RiCorDando settimana dal 10 al 16 febbraio 2020 - Monastero del Bene Comune

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domenica 3 gennaio 2010

RiCorDando settimana dal 10 al 16 febbraio 2020

Memoriale di domenica 16 febbraio 2020

1. Siria: ancora combattimenti ad Idlib. Il capo dello stato maggiore delle forze armate russe, il generale Gerasimov, e il suo omologo turco, Yasar Guler, hanno discusso del conflitto in Siria in una telefonata, inclusa la difficile situazione nella zona di Idlib. Ma se la diplomazia prova a conversare, sul campo continuano a parlare le armi. Secondo fonti locali il 13 febbraio l’esercito turco ha bombardato postazioni governative siriane della regione di Idlib, ultima roccaforte delle opposizioni siriane e dei ribelli integralisti sostenuti da Ankara nella Siria nord-occidentale.Sull’emergenza freddo che sta provando tutta la popolazione nel nord della Siria, (800mila sfollati), padre Firas Lutfi, ministro dei Francescani della Regione di San Paolo conferma: “il freddo sta uccidendo molti anziani”.

2. L’Unicef ha dichiarato il 12 febbraio la giornata internazionale contro l’uso dei bambini sodato, un fenomeno che a lungo si è tentato di combattere, ma che purtroppo è ancora diffuso in diverse parti del mondo. Un esercito di 250 mila minori, maschi e femmine: combattono in almeno 14 Paesi, abusati fisicamente e psichicamente. L’Unicef denuncia: mancano fondi per reintegrare i bambini soldato. In aumento la presenza di bambine e ragazze soldato, sovente utilizzati in contesti di annosi conflitti protratti in diversi Paesi africani, tra cui Sud Sudan, Repubblica democratica del Congo, Repubblica centrafricana, Mali, Nigeria, Libia, Somalia ma anche in Paesi asiatici, Afghanistan, Myanmar, Filippine e in aumento nella regione del Medio Oriente, Yemen, Siria, Iraq e poi in America Latina, in Colombia e in misura minore in altri aree del mondo. Da registrare anche l’incremento delle bambine e delle ragazze, spesso orfane dei genitori uccisi nei combattimenti, rapite o comunque costrette per sopravvivere a seguire le milizie.

1. Padre Jacques Mourad, cattolico siriano di Aleppo, mercoledì 12 febbraio era al Teatro Stimate: «Rapito dall'Isis, Imprigionato e torturato, fuggito grazie a un amico musulmano, nel mio monastero riporterò la speranza.» Può sembrare strano che padre Jacques Mourad continui a predicare il dialogo fra cristiani e musulmani. Cinque anni prima i fanatici dell'Isis hanno fatto irruzione, distrutto le fondamenta di un luogo santo edificato nel quinto secolo, Due anni prima s'erano portati via, a Raqqa, padre Paolo Dall'Oglio, inghiottito da un mistero mai finito. Nonostante tutto questo, padre Jacques non mette in discussione la missione della sua vita, il dialogo.

2. Alla questura di Palermo la "stanza di Aurora" per vittime di violenza. E’ stata inaugurata il 14 febbraio, all'interno della questura. Sarà uno spazio riservato in cui lavorerà personale qualificato dedicato all'ascolto di donne, anziani e minori vittime di violenza, e in generale rivolto alla categoria delle persone vulnerabili

3. Nigeria: l’esercito dà alle fiamme e sfolla interi villaggi mentre crescono gli attacchi di Boko haram. “Queste sfrontate razzie di interi villaggi, in cui deliberatamente si distruggono abitazioni civili e gli abitanti vengono sfollati senza alcuna imperativa necessità militare, dovrebbero essere configurati come possibili crimini di guerra -, ha dichiarato in una nota ufficiale Osai Ojigho, direttrice di Amnesty International Nigeria -. Le forze armate nigeriane da tempo sottopongono la popolazione civile a queste tattiche brutali, e i presunti responsabili di tali violazioni devono essere immediatamente sospesi e assicurati alla giustizia“.

4. Discarica di Bussi. L’ex stabilimento della Montedison ha creato un disastro ambientale: le sostanze nocive escono dal suolo come gas. 80 mila persone a rischio. Oggi, a distanza di dodici anni, l’allarme ambientale e sanitario a Bussi sul Tirino, nella valle del Pescara torna ad assumere i contorni dell’urgenza. Nella valle – certifica l’Istituto superiore di sanità – ci si ammala di più e si registrano tassi anomali di patologie respiratorie, alle vie urinarie e di alcune forme tumorali; e nella valle, dice l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta),  anche l’aria si è ammalata per colpa di quei vecchi scarti chimici cancerogeni che ora hanno raggiunto lo stato gassoso ed escono dal sottosuolo.

