Ricordiamo davanti a te, o Signore
Gaza, nuova drammatica offensiva israeliana. L’Unicef denuncia: almeno 45 bambini uccisi in due giorni. Ormai fuori servizio l’ospedale europeo di Khan Younis. Per Human Rights Watch. Il blocco agli aiuti per la Striscia, imposto da Israele il 2 marzo, è «uno strumento di sterminio». Si sono registrate, secondo la Protezione civile locale, 74 vittime totali, che si aggiungono alle oltre 130 dei raid dei giorni scorsi, con la popolazione del nord in fuga dal campo profughi di Jabalia e dalla città di Beit Lahiya.
Appare drammaticamente sempre più come una strage annunciata quella dei bambini in Yemen. L’Onu non usa mezzi termini per lanciare ancora una volta l’allarme: la situazione umanitaria si sta aggravando e metà dei piccoli del Paese, pari a circa 2,3 milioni, «sono malnutriti: 600.000 lo sono in condizioni gravi»
Piogge e inondazioni devastano la Somalia. Almeno 17 i morti delle alluvioni che stanno interessando il nord, il sud e il centro del Paese africano. In altre zone però, fa notare l’Onu, permane una condizione di siccità e caldo che mette in pericolo le risorse.
Congo: confermati gli abusi denunciati da Survival contro i baka. “African Parks continua ad applicare un modello di conservazione delle foreste razzista e coloniale che espelle i popoli indigeni dalla loro terra, mentre degli esterni ne prendono il controllo”. I maggiori accusati delle violenze sulla popolazione nativa sono le guardie del parco, assunte e pagate da African Parks un’organizzazione non governativa. “I baka – scrive ancora Survival – sono i migliori custodi delle loro foreste”.
Almeno 145 persone sono morte e 233 risultano disperse sulla rotta del Mediterraneo centrale dall'inizio dell'anno al 10 maggio. Lo rende noto l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) in Libia nel suo ultimo aggiornamento. Nello stesso periodo, precisa l'agenzia dell'Onu, i migranti intercettati in mare e riportati in Libia sono stati 8.225, di cui 7.038 uomini, 822 donne, 290 minori.
L'esercito pachistano ha annunciato oggi un nuovo bilancio delle vittime degli scontri con l'India avvenuti la scorsa settimana: almeno 40 civili e 11 soldati sono rimasti uccisi.
L’emergenza fame nel mondo «è più di un fallimento dei sistemi, è un fallimento dell'umanità». L’allarme è del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, commentando il Rapporto globale sulle crisi alimentari edizione 2025 prodotto annualmente dal Food Security Information Network (Fsin) e lanciato dalla Rete globale contro le crisi alimentari (Gnafc). Infatti, oltre 295 milioni di persone in 53 Paesi e territori si trovano sul baratro di livelli acuti di fame.
Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison
Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza
Terra dei fuochi. I vescovi in marcia contro l’inquinamento: «La Chiesa non può tacere» Hanno ricevuto il mandato ai piedi dell’immagine della Madonna venerata nel Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei. È lì che è iniziato, ieri mattina, il cammino che porterà 15 pellegrini a toccare i luoghi-simbolo dello scempio dell’ambiente, attraversando le diocesi della loro terra. Saranno proprio loro al centro del Pellegrinaggio giubilare della Speranza organizzato dalla Conferenza episcopale campana nel decimo anniversario della Laudato si’, l’enciclica di papa Francesco sulla cura della Casa comune.
All'udienza di mercoledì nell'aula Paolo VI con circa tremila operatori dei media, Papa Leone ha ricordato i colleghi vittime della repressione contro la libertà di informazione. Report Senza Frontiere parla di 550 professionisti imprigionati, un aumento del 7% rispetto al 2023. E 124 sono i cronisti uccisi lo scorso anno. «Permettetemi allora di ribadire oggi la solidarietà della Chiesa ai giornalisti incarcerati per aver cercato di raccontare la verità, e con queste parole anche chiedere la liberazione di questi giornalisti incarcerati».
Al Salone del Libro di Torino. «La fede – dice Zuppi – non è un’idea astratta, ma qualcosa che tocca la vita». «La guerra – continua il cardinale – è la più grande paura. Dopo l’orrore del Novecento, l’Europa è riuscita a unirsi. Oggi si parla di riarmo, si tracciano confini. È una follia. Il sovranismo non ha futuro. Chi ama il proprio Paese, costruisce ponti, non muri».
