Meditazione domenica XXIIIa C - Monastero del Bene Comune

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sabato 3 settembre 2022

Meditazione domenica XXIIIa C

 

Ricordiamo, o Signore, davanti a te

ll Pakistan. “L’acqua è dappertutto… Le dighe, le strade, le case, le infrastrutture, tutto distrutto”. Il Pakistan è in ginocchio da ormai due mesi per le violente inondazioni che hanno provocato finora circa 1.130 morti.

Madagascar. La polizia del Madagascar ha confermato che suoi agenti hanno ucciso 19 persone e ne hanno ferite altre 21 dopo aver aperto il fuoco contro una folla inferocita di circa 500 dimostranti armati che tentava di fare irruzione in una stazione di polizia in segno di protesta contro il rapimento di un bambino albino.  In Madagascar le persone albine rischiano di essere rapite e uccise poiché, secondo le credenze popolari, i loro organi portano fortuna e benessere.

Due manifestanti palestinesi sono stati uccisi in scontri armati con l'esercito israeliano in due diverse località della Cisgiordania. Il primo fatto è avvenuto nel campo profughi di Balata, nei pressi di Nablus, dove gli incidenti sono iniziati dopo che truppe israeliane erano entrate per catturare dei ricercati. Il secondo episodio è avvenuto invece in scontri ad al-Bireh, vicino a Ramallah, dove è morto Yazan Afaneh del campo profughi di Qalandiya.

Napoli. Alessandro, suicida a 13 anni per colpa di una chat. Il ragazzino morto cadendo dal quarto piano non si sarebbe sporto per riparare l'antenna della tv, ma avrebbe deciso di togliersi la vita a causa delle vessazioni di una gang di bulli. Alessandro non solo conosceva quei ragazzi, forse di un paese vicino al suo, ma era stato anche vittima di vessazioni e minacce dure da digerire per un ragazzino. In particolare, in un messaggio c'era addirittura l'invito a suicidarsi, lanciarsi giù dal balcone, come poi tragicamente avvenuto.

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Il progetto “Metamorfosi” insignito della medaglia del Presidente Mattarella
Al lavoro speciale della Casa di detenzione di Milano – Opera. Esso si propone di riutilizzare il legname dei barconi dei migranti, recuperato nell’isola di Lampedusa, e di trasformarlo, nei laboratori di liuteria e falegnameria del carcere milanese di Opera, in strumenti musicali – violini, viole e violoncelli -, alcuni dei quali costituiranno il primo quartetto d'archi che suonerà una sinfonia appositamente composta dal maestro Nicola Piovani.

Repubblica Democratica del Congo, il progetto "Mama Hekima" di suor Bitshanda per dare dignità alle donne. La religiosa congolese lavora da 10 anni per insegnare alle donne del suo Paese come acquisire una maggiore autonomia e indipendenza, non solo economica. Il progetto sta raccogliendo sempre maggiori adesioni e prevede la produzione e la vendita di prodotti agricoli. Le donne hanno imparato a superare le differenze tra loro e a sperimentare la solidarietà reciproca.

Il 31 agosto del 2012 moriva a Gallarate, nella casa per gesuiti anziani, Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano. “Ho cercato sinceramente di ascoltare la storia, gli eventi, le persone, tutti voi che incrociavo nel mio cammino: ho desiderato incontrare almeno idealmente tutti, ma soprattutto gli ultimi…”. Nelle parole con le quali l’arcivescovo Carlo Maria Martini si congedava dai milanesi, l’8 settembre 2002, c’era soprattutto il pastore che ha sempre cercato il dialogo. Con i fedeli della più grande diocesi del mondo, guidata per 22 anni, ma anche con i tantissimi che vedevano in lui il primo riferimento morale della città. Un “padre-pastore”, attento alle vite che gli erano state affidate, ma nato come uomo di cultura, gesuita e brillante studioso di Sacra Scrittura, rettore del Pontificio Istituto Biblico prima e dell’Università Gregoriana poi.

È morto Mikhail Gorbaciov, l'uomo delle riforme. È stato l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica. Aveva 91 anni ed era gravemente malato. Nel 1989 lo storico incontro con Giovanni Paolo II. Libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell’uomo e difesa della vita umana. Mikhail Gorbaciov raccontava così alla Radio Vaticana nel 1993 i valori che avevano animato la sua vita, che lo avevano spinto a fare scelte importanti in nome della perestrojka e della glasnost tanto da ottenere il premio Nobel per la pace.

