Ricordiamo davanti a te, o Signore
Domani, 6 febbraio, sarà la Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali. Di tratta di una violazione estrema dei diritti e dell’integrità delle donne e delle ragazze. Si stima che circa 68 milioni di ragazze in tutto il mondo rischiano ancora di subire questa pratica prima del 2030.
Nel quinto anniversario del Memoradum tra Italia e Libia sul contrasto all’immigrazione illegale, le organizzazioni umanitarie chiedono lo stralcio dell’accordo e denunciano il suo fallimento con l'aumento del potere dei gruppi di trafficanti di esseri umani.
Rapporto Amnesty. L’organizzazione non governativa accusa gli israeliani di attuare una politica contro i palestinesi, ovunque essi siano, definita di “oppressione e dominazione”. Risponde il ministro degli esteri di Gerusalemme, Lapid: sono critiche antisemite.
Un ennesimo duro attacco alla natura. Nel polmone verde del Pianeta, nel bacino fra i più ricchi di biodiversità della Terra, il guasto a un oleodotto in Ecuador, sta provocando lo sversamento da venerdì scorso di greggio pesante in un’area protetta, il Parco nazionale amazzonico Cayambe.
Almeno 24 persone, tra cui 8 bambini, sono morte in Brasile a causa delle intense piogge, con smottamenti e inondazioni, che hanno colpito lo Stato di San Paolo. Mentre i dispersi sarebbero una decina.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni sono "inorridite dall'attacco armato al sito per sfollati interni a Ituri nella Repubblica Democratica del Congo", dove oltre 50 persone sono rimaste uccise.
Decine di persone, tra cui 11 agenti della sicurezza, sono rimaste uccise in diversi attacchi avvenuti nel weekend nel nord-ovest e nel centro della Nigeria e operati da bande criminali pesantemente armate.
Tre agenti delle squadre speciali della La polizia di Minneapolis, Minnesota, hanno fatto irruzione in un appartamento e sparato a un ragazzo afroamericano, uccidendolo. Gli agenti stavano cercando il presunto autore di un omicidio.
Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison
Aiutaci a custodire la speranza
Un richiamo alla concretezza della fraternità è contenuto nei videomessaggi di Francesco e di Al-Tayyeb diffusi da Dubai per la Giornata internazionale della Fratellanza umana indetta dall'Onu. Questa è la" strada in cui perseverare", dice anche l'imam Akkad, che precisa: "Ora tocca a noi, dal basso". E un rappresentante della Comunità di Sant'Egidio afferma che le logiche di guerra sono obsolete.
Sarà aperta il 15 marzo a Lahore, in Pakistan, l’inchiesta diocesana per la Causa di beatificazione e canonizzazione di Akash Bashir che, sette anni fa, ha perso la vita impedendo ad un attentatore suicida di farsi esplodere all’interno della chiesa cattolica di San Giovanni dove circa duemila fedeli si erano radunati per la Messa domenicale.
Dal Papa rifugiati artisti, disabili artigiani, ragazze madri. Francesco riceve in Vaticano la Fondazione "Casa dello Spirito e delle Arti", onlus nata nel 2012 a Milano attiva per la promozione sociale e lo sviluppo di chi vive in condizioni di fragilità: “Il vostro lavoro, segnale contro la cultura dello scarto” ha dichiarato il papa.
Afghanistan. Le università pubbliche in alcune province afghane hanno riaperto per la prima volta alle donne da quando i talebani hanno preso il potere lo scorso agosto: sono ammesse anche le donne che però, secondo le autorità, saranno in aule separate dagli uomini.
A Roma, Milano, Torino, Catania i centri diurni di Save The Children proteggono e integrano migliaia di adolescenti sbarcati da soli. Adulti per forza, elaborano i traumi e si riscoprono adolescenti
Ogni giorno questo spazioso centro diurno di Save The Children per i cosiddetti "msna", minori stranieri non accompagnati, è frequentato da decine di ragazzi. Che trovano aiuto materiale, legale e soprattutto percorsi di accompagnamento e inserimento.
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo
Signore, ci consumiamo in attivismi senza risparmi e non prendiamo niente. Liberaci dalle divoranti pianificazioni e da tutte le nostre inutili strategie, e donaci solo la fiducia, tanto da osare tutto e solo nella tua parola. Amen
Is 6,1-2.3-8 1Cor 15,1-11
Lc 5,1-11
1 Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Genèsaret, 2 vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3 Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
4 Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5 Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6 Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7 Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8 Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». 9 Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10 così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 11 E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
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Sono pagine molto ricche di immagini e di messaggi. La prima lettura evoca la vocazione profetica di Isaia. Il vangelo ci porta a considerare una vicenda di chiamata nella quale siamo rappresentati anche noi.
