Meditazione domenica 5a di Pasqua C - Monastero del Bene Comune

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domenica 15 maggio 2022

Meditazione domenica 5a di Pasqua C

 


Ricordiamo, O Signore, davanti a te

  • Quello della settimana scorsa è stato un fine settimana di sangue in molte aree africane. Attacchi jihadisti e di bande criminali in Egitto, Burkina Faso, Rd Congo e Nigeria hanno prodotto oltre un centinaio di morti. Con il mondo distratto in Ucraina, sembrano passare in secondo piano le violenze che scoppiano nel continente africano. 48 morti e 20 feriti.

  • Almeno 148 persone sono morte negli ultimi giorni nella regione a nord di Port-au-Prince, capitale di Haiti, a causa di un'ondata di violenze scatenata dalla criminalità locale.

  • Due giornaliste messicane, sono state uccise nello Stato di Veraruz, portando ad undici il bilancio degli operatori dell'informazione che hanno perso violentemente la vita nel 2022.

  • Oltre 4.000 alloggi per israeliani residenti in Cisgiordania sono stati approvati dalla Commissione suprema per la progettazione, un ente che dipende dal ministero della difesa israeliano.

  • Una giornalista di Al Jazeera è rimasta uccisa dopo essere stata colpita da spari alla testa nel corso di scontri fra miliziani palestinesi ed esercito israeliano nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania. Anche un altro giornalista è stato ferito.

  • Il ministro alla Difesa dello Sri Lanka ha emanato un'ordinanza che autorizza tutti gli agenti di sicurezza a sparare a vista contro chiunque venga scoperto a danneggiare proprietà pubbliche o a causare danni.

  • Droga. Ucciso magistrato che combatteva la 'ndrangheta e il narcotraffico in Paraguay.    Era in viaggio di nozze in Colombia, dove due killer gli hanno teso un agguato. Solo quest'anno, aveva fatto arrestare una trentina di mafiosi e ordinato il sequestro di decine di beni immobili


Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison



Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza


  • Nigeria, rilasciato padre Felix Zakari Fidson, rapito lo scorso marzo. La gioia della diocesi di Zaria, nello stato di Kaduna, nel nord del Paese, e il pensiero a tutti coloro che sono ancora nelle mani dei sequestratori.

  • Nove Onlus, una delle poche ong italiane che continua ad avere una presenza nell'Afghanistan dei talebani, rafforza le attività per le donne a Kabul. È la risposta dell'associazione, che non ha mai smesso di operare per fronteggiare la crisi umanitaria e contribuire alla lotta per i diritti umani, alle nuove regole per le quali alle donne restano solo gli occhi come spiraglio sul mondo.

  • Emergency. L'ospedale in Uganda ha ridato salute e dignità a 81 bambini esclusi
    Nel primo anno del Centro di pediatria chirurgica di Entebbe tanti gli interventi risolutivi per gravissime patologie intestinali. Il "miracolo" di portare in Africa medicina di eccellenza e gratuita.


Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo



O Padre,
che tutto rinnovi nel tuo Figlio glorificato, fa’ che mettiamo in pratica il suo comandamento nuovo
e così, amandoci gli uni gli altri, ci manifestiamo al mondo come suoi veri discepoli e discepole. Amen


At 14,21-27    Ap 21,1-5   

Gv 13, 31-35


Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».


All’inizio di questo breve brano, incontriamo una semplice parola che raccoglie tutto il percorso di Gesù: “Ora” e un verbo che conferisce una particolarità a quest’Ora: “Glorificare”.

L’ora di cui parla Giovanni e che in questa parte del suo Vangelo, ritorna con insistenza, può essere considerata come il momento in cui una persona o una qualsiasi realtà, giunge a realizzare il senso più profondo e vero della sua vita. In una parola, quando nel suo esistere arriva a corrispondere a se stesso.

Quante volte anche noi in certe circostanze diciamo: “È una vita che aspettavo questo momento!”

Ma assieme a Gesù anche il Padre attende ciò che si sta compiendo in quell’ora. ‘Che cosa?’- possiamo domandarci. ‘La Glorificazione’! Ossia il sogno, il progetto, la ragion d’essere che accompagna il cammino di Gesù.

Sembrerebbe paradossale perché, Giuda esce dal cenacolo per tradirlo e così consegnarlo a un destino di condanna e di morte. Dove sta la ‘Gloria’? non sarebbe più realistico parlare di fallimento? In effetti il termine gloria è sinonimo di successo, di potere e di dominio. Ma nel successo, nel dominio e nel potere non può esserci amore per l’umanità attraversata, da umiliazione, lotta, sfruttamento, marginalizzazione, condanna e morte. Nella ‘gloria del mondo’ sta la radice del “peccato del mondo”. Dentro questa sfida dell’amore sta, invece, l’anelito di Gesù e del Padre. Consegnarsi all’amore per l’umano e per ogni essere è la gloria che lo attende perciò la “gloria di Dio e di Gesù”. Egli vede dunque la storia dell’umanità come il luogo dove la possibilità di cura, di riconciliazione, di shalom, di condivisione e di risurrezione può davvero trovare compimento.

Allora per Gesù come per ciascuno di noi vi è un’ora decisiva in cui scegliere se stare dalla parte del dominio, del potere e del successo, mettendo al centro di tutto la preoccupazione di salvare il proprio ego, o se consegnarsi all’amore, comprendendo che ivi sta “tutta la nostra gloria”.

Pochi giorni prima di morire, l’amico e fratello Jacopo, che tutti i frequentatori di Sezano conoscono bene, mi telefona per comunicarmi la sua gioia con queste parole: “Molto probabile che la vita sia l’occasione per imparare ad amare. Ritornare all’amore che ci ha voluti è motivo della mia gioia. C’è motivo di testimoniare la gioia di aver amato la vita…esistiamo solo nell’amore…nel dubbio, scegliete l’amore”.

Oscar Romero, avrebbe potuto aver salva la vita, se solo avesse accettato l’offerta di andare all’estero, temeva la morte, ma l’esigenza dell’amore per la sua gente lo fa decidere di ‘glorificarsi’ consegnandosi alla causa del suo popolo.

Comprendiamo allora il significato di quella parola di Gesù: “Vi do un comandamento nuovo”; ‘nuovo’ nel senso biblico, ossia pieno, radicale, completo…L’amore che Gesù chiede ai suoi è appunto basato sul ‘come io ho amato voi’, non la beneficenza o una moderata filantropia. L’amore di cui parla è capace di far vivere nel proprio io la causa degli altri. È amore per l’umano e per ogni essere che si consegna al sogno di Dio, tanto bene espresso nel testo della seconda lettura Apocalisse 21, 1-5:

Vidi un cielo nuovo e una terra nuova…Allora udii una voce potente: ‘Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi…le cose di prima sono passate’.

Mi sembra di scorgere qualcuno che ascolta queste parole con atteggiamento beffardo. Anche tra i discepoli e discepole di Gesù c’è chi, in nome di un sano realismo, non fa molto credito a queste parole. Ma, affrettare o rallentare il compimento del Sogno di Dio (la sua gloria, cioè l’uomo vivente) dipende dal nostro consegnarci o dal nostro auto conservarci.



Salmo 144

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

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