Meditazione domenica Ascensione del Signore A - Monastero del Bene Comune

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sabato 20 maggio 2023

Meditazione domenica Ascensione del Signore A

 


Ricordiamo, O Signore, davanti a te

Il maltempo non dà tregua, in Emilia Romagna dove si aggrava il bilancio dell'alluvione. 20 le vittime, ci sarebbero anche dei dispersi. Salgono a 42 i Comuni alluvionati. Circa 10mila gli sfollati. Danni per miliardi. Sono 18.500 le utenze senza elettricità. Sono oltre 280 le frane provocate dal maltempo, di cui 120 particolarmente importanti in 58 comuni. 

Infuriano ancora i combattimenti in Sudan, quattro settimane dopo l’avvio delle ostilità. Ben sette le tregue annunciate, ma nessuna di esse è mai realmente entrata in vigore. L’esercito regolare (SAF) continua infatti a darsi battaglia contro le forze paramilitari del Supporto Rapido (RSF) tra le strade della capitale Karthoum. Non c’è tregua, però, neanche nelle città limitrofe e, addirittura, il conflitto si è allargato, seppur in scala minore, anche al vicino territorio del Darfur.

È di 85 morti il bilancio degli scontri tra pastori e agricoltori nello Stato di Plateau, nella Nigeria centrale. Alcune persone sono rimaste ferite, "diverse case sono state distrutte e molte persone sono ora sfollate".

    Bogotà. Un rudimentale ordigno composto da un cilindro carico di esplosivo è stato attivato in una miniera del dipartimento colombiano di Antioquia, con un bilancio di due morti e almeno 14 feriti.

Il ghiacciaio Perito Moreno, forse uno dei più noti al mondo nella Patagonia argentina, è in stato di emergenza dopo che il suo fronte si è ritirato di oltre 600 metri nel 2021-22.

Sale a tre uccisi, tutti poliziotti, il bilancio dell'attentato dinamitardo che la scorsa settimana ha scosso la periferia nord di Damasco. In città si verificano a intermittenza incidenti di sicurezza ed esplosioni dinamitarde, spesso legate a regolamenti di conti tra fazioni rivali o controversie personali.

In Libano sempre meno rifugiati siriani stanno accedendo ai servizi sanitari per timore di essere deportati.

Alta tensione a Gerusalemme per la programmata 'Marcia delle Bandiere' che, come ogni anno, intende celebrare la presa da parte di Israele della zona est della città - allora sotto controllo giordano - durante la Guerra dei 6 giorni del 1967. La polizia ha schierato per l'occasione più di 3.000 agenti per vigilare sulla manifestazione nazionalista alla quale sono attesi in migliaia e che passerà in parte per il quartiere musulmano della Città Vecchia, per poi concludersi al Muro del Pianto. La 'Marcia' è stata bollata come "una provocazione" dall'Autorità nazionale palestinese (Anp).

Tre ragazzini indiani massacrano un amico, 'ispirati dalle serie tv'. I ragazzini sono stati ispirati a uccidere l'amico dalle serie sulle gang criminali che guardano in continuazione sulle piattaforme.

Amnesty International: nel 2022 esecuzioni aumentate del 53%. Il rapporto annuale sulla pena capitale segnala che, lo scorso anno, si è verificato il numero di vittime più alto degli ultimi cinque anni. Arabia Saudita e Iran sono i Paesi con più esecuzioni.

 Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Perugia Assisi. Oggi la Marcia della pace dei giovani: «Trasformiamo il futuro!». Questa è la terza Marcia da quando la Russia ha invaso l'Ucraina: «Una marcia per fare pace con i giovani, per smetterla di ignorarli e di rubare il loro il futuro. Una marcia che avrà tre luoghi simbolo: l'Ucraina per tutte le guerre nel mondo, Cutro per le migrazioni, la Romagna per la crisi climatica. O cambiamo strada per cambiare il futuro, o saremo travolti». Flavio Lotti, coordinatore della marcia della pace, annuncia così l'edizione della Perugia Assisi che doveva tenersi come ogni due anni a ottobre ma è stata anticipata per permettere una larga partecipazione delle scuole. Perché il tradizionale appuntamento nazionale del movimento per la pace sarà introdotto sabato ad Assisi proprio dal "Meeting nazionale delle scuole di pace sui passi di Francesco".

