Meditazione XXVIa Domenica B
Ricordiamo davanti a te, o Signore
Il segretario generale delle Nazioni Unite, alla 76.ma Assemblea generale dell'Onu, interviene sulla crisi climatica: "Siamo sull'orlo dell'abisso, agire subito. Vediamo segnali di allarme in ogni continente e regione, temperature elevate; è scioccante la biodiversità che si perde, aria e acque sono inquinate, i disastri legati al clima sono evidenti".
In Burundi inondazioni e altre catastrofi naturali hanno costretto almeno 100 mila persone a fuggire dalle proprie abitazioni.
Sta suscitando indignazione e polemiche un video diffuso dai media americani nel quale si vedono agenti, al confine con il Messico, che starebbero frustando i migranti, in maggioranza haitiani, che chiedono asilo.
Eritrea. Amnesty International ha lanciato una campagna per chiedere che il governo eritreo rilasci 21 prigionieri politici, arrestati nel settembre 2001 e detenuti da 20 anni senza che nei loro confronti sia mai stata formulata alcuna accusa.
L'area deforestata dell'Amazzonia brasiliana ad agosto 2021 è la più grande mai osservata in questo mese da dieci anni. Il mese scorso sono stati disboscati 1.606 km quadrati di foresta.
A 300 giorni dall'avvio della protesta degli agricoltori contro la riforma del commercio agricolo approvata un anno fa dal governo di Delhi, il Fronte unito degli agricoltori che raggruppa 40 sigle sindacali ha proclamato uno sciopero nazionale per il 27 settembre.
Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison
Aiutaci a custodire la speranza
Aumenta la disponibilità di cibo e di calorie nel mondo, ma non diminuisce la fame dei poveri. Mentre peggiora il livello nutritivo dei prodotti dei Paesi ricchi. Si deve imparare dalle popolazioni delle zone rurali che rispettano equilibri naturali dei prodotti e sostenibilità.
Si rafforzano i movimenti di resistenza contro l’agrobusiness. Di fronte a un incremento degli investimenti stranieri per lo sfruttamento agricolo e forestale di vaste zone di territorio, le organizzazioni della società civile rafforzano la cooperazione transnazionale aprendo nuovi fronti e tattiche di lotta.
Giovani in piazza per difendere il pianeta in vista della Cop26 sul clima. Italia, Germania, Polonia, Austria: il primo Global Strike di autunno è europeo e globale. Anche a Verona gli studenti sono scesi in piazza per protestare contro i cambiamenti climatici. Uno sciopero globale che in città ha preso le forme di una protesta contro l’operato dell’amministrazione comunale.
L’istanza di protesta contro lo sbancamento del bosco sul monte Marseghina, per la quale molti di noi hanno firmato, ha trovato accoglienza presso il Corpo Forestale e presso l’autorità competente dell’Arma dei carabinieri, la quale, vista la quantità di firme, ha ritenuto di inoltrare la pratica presso la Procura.
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis
Ti chiediamo, Signore Dio, di non essere motivo di inciampo per nessuno di chi, consapevolmente o inconsapevolmente, si sta incamminando verso il Cristo. Amen
Num 11,25-29 Giac 5,1-6
Mc 9,38-43.45.47-48
Giovanni
disse a Dio: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel
tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Dio
disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia
un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è
contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un
bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Dio, in verità io
vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno
solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che
gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te
entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare
nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è
motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con
un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna.
E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio
per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due
occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il
fuoco non si estingue».
***
Il senso di questo brano si chiarisce alla luce di ciò lo precede, vale a dire il tema dell’accoglienza del piccolo come criterio di valore all’interno della Comunità dei discepoli del Signore. Criterio che implica che si parta da chi conta meno, da chi è più in difficoltà, da chi è in ricerca di Dio e del suo Regno e da coloro che sono inermi di fronte ai potenti. Di questi “piccoli” ne è simbolo il bimbo, il suo modo di vincere è il non possedere nulla a sua difesa.
