Meditazione Domenica 4a C - Monastero del Bene Comune

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sabato 29 gennaio 2022

Meditazione Domenica 4a C

 

Ricordiamo davanti a te, o Signore

Sale a 70 il bilancio dei morti causati da Ana, tempesta tropicale che si è abbattuta su Madagascar, Mozambico e Malawi, mentre squadre di soccorso lottano per riparare i danni alle infrastrutture e aiutare decine di migliaia di vittime.

Le forze curde hanno ripreso il controllo del carcere di Hasakeh assaltato dal sedicente Stato Islamico. Almeno 180 vittime nei combattimenti. Migliaia le persone evacuate dalla città. Al momento non si hanno notizie delle condizioni degli 850 minori detenuti nella struttura carceraria.

Burkina Faso. Coprifuoco fino a nuovo ordine nel Paese e scuole chiuse dopo due giorni di disordini nella capitale e in diverse città: la voce è quella di un colpo di Stato, ma il governo di Kaboré smentisce.

Dichiarati tre mesi di emergenza ambientale in Perù, in seguito alla fuoriuscita di 6.000 barili di greggio in mare, durante le operazioni di scarico della petroliera battente bandiera italiana “Mare Doricum”.

Un rapporto militare confidenziale dell’Unione europea chiede di continuare un controverso programma dell’Ue per addestrare ed equipaggiare la guardia costiera e la marina libica, nonostante le crescenti preoccupazioni sul trattamento riservato ai migranti, il crescente numero di vittime in mare e la continua mancanza di qualsiasi autorità centrale in Libia.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire la speranza

Chiesa di Napoli, l'arcivescovo scrive a quanti contrastano la malavita con il Vangelo. In una toccante lettera, monsignor Domenico Battaglia rivolge pubblicamente il suo grazie al coraggioso impegno della comunità campana contro la delinquenza ma non manca di sottolineare anche i "silenzi" dinanzi all’arroganza e alla prepotenza della camorra, e un "imbarazzante tentativo di un certo pensiero ecclesiastico di sminuire e minimizzare” il problema.

27 gennaio, giornata della memoria. “Non deve più ripetersi questa indicibile crudeltà”. Francesco scandisce bene le sillabe come a voler imprimere nella mente e nel cuore, soprattutto delle nuove generazioni nelle quali sembrano tornare a imperversare i mali del razzismo e dell’antisemitismo, il dolore per le tutte le vittime dell’Olocausto.

Decine di migliaia di libri donati da ogni angolo del mondo permetteranno la riapertura di una libreria di Gaza che era stata distrutta dai bombardamenti israeliani lo scorso anno, durante gli 11 giorni di conflitto costati la vita a 250 palestinesi di Gaza e 13 israeliani.

A distanza, Patrick Zaki dall'Egitto dove sta aspettando la prossima udienza sul suo caso del primo febbraio, ha sostenuto l'ultimo esame della sua prima sessione del master che stava seguendo a Bologna.

Nuova archiviazione per le navi di soccorso. “Per salvare non serve una licenza”. Il giudice di Agrigento, su richiesta della procura, chiude il caso “Mare Jonio”. Per il gip non serve una autorizzazione per svolgere interventi umanitari in mare. Già nelle settimane scorse, con motivazioni analoghe, erano state archiviate le accuse alla comandate Carola Rackete (Sea Watch).


Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo


Prima di ascoltare la tua Parola, o Signore, ti preghiamo: che la nostra parola non sia barattata con la tua. Liberaci dalla tentazione di compiacere ai benpensanti per essere da loro benvoluti. Dona coraggio alle comunità del Vangelo di seguire, con cuore da discepoli, Gesù che ci conduce oltre i recinti di tutte le chiusure mentali. Amen


Ger 1,4-5.17-19    1Cor 12,31-13,13


Lc 4, 22-30


21 Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

22 Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: “Non è il figlio di Giuseppe?”. 23 Ma egli rispose: “Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fallo anche qui, nella tua patria!”. 24 Poi aggiunse: “Nessun profeta è bene accetto in patria. 25 Vi dico anche: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26 ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. 27 C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro”.

28 All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; 29 si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio.


30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.


***

Il versetto 21, che dà inizio a questo brano è l'ultimo che abbiamo sentito domenica scorsa. Si comprende quindi che il presente testo ne è la continuazione.

Infatti, il versetto di chiusura, il 30 – Ma egli essendo passato in mezzo a loro se ne andò – chiude l'inclusione col versetto 16, con cui era iniziato il racconto: - Venne a Nazareth, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò in sinagoga...- Si tratta quindi della medesima unità letteraria


In questa seconda parte della narrazione è possibile cogliere una struttura precisa:

  • inizia col versetto 22 “e tutti rendevano testimonianza a lui...”

