Ricordiamo davanti a te, o Signore
Nicaragua. Con un provvedimento ufficializzato il 12 agosto, il Ministero dell’Interno ha cancellato altre 14 Ong della diocesi che ha visto nei giorni scorsi una serie di arresti ed espulsioni di sacerdoti. I beni mobili e immobili delle organizzazioni saranno trasferiti allo Stato.
Sudan, bombe su una scuola e un mercato: 5 bambini tra le vittime e almeno altri 20 minori feriti a causa dei bombardamenti nella città di El Obeid: "Più di 110 scuole e ospedali attaccati dall'inizio del conflitto e centinaia di scuole utilizzate come rifugi per gli sfollati interni.
"Lo Stato ecuadoriano non rispetta la sentenza che lo obbliga a cessare l'emissione di gas residuali dell'estrazione petrolifera in Amazzonia, una pratica altamente dannosa che minaccia la vita, la salute delle comunità locali".
Raid compiuti da Israele sulla Striscia di Gaza l’altra notte hanno ucciso 15 persone appartenenti alla stessa famiglia, tra cui nove bambini e tre donne. Il ministero della Salute della Striscia di Gaza, ha annunciato che il bilancio dei palestinesi uccisi dall'inizio della guerra, il 7 ottobre scorso, ha varcato la soglia dei 40 mila e si stima il numero di feriti in 92.401.
La polizia iraniana avrebbe sparato su una donna che guidava senza rispettare le regole sul corretto uso del velo, ferendola in modo grave e lasciandola paralizzata.
India, medici ancora in sciopero dopo Lo stupro e la brutale uccisione della specializzanda dell'ospedale statale di Kolkata. Hanno riacceso l'attenzione sulla mancanza totale di sicurezza e controllo nelle strutture sanitarie governative e riportato nelle piazze del paese la rabbia per il problema cronico della violenza contro le donne.
"Ad oggi, nessuna donna afghana detiene una posizione di leadership che le consenta di esercitare un'influenza politica, sia a livello nazionale che provinciale. E anche quando le donne sono impegnate nelle strutture talebane, il loro ruolo è essenzialmente quello di monitorare il rispetto da parte delle altre donne dei decreti discriminatori". E' quanto testimonia l'ultimo rapporto dell'organizzazione delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile
Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...
Aiutaci a custodire la speranza
La Chiesa ha ricordato nei giorni scorsi San Massimiliano Maria Kolbe, che ad Auschwitz si offrì di morire nella “cella della fame” al posto di un padre di famiglia. Il suo martirio fu una luce nelle tenebre del lager nazista, onorata da Papa Francesco nel 2016 quando visitò il campo di concentramento, sostando in preghiera e in totale silenzio tra le mura dove il religioso si spense il 14 agosto 1941
La scuola di Modena che ha vinto il Festival delle scienze coi fondi di caffè. Il progetto «A cup of coffee» (Una tazza di caffè) ha ricevuto un riconoscimento a livello nazionale per questo esempio di economia circolare, che dai fondi del caffè si arriva alla produzione dei fertilizzanti e persino all’estrazione di energia, mettendo in campo conoscenze di chimica, fisica e tecnologia. Gli studenti dell’istituto modenese sono arrivati fino alla progettazione di un impianto per la produzione di biogas per coprire la richiesta energetica del processo di torrefazione del caffè.
Di amicizia c’è bisogno, soprattutto in questi giorni estivi in cui, chi è fragile, sente di più non solo il caldo, ma soprattutto la solitudine. Per Sant’Egidio è stato un “Ferragosto della solidarietà”, pieno di appuntamenti che rappresentano una risposta all’abbandono, all’aumento del costo della vita e alla rassegnazione di tanti. Ma il “Ferragosto della solidarietà” è stato vissuto anche nei numerosi cohousing e convivenze realizzati da Sant’Egidio con anziani, persone con disabilità, ex senza fissa dimora e nei centri presenti in diversi quartieri della città.
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…
O Padre, bontà infinita, ti ringraziamo di nutrirci con la Parola e l'Eucaristia. Concedici di avere sempre fame di ciò che è veramente necessario, e di essere sensibili ai poveri nei quali Gesù continua a soffrire. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Pro. 9,1-16; Ef. 5, 15-20;
Gv. 6, 51-58
51 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
52 Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 53 Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. 57 Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 5 8Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Anche nella Parola di questa domenica l’attenzione viene richiamata alla realtà del nutrimento, del mangiare, e del bere, del pane, del cibo, della bevanda e della carne.
