Meditazione Domenica IV Quaresima A - Monastero del Bene Comune

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sabato 18 marzo 2023

Meditazione Domenica IV Quaresima A

 


Ricordiamo, o Signore, davanti a te

  Migliaia di persone migranti, respinte dall’Algeria e abbandonate nel deserto nel nord del Niger, sono bloccate ad Assamaka in condizioni di estrema insicurezza senza accesso ad assistenza medica, protezione, riparo e beni di prima necessità.

Il Malawi conta le vittime e continua senza sosta nella ricerca dei dispersi, anche se le speranze diminuiscono con il passare delle ore. I morti sono oltre 400, ma il ciclone ha ucciso anche 73 persone in Mozambico e 17 in Madagascar.

 È salito a undici in Colombia il numero dei minatori uccisi dalle esplosioni a catena avvenute in cinque miniere.

Almeno 11 persone sono morte e oltre 3.500 sono rimaste ferite in varie città dell'Iran per le proteste, annunciate dagli attivisti, durante la festività del Charshanbesuri, tradizionale celebrazione che cade durante la notte prima dell'ultimo mercoledì prima del capodanno iraniano.

Mentre le scuole di tutto l'Afghanistan si preparano per l'inizio del nuovo anno scolastico la prossima settimana, più di 3 milioni di ragazze, si sono viste negare il diritto all'istruzione secondaria dopo la presa di potere dei Talebani. 

Oltre 30 persone sono state uccise in un monastero nello Stato birmano di Shan in un attacco della giunta militare. Secondo quanto si apprende, l'aviazione e l'artiglieria dell'esercito hanno bombardato il villaggio di Nan Nein, nel sud e poi hanno giustiziato gli abitanti che si erano nascosti all'interno di un monastero. Il bilancio al momento è di 30 morti, tra cui 3 monaci.

In Senegal l'opposizione scende in piazza. Sono in corso numerosi scontri tra le strade della capitale senegalese, Dakar. La polizia spara gas lacrimogeni contro centinaia di manifestanti che lanciano pietre in vari quartieri della città.

Nuovo rapporto Sipri sul commercio di sistemi d’arma. Export di armi. Boom dell’Italia: più 45%, È tra i paesi che è cresciuto di più negli ultimi 4 anni. In valori assoluti dominano gli Usa (40% dell’export globale). Mentre la Russia cala. Le importazioni degli stati europei sono aumentate del 47%. Se poi si prendono in considerazione gli stati europei che fanno parte della Nato, l’aumento è del 65%.

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

L'attivista iraniana Sepideh Gholian è stata scarcerata dopo circa quattro anni e sette mesi di detenzione. Lo ha annunciato lei stessa su Twitter pubblicando un video in cui la si vede gridare di gioia per la strada senza il velo, obbligatorio in pubblico per le donne nella Repubblica islamica.  "Questa volta sono uscita con la speranza di vedere la libertà in Iran", ha scritto. La 28enne era stata arrestata nel 2018 durante una protesta sindacale e, dopo essere stata rilasciata su cauzione, aveva denunciato torture e abusi subiti in prigione. Nel 2019 era stata nuovamente incarcerata.

In questo tempo, ci ha aiutato a capire quanto il Vangelo sia attraente, persuasivo, capace di rispondere ai tanti interrogativi della storia e ad ascoltare le domande che affiorano nelle pieghe dell’esistenza umana”. Lo scrive la Presidenza della Cei nel messaggio di auguri in occasione del decimo anniversario dell’elezione di papa Francesco: “Ci ha insegnato a uscire, a stare in mezzo alla strada e soprattutto per capire chi siamo. Possiamo conoscere davvero noi stessi solo guardando dall’esterno, da quelle prime periferie che sono i poveri: Lei ci ha spinto a incontrarli, a vederli, a toccarli, a fare di loro i nostri fratelli più piccoli. Perché, come ci ha ricordato più volte, la nostra non è una fede da laboratorio, ma un cammino, nella Storia, da compiere insieme”.