3. 40 anni fa, l’assassinio di Bachelet: la grande lezione di perdono della famiglia. “Preghiamo per il nostro presidente Sandro Pertini, per i nostri governanti”, disse Giovanni Bachelet al funerale del padre, “per tutti i giudici, i poliziotti, i carabinieri, gli agenti di custodia e quanti oggi, nelle diverse responsabilità, nella società, nel Parlamento, nelle strade continuano a combattere in prima fila la battaglia per la democrazia, con coraggio e amore”. E aggiunse: “Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà, perché senza togliere nulla alla giustizia, che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri”. 

4. All’indomani della pubblicazione di “Querida Amazonia”, i commenti all’Esortazione post-sinodale delle Conferenze episcopali di tutto il mondo sono all’insegna della speranza: parola chiave del testo del Papa. In un comunicato, la presidenza del Celam, Consiglio Episcopale Latinoamericano, si sofferma in particolare sul settimo punto dell’Esortazione nel quale il Papa afferma di sognare “un’Amazzonia che lotti per i diritti dei più poveri, dei popoli originari, degli ultimi, dove la loro voce sia ascoltata e la loro dignità sia promossa”, dove tra l’altro ci siano “comunità cristiane capaci di impegnarsi e di incarnarsi in Amazzonia, fino al punto di donare alla Chiesa nuovi volti con tratti amazzonici”. “L’Esortazione – si legge nel documento del Celam – mostra con chiarezza che la Chiesa è intimamente unita all’Amazzonia.

5.  Nuovo scontro frontale tra l'Onu e Israele. Michelle Bachelet, alto commissario per i diritti umani, ha diffuso una ‘lista nera’ di 112 aziende che hanno rapporti con gli insediamenti ebraici in Cisgiordania, considerati illegali. Una mossa censurata immediatamente da Israele: «Chi ci boicotta sarà boicottato», ha denunciato il premier Benyamin Netanyahu. Mentre il ministro degli Esteri Israel Katz ha parlato di «vergognosa resa alle pressioni di Paesi e organizzazioni intenzionate a colpirci». La diffusione del rapporto è stata invece salutata con gioia dai palestinesi che l'hanno definita, «una vittoria del diritto internazionale e degli sforzi diplomatici volti a prosciugare le risorse del sistema coloniale rappresentato dagli insediamenti illegali nei Territori palestinesi». Il rapporto fa i nomi di quelle aziende che hanno rapporti economici con gli insediamenti ebraici. Delle 112 segnalate, 94 sono israeliane e 18 di 6 paesi stranieri (Francia, Gran Bretagna, Olanda, Usa, Lussemburgo, Thailandia, ). E grandi nomi internazionali come Airbnb, Expedia, TripAdvisor, Motorola.

6 In questa settimana abbiamo ricordato che:
l’11 febbraio 1929: firmati i Patti Lateranensi
Il 12 febbraio: giornata internazionale contro l’uso dei bambini sodato- 1980 ucciso Vittorio Bachelet
Il 13 febbraio 1960: La Francia testa la sua prima bomba atomica nel Sahara
Il 14 febbraio:  santi Cirillo e Metodio co-patroni d’Europa
Il 15 febbraio 1945: bombardamento americano su Dresda- 1967: ucciso Camilo Torres
Come oggi 16 febbraio 2005: in Italia entra in vigore il Trattato di Kyoto

5.  Si è concluso a Roma il 14 febbraio, presso la Comunità di sant’Egidio, il primo incontro di negoziati a seguito degli accordi per il cessate il fuoco in Sud Sudan, firmato a Roma lo scorso 12 gennaio. Hanno partecipato delegati del governo, di tutte le forze di opposizione e alcuni osservatori internazionali.

6.  “L’essenziale è invisibile agli occhi”: con questa citazione di Antoine de St. Exupery,  in occasione del premio Goliarda Sapienza, è stato presentato al carcere di Bollate il libro del detenuto Salvatore Torre, curato da Antonella Bolelli Ferrera e pubblicato dalla LEV. Il libro è la rielaborazione di 500 racconti di detenuti raccolti in questi anni dalle varie case di reclusione d’Italia.


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