Nella Striscia di Gaza e in Israele sembra reggere il cessate il fuoco stabilito sabato sera alle 22.00 e che ha messo fine a cinque giorni di violenza, i peggiori dall’agosto del 2022, costati la vita a 35 persone, 34 palestinesi e un israeliano, e che hanno provocato il ferimento di circa 240 persone da ambo le parti. È stato riaperto parzialmente il valico di Erez, dove passano i palestinesi per andare in Israele, e di quello di Kerem Shalom, unico punto di attraversamento israeliano per le merci destinate alla Striscia di Gaza.

Sei atleti di Athletica Vaticana - Vatican Cycling pedaleranno con le e-bike nell’ultima tappa del Giro-E, domenica 28 maggio nel cuore di Roma. Con partenza da Castel Sant’Angelo e traguardo ai Fori Imperiali dove, poche ore dopo, arriverà la maglia rosa con i ciclisti del Giro d’Italia. La “squadra del Papa”, che fa parte dell’Unione ciclistica internazionale, pedalerà in particolare per sostenere l’esperienza sportiva e solidale del “Giro d’Italia delle cure palliative pediatriche”.

Giovani sentinelle della legalità. Le studentesse della classe 3B dell'istituto tecnico Luigi Einaudi di Verona hanno presentato la loro ricerca sull'illegalità a Verona realizzando due indagini, una rivolta agli studenti della scuola e l'altra monitorando alcune zone a rischio illegalità della nostra città. A conclusione del lavoro hanno scritto una lettera all'Assessorato alla legalità del Comune di Verona. Il loro appello: "Denunciamo oggi per migliorare il domani".

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo

Il tuo potere, Signore, non è come il nostro potere, come la tua pace non è la nostra pace: il potere del sole che sprigiona la vita, la gloria dell'umile esaltato davanti a tutta la creazione, il potere di amare e perdonare e salvare: Signore, fa che almeno la tua chiesa non conosca altri poteri, in attesa di essere anche lei partecipe della tua Ascensione. Amen


At 1,1-11    Ef 1,17-23 

  Mt 28,16-20

16 Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.

17 Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.

18 Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.

19 Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.

Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».


***

Aprire il libro degli Atti degli Apostoli, è come aprire l'album di famiglia: ogni pagina richiama sempre nuove evocazioni. Ci si vorrebbe soffermare a lungo su ognuna perchè tutte sono importanti... dal racconto della prima lettura raccogliamo i vv. 9-11 della scena finale

"9 Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. 10 E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 11 “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”.

Già dal racconto dell'esodo e poi nell’annunciazione a Maria, nel battesimo di Gesù, nel racconto della trasfigurazione, la nube è manifestazione dell'agire di misterioso di Dio. Essa esprime efficacemente l'impressione di sentirsi avvolti in qualcosa di più grande di noi, di non manipolabile nemmeno attraverso la conoscenza.

Fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi”. Sono i verbi dell’assunzione. Dio ha accolto la vita di Gesù, ha riconosciuto e fatta sua la via dell'abbassamento di Gesù.

Il massimo dell’abbassamento corrisponde al massimo dell’innalzamento. Ancora una volta Dio non smentisce il suo agire paradossale. Egli manifesta la sua potenza nella debolezza, la sua vittoria nella sconfitta della croce. Ebbene, tutto ciò è assunto (forma verbale passiva!). E con Gesù ogni uomo e ogni donna sono assunti, cioè presi in carico da Dio. D'ora in poi, l’umanità è terra ed è anche cielo. In Gesù il cammino dell'umanità appartiene ormai al mondo di Dio e Dio non è estraneo, indifferente alla storia.

In questa cornice dalle tinte un po' apocalittiche, la narrazione diventa un grande annuncio di positività e di fiducia nella materia, negli eventi e più intensamente nella famiglia umana.

È per questo che gli apostoli non possono starsene impalati con lo sguardo perso all'insù. Ma devono vivere nel “frattempo”. Nel qui e ora protesi verso quel compimento che è appena incominciato.

Il brano evangelico lo troviamo a conclusione del Vangelo di Matteo, eppure, pur trovandosi alla fine, non v’è dubbio che esso ci parli di un inizio, o meglio, di una ripartenza.

16 Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.

Matteo ci fa notare che sono in undici. Questo numero ricorda il segno della defezione: uno ha tradito ed è sempre possibile per tutti riviere quell’amara esperienza.

La precisazione geografica della Galilea è proprio l’indicazione del ripartire. È in Galilea che hanno ricevuto la prima chiamata ed iniziò per ciascuno di loro l’esperienza della sequela.

Così Matteo dice alla sua comunità che il discepolato è un’esperienza da riprendere continuamente. In realtà, questo testo è di fatto un inno alla consegna della missione e al discepolato.