Gli abitanti di una decina di villaggi in Cisgiordania resistono al tentativo di espellerli perché si tratterebbe di «zona militare». Un caso-simbolo che le vittime portano in Italia nel quadro dell’iniziativa SaveMasaferYatta, promossa da Assopace Palestina con sei conferenze in altrettante città e località italiane, in corso questa settimana. Colpisce in particolare, nelle parole del preside, la descrizione di una scuola costruita coi fondi europei e demolita addirittura coi bambini dentro, costretti a fuggire dalle finestre.

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore.

O Padre, tu continui a parlarci nei modi più diversi: nei fatti della vita, nelle parole e nei gesti delle persone, nel segreto più intimo del cuore. Ma la parola che ci apre veramente gli occhi è tuo figlio Gesù, specchio fedele della tua tenerezza. Grazie, Padre, per averci donato Gesù di Nazareth, nostro fratello e maestro. Amen


1Sam 16,1.4.6-7.10-13    Ef 5,8-14   


Gv 9,1-41

1 Passando vide un uomo cieco dalla nascita 2 e i suoi discepoli lo interrogarono: “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?”. 3 Rispose Gesù: “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. 4 Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. 5 Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo”. 6 Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7 e gli disse: “Va a lavarti nella piscina di Siloe (che significa Inviato)”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 8 Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: “Non è egli quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?”. 9 Alcuni dicevano: “È lui”; altri dicevano: “No, ma gli assomiglia”. Ed egli diceva: “Sono io!”. 10 Allora gli chiesero: “Come dunque ti furono aperti gli occhi?”. 11 Egli rispose: “Quell’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va a Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista”. 12 Gli dissero: “Dov’è questo tale?”. Rispose: “Non lo so”.

13 Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14 era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15 Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: “Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo”. 16 Allora alcuni dei farisei dicevano: “Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato”. Altri dicevano: “Come può un peccatore compiere tali prodigi?”. E c’era dissenso tra di loro. 17 Allora dissero di nuovo al cieco: “Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?”. Egli rispose: “È un profeta!”. 18 Ma i Giudei non vollero credere di lui che era stato cieco e aveva acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19 E li interrogarono: “È questo vostro figlio, che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?”. 20 I genitori risposero: “Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; 21 come poi ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a lui, ha l’età, parlerà lui di se stesso”. 22 Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23 Per questo i suoi genitori dissero: “Ha l’età, chiedetelo a lui!”.

24 Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: “Dà gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore”. 25 Quegli rispose: “Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo”. 26 Allora gli dissero di nuovo: “Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?”. 27 Rispose loro: “Ve l’ho già detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?”. 28 Allora lo insultarono e gli dissero: “Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè! 29 Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia”. 30 Rispose loro quell’uomo: “Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31 Ora, noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32 Da che mondo è mondo, non s’è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33 Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla”. 34 Gli replicarono: “Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?”. E lo cacciarono fuori.

35 Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: “Tu credi nel Figlio dell’uomo?”. 36 Egli rispose: “E chi è, Signore, perché io creda in lui?”. 37 Gli disse Gesù: “Tu l’hai visto: colui che parla con te è proprio lui”. 38 Ed egli disse: “Io credo, Signore!”. E gli si prostrò innanzi. 39 Gesù allora disse: “Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi”. 40 Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: “Siamo forse ciechi anche noi?”. 41 Gesù rispose loro: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane”.

***

Nella vita di tutti i giorni sperimentiamo un non vedere, un vedere in modo sbagliato, un credere che le cose stiano in un modo per poi accorgerci che non è proprio così; e questo sulle situazioni e sulle persone. Insomma, non è scontato vedere. È più facile di quanto sembra credere di vedere ma, in realtà, non vedere affatto.

Il Vangelo di Gv. nel suo prologo annuncia che “la luce è venuta nel mondo, quella vera, ma le tenebre non l’hanno accolta”. È un gioco di chiaro scuro che attraversa le storie di tutti.

Dovremmo fermarci sulla domanda: “Come ti furono aperti gli occhi?

A partire da questo interrogativo un racconto che potrebbe essere il soggetto di un affresco le cui sequenze si sviluppano nelle pareti di un battistero ottagonale. Esse accompagnano il rito nelle sue varie parti.

