Meditazione Domenica Va C - Monastero del Bene Comune

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sabato 8 febbraio 2025

Meditazione Domenica Va C

 



Ricordiamo davanti a te, o Signore

Sud Sudan, popolazione a rischio per il blocco delle attività di Usaid, il programma Hiv/Aids. La decisione del presidente USA di fermare l’agenzia statunitense che gestisce i programmi di aiuti internazionali, interrompe le cure e gli interventi salvavita mettendo in pericolo la vita di molte persone fragili.

In aperta violazione al cessate il fuoco raggiunto con Israele nel novembre scorso, le forze di difesa israeliane hanno affermato di aver distrutto due depositi in cui Hezbollah stava stoccando armi.

Allarme clima. L'osservatorio Copernicus rileva che "la temperatura media globale a gennaio è stata di circa 1,75 gradi in più rispetto all'epoca preindustriale". Il Consiglio Nazionale delle Ricerche riferisce che il 2023 e il 2024 sono gli anni più caldi di sempre.

Israele seguirà l’esempio degli Stati Uniti e si ritirerà dal Consiglio dell’Onu per i diritti umani. Tradizionalmente, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite ha protetto quanti violano i diritti umani.

L’inferno nel quale Jenin sta sprofondando è condensato tutto in una frase: «L’assalto al campo profughi è simile alla guerra di Gaza». Oltre un centinaio di unità abitative distrutte, migliaia di famiglie colpite, oltre migliaia di sfollati».  E i numeri salgono di ora in ora, difficile stargli dietro.

Centinaia di detenute sono state violentate e bruciate vive durante il caos scatenatosi dopo che il gruppo ribelle M23, sostenuto dal Ruanda, è entrato la settimana scorsa nella città di Goma, nella Repubblica democratica del Congo. Mentre diverse migliaia di detenuti uomini sono riusciti a fuggire dalla prigione, l'area riservata alle donne è stata data alle fiamme.

In 15 giorni deportati in Messico dagli Usa 11mila migranti, 8.425 sono cittadini messicani e 2.539 di altre nazionalità.

In Cisgiordania le forze israeliane e i coloni hanno aumentato l'uso della violenza fisica estrema contro i palestinesi, a partire dall'inizio della guerra totale contro Gaza nell'ottobre 2023. In totale, almeno 870 palestinesi sono stati uccisi e oltre 7.100 sono stati feriti tra ottobre 2023 e gennaio 2025, secondo l'OCHA, l'ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari. I pazienti palestinesi stanno morendo perché semplicemente non possono raggiungere gli ospedali".

In Sicilia. I disperati delle arance: 30 euro al giorno per 15 ore di lavoro. Una realtà di sfruttamento, spesso nelle mani dei “caporali”. Ma sono una forza lavoro indispensabile per la raccolta di agrumi di eccellente qualità. 

   Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire la speranza

Il Paese della Biodiversità: una mostra invita a custodire il creato. Una mostra fotografica presso la sede del CNR a Roma racconta in immagini la ricchezza del patrimonio naturale italiano e allo stesso tempo la sua fragilità, ricordando che salvaguardare le varietà delle specie è una responsabilità collettiva 

L’Unrwa: non fermeremo le nostre attività a favore dei palestinesi. Jonathan Fowler, portavoce dell’agenzia dell’Onu incaricata di assistere i rifugiati presenti in Palestina, Libano, Siria e Giordania, conferma che l’organismo, nonostante la decisione israeliana di proibire le attività, prosegue la sua opera. “Abbiamo un mandato dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite da rispettare, ed è un mandato che va avanti da 75 anni”.

Flash mob a Roma contro la tratta. Giovani e attivisti, ambasciatori di speranza, hanno animato la veglia di preghiera contro la tratta nella Basilica di Santa Maria in Trastevere di ieri. Sabato 8 febbraio la Giornata mondiale di preghiera e riflessione indetta da Papa Francesco.

Talitha Kum Zimbabwe, le suore guidano la lotta contro la tratta di esseri umani. Nei loro sforzi per combattere la tratta di esseri umani, i membri della rete nel Paese africano brillano come un faro di speranza. Guidate dalle Piccole Figlie di Nostra Signora Benedetta, forniscono supporto ai sopravvissuti, sensibilizzano e responsabilizzano la futura generazione di leader che combattono questo crimine

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo


Signore, ci consumiamo in attivismi senza risparmi e non prendiamo niente. Liberaci dalle divoranti pianificazioni e da tutte le nostre inutili strategie, e donaci solo la fiducia, tanto da osare tutto e solo nella tua parola. Amen

Is 6,1-2.3-8    1Cor 15,1-11   

Lc 5,1-11


1 Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Genèsaret, 2 vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3 Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

4 Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5 Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6 Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7 Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8 Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». 9 Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10 così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 11 E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

***

Sono pagine molto ricche di immagini e di messaggi. La prima lettura evoca la vocazione profetica di Isaia. Il vangelo ci porta a considerare una vicenda di chiamata nella quale siamo rappresentati anche noi.

