Meditazione domenica di pentecoste A - Monastero del Bene Comune

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sabato 27 maggio 2023

Meditazione domenica di pentecoste A

 

Ricordiamo, O Signore, davanti a te

    Il ministero della Difesa messicano (Sedena) ha reso noto di aver approntato un piano di emergenza che scatterà nel caso l'allarme per l'eruzione del vulcano Popocatépetl dovesse ulteriormente aggravarsi. Il piano prevede la mobilitazione di 6.500 soldati che si occuperanno dell'evacuazione di oltre 127.000 persone. 

Migranti. Nessuna notizia dei 500 in mare da giorni. Tra i migranti in viaggio da giorni anche 56 bambini, tra cui uno nato durante la traversata. Dramma nel mare Egeo: almeno tre morti, 17 dispersi tra cui una bambina di 7 anni.

Nicaragua. Un altro sacerdote arrestato. Padre Sauceda è stato arrestato martedì 23 maggio. Il sacerdote è accusato di aver commesso atti che minano l'indipendenza, la sovranità e l'autodeterminazione della nazione ex art. 1 della legge 1055.

Migranti. Lesbo: “In un anno scomparse circa 940 persone”. Medici Senza Frontiere si dice seriamente preoccupata per il “continuo deterioramento delle condizioni di vita dei migranti e rifugiati sull’isola greca di Lesbo, dove sono state registrate numerose segnalazioni di violenze, presunti rapimenti e respingimenti, e privazioni di cibo e riparo”. E chiede alle autorità greche di indagare su queste segnalazioni e di attuare condizioni di accoglienza sicure e dignitose per chi resta sull'isola.

Amnesty International e la Commissione internazionale dei giuristi pubblicano un nuovo rapporto per denunciare le gravi limitazioni e l’illegale repressione dei diritti delle donne e delle bambine da parte dei talebani. “La procura della Corte penale internazionale dovrebbe aggiungere il crimine contro l’umanità di persecuzione di genere nell’indagine in corso sulla situazione in Afghanistan”

Per le armi "non si bada a spese", ma nella lotta alla fame si risparmia sempre di più. “Una spirale di violenza e disumanità che deve essere interrotta prima che per molti sia troppo tardi. Paradossalmente quattro dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza sono in cima alla vendita globale di armi che alimentano guerre in tutto il mondo. I primi cinque Paesi al mondo per export di armi sono Stati Uniti, Russia, Francia, Cina e Germania. L’Italia non è stata da meno, attestandosi sesta tra i grandi esportatori, con il 3,8% del commercio mondiale nello stesso periodo, alle spalle della Germania responsabile del 4,2% delle esportazioni globali.

 Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Papa Francesco ha affidato al cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, l’incarico di condurre una missione, in accordo con la Segreteria di Stato, che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace".

Il nuoto come strumento per reagire alla malattia, combattere la solitudine e finanziare la ricerca. È lo spirito di Allarghiamo lo stretto, una serie di appuntamenti sportivi dedicati al nuoto nato dall’ esperienza di Swim4Parkinson, la manifestazione che dal 2018 porta nuotatori affetti dal Parkinson alla traversata dello stretto di Messina. La serie di incontri avrà luogo da maggio a settembre 2023, in collaborazione con Parkinson Giovanile Roma Tremo & Non Temo, Parkinson Parthenope Odv. L’obiettivo dell’evento è quello di incoraggiare le persone affette dalla malattia di Parkinson e i loro familiari coinvolgendoli attraverso l’attività fisica, uno dei mezzi fondamentali per contrastare la progressione del morbo.

La speranza in un domani migliore, soprattutto per i giovani kenioti che provengono da situazioni difficili. È in occasione dell’Africa Day, giornata in cui in tutto il mondo si celebra l’anniversario della nascita dell’Organizzazione dell’Unità Africana, che la Fondazione Albero della Vita rende noto il successo dell’affido in Kenya, dove 76 ragazzi hanno trovato una famiglia affidataria grazie ad un progetto. in 17 anni di attività e che nel tempo ha formato 350 famiglie affidatarie e trovato un affido adeguato a 251 bambini e ragazzi. Il progetto prevede di donare un aiuto a bambini e adolescenti le cui famiglie si trovano in condizioni di difficoltà. L’accoglienza temporanea ha l’obiettivo di creare un ambiente dove i giovani possano crescere in tutta tranquillità. “E’ come se il messaggio del Vangelo, che prevede un bene incondizionato verso il prossimo, si concretizzasse”.