Durante la Veglia pasquale i catecumeni entrano da ovest, appunto, dal lato dove tramonta il sole, qui regna notte, e si dirigono verso est, dove, invece il sole sorge. Una volta usciti dal fonte, ormai battezzati nel Cristo, ossia totalmente immersi e coinvolti nel suo mistero, saranno chiamati “neofiti” cioè nuove creature, illuminati. Procederanno verso l’aula dove si ascolta la Parola, si professa l’adesione di fiducia e si spezza il pane. Dalle tenebre alla luce, dalla cecità alla visione.

Quello che accade nel rapporto di Gesù con il cieco nato è davvero un itinerario battesimale. A più riprese infatti il cieco chiama Gesù con nomi diversi. Prima lo chiama uomo: “Un uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango …”. In seguito lo ritiene un profeta. Successivamente “un inviato da Dio”, ovvero il Cristo - Messia. Alla fine “Signore”. Questa progressione è tipica di un percorso catecumenale che sfocia nella pienezza della confessione di fede: Gesù è il Signore!

Come ti furono aperti gli occhi? Quell’uomo di nome Gesù ha fatto del fango con la saliva. Mi sono incontrato con una nuova umanità, una nuova creazione. Un’umanità diversa.

Si può naturalmente vedere in tanti modi la realtà. C’è chi guarda e vede solo male. Chi si guarda attorno per guadagnare e accumulare ricchezze. Chi osserva la realtà per ricavarne piacere e sfruttare le situazioni, chi guarda e vede solo s’è stesso. Chi guarda il futuro senza speranza. Chi si ferma alla superficie. Chi vede solo regole da osservare….

Vedere la realtà con gli occhi di Cristo significa vedere con amore misericordioso; vedere la storia come nuova creazione, come spazio per la manifestazione della gloria di Dio; l’umanità e la storia con amicizia e simpatia, veri luoghi santi della manifestazione della tenerezza di Dio.

Guarire dalla cecità significa vedere in ogni persona l’immagine del Padre, vedere il Figlio dell’Uomo; vedere che l’uomo è figlio nel Figlio.

Insomma, con quale amore, con che cuore, con quale sensibilità, con quale responsabilità entriamo in contatto con le persone e con gli eventi? Quale sguardo sulle cose per amorizzare il mondo?

È rischioso guarire dalla cecità per vedere oltre e vedere in profondità, intravedere. Può risultare più conveniente il “non ho visto nulla – non ho sentito nulla”. Abbassare lo sguardo, e con esso, il livello della dignità nelle fredde stanze garantiste dei complici silenzi.

Vedere secondo Gesù significa correre il rischio di essere buttato fuori come Gesù. “Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori”. Fuori dalla religione, fuori dagli schemi di qualsiasi codice d’onore. Il Vangelo è sempre eccedente. È sempre fuori le righe, mai nei ranghi. È per questo che anche per noi, e forse per le nostre stesse Chiese può essere conveniente non vedere o auto illudersi di vedere.

I capi dicono che l’origine di Gesù non può essere da Dio perché non rispetta le regole del sabato. Il nome della piscina “Siloe”, a detta dell’evangelista, significa inviato. È decisivo sapere da chi è stato inviato… “e tu chi sei? Chi ti manda?” …Se Gesù è inviato da Dio, occorre prenderlo sul serio. Anche nella Chiesa Gesù continua a rimanere un caso serio: anche per noi vale la pena corre il rischio di essere posti ai margini, cacciati fuori.

È forse questa la condizione migliore per professare pienamente la nostra fede-fiducia: “Io credo, Signore”.


Salmo 22

Il Signore è il mio pastore:

non manco di nulla.

Su pascoli erbosi mi fa riposare,

ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino

a motivo del suo nome.

Anche se vado per una valle oscura,

non temo alcun male, perché tu sei con me.

Il tuo bastone e il tuo vincastro

mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa

sotto gli occhi dei miei nemici.

Ungi di olio il mio capo;

il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne

tutti i giorni della mia vita,

abiterò ancora nella casa del Signore

per lunghi giorni.


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