Meditazione domenica XIa B - Monastero del Bene Comune

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sabato 15 giugno 2024

Meditazione domenica XIa B

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Persone minori non accompagnate, a centinaia, costrette a lavorare come soldati-schiavi per i cartelli della droga. Risposte di sfruttamento umano alla crescente domanda di cocaina del continente europeo. Si tratta della schiavitù su scala industriale di bambine e bambini africani – per lo più provenienti da paesi del Nordafrica, Marocco e Algeria in primis – assoldati dal racket della coca che opera in maniera capillare in Europa occidentale.

L’ultimo rapporto, pubblicato in occasione del G7 in Puglia, parla di 120 milioni di persone, perlopiù donne e bambini, costrette a lasciare le proprie case. È un numero che è raddoppiato in 10 anni e che sembra destinato ad aumentare ulteriormente in assenza di grandi cambiamenti politici globali. «Si tratta di rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni, persone costrette ad allontanarsi dai conflitti, dalle persecuzioni, da forme di violenza diverse e sempre più complesse».

Sono passati otto anni da quel 3 giugno del 2016, quando, a inaugurarlo, arrivò il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oggi il Museo della Fiducia e del Dialogo, dedicato alle vittime del mar Mediterraneo chiude. L’isola di approdo, Lampedusa, perde questo spazio espositivo voluto dal Comitato 3 ottobre, realtà il cui nome richiama la data di un tragico naufragio, quello avvenuto il 3 ottobre del 2013, in cui persero la vita 368 persone migranti. 

Sono quaranta i cittadini indiani vittime dell'incendio avvenuto in un edificio a Mangaf, nel Kuwait. Oltre alle vittime ci sono almeno altri cinquanta indiani gravemente ustionati. L'incendio, divampato in un edificio fatiscente, privo di uscite di sicurezza e di estintori, dove vivevano centinaia di lavoratori migranti, non ha lasciato scampo. 

Africa, dal land grabbing al land squeeze. Piccoli agricoltori, popolazioni indigene e piccole comunità rurali schiacciate nella morsa di grandi aziende che estendono il dominio su sempre più ampi appezzamenti di terre. Un fenomeno sospinto dalla corsa alle materie prime, dal mercato dei crediti di carbonio e da progetti di sviluppo energetico “green”.

l governo del Cile ha dichiarato lo stato di catastrofe in alcune regioni a causa dell'intenso fronte di tempesta che sta colpendo diverse aree del Paese con il bilancio provvisorio di un morto e gravi danni. 

Ricorre un anniversario triste e deprimente: 1.000 giorni dall'annuncio del divieto di frequentare le scuole secondarie per le ragazze in Afghanistan. 1.000 giorni fuori dalla scuola pari a 3 miliardi di ore di lezione perse". 

Nel nord-est della Germania "un gruppo di giovani" ha aggredito e insultato in maniera razzista due bambine ghanesi di otto e dieci anni. La più piccola è stata colpita a «calci in faccia» da uno degli aggressori ed è stata portata in ospedale. 

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

Aiutaci a custodire la speranza

Grazie a Francesco, accende i riflettori sul dolore nelle carceri”. Dopo l’annuncio del Papa che ha ricordato l'apertura della Porta Santa in un penitenziario nel Giubileo del 2025, l’Ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane Don Grimaldi spiega come questo gesto sia portatore di grande speranza: “E’ un atto di misericordia, un balsamo sulle ferite di persone spesso dimenticate dalla società”.

Nigeria. Combattere il traffico di persone è la priorità delle religiose appartenenti alla congregazione delle Suore della Carità nel Paese africano: spesso sono loro a offrire riparo sicuro alle vittime.  “La passione che ho per la giustizia e l’odio per l’oppressione hanno acceso in me quel fuoco che mi spinge a impegnarmi al massimo nonostante i rischi che posso correre, per far comprendere alla gente il male insito nel traffico degli esseri umani".

Francesco interviene al summit a Borgo Egnazia, indica opportunità, pericoli, effetti dell’intelligenza artificiale: “Condanneremmo l’umanità a un futuro senza speranza, se sottraessimo alle persone la capacità di decidere su loro stesse e sulla loro vita condannandole a dipendere dalle scelte delle macchine; i programmi di intelligenza artificiale “debbono essere sempre ordinati al bene di ogni essere umano”.

Il Comune di Verona approva la mozione per la messa al bando dei PFAS sottoscritta e voluta dai comitati dalle Mamme NoPfas, da Acqua Bene Comune e tante altre associazioni. Il numero dei Comuni che l'hanno approvata è in continuo aumento.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a

disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…


Dio dei germogli e delle radici, Dio che fai nascere fiori anche dalle rovine, e come nel seme racchiudi l'intera vita del pianeta, così nelle più piccole cose nascondi la grandezza delle tue opere: fa' che anche noi riconosciamo come tu ami operare silenzioso specialmente nel cuore degli umili. Amen

Ez 17, 22-24 2Cor 5,6-10

Mc. 4, 26 – 34

Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente (di proprio impulso) prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».

Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra (porre la tenda alla sua ombra)».

Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

***

Questa parte del vangelo di Marco si presenta a noi con il linguaggio delle parabole.

Ai vv. 4, 10-12 è detto il perché Gesù si rivolge alle folle in parabole. In buona sostanza, egli parla in questo modo alle folle per “pro – vocare” domande, per suscitare desiderio di approfondire, per scuotere le coscienze.

