Meditazione domenica IIa quaresima A - Monastero del Bene Comune

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sabato 4 marzo 2023

Meditazione domenica IIa quaresima A

 


Ricordiamo, o Signore, davanti a te

  Circa 3,7 milioni di bambini sopravvissuti nelle aree della Siria colpite dal potente sisma del 6 febbraio stanno affrontando diverse e sempre più numerose minacce potenzialmente catastrofiche. L'impatto emotivo e psicologico dei terremoti sui bambini, l'aumento della minaccia di malattie contagiose, trasmesse per contatto e dall’acqua per le famiglie sfollate e la mancanza di accesso ai servizi di base per le famiglie, rese vulnerabili da quasi 12 anni di conflitto, rischiano di creare catastrofi continue e aggravate per i bambini.

Sono andate avanti le operazioni di ricerca a Steccato di Cutro, dove domenica è affondato un barcone che trasportava almeno 180 persone. Sono 66, al momento, le vittime accertate del naufragio, l’ultima delle quali è quella di un bambino di 5-6 anni. La maggior parte dei morti è di origine afghana. 

Sono circa 40 i manifestanti arrestati dalla polizia durante gli scontri a Tel Aviv per la protesta contro la riforma giudiziaria presentata dal governo di destra di Benyamin Netanyahu. Lo ha fatto sapere la polizia stessa che durante gli scontri ha usato granate assordanti, getti d'acqua e agenti a cavallo.

Alcune studentesse sono rimaste intossicate dopo avere inalato gas tossico in una scuola superiore della capitale iraniana Teheran. Da fine novembre, oltre 600 studentesse sono finite in ospedale dopo essere rimaste intossicate a causa dell'inalazione di gas nelle scuole di varie città del Paese.

Il livello dell'acqua dei fiumi Tigri ed Eufrate in Iraq - le cui sorgenti hanno origine in Turchia - è sceso del 30% negli ultimi giorni. Baghdad accusa da tempo la Turchia di trattenere l'acqua in una rete di dighe giganti, costruite tra gli anni '70 e oggi.

Il 1° marzo, è arrivata la sentenza del tribunale di Verona a confermare la presenza nel territorio scaligero della criminalità organizzata. La 'ndrangheta si è radicata nel Veronese e dopo le indagini, gli arresti e le prime condanne con rito abbreviato, sono arrivate anche le sentenze del processo con rito ordinario. 

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Indovina chi viene a cena!  Contro l'economia dei muri” è l’iniziativa che le Acli nazionali hanno organizzato e che invita circoli, associazioni e gruppi del territorio ad organizzare momenti di incontro conviviale per conoscere meglio le situazioni e le istanze di riscatto di chi si trova ai margini, chi è escluso. “Davanti a un piatto di pasta o ad un caffè, la comunità si riunirà per ascoltare l’esperienza di chi lotta per i propri diritti”.

Oggi vogliamo ricordare l’immagine di amore, commozione e dignità che Crotone ha saputo esprimere con i tanti fiori portati quotidianamente al Palasport e quelli adagiati su ogni bara, i pupazzi davanti a quelle bianche dei bambini. Dignità che deve rimanere per tutti di esempio”. Lo scrive in una nota Link 2007, associazione di coordinamento consortile che raggruppa 14 ong italiane.

Il 3 marzo i manifestanti di Fridays for Future sono scesi in piazza per l’annuale sciopero globale del clima, a Verona come in tutto il mondo, per supportare l’urgenza di agire concretamente per combattere la crisi climatica. Al grido di «la nostra rabbia diventerà energia rinnovabile», nella nota diffusa dal movimento, «lo sciopero darà nuova luce alla rabbia: saremo energia creativa e propositiva, renderemo concreto l’immaginario delineato dall’Agenda Climatica.

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore.


Donaci, o Signore, di salire con te sull'alta montagna, immergerci nella luce e allargare lo sguardo sul mondo. Anche per noi risplenda il monte della luce, pur nelle notti più nere che dobbiamo attraversare. Amen

Gen 12,1-4      2Tm 1,8-10  

 Mt 17,1-9

1 Sei giorni dopo,

Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte.

2 E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.

3 Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.

4 Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia».

5 Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva:

«Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».

6 All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.

7 Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8 Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

9 Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».

***

Ricordo d’aver letto un opuscolo dal titolo “Abramo contro Ulisse”. Due figure simboliche che stanno un po’ alla base rispettivamente della cultura orientale giudeo cristiana e della cultura occidentale.

