Meditazione Domenica 2a di Natale C - Monastero del Bene Comune

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lunedì 10 gennaio 2022

Meditazione Domenica 2a di Natale C

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

  • L’Unicef denuncia che nei territori in conflitto c'è un totale disprezzo dei diritti dei bambini: rapimenti, abusi, reclutamento forzato e il grave pericolo costituito dai residui bellici.

  • È salito a 20 il numero dei morti in Brasile causati da piogge torrenziali che, dal mese scorso, hanno devastato 58 città delle regioni meridionali dello Stato di Bahia.

  • Arriva la dura condanna del cardinale Charles Bo, arcivescovo di Yangon, per il massacro nel villaggio di Mo So, a Hpruso, nello Stato di Kayah, nel Myanmar, di almeno 38 persone - per lo più donne e bambini - ritrovate, il giorno di Natale, carbonizzate all’interno di tre veicoli dati alle fiamme.

  • Lo scrittore ugandese Kakwenza Rukirabashaija, che quest’anno ha vinto il prestigioso premio internazionale per la scrittura coraggiosa del Pen Pinter Prize, è stato arrestato dall’intelligence di Kampala.

  • Secondo i dati raccolti dall’Agenzia Fides, l’Africa è tristemente in testa ai Paesi del mondo per numero di missionari uccisi. Seguono America, Asia ed Europa.


   Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire la speranza

  • L’appello di papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace: “Il perdono spegne il fuoco dell’odio. Andiamo a casa pensando: pace, pace, pace!”.

  • Il mondo esprime cordoglio per la morte dell’arcivescovo anglicano sudafricano, Desmond Tutu, e ricorda il suo impegno contro l’apartheid.

  • Il “Pellegrinaggio di fiducia” per i giovani, organizzato quest’anno a Torino dalla comunità ecumenica di Taizè ha ricevuto messaggi da papa Francesco, da Bartolomeo I, il Patriarcato di Mosca, il segretario generale dell'Onu e dalla presidente della Commissione europea.

  • Aleppo. In molte parrocchie della città, qualunque sia la loro denominazione, i cristiani di Siria si sono organizzati per cercare di non abbandonare nessuno. Le comunità di fedeli distribuiscono cibo, vestiti e talvolta denaro, e la loro solidarietà permette a migliaia di persone di sopravvivere e di riacquistare un minimo di speranza.

  • Decine di donne hanno sfilato a Kabul protestando contro le uccisioni di ex soldati governativi di cui sono accusati i Talebani. Circa 30 manifestanti si sono radunate nei pressi di una moschea nel centro della capitale, riuscendo poi a marciare per qualche centinaio di metri, intonando lo slogan "giustizia giustizia" prima di essere bloccate dai miliziani armati, che hanno tentato di impedire ai giornalisti di seguire la manifestazione.

  • Quelle “delle baracche” sono donne speciali. Tenaci, resilienti e sognatrici le definisce chi le ha conosciute e ha imparato ad andare oltre i pregiudizi. Merito di queste donne se oggi le loro famiglie sono riuscite in una missione che sembrava impossibile, comperarsi una casa di proprietà con un mutuo per portare i loro figli fuori da un ghetto. Ed è merito del progetto Capacity che ha utilizzato i fondi europei per riqualificare la periferia più dimenticata. Capofila è il Comune di Messina mentre la Fondazione di Comunità, ente non profit, è il partner strategico e tecnico che ha ideato il progetto basato su riscatto e legalità.


Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo


Signore Dio, con la tua Parola hai creato i cieli, nella tua Parola tutto contieni, per essa la terra continua a fiorire e l’universo ad espandersi: è per la tua parola fattasi carne che hai reso feconda la storia, manda sempre il tuo Spirito santo, perché riveli i germi del tuo Verbo nascosti in ogni religione e cultura e conduca alla verità tutta intera. Sii benedetto ora e nei secoli. Amen

Sir 24,1-4.12-16    Ef 1,3-6.15-18
Gv 1,1-5. 9-14
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