In momenti successivi, cioè con i suoi, egli offre delle spiegazioni. I suoi dunque, sono tutti coloro che compiono il passo di voler entrare meglio nella logica di Gesù; coloro che desiderano accogliere nella loro vita la sfida del vangelo. Ma può essere che i suoi abbiano più difficoltà a capire, allora viene offerta la possibilità di entrare con maggior intensità nella via del vangelo.

Il tema centrale di cui si parla è “il Regno di Dio”. Si tratta di un'espressione sintetica per indicare la presenza di Dio nella vita delle persone, il raggio della sua azione di cura dell’umanità e della sua storia. Azione e presenza che irrompe nelle parole, nelle scelte negli incontri e nelle relazioni di Gesù di Nazareth. Il “Regno di Dio” costituisce quindi il cuore del messaggio di Gesù.

Il tema del regno di Dio, non è esclusivo di Gesù, nella comunità d'Israele se ne cominciò a parlarne

da quando ebbe luogo l'esperienza politica della monarchia di DAVIDE-SALOMONE. Tuttavia, la struttura statuale della monarchia davidica fu sempre sottoposta ad istanza critica, soprattutto dalla tradizione profetica, affinché non accadesse che il re avanzasse la pretesa di occupare il posto di Dio. Pertanto, il ruolo assegnato al re d’Israele non andava oltre l’incarico, ricevuto da Dio, di difendere i poveri, gli orfani, le vedove e gli indifesi quale luogotenente di Dio. In questo consisteva il cosiddetto “Messianismo Regale”.

Il tema specifico “Regno di Dio” emerge soprattutto quando, con l’esilio, scompare la forma statuale della monarchia e allora Dio è sempre più visto come il re che esercita il suo potere nell'atto della cura e della liberazione. La predicazione dei profeti ne parla in questi termini. Ma, in ogni caso, i profeti continuano a comprendere il Regno e il messianismo in termini di ritorno alla visibilità. La prima lettura di oggi (Ez 17, 22-24) ce ne offre un esempio.

Nel brano del Vangelo le parabole sono due: L'uomo che semina e il seme di senape più piccolo di tutti.

In entrambe vi si parla di crescita da un meno a un più. Il messaggio quindi suggerisce un approccio molto fiducioso.

La crescita però non corrisponde esattamente alla visibilità. L'originalità del discorso sta nel fatto che, proclamando il “Regno”, benché si tratti del Regno di Dio, il contenuto del discorso non attinge a modelli politici. Ad esempio, se ogni regno ha un esercito, nel regno di Dio dovrebbe esserci un esercito celeste di angeli; se ogni re è potente e ricco, Dio, in quanto re, dovrebbe essere onnipotente e padrone di tutto; ogni re ha dei sudditi, Dio dovrebbe avere dei fedeli che eseguono la legge che lui ha stabilito, e così via.

Nulla di tutto ciò si trova nelle parole di Gesù, il quale invece parla di semina, di spighe, di grano, di uccelli, di ortaggi ecc. Questo è quanto basta per aprirci ad un messaggio che anche per noi è portatore di novità.

Nella prima parabola, il seminatore dà inizio ad un processo che raggiunge il suo scopo (portare frutto) grazie all'impulso della terra, che è altro da lui. Egli deve solo rendersi presente al momento del raccolto. Tutto avviene dentro la terra. Il Regno è una realtà che si muove, invisibilmente ma realmente, dentro; qualcosa che si sviluppa nelle profondità delle persone come nelle profondità del suolo. Invisibilmente prende sempre più piede da dentro. Occorre avere fede-fiducia che quando certi processi iniziano, crescono, hanno degli effetti. Siccome questi processi avvengono nelle persone, avere fiducia nel Regno significa avere fiducia nelle persone.

Nella seconda parabola, il seme più piccolo diventa ortaggio più grande.

Nella letteratura profetica (vedi la prima lettura), che pure è presente la tematica del regno di Dio, si parla di esso attraverso l'immagine maestosa del “cedro del Libano”. Un qualcosa, insomma, che s'impone per la sua visibilità.

Qui invece, si parla di qualcosa di micro che diventa un bene per tutti (tutti gli uccelli del cielo). Si noti tra l'altro che il vangelo non parla di un albero più grande di tutti, come fa Ezechiele c. 17 (Prima lettura) ma di ortaggi... può raggiungere i due metri. È infestante. Si diffonde tra le erbe con cui l'uomo ha a che fare tutti i giorni. Forse Gesù parla dello sviluppo di una comunità in cui tutti possono trovare accoglienza.

Le cose di Dio non fanno rumore. Questo è l’annuncio. Liberano, riscattano, sollevano e salvano la vita da qualsiasi scelta distruttrice, da qualsiasi tipo di morte perché la struttura nella quale si compie il Regno di Dio è il cuore cioè la coscienza.

Salmo 91

È bello rendere grazie al Signore

e cantare al tuo nome, o Altissimo,

annunciare al mattino il tuo amore,

la tua fedeltà lungo la notte.

Il giusto fiorirà come palma,

crescerà come cedro del Libano;

piantati nella casa del Signore,

fioriranno negli atri del nostro Dio.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti,

saranno verdi e rigogliosi,

per annunciare quanto è retto il Signore,

mia roccia: in lui non c’è malvagità.


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