Cento anni fa nasceva don Lorenzo Milani, seme che continua a generare frutti
A Barbiana ieri 27 maggio l'apertura delle celebrazioni del Centenario del sacerdote fiorentino che per 13 anni fu parroco del piccolo borgo toscano. Come scriveva Michele Gesualdi, uno dei suoi ragazzi di Barbiana, era “uno di quegli uomini che per le sue scelte nette e coerenti, le sue rigide prese di posizione, il linguaggio tagliente e preciso, la logica stringente si tirava facilmente addosso grandi consensi o grandi dissensi con schieramenti preconcetti che hanno spesso offuscato la sua vera dimensione. Prima di tutto, don Lorenzo era un prete che voleva servire Dio radicalmente e lo voleva fare servendo la gente che gli era stata affidata”. Don Milani è stato sacerdote e maestro perchè convinto che la mancanza di cultura era un ostacolo all'evangelizzazione e all’elevazione sociale e civile del suo popolo.

"Il grido silenzioso dei bambini", il manifesto sui diritti dei minori in rete
Concluso con un evento online il progetto dedicato all’educazione digitale per i giovani della scuola primaria, realizzato dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza in collaborazione con l'Istituto degli innocenti. Numerosi studenti, provenienti da tutta Italia, hanno lavorato insieme per un unico obiettivo: ottenere un internet più sicuro, accogliente all’età. Un manifesto, scritto da più di 10 mila giovani di oltre 400 classi italiane

"Trasformiamo il futuro" è lo slogan che ha accompagnato da Perugia ad Assisi centinaia di studenti e studentesse di diverse scuole e università di Italia. Il 21 maggio 2023 si è tenuta la Marcia della Pace e della Fraternità che ha visto i giovani come protagonisti assoluti. Gli insegnanti, educatori e genitori hanno accompagnato i ragazzi e le ragazze invitandoli a prendere parola sui diversi palchi dell'evento, sia come moderatori che come interlocutori attivi.

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Manda, Signore Gesù, il tuo Spirito consolatore: la sua presenza ci sveli la verità delle cose.

Ci inizi alla vita di contemplazione e in essa trovi pace il nostro cuore inquieto.

Egli ci liberi dalle aride dottrine. il tuo Spirito canti in noi il canto che nasce dall'uomo che ha ritrovato l'immagine e la somiglianza divina. Amen


At 2,1-11    1Cor 12,3-7.12-13

Gv. 20, 19 – 23


La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!».

Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesù disse loro di nuovo:

«Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi».

Detto questo, soffiò e disse loro:

«Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati;

a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».



***

Le parole del racconto del giorno di Pentecoste, secondo Atti degli Apostoli (prima lettura), ci parlano dello sprigionarsi di una forza che irrompe, riempie, pervade: il vento forte, il tuono, il fuoco. Insomma, un fenomeno che nessuno può trattenere né controllare.

Chi parla in questo modo ha fatto l’esperienza che Gesù non è un’astrazione ma una presenza che cambia la vita. La rende capace di amare. L’amore è una forza di cambiamento di cui tutti sono in grado di comprenderne il linguaggio.

“Siamo Parti, Medi, Elamiti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proseliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio»

Se Google Maps potesse presentarci in sequenza veloce la geografia dei popoli qui indicati, avremmo l'immagine di una girandola le cui ali andrebbero a lambire le zone più lontane, le periferie, del mondo allora conosciuto. Comprendiamo così che lo Spirito, soffia il vento dell’evangelo al di là di ogni schema culturale, al di là di ogni appartenenza sociale o religiosa. È come il vento, entra ovunque. È come il tuono, arriva inaspettato. È come il fuoco, non puoi trattenerlo.

Sapranno le chiese cristiane sottomettersi alla sua azione senza la pretesa di racchiuderlo nei rigidi schemi delle loro dottrine?

Aprirsi all’azione dello Spirito, secondo Paolo, non significa lasciarsi indottrinare, tutt'altro, significa andare all'essenziale, cioè scoprire dentro il legame che ci unisce al Signore.

3 Ebbene, io vi dichiaro: come nessuno che parli sotto l’azione dello Spirito di Dio può dire “Gesù è anatema”, così nessuno può dire “Gesù è Signore” se non sotto l’azione dello Spirito Santo” (seconda lettura).

Nessuno che sia mosso dello Spirito può rifiutare Gesù (dicendo: Gesù è maledetto); nessuno può riconoscere la sua signoria nella propria coscienza se non sotto l’azione dello Spirito, che è il suscitatore delle fede. Tutte le altre manifestazioni sono solo conseguenze, anche abbastanza secondarie rispetto a questo riconoscimento della signoria di Gesù.