Papa Francesco ricorda la Giornata mondiale di preghiera per il Creato, e l’inizio del TempoDelCreato, che si concluderà il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. Riferendosi al tema di quest’anno: “Ascolta la voce del creato” che ha come immagine simbolo il roveto ardente, mette in luce come proprio l'ascolto, di cui aveva parlato nel Messaggio per la Giornata, vada trasformato in azioni e in cura della nostra casa comune.

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Le tue parole, Signore, sono come pietre lanciate contro le più comuni e facili convenzioni! Grazie perché non illudi nessuno: il vangelo è una buona notizia che si paga con il sangue. Padre, che nessuno dimentichi mai che noi siamo seguaci dell'Ucciso perché fedele a sé stesso e a te. Amen.


Sap 9,13-18    Fm 1,9-10.12-17  


 Lc 14,25-33


In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

***

A stento ci raffiguriamo le cose terrestri, scopriamo con fatica quelle a portata di mano… Chi ha conosciuto il tuo pensiero, se tu non gli hai concesso la sapienza?” . Così si esprime un saggio ebreo che vive fuori dalla Palestina 40 – 50 anni prima di Cristo, l’autore della prima lettura. Egli ama confrontarsi con chi ha un altro punto di vista culturale e religioso diverso dal suo, su questioni importanti, come la conoscenza del senso delle cose e della vita. Naturalmente, quando i pensieri si muovono intorno a questi temi, sullo sfondo, affiora anche il senso religioso della vita. Ma qui, il nostro saggio ragiona in modo diverso dai suoi interlocutori: loro si ritengono capaci di spiegare come gira il mondo e il senso profondo delle cose, lui invece, avverte forte il senso del limite e perciò si apre ad una sapienza più grande e più profonda della sua. Come dire, se il Signore non accende il suo lume, noi restiamo nella notte. In altre parole, esiste una verità che sta oltre il senso e il buon senso comune; qualcosa che va contro corrente, che non appartiene spontaneamente al pensiero della maggioranza. Occorre compiere un salto di qualità.

“Se uno non odia suo padre, sua madre i suoi cari ecc…chiunque non rinunzia a tutti i suoi averi non può essere mio discepolo…”. Sono indubbiamente parole forti, che scuotono. Dette, tra l’altro, perché “molta gente andava con lui”. - Ma come. Tanti ti seguono e tu non sei contento? Non ti piace avere successo? - Verrebbe da chiedere proprio questo a Gesù?

No. Occorre interiorizzare la necessità di compiere un salto di qualità: “Se uno costruisce una torre…se un re deve affrontare una battaglia…”. Insomma, bisogna rendersi conto che appartenere a Cristo significa abbracciare una sapienza, una visione delle cose, delle scelte che hanno dei costi, che possono richiedere delle amputazioni. Ecco l’appello ad assumere la croce: ”Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo”. La croce di cui parla Gesù non è la sofferenza fine a sé stessa, ma il prezzo che siamo chiamati a pagare per stare con il Vangelo. Davvero, quando queste parole venivano scritte per le comunità della chiesa delle origini, i cristiani venivano estromessi dalla società e perfino dalle famiglie e dai posti di lavoro. Allora uno si chiede: è sapiente, è saggio o è stupido accettare quest’ordine di cose? Gesù dice: apri gli occhi e valuta bene. Perché se mi appartieni soppeserai la vita in modo differente.

In fondo, quando Paolo rimanda indietro, all’amico Filemone, Onesimo, e gli chiede di accoglierlo non più come schiavo ma come fratello (seconda lettura) chiede a Filemone di valutare le cose in un modo differente dal pensiero comune che accettava un rapporto di lavoro modellato sui criteri della schiavitù. Se Filemone ha accettato il punto di vista di Paolo, cioè del Vangelo, cambia e ci rimette: non ha più uno schiavetto a suo servizio per disporre come crede. Perde uno schiavo, rimette in termini di produttività, ma guadagna un fratello. È passato ad una sapienza diversa dall’opinione corrente del suo tempo. Ci ha rimesso, ha portato la croce. Sono scelte per cui bisogna pensarci bene.


Salmo 89

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.


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