Il Signore parla. Egli crea un legame con tutti e con ciascuno. Così mi sembra di poter interpretare il primo elemento che ci viene offerto dal testo evangelico: “…la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la Parola di Dio”. È così difficile ascoltare qualcuno che ci dica cose vere, che ci prenda sul serio, che con la sua parola dia vita ed energia ai nostri cuori invece di rimprovero e condanna!

È facile immaginare ciò che accade quando c’è ressa: un vociare, spintoni per passare davanti, qualche battuta di pettegolezzo, qualcuno dei più alti che impedisce di vedere la persona che parla… Gesù chiede una barca ai soci della cooperativa di pescatori per staccarsi un po’ dalla confusione. La parola del Signore arriva dove la gente si trova, nella mischia della vita e dei problemi eppure, essa si distingue da tutte le altre parole. Non si confonde con la propaganda elettorale, non appartiene agli spot che vogliono catturare consensi, non è preoccupata di essere scritturata da qualche emittente che fa audience. Il Vangelo è per tutti ma si distingue dal vociare. Per ascoltare e per parlare secondo verità occorre “prendere le distanze” dal mondo delle manipolazioni delle parole insipienti.

Eppure quella Parola che è rivolta a tutti (la folla faceva ressa) è destinata ad entrare nel particolare della vita e della ferialità di ciascuno: è per chi viene da lontano e per chi sta lavorando – lavavano le reti -, è per Simone e per i suoi colleghi.

Cosa accade quando si entra in relazione personale e profonda col Signore? La relazione col Signore produce novità e cambiamento.

La vocazione di Isaia, che abbiamo sentito nella prima lettura e che molto probabilmente veniva ricordata dal profeta per presentare le credenziali del suo ministero in un momento in cui veniva massa in dubbio la sua credibilità, ci pone di fronte proprio a questa esperienza. Egli incontra Dio come il “Santo- Qadosh”. Nella Scrittura “santo” non è riferito a chi è moralmente perfetto ma, riferito a Dio, significa “totalmente altro”, “non manipolabile”. La nube di fumo, il terremoto, il manto che riempie ogni cosa, mettono in risalto proprio questi aspetti della santità di Dio. Isaia sente di essere inadeguato – un uomo dalle labbra impure io sono”, vorrebbe lasciare che la parola del Signore continui ad essere una parola che va bene per tutti in generale, ma lui, non si ritiene all’altezza per esserne coinvolto. Ma quella parola invece penetra e, una volta che lui ha preso coscienza della sua fragilità, non può che arrendersi: “Eccomi, manda me!”.

Simone e i soci fanno anche loro un percorso analogo. A loro viene chiesto addirittura di rovesciare le loro competenze in fatto di pesca. Sanno da sempre che di giorno non si pesca! La sua Parola è talmente al di là del nostro buon senso fino a chiederci di accogliere in noi una fiducia che sta oltre ogni previsione di risultati.

Quando Simon Pietro – ovvero i credenti perché qui è rappresentativo di tutti i discepoli/e – si accorge che la misericordia del Signore va oltre ogni previsione basata su ciò che l’uomo merita, allora Pietro e tutti noi apriamo veramente gli occhi sulla nostra realtà di poveri esseri esposti ad ogni piccineria.

Quel momento è anche il momento magico della chiamata: “ti farò pescatore di uomini”. Vale a dire: uno che farà vivere gli altri. I pesci tratti dall’acqua muoiono, ma gli uomini vivono.

Questa parola è arrivata a te, tu hai scoperto la tua fragilità, proprio per questo ora hai abbastanza esperienza, grazie alla tua debolezza per metterti a disposizione della crescita degli altri.

Più tardi, sul punto di comportarsi da filibustiere rinnegando il Signore, Gesù gli dirà: “Io ho pregato per te, e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli!”. Tanto a dire: i tuoi fallimenti, i tuoi peccati mettili a disposizione del cammino degli altri. Se questa parola è vera anche per noi, non possiamo che dire con Isaia: Eccomi.

  • In questo senso la parola del Signore ci raggiunge per tirarci fuori dalle nostre chiusure ataviche (tanto sappiamo quello che serve per pescare);

  • produce quella consapevolezza che ci fa pervenire al quella verità che nessuna mistificazione propagandistica può eludere o eliminare (“uomo dalle labbra impure io sono” – “allontanati da me perché sono un peccatore”);

  • è efficace. La mia storia, per quanto sbagliata, non è per il male ma per il bene (ti farò pescatore …è stato tolto il tuo peccato); crea nuova disponibilità.

Nell’eucaristia Gesù dice a tutti e a ciascuno il suo “Eccomi”. Il pane ed il vino, che rappresentano la nostra vita, diventeranno presenza del Signore in mezzo alla sua gente convocata, noi pure, attraverso questi doni, manifestiamo al Signore, con piena fiducia e disponibilità il nostro “Eccomi, manda me”.

Salmo 137

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore:
grande è la gloria del Signore!


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