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo
O
Padre,
che tutto rinnovi nel tuo Figlio glorificato, fa’ che
mettiamo in pratica il suo comandamento nuovo
e così, amandoci
gli uni gli altri, ci manifestiamo al mondo come suoi veri discepoli
e discepole. Amen
At 14,21-27 Ap 21,1-5
Gv 13, 31-35
Quando
Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio
dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui.
Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da
parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco
sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli
altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli
altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete
amore gli uni per gli altri».
All’inizio di questo breve brano, incontriamo una semplice parola che raccoglie tutto il percorso di Gesù: “Ora” e un verbo che conferisce una particolarità a quest’Ora: “Glorificare”.
L’ora di cui parla Giovanni e che in questa parte del suo Vangelo ritorna con insistenza, può essere considerata come il momento in cui una persona o una qualsiasi realtà, giunge a realizzare il senso più profondo e vero della sua esistenza. In una parola, quando nel suo esistere arriva a corrispondere a sé stesso.
Quante volte anche noi in certe circostanze diciamo: “È una vita che aspettavo questo momento!”
Ma assieme a Gesù anche il Padre attende ciò che si sta compiendo in quell’ora. ‘Che cosa?’- possiamo domandarci. ‘La Glorificazione’! Ossia il sogno, il progetto, la ragion d’essere che accompagna il cammino di Gesù.
Sembrerebbe paradossale perché Giuda esce dal cenacolo per tradirlo e così consegnarlo a un destino di condanna e di morte. Dove sta la ‘Gloria’? non sarebbe più realistico parlare di fallimento? In effetti il termine gloria è sinonimo di successo, di potere e di dominio, non di perdita. Ma nel successo, del dominio e del potere, non può esserci amore per l’umanità attraversata, da umiliazione, lotta, sfruttamento, marginalizzazione, condanna e morte. Nella ‘gloria del mondo’ sta la radice del “peccato del mondo”. Dentro questa sfida dell’amore sta, invece, l’anelito di Gesù e del Padre. Consegnarsi all’amore per l’umano e per ogni essere è la gloria che lo attende, la “gloria di Dio e di Gesù”. Egli vede dunque la storia dell’umanità come il luogo dove la possibilità di cura, di riconciliazione, di shalom, di condivisione e di risurrezione può davvero trovare compimento.
Allora per Gesù come per ciascuno di noi vi è un’ora decisiva in cui scegliere se stare dalla parte del dominio, del potere e del successo, mettendo al centro di tutto la preoccupazione di salvare il proprio ego, o se consegnarsi all’amore, comprendendo che ivi sta “tutta la nostra gloria”.
Oscar Romero, avrebbe potuto aver salva la vita, se solo avesse accettato l’offerta di andare all’estero, temeva la morte, ma l’esigenza dell’amore per la sua gente lo fa decidere di ‘glorificarsi’ consegnandosi alla causa del suo popolo.
Comprendiamo allora il significato di quella parola di Gesù: “Vi do un comandamento nuovo”; ‘nuovo’ nel senso biblico, ossia pieno, radicale, completo…L’amore che Gesù chiede ai suoi è appunto basato sul ‘come io ho amato voi’, non la beneficenza o una moderata filantropia. L’amore di cui parla è capace di far vivere nel proprio io la causa degli altri. È amore per l’umano e per ogni essere che si consegna al sogno di Dio, tanto bene espresso nel testo della seconda lettura Apocalisse 21, 1-5:
“Vidi un cielo nuovo e una terra nuova…Allora udii una voce potente: ‘Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi…le cose di prima sono passate’.
Mi sembra di scorgere qualcuno che ascolta queste parole con atteggiamento beffardo. Anche tra i discepoli e discepole di Gesù c’è chi, in nome di un sano realismo, non fa molto credito a queste parole. Ma, affrettare o rallentare il compimento del Sogno di Dio (la gloria, cioè l’uomo vivente) dipende dal nostro consegnarci o dal nostro autoconservarci.
Salmo 144
Misericordioso
e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande
nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza
si espande su tutte le creature.
Ti lodino, Signore, tutte le tue
opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo
regno
e parlino della tua potenza.
Per far conoscere agli uomini le
tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è
un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le
generazioni.