Meditazione VI Domenica B - Monastero del Bene Comune

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domenica 14 febbraio 2021

Meditazione VI Domenica B

 

Ricordiamo davanti a te, o Signore

Bambini soldato. Questo fenomeno drammatico ha dimensioni globali: in tutto il pianeta si stima che siano circa 250 mila i minori impiegati nei conflitti.

Myanmar, la protesta non si ferma. L’esercito usa i proiettili. Proseguono nel Paese asiatico le manifestazioni contro il colpo di stato militare. 

Disastro naturale in India: si temono più di 200 morti. Si è rotta una diga che ha provocato una grande alluvione. La tragedia, causata dal distaccamento di un pezzo di ghiacciaio, è avvenuta in una regione a nord del Paese, a ridosso dell’Himalaya. 

Tratta, prostituzione, schiavitù: oltre 40 milioni le vittime. Non spegnere i riflettori è di fondamentale importanza, da cui l’istituzione nel 2015 da parte di Papa Francesco di una Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta degli esseri umani. 

Canarie: tensioni tra Marocco e Spagna per un video che documenta violenze su minori migranti.

Mostra agenti di polizia che picchiano selvaggiamente giovani migranti marocchini, in un centro di accoglienza per minori di Las Palmas.

Uganda: l’opposizione denuncia una campagna di arresti arbitrari.  Sarebbero centinaia i sequestri segnalati nell’ultimo mese dai famigliari.

Quattro italiani legati alla camorra erano stati arrestati nel giugno del 2019 in Costa d’Avorio, in un’operazione condotta dalle polizie ivoriana, francese, italiana e brasiliana. E ora sono stati condannati dal tribunale di Abidjan a 20 anni di carcere per traffico di cocaina.

Delle 128 milioni di dosi di vaccino somministrate finora, oltre i tre quarti delle vaccinazioni sono avvenute in soli 10 paesi.

India: continua protesta contadini contro la riforma del commercio agrario.

Terra dei fuochi. Dalla Procura di Napoli nord e dall’Istituto superiore di sanità è arrivata la conferma che tra lo smaltimento illegale e assassino dei rifiuti e l’insorgenza di patologie gravissime c’è una relazione.


Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

  • Case per sfuggire alla violenza dell'organizzazione terroristica jihadista. Oggi il progetto è finalmente realizzato.
  • Nel messaggio alla Fao per la celebrazione online della Giornata mondiale dei legumi, papa Francesco, ricorda che lenticchie, fagioli, piselli e ceci sono un cibo nobile, essenziale di una dieta sana, che superano barriere geografiche, appartenenze sociali e culture”.
  • Gli Usa aprono il confine con il Messico ai profughi-ostaggi nel limbo Covid
  • Azzerato il piano Remain in Mexico di Trump.
  • Adiós al muro di Donald Trump. L’immensa barriera fisica, che avrebbe dovuto blindare la frontiera sud da Tijuana al Golfo del Messico, è ufficialmente archiviata. 
  • Il Papa, a una delegazione dell’Istituto europeo di Studi internazionali, ha dichiarato: «La persistente crisi sanitaria globale ha dolorosamente evidenziato l’urgente necessità di promuovere una cultura dell’incontro per l’intera umanità.


Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis


In un momento come questo, o Signore, in cui la strategia dell'esclusione sembra vincente, donaci di umanizzare le relazioni secondo il vangelo della fraternità; donaci di non rinunciare alla promessa del Regno. Amen 



Lv. 13, 1-2.45-46 1Cor. 10, 31-11,1

Mc. 1, 40-45


40Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito 44e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». 45Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

*** 


“Il lebbroso colpito da lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! Sarà immondo finché avrà la piaga.” Queste sono le parole del libro del Levitico (Ia lettura)

Per capire bene queste parole ed il senso dell’azione di Gesù, occorre sapere che la condizione di immondo e di impuro, non esprimeva uno stigma morale ma umano, sociale, cultuale. Vale a dire che il colpito dalle piaghe della lebbra o di qualsiasi altra malattia della pelle, proprio per lo spettacolo repellente e per la paura di contaminazione infettiva, era considerato come un essere da tenere lontano. Lontano dagli altri, dal gruppo, dalla comunità e, nello stesso tempo, lontano dalla preghiera, dalla religione, in una parola, da Dio perché uno in quelle condizioni, secondo quel modo di vedere, non era degno di pregare Dio. Quindi uno poteva essere moralmente corretto ma il suo essere segnato nel corpo lo qualificava come meno uomo degli altri e, di conseguenza nemmeno adatto a stare in rapporto con Dio. Erano regole che, secondo la mentalità antica servivano per esprimere ed onorare la “santità di Dio”. Sarebbe interessante interrogarsi su quale immagine di Dio si reggeva dunque una simile concezione religiosa.