Sono parole e pensieri che mettono in luce come ogni persona e ogni essere vivente sono il risultato della cura che ognuno riceve dagli altri o, più in generale, dalla vita della natura.
“Venite mangiate il mio pane – bevete il mio vino – camminate nell’intelligenza.” Il brano della prima lettura ci fa comprendere che anche la mente ed il cuore dell’uomo devono essere nutriti: abbiamo bisogno di essere alimentati di pane, di amore, di intelligenza, di verità…
Quando ciò non avviene, l’uomo viene meno alla sua umanità; diventa, per così dire, disumano, causa di continua sofferenza per sé e per gli altri.
Paolo, scrivendo ai cristiani di Efeso, secondo quanto leggiamo nella seconda lettura, mette in guardia dal precipitare nel vortice di questo degrado: “Non siate sconsiderati… non ubriacatevi di vino che è occasione di sregolatezze.”
Mangiare, prendere cibo insieme, offrire il cibo, nutrirsi e nutrire, dissetare e dissetarsi ecc. è un’esperienza di cui se ne parla in quasi tutti i riti e i testi sacri delle grandi tradizioni religiose, oltre che un diritto universale.
Gesù ci propone di nutrirci della sua carne e del suo sangue. Benché i suoi uditori reagiscano con riluttanza, non è un atto di cannibalismo che ci propone. La carne ed il sangue di Gesù è la sua debolezza condivisa con noi fino all’estremo di dare la vita. Gesù ci chiede di nutrirci della sua debolezza non del pane della forza, dell’arroganza e dell’egoismo che alimenta solo senso di superiorità sugli altri. La reazione di chi lo ascolta potrebbe suonare così: “Come può costui sostenerci con la sua debolezza? Come è possibile trovare forza, in ciò che è debole?”.
Ricordo che alcuni decenni fa, redarguii un membro del club per “alcolisti in trattamento” che cedette alla tentazione del bere. Per dare un po’ di dignità a questa sua caduta, fissandomi mi disse: “si ricordi che l’ubriacatura del pane (=benessere) è peggiore di quella del vino. La prima infatti, al risveglio, uno si sente pieno di superbia e di arroganza, la seconda, invece, al risveglio l’uomo è sopraffatto dall’umiliazione e dalla vergogna”.
Non sono necessari evidentemente questi scivoloni per camminare con cuore semplice ed umile, tuttavia siamo ben consapevoli che nutrirci di arroganza e senso di superiorità su altri è via sicura di disumanità.
Gesù, ponendosi sullo stesso piano di tutti gli umani, ci nutre con la sua stessa debolezza per renderci forti della sua capacità di amare l’umanità. Possiamo allora chiederci se alimentiamo del giusto nutrimento le nostre relazioni, l’impegno e le responsabilità sociali, il compito educativo, le azioni per la riconciliazione e per la pace…oppure, in tutte queste ed altre esperienze della vita ricorriamo a un nutrimento tossico della volontà di potenza.
Mangiare la carne e bere il sangue significa attingere al nutrimento che è Gesù nel dono del suo essere per gli altri (= carne ossia esistenza debole) e nel suo dare la vita (sangue versato) per dare vita. Come il cibo materiale, una volta assorbito dall’organismo, si trasforma in energia, così chi si nutre di Gesù, amore nella forza della debolezza della carne, il suo essere si trasforma in persona sempre più evangelica.
Gesù ai suoi tempi si sarà pur trovato di fronte a persone con la difficoltà di mettere qualcosa nello stomaco. Forse quella gente, come noi del resto, aveva tuttavia bisogno del pane che è Gesù perché, anche se non va subito a riempire lo stomaco, è comunque quel pane che trasforma la vita in capacità di condivisione, di collaborazione, in capacità di lavorare insieme.
Dedichiamo perciò una particolare attenzione, quando nella preghiera del Padre Nostro invocheremo il dono del pane quotidiano. Sia per noi pane che dà vita a tutti e non il pane dell’egoismo che distribuisce solo morte e sofferenza.
Salmo 33
Benedirò
il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io
mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Temete il Signore, suoi
santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri
e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.
Venite, figli, ascoltatemi:
vi
insegnerò il timore del Signore.
Chi è l’uomo che desidera la
vita
e ama i giorni in cui vedere il bene?
Custodisci la lingua dal male,
le
labbra da parole di menzogna.
Sta’ lontano dal male e fa’ il
bene,
cerca e persegui la pace.