Il testo precedente concludeva con l'affermazione: “Chi accoglie uno di questi piccoli accoglie me…”. L’opposto dell’accoglienza consiste nel creare ostacolo al cammino degli altri, dei più piccoli secondo il Vangelo; ovvero, di coloro che si trovano in maggiori difficoltà nella vita. Creare ostacolo o costituire un inciampo al cammino degli altri è detto con una parola: scandalo.
Lo scandalo è un ingombrante di stare con gli altri e tra le cose; qualcosa che impedisce di entrare in contatto.
Mantenere una visione basata sulle differenze di importanza delle persone (per censo, per identità sessuale, per titoli di competenza ecc.), è un ostacolo a chi vuole partecipare alla comunità del Vangelo.
Il brano prende le mosse da una situazione incontrata dai discepoli: “Abbiamo visto uno che operava miracoli in tuo nome e glielo abbiamo impedito perché non era dei nostri”. Letteralmente, il testo non dice “perché non era dei nostri” ma “perché non seguiva noi”. Dunque, il riferimento per la sequela si sta spostando da Cristo ai discepoli. Loro si stanno sostituendo a lui.
Mentre la posizione dei discepoli è autocentrata, le parole di Gesù orientano a ricentrarsi su lui e il suo messaggio:
I discepoli che ricevono un bicchiere d'acqua sono quelli di Cristo...
I piccoli da non scandalizzare sono i “credenti in me”... coloro che hanno fiducia in me...
Il primo ingombro – ostacolo quindi è sostituirsi a Gesù. Occupare il posto della sua autorità e quindi sostituire i suoi criteri con i nostri (chi è il più grande, il più importante…)
L’ingombro (potremmo dire la contro testimonianza) non è indifferente, è un fatto grave: sarebbe meglio legare una macina… Qui il linguaggio è volutamente parabolico e paradossale. Insomma, la Comunità deve fare di tutto perché ciò non avvenga; per toglierlo di mezzo. Ne è responsabile!
Il secondo aspetto è che l’inciampo ha origine dentro la persona. Con il proprio modo di agire, di vedere e di stare con gli altri ci si auto impedisce (se scandalizza te!) di entrare nella mentalità del vangelo (entrare nella vita – entrare nel regno ecc):
Il proprio modo di agire (la mano)
Il proprio modo di relazionarsi e muoversi nelle situazioni (il piede)
Il proprio modo di vedere e desiderare (l’occhio)
In altre parole, affinché questo non avvenga, il Signore domanda la disponibilità a fare discernimento e a compiere delle scelte chiare. Quel taglio della mano e del piede, quel togliersi l’occhio ha il significato di essere disponibili ad amputare dalla nostra esistenza un agire, un relazionarsi agli altri e un modo di vedere la vita e le situazioni che, nel loro insieme costituiscono l’ostacolo della contro testimonianza.
Rimane da chiarire la questione della Geenna e del fuoco.
La Geenna era la discarica dove, naturalmente il fuoco veniva impiegato per incenerire i rifiuti. Nella discarica vanno le cose che risultano inutili ed insignificanti, i rifiuti.
Poi c'è un altro fuoco, quello che ha una relazione col sale. Questo tipo di fuoco serviva per illuminare i pastori che facevano la guardia alle greggi durante certe notti, era alimentato dal potere combustibile del sale. Ora se il sale perde la sostanza combustibile diventa poltiglia inutilizzabile.
I discepoli devono diventare fuoco che illumina, non fuoco della discarica. Il loro compito è accendere i fuochi. E come? Vivendo la fraternità gli uni con gli altri, prendendo congedo dal primeggiare e dal competere, cecando invece di vedere e agire a partire da coloro che stanno in fondo alla fila, i piccoli, le donne e gli uomini cercatori di un Dio della pace e della misericordia:
“Abbiate sale e siate in pace gli uni con gli altri”.
Salmo 18
La
legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la
testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi
del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Anche il tuo
servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il
profitto.
Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai
peccati nascosti.
Anche dall’orgoglio salva il tuo
servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò
irreprensibile,
sarò puro da grave peccato.