Comprendiamo dunque che l’azione dello Spirito ci conduce a far luce sull’essenziale: riconoscere Gesù come Signore, riferimento e chiave interpretativa dell'esistere. È l'energia che fa convergere le differenze verso la solidarietà ed alimenta la reciprocità, cosicché, ognuno è servitore della crescita di Cristo nell’altro, mettendo a disposizione i doni che ha ricevuto. L’aiuto vero che possiamo offrirci reciprocamente gli uni gli altri, non deriva dalla somma delle nostre risorse secondo la logica aziendalista de “l’unione fa la forza”, l’aiuto vero non consiste nell’essere assommati o assimilati, ma nell’essere gli uni per gli altri affinché in tutti e in ciascuno cresca il Corpo di Cristo.

Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito”.

Il brano evangelico non è introdotto da una coordinata geografica, come il racconto della prima lettura, ma temporale. Gesù in mezzo ai suoi “La sera di quel giorno, il primo della settimana”.

Come non pensare che quest'indicazione cronologia, Giovanni intende riferirsi alla prassi della Comunità cristiana, che fin dai primi tempi, nel primo giorno della settimana, celebra la memoria del suo Signore Crocifisso e Risorto?

C’è un gruppo di persone che abitate dalla paura. Gv. rende questo clima di paura con alcune espressioni: caduta la notte e le porte chiuse (sprangate). Alla coordinata temporale s’aggiunge successivamente quella spaziale, il non-luogo della paura; la stanza dalle porte chiuse nella quale l’aria è asfittica; in essa non c’è respiro.

Con quanti timori, paure, reticenze, perplessità, ci capita di fare i conti! Tutto ciò è qualcosa che ti chiude, ti paralizza, ti fa trattenere il respiro. Questa non è la vita in abbondanza che Gesù a promesso!

Il testo dice: Venne Gesù e stette in mezzo. Come dire: Entrò dentro le chiusure, prese contatto con esse, prese il posto delle paure.

Dal di dentro delle nostre perplessità, fatiche, incertezze, incompiutezze ed immaturità il Signore agisce per liberarci dai timori che ci bloccano.

Dal di dentro fa vedere l’inconsistenza delle nostre difese, perchè entra con quell'amore inesauribile e traboccante di cui l'evangelista parlò nel contesto della lavanda dei piedi: li amò sino alla fine. Ora è dentro gli smarrimenti del cuore con i segni di quell'amore. I segni delle mani, dei piedi e del costato stanno lì ad indicare quell’amore incrollabile e fedele che scioglie ogni difesa, ogni resistenza come neve al sole.

Ecco perché il saluto di Gesù si realizza nel dono della pace: shalom a voi. Essa non è solamente assenza di conflitto ma un restare nella vita in modo positivo, dignitoso, pieno, in piedi, senza timori. La “pace – shalom” è la possibilità di realizzare promesse di bene; è la condizione che, a dispetto delle evidenze storiche, consente al Regno di Dio di accadere; è un modo di vivere stare nel mondo a partire dalla certezza che l’amore vince.

Il dono diventa poi un incarico: Vi consegno lo shalom, quindi rimettete i peccati, ovvero sciogliete i nodi. Questo compito è affidato ai dodici in quanto discepoli, vale a dire quali rappresentanti ed espressione della totalità della comunità del Signore.

Tutti coloro che sono stati raggiunti dalla fiducia, dall'accoglienza, dall'amorevolezza, dallo shalom del Signore non possono esimersi dal far entrare le situazioni in un orizzonte di giustizia, di verità, di benevolenza, di benedizione. Questo è il senso di rimettere i peccati, di sciogliere i nodi.

Per Gesù, questa condizione è come una nuova creazione. Pertanto, alitando, rievoca il racconto di Genesi sulle origini del mondo ove è detto che il Signore Dio soffiò un alito di vita nelle narici dell’Adam, il terrestre, il quale divenne un essere vivente.

Gesù alita lo Spirito santo nell’esistenza. Il suo più intimo più profondo entra in azione in noi, appunto, per rimettere i peccati, ossia per continuare a far vivere ed agire in noi il Signore.

Alla chiesa che, per paura ha perso il respiro e si è trincerata dietro le porte sprangate delle false sicurezze, delle presunte certezze dottrinali, ora Gesù le dà respiro. Non ha da temere l'umanità, può correre il rischio della fraternità con l'audace leggerezza del vangelo. Nella tenerezza di Dio per l'umano, per la sua storia e per tutto il vivente, può finalmente respirare nuovo ossigeno, l'aria pura dello Spirito.


Salmo 103

Benedici il Signore, anima mia!

Sei tanto grande, Signore, mio Dio!

Quante sono le tue opere, Signore!

Le hai fatte tutte con saggezza;

la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,

e ritornano nella loro polvere.

Mandi il tuo spirito, sono creati,

e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;

gioisca il Signore delle sue opere.

A lui sia gradito il mio canto,

io gioirò nel Signore.


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