Esiste poi la menzione al monte.

Nella Bibbia, il monte è sempre rivelativo di un nuovo progetto, di una nuova vocazione che si disvela. Il monte di Mosè, il monte di Elia, il monte delle Beatitudini, il monte della trasfigurazione, il monte della preghiera solitaria del Cristo.

Questo appuntamento però lo aveva fissato Gesù. Se anche dopo la defezione ci è sempre possibile riprendere la sequela, è perché Gesù ci viene sempre a cercare e, con la sua iniziativa, ci rimette in piedi, ci coinvolge con sempre nuovi attestati di fiducia.

17 Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano.

SI PROSTRARONO…ALCUNI PERO' DUBITARONO.

Credo che sia la più fedele fotografia della Chiesa di tutti i tempi: fede e dubbio camminano insieme. Anzi, la fede si alimenta nel dubbio e quest’ultimo dalla fede.

È questa in fondo la ragione per cui una sana consapevolezza delle proprie perplessità, anche nel cammino di fede, non guasta affatto. Ricordo la testimonianza di un anziano teologo benedettino sulla sua esperienza di teologo. Diceva: “Non si può essere teologi seri se non si è sperimentato dentro di sé il brivido dell'ateismo”. Paradossalmente Gesù affida l'annuncio della fede proprio a chi cammina dalla fede accompagnata del dubbio. Viene perciò da pensare che l'annuncio e la testimonianza dell'Evangelo si qualificano come maturi quando comprendono (prendono dentro) anche le ragioni della non fede.

La fede evangelica non è un blocco monolitico di verità cui accordare un’adesione intellettuale e basta. È invece una relazione vitale col Signore e, come tutte le relazioni, è soggetta ad alti e bassi.

Gesù sa molto bene come stanno le cose e, pertanto, non si meraviglia, non smette di scommettere sul cuore umano.

18 E Gesù, avvicinatosi

Il testo originale recita: Ed essendosi avvicinato, Gesù parlò. È il medesimo atteggiamento del Pellegrino che si avvicina ai due di Emmaus.

Questa prossimità del Signore è semplicemente meravigliosa: egli è il fedele. Possiamo avvertire una grande consapevolezza di fede; possiamo sentirci lontani, abitati dal dubbio. Il Signore Vivente non s'allontana dalla realtà dell'umano.

disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra”.

È la piena confessione di fede della Chiesa nel Signore pasquale quale risultato del dono dello Spirito, dono espresso nel vangelo di Matteo con l’avvicinarsi di Gesù. Quelle parole significano: Cristo è tutto!

19 Andate dunque e fate discepole (!) - è diametralmente opposto alla vecchia traduzione che recitava: Ammaestrate tutte le nazioni-, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.

Egli quindi si consegna totalmente nonostante le nostre perplessità perché sa che possiamo essere coinvolti dalla sua chiamata e, a nostra volta coinvolgere (immergere – battezzare) altri dallo stesso amore coinvolgente (nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo).

In altre parole, per quanto opaca possa risultare la nostra esistenza, siamo comunque in grado di amare e di servire. Essa è degna di essere “assunta” da Dio! Non grazie a meriti o attitudini speciali, ma perché lui ha scelto di incontrarci e di condividere con noi il suo cammino. Come dire? A lui andiamo bene così!

Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.

L'inizio del Vangelo di Matteo, presenta Gesù come l’Emmanuele, il Dio-con-noi. Ora quell’affermazione è ripresa e rilanciata per il cammino della comunità credente. È una solenne affermazione che confessa Gesù come Jhwh, il Dio dell’alleanza, colui che non si pone in concorrenza ma che intende stare dalla parte dell'umanità per sempre.

L’assunzione – ascensione di Gesù è infine il più bell’atto di amore del risorto. Non s’impone con la sua fisicità ma si consegna con il suo amore, donando quanto è di più intimo: lo Spirito. In un certo senso è presente allontanandosi. Potremmo dire: facendoci spazio. Egli si consegna a noi e ci affida la testimonianza dell’evangelo. Si fida di noi più di quanto noi non ci fidiamo di noi stessi.


Salmo 46

Popoli tutti, battete le mani!

Acclamate Dio con grida di gioia,

perché terribile è il Signore, l’Altissimo,

grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,

il Signore al suono di tromba.

Cantate inni a Dio, cantate inni,

cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,

cantate inni con arte.

Dio regna sulle genti,

Dio siede sul suo trono santo.


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