Solo alcune considerazioni su questo testo del cosiddetto Prologo di Gv., famosissimo. Nel cammino millenario della Chiesa, questo inizio del Vangelo di Gv. è diventato molte volte una preghiera cantata, recitata, insomma, pregata come un testo liturgico. Molto probabilmente anche ai tempi dell'evangelista Giovanni forse, lui stesso lo ha composto come inno liturgico per le sue comunità. Nella chiesa delle origini, la conoscenza di Gesù passava più attraverso il momento della preghiera comune che non attraverso la complessa riflessione teologica, o meglio, le due cose si alimentavano vicendevolmente.
Detto questo, occorre considerare il Prologo come un indice del quarto evangelo. Ogni affermazione qui riportata in toni lirici diventa un titolo di uno sviluppo nel corso della narrazione successiva, cosicché, quello che incontriamo all'inizio, in realtà, potrebbe anche essere conclusione del percorso tematico del Vangelo.
In principio. Con questo esordio, Gv. si colloca al di dentro della tradizione biblica. Genesi inizia così: in principio Dio creò il cielo e la terra … allo stesso modo l’evangelo di Marco:” Principio del Vangelo di Gesù, Cristo, figlio di Dio”. Perciò, non si tratta tanto di un inizio cronologico ma di valore. Come a dire: a fondamento di tutto, o alla base di tutto, o il cuore di ogni cosa di cui andiamo parlando sta questo e questo.
Quindi a fondamento sta la Parola. Nella Scrittura, con questo termine s'intende qualcosa di più consistente delle parole intese in senso verbale. Parola è anche fatto o evento. Una realtà solida dunque, consistente. Attenti perciò a non confondere termine “Logos - Verbo” con un concetto razionale, astratto. Non è affatto vero che a fondamento vi sia un “pensiero” che poi alla fine diventerà qualcosa di storicamente incarnato. C'è piuttosto una relazione di vita (La Parola era rivolta verso Dio) che genererà relazione di vita, che genererà ancora vita, vita intesa come vissuto storico, come esperienza pienamente umana.
Se poi la Parola di cui si parla è Gesù Cristo, questi non è l'incarnazione di un concetto ma una vicenda concreta che nella stessa creazione di Dio è una promessa di bene per tutta l'umanità. In altre parole, i cristiani che pregavano con questo inno erano ben consapevoli che la vicenda di Gesù e la loro adesione di fede non erano il risultato di speculazioni filosofiche. Si comprendevano invece alla luce di un amore preveniente.
Ebbene questa promessa di bene per l'umanità, ad un certo punto si fa presente. Potremmo dire che il prologo è un inno al farsi presente. La grande storia cosmica si rende presente nel frammento. È tipico dell'amore esserci, esserci per te, con te, con amore leale, ossia per la tua vita.
I termini che qui ricorrono con frequenza sono: luce (contrapposta a tenebre), vita. Forse l'evangelista Giovanni cominciava già ad avere a che fare con certe correnti di pensiero che, all'interno della comunità cristiana, conferivano a queste cose una valenza astratta, quasi un sofisma filosofico. Così, ad esempio, la luce era intesa come luce della conoscenza. Sostanzialmente, secondo queste prospettive, Gesù sarebbe stato inteso come sapienza superiore destinata a rivelare una conoscenza superiore e pertanto a promuovere salvezza attraverso la conoscenza. Giovanni vuole reagire di fronte a questo cristianesimo gnostico e disincarnato (cristianesimo da accademia). Propone invece come strada di vita per tutti gli uomini e per tutte le cose la concretezza del cammino di Gesù!
La parola luce allora va intesa nel senso dell'esodo. La luce di una parola di Jhwh che conduce alla liberazione come la luce simbolica della nube nel deserto. Vita è dunque vita pienamente umana, è liberazione per ogni uomo vale a dire semplicemente tutta l'umanità.
Le tenebre, per contro sono gli oppositori, spesso gli appartenenti alla religione, che ostacolano questo tipo di vita – liberazione.
In questo senso il testo può essere letto come un venire di Dio che, ad ondate successive, viene incontro
viene nella Parola che è rivolta verso...
viene nelle cose che in essa trovano senso e fine
viene in coloro che cercano luce
in chi l'accoglie e ne condivide la promessa
ecc.
Viene nella carne. Qui il termine non deve essere inteso in senso biomolecolare, ma piuttosto nel senso della condizione di esistenza fragile e precaria. Quando Giovanni usa questi termini, non pensa tanto alla notte del natale quanto piuttosto alla passione di Gesù. In realtà, è nella passione, ovvero nella piena partecipazione alla vulnerabilità umana, che avviene veramente l'incarnazione.
Il testo originale, non dice “venne ad abitare in mezzo a noi” ma: “Pose la tenda” (eschenosen). Ora quel verbo, contiene le lettere consonanti di ciò che nell'ebraico veniva ad indicare la presenza di Dio nel tempio, la SHEKINA. In altre parole, la presenza non è più nel tempio ma nella tenda di un corpo fragile. La tenda non è il palazzo e nemmeno un tempio. Giovanni scrive queste cose per comunità cristiane di fine primo secolo e inizio secondo, quando cioè la questione tempio era ormai alle spalle. Forse la tentazione di rimettere in piedi un altro tempio, ovvero un altro apparato, istituzionale, gerarchico cominciava a farsi strada anche per le comunità cristiane. Allora Giovanni afferma che a fondamento di tutto (in principio) non vi è la struttura, non la dottrina, non la gerarchia o il potere dei dodici ecc. ma semplicemente l'amore di un Dio che è venuto ad umanizzarsi facendosi tenda.
Entrare in quest'ordine di cose; in questa visione dell'esistenza e, soprattutto partecipare con la propria vita di discepoli a questo modo di essere del Cristo, è ricevere veramente da lui grazia e verità.


Salmo 147
Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.


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