Abramo e Ulisse sono Entrambi in cammino. Il primo, non conosce la meta del suo viaggio; si fida di un Altro che gli parla. Il secondo, al contrario, sa dov’è diretto: sta facendo ritorno a casa. Non ha bisogno di fidarsi di nessun altro all’infuori delle sue capacità ed astuzie. Due figure che dicono, sempre in forma simbolica, la differenza tra la fede e la non fede. Due modi di vivere totalmente differenti: camminare verso l’inedito, verso il paradosso improbabile o camminare per non cambiare.

Il primo testo di Genesi, la prima lettura, ci sembra quasi un comando militare; a quanto viene richiesto non segue alcuna discussione: c’è un’ingiunzione, “vattene da…”, e c’è una promessa, con tutti i verbi al futuro. Chi ascolta questa voce non ha alcuna possibilità di verificarne l’autenticità se non strada facendo, vale a dire, a cose avvenute. Possiamo pensare quindi che il suo camminare, a differenza di quello di Ulisse, sia un camminare accompagnato da sciami di dubbi.

Esistono, anche nella chiesa, persone, gruppi e movimenti che vogliono asserire che l’esperienza della fede è una realtà granitica, solidamente provata. Addirittura qualcuno sostiene che il dubbio è una colpa. No! La fede-fiducia si alimenta nel dubbio e, d’altra parte, il dubbio si affaccia proprio laddove si sviluppa la fede. È importante far dialogare dentro di noi fiducia e perplessità. Tutto ciò si chiama cammino di fede.

In cammino, vale a dire nella fatica di vedere con chiarezza la situazione, lo sono anche i discepoli di Gesù. Il Messia – Figlio del Dio vivente, riconosciuto con tanta enfasi da Pietro, in realtà si sta incamminando verso un vicolo cieco. Anche i più ingenui, ascoltando quello che dice e osservando come si comporta, comprendono che s’è messo su una brutta strada, la strada di una morte violenta. Come è possibile rinvenire in quel percorso il disegno del Dio grande e forte? Come vedere in un destino di morte il compiersi di un disegno di bene? Il manifestarsi del Regno di Dio? Sono, appunto, nell’oscurità.

Il testo del Vangelo di Matteo che è stato proclamato, pone al centro di tutto un evento di luce. La luce serve appunto a fugare le tenebre. Al di là di tutti i significati e la ripresa dei temi cari all’Antico Testamento, quella luce che si manifesta nel volto e nelle vesti del Cristo manifesta che la realtà faticosa e tragica di quest’uomo appartiene al mondo di Dio.

Quella luce, che illumina la vista verso un “vedere oltre”, prepara l’evento della voce: “Questi è il Figlio, il prediletto. Ascoltatelo!”. Alla fine tutto ritorna come prima e rimane solo il Figlio, Gesù da ascoltare. La comunità dei discepoli e delle discepole, non hanno altro da fare che prenderlo sul serio.

Prendere sul serio il suo abbassamento. Prendere sul serio il suo mettersi in compagnia degli uomini. Prendere sul serio il suo farsi prossimo ai peccatori. Prendere sul serio il suo esporsi per la giustizia. Prendere sul serio la sua non violenza, le sue beatitudini, il suo perdersi e abbandonarsi fiduciosamente al Padre che risponde con la vita alle situazioni di morte. Ascoltatelo! …

Nel racconto di domenica scorsa, era lui, Gesù che viveva dell’ascolto di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio. Ora, noi siamo invitati ad ascoltare lui. Ascoltatelo!

Questa per noi è la trasfigurazione. Ovvero una realtà che pur segnata dal morire (morire in tutti i sensi: fisico, morale, spirituale, sociale…) porta dentro di sé la benedizione di una vita nuova.

La cultura mondana invece (ma poi è cultura?) ci propina i fantasmi dello sfiguramento. Basta accedere ai beni di consumo e la vita diventa luminosa. Basta conservare la propria sicurezza individuale, sociale o di gruppo e tutto va bene. Basta un’operazione di maquillage d’immagine e i problemi relazionali a tutti i livelli sono risolti.

Si ripropone in altri termini la sfida di Abramo contro Ulisse.

Scendendo dal monte, Gesù raccomanda il silenzio su quanto è avvenuto. Lo raccomanda anche a noi. Non è necessario che facciamo dell’esperienza di fede una bandiera per contrapporci ad altri. È invece necessario fare esperienza di fede – fiducia nella quotidianità in modo che sia la testimonianza della nostra vita a parlare, ad esprimere ancora una volta la “voce”: Questi è mio figlio. Ascoltatelo!


Salmo 32

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

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