Meditazione Domenica Battesimo del Signore C - Monastero del Bene Comune

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lunedì 10 gennaio 2022

Meditazione Domenica Battesimo del Signore C

 


Meditazione Domenica Battesimo del Signore C


Ricordiamo davanti a te, o Signore

  • Rischia di esplodere la situazione in Kazakistan teatro da giorni di forti dimostrazioni popolari contro il presidente Tokayev a causa del caro energetico. Il capo dello Stato adotta il pugno.

    È presente nel Paese un contingente di 2.500 militari a guida russa, mentre scontri vengono ancora segnalati in tutte le principali città kazache. le proteste hanno provocato decine di morti, fra cui 18 agenti e 28 manifestanti, almeno un migliaio di feriti e circa 2.000 arresti.

  • Migliaia di tigrini deportati dall’Arabia Saudita sono stati “detenuti, maltrattati e fatti sparire con la forza” in Etiopia.

  • Colombia. Gruppi armati continuano a combattere al confine con il Venezuela, nonostante la presenza della popolazione civile. Sono almeno 17 i morti. In questa situazione, è la creazione di corridoi umanitari sicuri che permettano alla popolazione di lasciare i territori per sfuggire ai combattimenti.

  • Brasile: crollano due dighe, in migliaia travolti dall’acqua. Ѐ l’ennesimo disastro annunciato. In tutto il paese le dighe classificate come “ad alto rischio” sarebbero 4mila. Sempre in Brasile, è di almeno 26 morti e 518 feriti il bilancio delle inondazioni che hanno colpito da giorni lo stato di Bahia. Il maltempo a Bahia ha lasciato finora anche 30.915 persone senza più una casa, mentre altre 62.831 sono state costrette ad abbandonare le loro dimore.

  • Covid, in Perù la pandemia ha reso orfani circa 98mila bambini. E' il paese con il più alto tasso di mortalità al mondo.

  • Due giornalisti haitiani sono stati assassinati da una gang attiva in un'area alla periferia della capitale di Haiti, Port-au-Prince. Le due vittime avevano appena realizzato un'intervista a un boss della criminalità locale.

  • Il comitato per l'edilizia del municipio di Gerusalemme ha dato il suo assenso alla costruzione di circa 3.500 nuovi alloggi per coloni israeliani a Gerusalemme Est. Nella sola Gerusalemme Est al momento vivono circa 200 israeliani accanto a 300.000 palestinesi.

  • In Iran, le piogge torrenziali e le conseguenti alluvioni hanno finora provocato la morte di almeno tre persone, fra cui un bimbo di 8 anni. Migliaia di persone sono rimaste senza una casa.

   Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire la speranza

  • Diverse le diocesi, in occasione della solennità dell’Epifania, hanno organizzato liturgie coinvolgendo le comunità degli immigrati e dando vita a Messe multilingue.

  • Il giorno dell'Epifania torna a Milano la tradizionale sfilata dei Magi a Sant’Eustorgio. Al termine della Santa Messa, grazie all'iniziativa "Pane in Piazza", sono stati donati ai fedeli 700 pani simbolo universale di pace e fraternità, con lo sguardo rivolto all'Etiopia. Fra Marino Pacchioni: "L'obiettivo è creare lavoro insegnando un mestiere".

  • Casal di Principe. I parroci del paese del casertano dove il 19 marzo 1994 la camorra ha ucciso don Peppe Diana, hanno ripubblicato e presentato ai fedeli il giorno di Natale il documento “Per amore del mio popolo”, denuncia e chiamata all’impegno dei cristiani contro la malavita organizzata “forma di terrorismo che devasta le nostre famiglie”.

  • L’attivista egiziano-palestinese Ramy Shaath, detenuto in Egitto da quasi due anni e mezzo, è stato rilasciato. Il quarantottenne, figura di rilievo della rivoluzione egiziana del 2011 e coordinatore in Egitto del movimento che difende il boicottaggio di Israele nella lotta contro l’occupazione dei Territori palestinesi, era stato arrestato nel luglio 2019.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo


Signore Dio, manda sempre il tuo Spirito che continui a fare nuova la vita, fino a quando di ognuno potrai dichiarare: “Tu sei mio figlio, tu sei mia figlia, di te sono pienamente soddisfatto”. Sii benedetto ora e nei secoli. Amen


Is 40,1-5.9-11    Tt 2,11-14;3,4-7

Lc 3, 15-16. 21-22

15 Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo,

16 Giovanni rispose a tutti dicendo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.


21 Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22 e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”.


***


Il brano evangelico, è racchiuso tra la predicazione del Battista che, con esortazioni varie, prepara la venuta di Gesù e la sua genealogia. In essa, Gesù è riconosciuto figlio di Adamo.

Immediatamente ci viene presentato il clima di attesa del popolo. Di quest’attesa recentemente abbiamo modo di meditare in una delle domeniche di avvento.

