La Patagonia cilena è da anni teatro di una dura lotta contro il progetto Hidroaysén controllato dall'italiana Enel e in favore di alternative energetiche non distruttive per l'ambiente naturale e umano. Dopo incontri con parlamentari tedeschi e funzionari della Commissione Europea a Berlino e Bruxelles, l'ecologo e analista cileno Juan Pablo Orrego, coordinatore della campagna internazionale Patagonia Senza Dighe e già premiato con il Nobel Alternativo (Right to Livelihood Award), è tornato in Friuli il giorno 21 novembre in una visita coordinata dall'ong CeVI e con la partecipazione del Comitato di Difesa del Bacino del Tagliamento, Wwf e Legambiente regionale.
Già ospite due volte al Centro di Accoglienza Ernesto Balducci insieme al vescovo friulano-cileno attivo sostenitore della campagna Luis Infanti de la Mora, JP Orrego proseguirà in molte località del paese e lo vedrà impegnato in un denso programma di riunioni tra Trento, Modena, Roma e Milano.
Anche il Friuli sta vivendo un pericoloso accanimento sulle sue acque e sul suo territorio da parte delle aziende produttrici di energia idroelettrica, tra cui la stessa Enel. Una situazione tollerata fin troppo a lungo, che sta mettendo l'ambiente a dura prova, come dimostrano le organizzazioni friulane. Ci sono alternative non solo auspicabili, ma già operative e funzionanti, come la cooperativa SECAB di Paluzza che sarà visitata nel pomeriggio.