 Tuttavia, non dobbiamo sorprenderci più di tanto. Gli uomini di tutti i tempi, specialmente se religiosi, hanno qualificato i diversi da sé come qualcosa di negativo, in un certo senso di lontani da Dio.  Una volta erano i protestanti, eretici destinati alla rovina eterna per il fatto che non appartenevano alla nostra gente, poi i comunisti bolscevichi, poi gli extracomunitari, gli slavi, gli albanesi, poi i musulmani, poi le ragazze madri, poi i divorziati, gli omosessuali…

Quando l’altro lo identifichiamo con un’etichetta sociale, religiosa o di storia personale come detenuto, drogato, alcolista, psichiatrico, ecc., noi dimentichiamo che è una persona appartenente alla nostra stessa umanità e lo allontaniamo dalla nostra vita, magari in nome di Dio. Ecco su che cosa si reggevano le categorie del puro e dell’impuro. Categorie mentali che Gesù è venuto a fracassare.

È interessante che nel testo originale sia lebbroso a prendere l’iniziativa di avvicinarsi a Gesù per esporgli il suo problema. Egli non dice, come abbiamo sentito nella prima lettura, “se vuoi puoi guarirmi”. No! Ma: “Se vuoi puoi purificarmi”. Cioè puoi farmi sentire ancora persona umana, parte dell’umanità.

E Gesù, disobbedendo a precise norme religiose ufficiali secondo cui un lebbroso non solo doveva essere tenuto lontano ma nemmeno toccato, altrimenti diventava impuro anche chi lo avrebbe toccato, entra in contatto fisico: lo tocca; compie coscientemente un’azione eretica. Riprende cioè i contatti con un’umanità ridotta a larva; la considera, la reintegra nella vita; gli si mostra solidale. 


È a tal punto preso dentro la passione per la dignità della persona che arriva persino a indignarsi perché lo stesso lebbroso, pur subendo le conseguenze dell’esclusione, in fin dei conti, accetta quelle sporche regole di una religiosità che crea emarginazione: “Si indigna contro di…” È molto più forte di “Ammonendolo severamente”. L’indignazione non va confusa con la rabbia. L’indignazione ha a che fare con la dignità; è l’irrompere di un fortissimo senso della dignità delle persone e della dignità di Dio. “…e subito lo scacciò fuori…” Fuori? Dove? Fuori dal mondo chiuso di una religiosità che in nome di Dio esclude l’uomo. 

Le sue parole e i suoi gesti sono semplicemente sconvolgenti. Preludio di altre parole ed altri gesti destinati a mettere in crisi il comune seno religioso.  

Gesù dunque ha un’altra immagine Dio e della sua santità: il Dio solidale con l’umanità sofferente ed esclusa. Per essere davvero vicini a questo Dio di Gesù Cristo occorre essere vicini all’uomo, non separati. Per essere degni di lui occorre avere il senso della dignità della gente, per essere puri occorre sporcarsi con le miserie umane; toccare, entrare in contatto come ha fatto lui col lebbroso. Gesù, anziché prendere le distanze, si commuove, ossia si muove insieme.

In effetti, da questo momento Gesù entrerà in serio conflitto con la religione ufficiale. Conflitto che fin dall’inizio lo collocherà dentro un destino di persecuzione e di morte. Chi vuole dare vita all’umanità deve prepararsi a perdere la sua: questo è il cammino di Gesù e questo è il cammino di chi lo segue. 

“Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte”. Ora, colui che prima non poteva entrare nella città, vi può entrare, mentre Gesù rimane fuori, in luoghi deserti. In un certo senso, per ricollocare il lebbroso nel consesso degli umani, Gesù va a situarsi nei luoghi della marginalità. Mi sembra di intuire che, per comprendere davvero la sofferenza dell’escluso, occorre mettersi nella sua situazione. Entrare in contatto, mettersi al posto di, farsi carico …sono le condizioni per operare il cambiamento dell’accoglienza e dell’inclusione.

Intanto colui che fu toccato dal Cristo e restituito a se stesso, non si arresta a contemplare narcisisticamente la sua nuova situazione, ma si trasforma anche lui in un annunciatore. Anche lui si appassiona all’umanità e racconta a tutti che d’ora in poi è possibile rinascere.   


Salmo 31

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa

e coperto il peccato.

Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto

e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,

non ho coperto la mia colpa.

Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»

e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.

Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!

Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!


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