Il Signore parla. Egli crea un legame con tutti e con ciascuno. Così mi sembra di poter interpretare il primo elemento che ci viene offerto dal testo evangelico: “…la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la Parola di Dio”. È così difficile ascoltare qualcuno che ci dica cose vere, che ci prenda sul serio, che con la sua parola dia vita ed energia ai nostri cuori invece di rimprovero e condanna!
È facile immaginare ciò che accade quando c’è ressa: un vociare, spintoni per passare davanti, qualche battuta di pettegolezzo, qualcuno dei più alti che impedisce di vedere la persona che parla… Gesù chiede una barca ai soci della cooperativa di pescatori per staccarsi un po’ dalla confusione. La parola del Signore arriva dove la gente si trova, nella mischia della vita e dei problemi eppure, essa si distingue da tutte le altre. Non si confonde con la propaganda elettorale, non appartiene agli spot che vogliono catturare per interesse l’opinione pubblica, non è preoccupata di essere scritturata da qualche emittente che fa audience. Il Vangelo è per tutti ma si distingue dal vociare. Per ascoltare e per parlare secondo verità occorre “prendere le distanze” dal mondo delle manipolazioni delle parole.
Eppure quella Parola che è rivolta a tutti (la folla faceva ressa) è destinata ad entrare nel particolare della vita e della ferialità di ciascuno: è per chi viene da lontano e per chi sta lavorando – lavavano le reti -, è per Simone e per i suoi colleghi.
Cosa accade quando si entra in relazione personale e profonda col Signore? La relazione col Signore produce novità e cambiamento.
La vocazione di Isaia, che abbiamo sentito nella prima lettura e che molto probabilmente veniva ricordata dal profeta per presentare le credenziali del suo ministero in un momento in cui veniva massa in dubbio la sua credibilità, ci pone di fronte proprio a questa esperienza. Egli incontra Dio come il “Santo- Qadosh”. Nella Scrittura “santo” non è riferito a chi è moralmente perfetto ma, riferito a Dio, significa “totalmente altro”, “non manipolabile”. La nube di fumo, il terremoto, il manto che riempie ogni cosa, mettono in risalto proprio questi aspetti della santità di Dio. Isaia sente di essere inadeguato – un uomo dalle labbra impure io sono”, vorrebbe lasciare che la parola del Signore continui ad essere una parola che va bene per tutti in generale, ma lui, non si ritiene all’altezza per esserne coinvolto. Ma quella parola invece penetra e, una volta che lui ha preso coscienza della sua fragilità, non può che arrendersi: “Eccomi, manda me!”.
Simone e i soci fanno anche loro un percorso analogo. A loro viene chiesto di rovesciare le loro competenze addirittura in fatto di pesca. Sanno da sempre che di giorno non si pesca! La sua Parola è talmente al di là del nostro buon senso fino a chiederci di accogliere in noi una fiducia che sta oltre ogni previsione di risultati.
Quando Simon Pietro – ovvero i credenti perché qui è rappresentativo di tutti i discepoli – si accorge che la misericordia del Signore va oltre ogni previsione basata su ciò che l’uomo merita, allora Pietro e tutti noi apriamo veramente gli occhi sulla nostra realtà di poveri esseri esposti ad ogni piccineria.
Quel momento è anche il momento magico della chiamata: “ti farò pescatore di uomini”. Vale a dire: uno che farà vivere gli altri. I pesci tratti dall’acqua muoiono, ma gli uomini vivono.
Questa parola è arrivata a te, tu hai scoperto la tua fragilità, proprio per questo ora hai abbastanza esperienza, grazie alla tua debolezza per metterti a disposizione della crescita degli altri.
Più tardi, sul punto di comportarsi da filibustiere col rinnegamento, Gesù gli dirà: “Io ho pregato per te, e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli!”. Tanto a dire: i tuoi fallimenti, i tuoi peccati mettili a disposizione del cammino degli altri. Se questa parola è vera anche per noi, non possiamo che dire con Isaia: Eccomi.
In questo senso la parola del Signore ci raggiunge per tirarci fuori dalle nostre chiusure ataviche (tanto sappiamo quello che serve per pescare);
produce quella consapevolezza che ci fa pervenire al quella verità che nessuna mistificazione propagandistica può eludere o eliminare (“uomo dalle labbra impure io sono” – “allontanati da me perché sono un peccatore”);
è efficace. La mia storia, pe quanto sbagliata, non è per il male ma per il bene (ti farò pescatore …è stato tolto il tuo peccato); crea nuova disponibilità.
Nell’eucaristia Gesù dice a tutti e a ciascuno il suo “Eccomi”. Il pane ed il vino, che rappresentano la nostra vita, diventeranno presenza del Signore in mezzo alla sua gente convocata, noi pure, attraverso questi doni, manifestiamo al Signore, con piena fiducia e disponibilità il nostro “Eccomi, manda me”.
Salmo 137
Ti
rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole
della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi
prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome
per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più
grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai
risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Ti renderanno
grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le
parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore:
grande è
la gloria del Signore!