  • per chiudersi al versetto 28, con la scena in sinagoga dove tutti “furono pieni tutti d'ira...

Tra il momento iniziale in cui le cose stavano in un certo modo e quello finale in cui emerge una situazione completamente differente, è accaduto qualcosa.

Quel giorno a Nazareth, all’inizio, le cose s’erano messe abbastanza bene. Tutti facevano elogi e meraviglie per il Figlio del falegname. Non si aspettavano insomma che da una bottega artigianale scaturisse sapienza teologica, energia taumaturgica e tanta competenza nell’interpretazione delle Scritture.

Aveva parlato dell'anno di grazia, cioè del giubileo, ossia di un tempo in cui si potevano recuperare tutti i rapporti in termini di giustizia, equilibrio, pace e quanto di positivo il cuore umano poteva attendersi.

Loro, gli ascoltanti, riconoscono che le sue sono parole “di grazia”. Colui che stava davanti a loro aveva tutte le caratteristiche per realizzare questo programma, e sia ringraziato il cielo!

Verrebbe da dire: se Gesù fosse furbo, se avesse davvero la stoffa del leader, se davvero volesse sfondare anche col suo messaggio di rinnovamento e di salvezza, non si lascerebbe sfuggire l’occasione. Quale occasione più favorevole di questa?

Qualche ammiccamento a destra e a sinistra farebbe trovare le porte aperte. E quanto bene si potrebbe poi fare con certi appoggi!

Invece no! Questo va a tirar fuori certi discorsi che irritano, che indispongono.

Loro vogliono un messia tutto al servizio delle proprie prerogative, desiderano sentire una parola che li confermi nella loro verità, nella loro religione di stato e nelle venerande tradizioni.

Lo hanno accolto come terapeuta e come porta parola di Dio, ma volevano l'esclusiva.

Sono d'accordo sull'anno giubilare ma, nei due riferimenti di Gesù ad Elia e ad Eliseo, comprendono che egli intende un giubileo che sia per tutti.

Egli parla di un Dio che si rivolge a tutti e che non può essere controllato dalle etnie, né dalle religioni.

C’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova di Sarepta di Sidone” (1Re 17,9) – quella volta Elia dovette imparare che se uno cerca solidarietà la deve cercare dai poveri perché Dio suscita in loro generosità, indipendentemente dalla appartenenza religiosa.


C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro.” (2Re 5, 14). Naaman era stato purificato perché alla fine accettò di lavarsi nel Giordano. È il fiume attraverso il quale Israele passò dal deserto alla terra promessa divenendo così pienamente popolo di Dio. Il pagano Naaman quindi, immergendosi anche lui nel Giordano, viene purificato ossia associato al popolo di Dio. Quella volta c’era da comprendere che Dio purifica, ossia rende idonei a sé anche chi è ritenuto privo di titoli e meriti per accostarsi a Dio. Dio è anche per Naaman e per quelli come lui. Un Dio che inserisce nella promessa anche chi non appartiene al popolo di Dio? Questo è davvero troppo!

La reazione è quella che abbiamo sentito: lo cacciarono fuori.

Sono pieni d'ira, mentre Gesù era ritornato in Galilea pieno di Spirito Santo. Quasi ad indicare che la chiusura che deriva dalla religione è la più cattiva e velenosa.

Da allora il destino di Gesù è quello di essere cacciato fuori. Ma anch’egli, annota il vangelo, se ne va. Passando in mezzo a loro se ne andò.

Se ne va fuori da quell’ordinamento falso, interessato, chiuso ed ingiusto.

Qui l’inclusione si chiude. Lo Spirito che lo ha portato in mezzo al suo mondo perché lo attraversasse con la parola di novità ora lo porta oltre.

I suoi discepoli, rischiando anch’essi d’essere cacciati fuori dalle città, lo seguono. Anche loro fuori da ogni chiusura religiosa, culturale, spirituale, corporativa e sociale.

È probabile che dalle parole di Luca traspaia la situazione della prima comunità cristiana, espulsa dalla sinagoga, soprattutto dopo il concilio rabbinico di Jamnia (80 d. C), è però vero che Gesù ci lascia il messaggio che, se siamo persone troppo integrate, c'è seriamente da dubitare che forse non siamo proprio in linea con Gesù e il suo messaggio. Essere fuori dagli schemi mondani è assolutamente connaturale al Vangelo.


Salmo 70

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.



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