Nei vv. 17-20, che il nostro testo omette, Giovanni presenta la sua visione del Messia. La drammaticità dei toni corrisponde senz’altro ad aspettative presenti in alcune correnti apocalittiche dell’Antico Testamento e di altri circoli tipo Esseni del Mar Morto. Ad ogni buon conto, le parole di Giovanni stanno a significare che Gesù Cristo è l’evento ultimo e definitivo che va preso assolutamente sul serio senza alcuna riduzione. Insomma è attraverso Gesù che Dio parla e si manifesta per quello che è.

È molto presente nel N. T. la preoccupazione di non porre la vicenda di Gesù (ciò che ha detto, fatto e vissuto) sullo stesso piano di altre vicende. I cristiani delle prime generazioni erano invitati dalla drammaticità di queste pagine a vivere la fede dandosi delle priorità non opzionali.

Il resto è una presentazione sintetica sulla fine drammatica del Battista presentato come profeta, martire per aver avuto in ogni momento il coraggio della verità.

Si tratta di una serie di ritocchi convergenti verso il centro, ovvero, il racconto del battesimo di Gesù.

Non era facile per le comunità della Chiesa primitiva raccontare un episodio nel quale Gesù si “sottopone” a Giovanni: la cosa suscitava certamente una sorta di “imbarazzo teologico”: se Gesù va da Giovanni e si sottopone a lui, significa che gli è inferiore. Eppure, se non ostante il palese imbarazzo, la testimonianza di tutti gli evangeli concorda nel riferire questo evento, significa che qui troviamo un nucleo non trascurabile dell’identità del mistero di Cristo.

La versione liturgica trascura il verbo che sostiene tutto il periodo. Gli altri verbi (mentre pregava, il cielo si aprì, lo Spirito discese…) sono solo partecipativi. Il verbo principale è egeneto avvenne. Siamo cioè di fronte ad un avvenimento, ad un fatto che parla, ad una realtà talmente significativa che non può essere rimossa.

Che cosa avvenne di tanto importante, quasi sconcertante? Il battesimo immersione di Gesù, ovvero un suo personale calarsi dentro la situazione di peccato del popolo. Egli non prende le distanze, entra dentro, condivide la sofferenza, tocca con mano, si espone al giudizio di condanna, diventa impuro toccando gli impuri, si immerge nel terrestre uomo-umanità che di più non si può. Questa sarà l’immersione che egli desidererà fino all’estremo, fino alla morte.

Luca nota che questo evento accade in un clima di preghiera: e pregando. La preghiera è quel modo di stare con Dio che giunge a sprigionare il desiderio di condividere i suoi stessi piani. Il sogno intimo di Dio è che l’umano e il divino si fondino insieme; si immergano l’uno nell’altro.

È a causa di questa paradossalità della manifestazione del divino nell’umano che rende necessaria una rivelazione.

Ecco allora che i cieli si aprono per rivelare – manifestare e la colomba, a ricordo della creazione o del dopo diluvio, sta ad indicare che con Gesù inizia una nuova creazione (non un rabberciamento). Nuova creazione perché ormai il divino e l’umano sono insieme per sempre. Vale a dire che d’ora in poi più siamo umani, ossia noi stessi, più realizziamo il divino. Forse i cristiani delle prime generazioni temevano che assumere atteggiamenti squisitamente umani, come la misericordia, il dialogo, l’amore per gli esclusi, la fiducia e la sima per le donne, tutti tratti che troviamo presenti nel Vangelo di Luca, non si addicesse ad un vero spirito religioso.

La voce infine annuncia che chi ha intrapreso questa strada è Il FIGLIO, ossia colui che esprime chiaramente i lineamenti del Padre. Qui sta la compiacenza. Dio è così come lo manifesta il Figlio, è pienamente soddisfatto.

Ritornando a quanto si diceva all’inizio a proposito del contesto, risulta significativo che il racconto sia seguito dalla genealogia. Essa ha il compito, come è consuetudine presso gli antichi, di presentare, attraverso le radici generazionali, l’identità di una persona. Ora, l’evangelista Luca fa risalire ad Adamo (=il Terrestre) l’origine di Gesù. Perciò Gesù Figlio è terra e, se Dio lo riconosce come figlio, Dio è terra e cielo e noi siamo figli e figlie, anche noi terra e cielo.

Dio condivide la nostra umanità, il nostro cammino. Nulla di ciò che ci appartiene, sia come pienezza sia come incompiutezza, come fragilità e come grandezza gli è estraneo. Da Gesù in poi, curare l’umano, la storia e la materia fa è esercizio concreto della figliolanza con Dio; fa parte della mistica politica.


Salmo 103

Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda.

Costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento,
fai dei venti i tuoi messaggeri
e dei fulmini i tuoi ministri.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto:
là rettili e pesci senza numero,
animali piccoli e grandi.

Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.

Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

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