio, è l’amore per l’umanità sofferente e il dono di sé fino all’ultimo.

È così che il Cristo vince: vince perdendo.

  • Figlio di Dio è, infine, titolo teologico. Come conoscere Dio se non guardando il figlio? In questa vicenda, ovvero nel mistero del Cristo, Dio parla in modo unico e definitivo. Quando la Chiesa e Mc. in particolare, riconoscono in Gesù il figlio di Dio, fanno di Gesù “un caso serio” per entrare nel come Dio vede la storia e la vita (=Regno di Dio)

Dopo il titolo, s’apre il sipario. La prima scena è il deserto. Richiamando sapientemente il testo di Is. 40, 3

Una voce grida: “Nel deserto preparate la via al Signore”

e adattandolo con una certa libertà, Mc. ci conduce in un ambiente di essenzialità: il deserto. A guidarci in questi spazi abitati dalla sottile voce di silenzio una figura: Giovanni il Battista, una figura, “desertica” nell’essenzialità di uno stile di vita, plasticamente espresso dal suo cibo e dal suo vestito. In realtà il deserto in cui siamo condotti e il contatto con questo soggetto che lo abita ci dà di comprendere che l’umanità in quel deserto è se stessa, senza orpelli, se stessa nella sua nuda essenzialità. È questa la condizione per mettersi in cammino, cioè per cercare di dare una risposta a ciò che cerca.

L'umanità cerca novità, cambiamento, purificazione. Trovarsi tra il deserto e il fiume Giordano, è come trovarsi nella condizione dei padri, quando entrarono nella terra della promessa, tanto a dire: nella condizione di incominciare a vivere in una nuova realtà (un nuovo cammino). La gente che abbassa i colli della superbia ed innalza e riempie di fiducia il vuoto interiore, è gente che abita il deserto dell’essenziale per essere più buona, diversa da come è sempre stata…l’umanità che si dedica a questa ricerca è disposta a buttarsi nell’acqua per questo!

Ma anche il buttarsi nell’acqua non basta. Non basta il desiderio, la buona intenzione per quanto imprescindibili.

IO VI IMMERGO NELL’ACQUA dice il Battista ma solo colui che viene dopo di me farà qualcosa di più importante: VI IMMERGERA’ NELLO Spirito. Egli andrà ben oltre le raccomandazioni come le posso dare io, vi metterà in contatto con l’amore (vi immergerà nello Spirito) perché è l’amore purifica, suscita novità, cambia le cose, rende giusti gli ingiusti. Dal di dentro suscita la pace, la giustizia.

Questi doni li possiamo ricevere solo da chi ci vuole veramente bene. È un superamento di sé che solo gli innamorati possono vivere. Questa umanità che per cercare riscatto e cambiamento è andata nel deserto col suo deserto, disponibile perfino a buttarsi nell’acqua, quest’umanità ha bisogno di uno sposo che le voglia veramente bene.

DOPO DI ME VIENE UNO CHE IO NON SONO DEGNO DI PIEGARMI A SCIOGLIERE I LEGACCI DEI SUOI CALZARI.

È questo modo di parlare di Giovanni che rivela il suo pensiero su Gesù quale sposo dell’umanità.

La legge del levirato prevedeva il diritto di prendersi in moglie la vedova del fratello defunto. Egli godeva a riguardo di un “diritto di prelazione” su di lei, a meno che non decide di rinunciarvi. In questo caso, il pretendente che subentrava compiva il gesto di sciogliere i calzari all’avente rinunciato, quasi a rendere visibile la decisione di non compiere quel passo.

Giovanni, invece, non scioglie i calzari al Cristo perché solo lui è lo sposo, solo lui è colui che ama veramente con cura e tenerezza l’umanità. E questo amore di tenerezza è la buona notizia che tutti devono sapere. E con questa buona notizia ognuno può camminare lungo la strada della vita con fiducia, speranza, amicizia e pace.


Salmo 84

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.


Post Bottom Ad

Pages